Modificata la legge statutaria regionale, il Consiglio regionale ha bocciato nuovamente la doppia preferenza di genere.
Il Consiglio regionale ha approvato oggi una modifica alla legge statutaria regionale che prevede l’abrogazione del comma 3 dell’articolo 22 della legge statutaria elettorale approvata il 25 giugno 2013 (Legge statutaria elettorale ai sensi dell’articolo 15 dello Statuto speciale per la Sardegna).
Questi i due articoli approvati:
Art. 1
Abrogazione del comma 3 dell’articolo 22 della legge statutaria elettorale approvata il 25 giugno 2013
1. Il comma 3 dell’articolo 22 della legge statutaria elettorale 25 giugno 2013 (Legge statutaria elettorale ai sensi dell’articolo 15 dello Statuto speciale per la Sardegna), è abrogato (questo il testo abrogato: «Il Presidente della Regione che si sia dimesso dalla carica determinando la cessazione anticipata della legislatura non può in ogni caso essere nuovamente candidato al successivo turno elettorale regionale»).
Art. 2
Disposizioni di coordinamento
1. Conseguentemente alla disposizione di cui all’articolo 1, è abrogata la lettera e) dell’articolo 15 della legge regionale 26 luglio 2013, n. 16 (Organizzazione amministrativa del procedimento e delle votazioni per l’elezione del Presidente della Regione e del Consiglio regionale. Modifiche alla legge regionale 6 marzo 1979, n. 7 (Norme per l’elezione del Consiglio regionale)). Questo il testo abrogato: «esclude i candidati cessati dalla carica di Presidente della Regione per dimissioni volontarie nella legislatura precedente a quella delle elezioni»).
Le modifiche si sono rese necessarie dopo l’impugnazione del testo da parte del Governo che ha individuato disposizioni in contrasto con l’art. 3 e 51 della Costituzione.
Il Consiglio regionale ha nuovamente bocciato a scrutinio segreto con 21 voti a favore e ben 45 contrari, la norma che prevedeva la doppia preferenza di genere per favorire l’elezione di un maggior numero di donne. Si trattava, in sostanza, della norma impiegata alle recenti elezioni amministrative nei comuni maggiori, tra i quali Iglesias.
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