Teulada riparte dal giovane Daniele Serra.
Daniele Serra, 37 anni, funzionario del Gal Sulcis, è il nuovo sindaco di Teulada. Il candidato della lista Teulada protagonista, alla sua prima candidatura, si è imposto al termine di un serratotesta a testa con Marina Lai, candidata della lista Trasparenza e Rinnovamento, deciso da uno scarto di soli 55 voti: 1.005 a 950. Alle loro spalle, ampiamente distanziata, Francesca Monni, candidata della lista Insieme per Teulada, che ha raccolto 527 voti ed ha conquistato solo un seggio (l’ex sindaco Salvatore Mocci non è stato eletto). Il Consiglio comunale appena eletto si è già insediato ed il neo sindaco ha presentato la sua prima Giunta, formata da tre assessori: Francesco Zedda, consigliere più votato della lista vincente, con 143 preferenze, ha ricevuto le deleghe alle materie di bilancio, sport e spettacolo e quella di vicesindaco; Andrea Cinus è il nuovo assessore ai lavori pubblici ed alle attività produttive; Gloria Addis si occuperà di pubblica istruzione, cultura e politiche sociali. Il sindaco ha tenuto a sé due delle deleghe più “pesanti”, quelle all’urbanistica ed al turismo. Daniele Serra raccoglie un’eredità difficile dal compianto Gianni Albai, scomparso prematuramente il 14 novembre dello scorso anno. Il paese vive una situazione economica molto preoccupante, con livelli di disoccupazione ed inoccupazione mai raggiunti prima e deve fare i conti con la crisi più complessiva del territorio e dell’intera Sardegna. Nel breve periodo, inoltre, come documentiamo in altra parte del giornale, rischia di venire ulteriormente discriminato dall’attuazione del decreto sulla “fiscalità di vantaggio” per i ventitrè comuni della Provincia di Carbonia Iglesias, dalla quale a suo tempo decise di tenersi fuori, scegliendo di continuare a far parte della Provincia di Cagliari. Teulada deve guardare al futuro con idee e progetti nuovi, incentrati sul rilancio dell’agricoltura e sullo sviluppo della piccola impresa e, soprattutto, del turismo. Nonostante la presenza della servitù militare occupi una vastissima parte del suo territorio, oltre settemila ettari, la comunità conserva ancora un patrimonio straordinario che potrebbe favorire la realizzazione di progetti di valorizzazione significativi in grado di dare risposte a tanti giovani e a quanti hanno perso il lavoro in età avanzata.
Giampaolo Cirronis
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