La crisi precipita e i numeri diventano sempre più allarmanti: in 12 mesi la Sardegna ha perso 54.000 posti di lavoro e la disoccupazione è cresciuta dal 15% al 18,6%.
La crisi precipita e la Sardegna raggiunge livelli di disoccupazione mai toccati prima negli ultimi anni. In un solo anno nell’Isola, secondo i dati resi noti dall’Istat, sono stati persi 54.000 posti di lavoro. Il numero degli occupati è sceso dai 606mila del giugno 2012, ai 552mila del mese di giugno di quest’anno. Fa paura anche il tasso di disoccupazione, cresciuto di oltre tre punti: dal 15,0% del secondo trimestre 2012 al 18,6% del secondo trimestre dell’anno in corso.
Sono numeri sui quali la nostra classe politica dovrebbe riflettere con grande attenzione, perché la situazione sociale è già oggi molto preoccupante e, in mancanza di soluzioni nel breve e medio termine, potrebbe precipitare, andando pericolosamente fuori controllo. Al Governo e alla Regione Sardegna spettano le scelte strategiche per i nuovi investimenti nell’Isola e quindi nelle aree più in difficoltà, tra le quali emerge il Sulcis Iglesiente, ma anche agli enti locali e a tutti noi cittadini una precisa presa di coscienza della necessità di cambiare completamente strada rispetto ad un passato più o meno recente fatto di politiche assistenziali che non hanno fatto certamente del bene al territorio.
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