22 November, 2024
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Ospedale Santa Barbara

Un nuovo prestigioso risultato è stato raggiunto dai medici della ASL 7. Lo scorso 20 maggio, presso l’Unità Operativa di Pneumologia dell’Ospedale Santa Barbara, diretta dal dr. Pietro Greco, è stato eseguito, con l’assistenza degli anestesisti, il primo trattamento di termoplastica in una paziente portatrice di una forma severa di asma resistente alle comuni terapie. In Italia sono pochi i centri che utilizzano tale metodica e quello di Iglesias è il primo in Sardegna. «Il risultato raggiunto – ha commentato il Direttore generale, Maurizio Calamida – è la dimostrazione dell’instancabile azione diricerca dei nostri medici, che si avvalgono delle tecniche più avanzate ed efficaci, con le quali arricchiscono l’offerta terapeutica degli ospedali ed offrono ai pazienti un servizio sempre più accurato e all’avanguardia». L’asma bronchiale è una malattia cronica delle vie aeree che colpisce circa 300 milioni di persone nel mondo: in Italia la prevalenza varia dal 4 al 13%. Una malattia che ha un alto impatto, sia economico che sociale, con elevati costi diretti ed indiretti. «La termoplastica bronchiale – spiega il dr. Pietro Greco – è stata recentemente approvata dall’FDA per il trattamento dell’asma grave dell’adulto non controllata dalle comuni terapie. La metodica consiste nella distruzione del muscolo liscio attraverso l’introduzione di un fibrobroncoscopio, all’interno del quale viene inserito un catetere che rilascia energia termica sotto forma di radiofrequenze a partire dai bronchi.» Il muscolo liscio è uno dei fattori responsabili della bronco ostruzione: riducendo con la termoplastica il suo spessore, si ha potenzialmente un miglioramento dei sintomi e quindi della qualità di vita del paziente. Il trattamento viene effettuato in tre sessioni con intervallo di tre settimane: studi clinici hanno dimostrato miglioramento della qualità di vita, riduzione delle esacerbazioni, del ricorso a cure mediche e degli accessi al Pronto Soccorso. Nel mese di maggio sono stati presentati al congresso mondiale dell’ATS (American Thoracic Society) i risultati ai cinque anni dal trattamento, che risultano ulteriormente incoraggianti sull’utilità di tale metodica.

E’ una Sardegna travolta dalla mancanza di lavoro e dalla crisi delle imprese senza credito, affogata dai debiti della Pubblica Amministrazione e salvata, parzialmente, solo dalla cassa integrazione, quella descritta da Confartigianato Imprese Sardegna nel corso di una conferenza stampa sui “Pagamenti della Pubblica Amministrazione” nell’isola tenuta a Cagliari lo scorso 29 maggio. «Oltre a tutti i fattori ormai conclamati, come la burocrazia e la ristrettezza del mercato, sono la mancanza di liquidità ed i ritardi nei pagamenti i due fattori che stanno “spegnendo” la nostra Regione – ha affermato Luca Murgianu, presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – basti pensare che, negli ultimi due anni, il credito per le imprese sarde è diminuito del 13% (-1,5 miliardi di euro) e, all’interno di questo stock, la contrazione per le attività sotto i 20 addetti è diminuita di 310 milioni di euro (-13%).» A questa riduzione si unisce il fattore dei “ritardati pagamenti alle imprese”: la pubblica amministrazione regionale, infatti, ha un ruolo essenziale per l’economia isolana, spendendo annualmente 20,8 miliardi di euro (69,71% del PIL contro una media italiana del 52,79%), ovvero i pagamenti della P.A. hanno in Sardegna, più che in altre parti d’Italia, una funzione di liquidità insostituibile per le imprese, specialmente in un periodo di Credit Crunch. Invece, i tempi di pagamento della pubblica amministrazione in Sardegna sono tra i peggiori d’Italia (mediamente 20 giorni in più). Per ovviare a questi problemi, 16 mesi fa a Vallermosa, le associazioni d’impresa chiesero alla Regione di attivarsi a realizzare una Centrale unica di pagamento, una di accreditamento ed una cabina di regia che monitorasse lo stato del problema. «Nessuno di questi impegni, a distanza di 16 mesi è stato mantenuto – ha aggiunto Murgianu – ed al 24 maggio 2013, nessun dato sui debiti della Regione era disponibile in maniera trasparente.» Per poter capire meglio il problema dei pagamenti, e dopo ripetuti solleciti alla Giunta, il 16 maggio 2013 Confartigianato Imprese Sardegna ha lanciato un’operazione trasparenza che consenta di avere dati chiari, condivisi ed aggiornati sulla consistenza del debito certificabile della pubblica amministrazione in Sardegna ed i tempi di pagamento, sulla consistenza del debito potenziale (operazioni in corso) della pubblica amministrazione nell’isola e tempi di smaltimento, un’analisi specifica del debito di cui sopra per il settore della sanità e degli enti strumentali, e l’attuazione del decreto legge 35 “sblocca pagamenti P.A.” in Sardegna. Nel frattempo, la Sardegna, su 5.630 milioni di euro a disposizione delle regioni a livello nazionale, non ha ritenuto di dover certificare nulla mentre gli Enti locali, sempre grazie al decreto 35, hanno certificato solo 86 milioni su 5.258 milioni disponibili. «Vedendo questi numeri ed avendo sempre saputo che i pagamenti erano bloccati dal patto di stabilità – sottolinea Filippo Spanu, segretario regionale di Confartigianato Sardegna – la nostra associazione si è posta tre semplici domande: come è possibile che su una base denunciata di centinaia e centinaia di milioni di debiti si riesca a certificarne così pochi? Perché la Regione non ha certificato alcunché precludendosi la possibilità di avere respiro immediato sul patto di stabilità? E’ stata attivata dalla Regione la possibilità di liberare dai vincoli del patto di stabilità tutti i pagamenti degli EE.LL. nei quali ci fosse un reciproco rapporto di residui attivi/passivi con la Regione stessa? (Quest’ultima operazione si poteva fare da aprile, e da sola sembra valere fino a 360 milioni di pagamenti). E, se ciò è stato fatto, si possono consultare gli atti compiuti?» La domanda che si pone Confartigianato è: se i residui passivi della Regione al 31 dicembre 2012 erano di 4.943 milioni di euro (Bilancio) ed il debito certificato, sempre al 31 dicembre 2012, era pari a 572 milioni di euro (ovvero il 12% dei residui passivi), cosa si cela nei restanti 4.368 milioni di euro mancanti ovvero nel restante 88%? E poi, quante operazioni che coinvolgono i privati sono state “lasciate in ponte” senza avere possibilità di certificazione o pagamento? Tra gli altri dubbi di Confartigianato ci sono anche quelli relativi al debito che si è formato nei primi 5 mesi del 2013: «A quando ammonta, tenendo conto che ottemperando alla direttiva europea sui pagamenti, le fatture sarebbero dovute essere saldate entro 30/60 giorni?». Per ultimo, Confartigianato chiede alla Regione se ritenga, alle condizioni attuali, di pagare anche il debito scaduto all’interno del vincolo di Patto di 2,5 miliardi o troverà qualche altra soluzione, dopo aver abortito la modifica unilaterale del Patto, proposta in finanziaria?

La notizia dell’ultimo rinvio dell’accordo Galsi infirma grandemente la speranza d’utilizzo del gas algerino sul suolo sardo. Chi rimanda l’accordo a data da destinarsi è lo stesso governo algerino, il fornitore del prezioso elemento energetico. Regioni e società italiane coinvolte nel progetto sono alquanto preoccupate dell’evolversi in negativo di una realizzazione che prevedeva l’arrivo del gasdotto nel Golfo di Palmas, il proseguimento fino ad Olbia, l’attraversamento sui fondali del Mar Tirreno, per riemergere in Toscana. Negli ultimi tre anni i quotidiani sardi sono stati prodighi di notizie infondendo speranza di una sollecita realizzazione, ma la sequenza dei rinvii allarma grandemente chi ha sempre creduto che i sardi potessero usufruire a prezzi contenuti del metano algerino a prescindere dagli sconvolgimenti del suolo previsti per la posa del tubo principale. Per la verità, non tutte le notizie dei quotidiani erano a favore del gasdotto Galsi a causa delle molte proteste e forti dubbi sulla convenienza della opera. L’ultimo rinvio non preclude ad un nuovo accordo, ma bisognerà capire la convenienza, in altre pa-role valutare la sostenibilità dell’accordo sulla base di quanto il go-verno tunisino alzerà il prezzo del metano. Rimanendo in tema energetico, gli USA esporteranno carburanti. Fino ad oggi li hanno sempre importanti contribuendo grandemente all’arricchimento dei petrolieri arabi. Il cambiamento è dovuto alla nuova tecnica d’estrazione orizzontale anziché verticale, alla quale sono interessati tutti i produttori di combustibili d’ogni parte del globo. A proposito dell’estrazione orizzontale dello “shale oil” e dell’impatto del carburante americano sul fronte Opec (soprattutto nell’Europa occidentale) il quotidiano torinese “La Stampa” ha proposto il 29 maggio l’articolo di Maurizio Molinari. Molto interessanti le tante idee di coloro che hanno voluto partecipare gratuitamente al concorso www.99ideas.it per il Sulcis. La gara via web è terminata il 22 aprile e la valutazione delle sei più sostenibili è compito gravoso d’una commissione che le proporrà ad investitori finanziari, non solo nazionali. Contemporaneamente al lavoro degli esperti che valuteranno le idee, è in pieno svolgimento il gran divertimento telematico attinente la votazione popolare sulla migliore idea presentata a 99ideas per il Sulcis. Tale votazione (un solo voto all’idea che più piace da chi ha dimestichezza con il computer) ha lasciato di stucco alcuni osservatori a causa dell’inverosimile numero raggiunto da alcune idee. Evidentemente il concorso ha interessato anche altre zone dell’isola e non solo la Regione Sardegna: non si spiegerebbero gli oltre 200.000 voti raggiunti da un’idea. In ogni caso due positività: l’appassionamento degli abitanti del Sulcis a rendere il proprio territorio innovatore e produttivo e l’occasione rara di far conoscere al popolo web d’ogni parte d’Europa dell’esistenza di un luogo bellissimo e sconosciuto chiamato Sulcis. Rimando in tema web e social media in genere c’è da stupirsi alla storia di David Karp, un ragazzo americano che ha imparato a programmare con il computer prima d’aver compiuto 11 anni, lasciato la scuola a 15 anni per studiare a casa, non si è diplomato, non ha frequentato l’università, ma è andato in Giappone per imparare tecniche web avveniristiche. Il giovane ha realizzato una piattaforma di blogging visitata da 300 milioni di visitatori e l’ha venduta per un miliardo e più di dollari ad un big operante in internet. Notizia apparsa il 21 maggio su “La Stampa” (a firma Paolo Mastrolilli). La piattaforma di David Karp si chiama Tumblr ed il big d’internet ha un nometto che corrisponde a Yahoo. Conclusione filosofica: nessuno dei formulatori d’idee per il Sulcis ha previsto d’importare nella nostra zona le teste d’uovo giapponesi per innestare tecnologie d’avanguardia. Continuando a scorrere fogli di “La Stampa”, del 14 maggio 2013 (pagina 21) noto con interesse l’articolo di Marco Bardazzi sull’alleanza tra lo scrittore Alessandro Baricco (creatore della Scuola Holden), l’imprenditore Oscar Farinetti (creatore di “Eataly”) e Carlo Feltrinelli, presidente del gruppo editoriale omonimo. Il “Triumvirato” si occuperà da subito d’istituire sei college: Crossmedia, Real World, Series, Acting, Filmmaking, è una sintesi dell’unione concettuale tra cibo e libri: diffonderanno con sei timbri diversi la storia del cibo, impregnata di lavoro fisico ed intellettuale, oltre che da un’infinità di tradizioni. Al prossimo “Columbus Day”, il 14 ottobre a New York, sarà organizzata una serata ove i protagonisti saranno Renzo Arbore ed Alessandro Baricco. L’editore Carlo Feltrinelli chiosa l’articolo sulle splendide iniziative del trio con una frase: «In tempi di crisi il rilancio deve ripartire dalla cultura e dalla voglia di innovare».

Caterno Cesare Bettini

Si svolgerà mercoledì 19 giugno, presso la sede sita in via Mazzini 3, il test disciplinare valido come prima prova selettiva per la partecipazione ai corsi progettati dal raggruppamento temporaneo di imprese composto da IAL Sardegna – Innovazione Apprendimento Lavoro srl Impresa Sociale, Abacons srl e cooperativa San Lorenzo, in relazione all’avvio delle attività del lotto 8 Provincia Carbonia Iglesias del piano di formazione professionale – Regione Autonoma della Sardegna Annualità 2008-2009. I corsi, presentati lo scorso 15 maggio nel corso di una conferenza stampa tenuta nella sede di via Mazzini (in una delle strutture del Centro Don Vito Sguotti), da Antonio Demontis, Direttore generale di IAL Sardegna, Marco Ruggeri, legale rappresentante della Abacons srl e Simone Cabitza, responsabile area formazione della cooperativa San Lorenzo, sono sei: elettricista, elettromeccanico, meccanico motorista, saldocarpentiere, termoidraulico e tubista industriale. Per tutti i corsi sono previste 800 ore di lezione e 15 allievi + auditori (fa eccezione il corso per saldocarpentiere, per il quale non sono previsti auditori). I corsi sono destinati ad allievi con 18° anno di età compiuto in possesso del diploma di scuola media inferiore, ai quali verrà corrisposta un’indennità di 2 euro per ogni ora effettivamente frequentata e, se dovuto, il rimborso delle spese di viaggio.

 

Tanit 1

«Nella crisi il cuore del Tanit non si ferma». E’ questo il messaggio lanciato dal pranzo sociale organizzato dalla famiglia Frongia, al museo ristorante Tanit di Carbonia, il 16 maggio, al quale hanno partecipato 350 invitati, in rappresentanza di quindici associazioni che nel territorio si occupano di assistere quanti nella vita sono stati meno fortunati, per i quali questi incontri si trasformano sempre in feste gioiose ed indimenticabili. Il pranzo sociale del Tanit nacque nel 2001, in occasione del ventennale dell’inaugurazione del ristorante situato ai piedi del parco archeologico di Monte Sirai, che con i suoi 800 posti a sedere è il più capiente dell’intera Provincia di Carbonia Iglesias ed uno dei più capienti in Sardegna. Da allora è diventato un appuntamento fisso, attesissimo da tutte le associazioni di volontariato.

«Siamo coscienti di quanto la situazione economica del territorio sia difficile – spiega Maxwell Frongia, con il fratello Mauro coinvolto nella gestione della struttura creata dai genitori Bruna e Pietro – ma siamo anche convinti che, come operatori economici del territorio, abbiamo il dovere di fare un’azione concreta per andare incontro a coloro che hanno veramente bisogno. Ci fa piacere vedere tutti questi giovani contenti di trascorrere qualche ora insieme, protagonisti anche di canti e balli al termine del pranzo.»

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Ritengo che organizzare un congresso nazionale, nello specifico il Congresso Nazionale della Federazione Italiana Associazioni Fotografiche, sia un’opportunità di crescita per tutti coloro che a vario titolo contribuiscono alla sua buona riuscita, sia organizzatori sia partecipanti, è un’opportunità per il territorio che lo accoglie e per la sua comunità che sicuramente ne avrà un ritorno diretto e indiretto nel tempo, non solo economico ma soprattutto culturale, in termini di scambio di relazioni e punti di vista sul mondo, conoscere e far conoscere. E a chi meglio poteva essere assegnato il compito di mostrare (non dimostrare) Carbonia e il territorio del Sulcis Iglesiente se non a una “orda di fotografi”? Mi permetto di ritornare con poche note indietro nel tempo per parlare del 65° Congresso Nazionale della FIAF Carbonia 2013, a gennaio 2012 per la precisione, quando avendo saputo dal delegato regionale Giuseppe Frau della possibilità di portare il Congresso in città e sentiti i soci della FabbricaArtigiana di Fotografia, decidevamo di presentare la candidatura ufficiale all’organizzazione dell’evento. Una candidatura incosciente forse, vista la nostra recente formazione e la mancata partecipazione agli ultimi congressi, ma spinta dalla volontà di portare in Sardegna la FIAF per la prima volta dalla sua fondazione. Ci sembrava una forte opportunità per Carbonia, per il nostro territorio in sofferenza ed ultimamente troppo spesso rappresentato dai media con resoconti parziali adatti a far audience. Immaginavo anche i dubbi e le perplessità del presidente d’Onore Fulvio Merlak alla mia proposta di sistemare i congressisti nell’unica struttura alberghiera di capienza adeguata ma allora non ancora costruita. Ma Carbonia è stata edificata in un anno si riuscirà ben a costruire un albergo nello stesso tempo! La fiducia ci veniva concessa ufficialmente al Congresso di Garda a maggio 2012 ed il vicepresidente Luca Carta la portava a Carbonia sotto forma di targa, da lì e dalla comunicazione ufficiale del presidente Claudio Pastrone iniziava la avventura e la squadra dei soci della Fabbrica Artigiana di Fotografia iniziava a lavorare sodo. La scelta della localizzazione degli eventi ricadeva sul Lù Hotel, ormai quasi completato, scelto per il soggiorno degli ospiti e per la sala conferenze adatta alle proiezione audiovisivi, alla consegna delle onorificenze e all’assemblea. Per le mostre e le letture portfolio la scelta ricadeva sulla Grande Miniera di Serbariu, luogo simbolo della Città del 1938, sorta proprio per dare casa a tutte le persone che arrivavano in questo duro luogo di lavoro. Giornate di im-pegno intenso ci hanno permesso di far funzionare tutto secondo programma. Tutto è iniziato con il benvenuto al Congresso e la degustazione del Carignano della Cantina 6MURA di Giba, ottimamente proposta da Giancarlo Locci e signora. Il secondo giorno, alla presenza degli assessori Loriana Pitzalis (Cultura, Comune di Carbonia), Marinella Grosso (Turismo, Provincia di Carbonia Iglesias), insieme al presidente d’onore Fulvio Merlak e al presidente Claudio Pastrone, si sono inaugurate le mostre con le opere di Francesco Zizola, Pierluigi Rizzato, Tommaso Protti, Egisto Nino Ceccatelli, Raffaella Castagnoli, degli insigniti FIAF e FIAP, delle opere partecipanti alla Foto dell’anno e le opere di Federico Patellani parte del reportage sulla Sardegna intitolato “Il dramma di Carbonia” pubblicato sul Tempo nel febbraio del 1950. Le fotografie di Patellani (esposte fino al 30 giugno nella sala docce del Museo del Carbone) ritornano proprio nei luoghi dove son state realizzate, hanno destato particolari emozioni nei visitatori locali, ho ascoltato i loro commenti, qualcuno ha riconosciuto parenti e conoscenti, ne discuto con il sindaco Giuseppe Casti che nel frattempo ci ha raggiunti. Il Congresso ha vissuto poi nelle serate dedicate alla consegna delle onorificenze, agli incontri di lettura portfolio, alla presentazione del Grande autore della fotografia contemporanea Francesco Zizola e all’Autore dell’anno FIAF 2013 Pierluigi Rizzato. I momenti istituzionali sono stati alternati a momenti conviviali, ai congressisti sono stati proposti due percorsi per presentare la storia mineraria del territorio: la via dei metalli con le visite a Porto Flavia e a Carloforte; la via del carbone con la visita al Museo del Carbone e la discesa in galleria. Le visite sono state ottimamente guidate dai ragazzi della quarta C indirizzo turismo dell’Istituto Tecnico Settore Economico Cesare Beccaria di Carbonia, gli studenti con il loro contributo al front office dell’hotel ed alla segreteria guidati dal segretario Luciano Nicolini hanno contribuito alla buona riuscita del Congresso. La convivialità ha avuto il suo momento finale nella cena di gala al Lù Hotel, ancora occasione per conoscere e parlare di fotografia con la consegna dell’onorificenza di Maestro della fotografia italiana a Francesco Zizola ed il passaggio del testimone (la targa), nelle mani di Cristina Paglionico che con il suo Circolo organizzerà a Cesenatico 2014 il 64° Congresso Nazionale FIAF, la cena è stata conclusa con il concerto del duo Roberto Balia alla chitarra e Matteo Scano al piano con il loro etno-jazz con la riscoperta di sonorità della musica sarda. La domenica la chiusura ed i saluti dal Mar di Sardegna con l’augurio di ritrovarci numerosi a parlare di fotografia il prossimo davanti al Mare Adriatico.

Franco Pomata

 

 

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L’istituto Ipsia “Galileo Ferraris” di Iglesias ha elaborato il progetto “LABOR… attori: esperienze didattiche da protagonisti”, nel quale sono contenute diverse attività laboratoriali, tra le quali il TG Ipsia. La proposta è nata dall’esigenza di suscitare una comprensione d’insieme delle attività svolte nell’Istituto, raccordandole in un “contenitore”, il TG Ipsia, che consenta di suscitare la riflessione, portando i ragazzi a descrivere, sintetizzare, condividere esperienze utilizzando linguaggi differenti, elevando il senso di appartenenza alla scuola e l’autostima. In un territorio come il Sulcis Iglesiente, spesso demotivante, è stato ritenuto fondamentale il messaggio positivo che emerge dal “saper fare”, saper raggiungere obiettivi ardui, saper superare le proprie difficoltà personali con lo studio, la creatività, l’impegno comune e vedere che l’ambiente in cui si vive (la scuola) è ricco di stimoli ed offre diverse opportunità. Fondamentale è stata ritenuta l’esigenza di appropriarsi, a tal fine, degli aspetti professionali legati al mondo giornalistico, sia relativamente al linguaggio ed alle tecniche della comunicazione, ma anche alla selezione delle notizie, suscitando l’osservazione ed analisi dei telegiornali più diffusi. Le attività svolte per la realizzazione del “TG Ipsia” hanno visto la collaborazione congiunta delle docenti Cinzia Guaita e Loredana Perra, unitamente a diversi esperti del settore (Marta Fontana, scenografa; Maddalena Simonetti, truccatrice; Francesco Angius; regista, coordinatore del corso di ripresa e di montaggio; Tamara Peddis e Laura Sanna, giornaliste; Agostino Faedda, tecnico della scuola). Sono stati coinvolti i collaboratori scolastici Giorgio Setzu e Rosina Feola, oltre alla collaboratrice amministrativa Ignazia Corrias, ai dirigenti Lucia Napolitano ed Alberto Mantega. Gli argomenti trattati nelle ore curricolari si sono saldati in maniera armonica con quelli extracurricolari, attraverso momenti di lavoro con tutta la classe, incontri di gruppo, lavori dei sottogruppi, ricerche sul campo, realizzazione servizi, allestimento studio, ecc. La metodologia è stata improntata alla massima flessibilità e apertura. Molte le collaborazioni instaurate sia sul territorio che con i diversi Consigli di classe, contatti essenziali per la costruzione dei servizi. Il team degli adulti coinvolto nella realizzazione del TG ha tenuto conto principalmente della necessità di trovare un ruolo adeguato a ciascuno studente, perché il lavoro, piuttosto impegnativo, potesse dare a tutti la possibilità di esprimersi al meglio, non solo rispetto alle competenze scolastiche richieste, ma anche in ambiti di solito non facenti parte degli elementi di valutazione tradizionali. L’apporto dei diversi esperti è stato a questo proposito fondamentale. Tutti, nelle varie riunioni organizzative e nel frequente scambio di mail e telefonate che hanno affiancato la realizzazione delle fasi, hanno condiviso la consapevolezza della valenza educativa del progetto, che dava l’opportunità ai ragazzi sia di riflettere su aspetti di attualità, sia di formarsi  una coscienza critica sulla nascita e comunicazione delle notizie, ma anche di valorizzare gli aspetti della vita scolastica e le molteplici opportunità offerte dall’esperienza didattica laboratoriale.  Il “contenitore” TG ha mostrato di possedere molte potenzialità, ma ciò che ha reso estremamente positiva l’esperienza, è stata la continua cura della partecipazione di ogni singolo alunno. Il team degli adulti ha lavorato non solo con professionalità, ma anche con profondo coinvolgimento emotivo, dedicando al progetto molto più del tempo e delle energie tecnicamente richieste.

Il Collegio Ipasvi della Provincia di Carbonia Iglesias ha organizzato un convegno sul tema: «La salute è un diritto di civiltà: promuoverla è un dovere degli infermieri» per il 21 giugno, alle ore 16,30, nella sala conferenze della Provincia, in via Mazzini a Carbonia. Nel corso dei lavori verrà presentata la proposta di istituzione di una classe del corso di laurea in infermieristica nel Sulcis Iglesiente. Sono stati invitati a partecipare autorevoli rappresentanti di Enti, Istituzioni ed Università che avranno un ruolo nelle procedure necessarie all’ottenimento di questo risultato, importante per tutti i cittadini ed in particolare per i giovani di questa area geografica che intendono intraprendere gli studi e la carriera della professione infermieristica. Alla discussione prenderanno parte l’assessore provinciale alle Politiche giovanili e alla salute, Luca Pizzuto; il sindaco di Musei, Francesco Loi; il presidente dell’Anci Sardegna, Cristiano Erriu; il presidente del corso di laurea in infermieristica della Regione Piemonte, prof. Valerio Dimonte; il presidente del Consiglio regionale della Sardegna, Claudia Lombardo. Sono stati invitati a partecipare ai lavori anche la Direzione Generale della Asl 7 di Carbonia, l’Università degli Studi di Cagliari, l’assessorato regionale della Sanità e, infine, il Consorzio Ausi di Iglesias.

«La Finanziaria 2013 non ha accolto le richieste degli agricoltori». Sono le prime riflessioni espresse da Copagri Sardegna dopo la lettura della legge disponibile sul sito del Consiglio regionale, così come approvata dalla assemblea. Per l’associazione, rispetto al testo originario presentato dalla Giunta, si confermano i tagli per il settore agricolo e si palesa in tutta evidenza la sordità della maggioranza rispetto alle richieste del mondo agricolo. Le risorse destinate alle imprese agricole, al netto di quanto destinato alle Agenzie regionali agricole, alle associazioni provinciali degli allevatori ed alla promozione istituzionale, ammontano a poco più dello 0,30% del totale delle somme stanziate dal bilancio. «L’Assemblea di via Roma ha respinto le proposte che miravano al rafforzamento dei consorzi fidi agricoli ed a rilanciare il credito di esercizio agevolato per i produttori, già previsto dalla L.R. n. 15/2010», ha dichiarato Ignazio Cirronis, presidente regionale di Copagri Sardegna, «mentre si stanziano somme per ipotetici progetti sperimentali in agricoltura o si continua con la politica dei “pannicelli caldi” per i consorzi di bonifica, anziché agire per la piena attuazione della riforma e mettere fine ai commissariamenti di questi enti, restituendogli piena democraticità».

 

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Una piazza per ricordare “il sindaco” di Carbonia. Si è svolta sabato 8 giugno la cerimonia di intitolazione della nuova piazza antistante il centro intermodale, alla fine di via Roma, incrocio con via Costituente, a Pietro Cocco, scomparso l’11 gennaio 2011, alla età di quasi 94 anni. Pietro Cocco è stato uno dei principali protagonisti della storia della città di Carbonia, del Sulcis Iglesiente e della Sardegna. Nella sua lunga carriera, è stato sindacalista, esponente di spicco del Partito comunista e sindaco di Carbonia per quasi vent’anni, in due differenti periodi. Sin da ragazzo ha vissuto da protagonista le lotte operaie, portando i valori dell’antifascismo fra i suoi compagni di lavoro: i minatori e gli operai del territorio. Pietro Cocco ha rischiato più volte la vita ed ha subito due volte il confino per le sue battaglie contro il fascismo e per migliorare le condizioni di vita dei più deboli. Il suo impegno per la città di Carbonia ed il territorio ha toccato uno dei momenti più significativi nella lunghissima mobilitazione del 1948, passata alla storia come “lo sciopero dei 72 giorni”, contro le misure repressive messe in atto dalla Azienda mineraria. Il Comune di Carbonia ha dedicato la piazza a Pietro Cocco per tenere vivo il ricordo di colui che ha speso la propria vita per la città di Carbonia, il Sulcis e l’intera Sardegna e per dimostrare l’affetto immutato della comunità nei suoi confronti.