19 November, 2024
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Simona De Francisci.Oscar Cherchi.Antonello Usai 1
L’assessore regionale della Sanità Simona De Francisci ha firmato oggi il nuovo decreto per contrastare in maniera più efficace l’epidemia di Lingua blu che ha colpito gli allevamenti ovini della Sardegna. La firma arriva dopo le verifiche e d’intesa con il ministero della Salute, i Servizi veterinari delle Asl e l’Istituto Zooprofilattico della Sardegna. Alla presentazione del provvedimento, oggi a Cagliari, oltre all’assessore De Francisci erano presenti l’assessore dell’Agricoltura Oscar Cherchi e il direttore dello Zooprofilattico Antonello Usai. 
«È un decreto importante – ha sottolineato De Francisci – perché integra e rafforza le precedenti disposizioni, prevedendo tra le altre norme l’anticipazione della campagna vaccinale 2014.»
L’assessore ha poi voluto lanciare un appello a tutto il sistema affinché non si abbassi la guardia. In particolare, ha chiesto al mondo allevatoriale la massima collaborazione perché immunizzino i propri capi: «È un vaccino spento, dunque con nessun effetto collaterale e assieme a una corretta profilassi è l’unica arma per combattere la malattia».Riguardo agli indennizzi agli allevatori, l’assessore Cherchi ha illustrato i contenuti della legge appena approvata in Consiglio regionale, che destina 18,5 milioni di euro all’emergenza: «Tra le novità più significative vi è il coinvolgimento degli enti locali, ai quali verranno trasferite le risorse per velocizzare i tempi di erogazione delle somme necessarie a ristabilire il patrimonio zootecnico compromesso direttamente dalla Blue Tongue. Inoltre una parte consistente dei fondi sarà destinata alla prevenzione e alla ricerca».
Oscar Cherchi ha poi chiarito che con questo provvedimento non sono previsti indennizzi per gli abbattimenti.«Il ricorso a un vaccino spento – ha poi aggiunto il direttore dello Zooprofilattico, Antonello Usai – si è reso necessario per evitare gli effetti collaterali del passato e per andare incontro alle richieste degli allevatori. I sierotipi della Blue tongue sono oltre 20, perciò il vaccino da solo non basta, anche se resta uno strumento indispensabile. Quindi insieme alla profilassi sanitaria dobbiamo fare squadra con gli allevatori e fare la guerra all’insetto vettore della malattia.»Sono 3.081 i focolai di blue tongue registrati all’11 settembre dal Centro di Sorveglianza Epidemiologica dell’Istituto Zooprofilattico della Sardegna. I casi di malattia confermati sono 1.092 mentre i sospetti sono 1.989 per un fenomeno che interessa più di 3mila aziende isolane. Gli ovini contagiati sono 74mila circa, con una mortalità che non supera l’uno per cento sul totale dei capi coinvolti (900mila: cioè la somma di tutti gli animali presenti nelle aziende interessate dalla lingua blu). Le province più colpite restano quelle di Nuoro (739 focolai), Oristano (747) e Sassari (574). Stabili, i numeri di Lanusei: 115 focolai.

Simone Atzeni

Lunedì 16 settembre, alle ore 16.30, presso la sala “La società degli operai”, in via XX Settembre, a Cagliari, si svolgerà un incontro a sostegno della candidatura di Simone Atzeni alle primarie del centrosinistra per le Regionali 2014, in programma il prossimo 29 settembre, con la partecipazione del segretario nazionale Riccardo Nencini e del parlamentare Lello Di Gioia.

Teatro ad Antas 52IMG_5689

Si avvia alla chiusura la quinta edizione del NurArcheoFestival “Intrecci nei teatri di pietra” 2013, organizzato da Il Crogiuolo in collaborazione con il Teatro del Sottosuolo.

Tre gli appuntamenti conclusivi: venerdì 13 settembre 2013, ore 19.00, presso la tomba dei giganti del bosco Selene a Lanusei, andrà in scena lo spettacolo “Lunas” della compagnia Fueddu e Gestu, preceduto alle ore 17.30 dalla visita guidata al sito a cura de La Nuova Luna. Alle 17.00 si terrà invece il laboratorio del gusto su pane e dolci tenuto da Dolce&Salato; sabato 14 settembre. al nuraghe di S’Ortale ‘e su monte di Tortolì, ore 19.00, andrà in scena “Bachisio Spanu. L’epopea di un contadino sardo alla guerra” della compagnia Bocheteatro. Visita guidata a cura della società Irei prevista per le17.30; chiude domenica 15 settembre, ore 21.00, nella sala Barigadu di Ulassai, “S’urtimu cantu” de La Maschera.

Antonello Liori
Questo pomeriggio, alle 16.30, all’assessorato regionale dell’Industria (viale Trento, 5° piano), l’assessore Antonello Liori presenterà alla stampa il “Progetto Iglesias”, che prevede la costruzione di una centrale a biomasse per la produzione di energia elettrica e termica. Parteciperanno Stefano Arvati, amministratore delegato della Renovo BioEnergy, ed un rappresentante dell’Università Bocconi, che illustreranno i dettagli del progetto.

Sulle abitazioni invendute non si pagherà più l’IMU. Lo ha stabilito il decreto 102/2013, entrato in vigore il 31 agosto scorso, con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.

«E’ una misura che abbiamo fortemente richiesto per tanti mesi e che aspettavamo con ansia –  affermano da Confartigianato Imprese Sardegna – ed è la conferma della volontà del Governo di puntare sul rilancio del comparto dell’edilizia quale strumento necessario per la ripresa economica del Paese.»

Il Decreto, oltre a intervenire cancellando appunto l’imposta sugli immobili non venduti, include anche misure a sostegno di mutui, prima casa e affitti.

«La cancellazione dell’IMU è un primo passo per ridurre la pressione fiscale ma non basta – continuano dall’Associazione degli artigiani – perché ora è necessario lavorare per eliminare, o quanto meno ridurre al minimo, la tassazione sui beni strumentali come laboratori, botteghe e negozi. Queste attività, infatti, ci sia una doppia tassazione che punisca i titolare solo per il fatto di possedere il proprio strumento di lavoro.»

«Solo diminuendo l’imposizione fiscale sui mezzi per svolgere la propria professione – conclude Confartigianato Imprese Sardegna – si potranno risollevare le sorti dell’artigianato, dell’Italia e, soprattutto, della Sardegna.»

Queste le altre novità del Decreto.

Come detto, dal 1° gennaio 2014 sono esclusi dall’imposta municipale propria i fabbricati costruiti e destinati dall’impresa costruttrice alla vendita se non locati o venduti entro tre anni dalla ultimazione dei lavori: l’esenzione resta valida fintanto che permane tale destinazione d’uso e non siano in ogni caso locati. Secondo le stime del Governo, la proposta è finalizzata a svincolare una parte di risorse delle imprese, quantificate in circa 38 milioni di euro l’anno, destinate ora al pagamento dell’IMU, permettendone un utilizzo “produttivo” per effettuare nuovi investimenti con ricadute positive sul sistema produttivo.

Incentivato anche per l’housing sociale: i fabbricati di civile abitazione destinati ad alloggi sociali, ovvero alloggi realizzati o recuperati da operatori pubblici o privati destinati prevalentemente alla locazione per individui e nuclei familiari svantaggiati, sempre a decorrere dal 1° gennaio 2014, sono equiparati all’abitazione principale e dunque esclusi dal pagamento dell’IMU.

Il decreto contiene infine la proroga di tre anni del tempo per l’attuazione dei programmi di edilizia mantenendo l’imposta di registro ridotta all’1%. Le imprese che hanno acquistato un bene immobile situato in area compresa in piani urbanistici diretti all’attuazione di programmi di edilizia residenziale pubblica, usufruiscono dell’imposta di registro ridotta all’1%, al posto della misura ordinaria dell’8%, se concludono l’intervento edilizio entro 11 anni dall’acquisto del bene.

Emilio Gariazzo AA

Il sindaco di Iglesias, Emilio Gariazzo, ha convocato la prima seduta dell’assemblea degli abitanti della Frazione di Corongiu – Tanì – Barega, dalle ore 9.00 alle ore 13.00 di sabato 14 settembre, presso ex sede circoscrizione Corongiu, al fine di nominare i componenti del Comitato di Quartiere.

Le assemblee dei comitati di quartiere sono costituite da tutti i cittadini iscritti nelle liste elettorali del Comune residenti nei diversi ambiti territoriali.

Il Palazzo del Consiglio regionale.

Il Palazzo del Consiglio regionale.

 

Giorgio Locci.

Giorgio Locci, primo firmatario della proposta di legge.

Giorgio Madeddu.

Giorgio Madeddu, presidente dell’associazione “Amici della Vita”.

Una proposta di legge bipartisan su “Interventi regionali per la prevenzione della fetopatia alcolica”, primo firmatario il consigliere regionale Giorgio Locci (PdL), cofirmatari i consiglieri Pietro Cocco (PD) e Paolo Dessì (PSd’Az) e sottoscritta anche da tutti i componenti della Commissione Sanità, è stata presentata questa mattina, in Consiglio regionale, nel corso di una conferenza stampa presieduta, appunto da Giorgio Locci, Pietro Cocco e Paolo Dessì, alla quale hanno presenziato anche il presidente dell’associazione “Amici della vita” del Sulcis, Giorgio Madeddu, il presidente della Commissione Sanità, Felicetto Contu, e i consiglieri Renato Lai, Lorenzo Cozzolino e Marco Espa.

Questo testo normativo, che consta di pochi articoli, intende fronteggiare proprio una emergenza di cui pochi parlano, ma che produce danni spesso irrimediabili.

«Infatti – ha precisato Giorgio Locci – il 7 per cento dei neonati italiani è esposto all’alcol materno e poiché non si conosce la quantità di alcol che è possibile assumere in gravidanza senza incorrere in rischi, le indagini preliminari sono molto importanti ai fini della prevenzione e della tutela della salute neonatale poiché permettono di far luce su un fenomeno sommerso come quello delle patologie pediatriche correlate all’assunzione di bevande alcoliche in gravidanza.»

«Il consumo di alcol durante la gravidanza – prosegue – può causare patologie molto gravi per il nascituro, fra cui il ritardato accrescimento endouterino e post natale, un deficiente sviluppo psicofisico e disfunzioni motorie (tremori, difficoltà e deficienze nei movimenti).»

Per queste ragioni, occorre predisporre un programma di prevenzione articolata su più livelli a partire dai medici di famiglia e dall’informazione le donne in gravidanza e i loro partner sui rischi correlati all’assunzione dell’alcool, il possibile riconoscimento tempestivo e la cura efficace per aiutare il feto a svilupparsi in modo sano.

La conferma relativa al sospetto sull’abuso di alcool nella donna che decide di avere un figlio la si può ottenere attraverso due test semplici e affidabili quali il dosaggio della Gamma-GT e il dosaggio della Transferina desialata. Per il primo test, il paziente paga il ticket, il secondo, invece, è a totale carico dell’assistito. La PL chiede, con un provvedimento innovativo a livello nazionale, l’esenzione totale a questi test per le donne a rischio.

I dati in possesso dell’associazione “Amici della vita” del Sulcis indicano, per l’anno 2010, in 20mila il numero delle donne sarde che fanno abuso di sostanze alcoliche, la metà delle quali è in età fertile. 65 sono state le fetopatie accertate e 650 gli aborti spontanei.Il 10% circa di questi dati, è riferito alla sola provincia del Sulcis. I dati per gli anni seguenti, pur non precisi, indicano un evidente incremento di questi numeri.

Pietro Cocco ha sottolineato la “natura bipartisan” della legge e la necessità di impegnarsi affinché la stessa proposta possa esitata prima della fine della legislatura.

Paolo Dessì ha evidenziato come la prevenzione consentirà di ridurre i potenziali costi di assistenza per i bambini nati con le disabilità prodotte dall’abuso di alcool in gestazione, ben conoscendo le difficoltà sociali e di pregiudizio sulle donne, che porta a nascondere il problema.

Per l’applicazione di questa legge, si prevede una spesa di 300mila euro l’anno e i firmatari, compreso il presidente della Commissione, auspicano un iter preferenziale per la sua approvazione.

Campissa 1 copia

La Giunta comunale di Giba, guidata dal sindaco Learco Fois, ha approvato il 6 settembre scorso l’idea progetto denominata provvisoriamente “Giba Borgo del Benessere” presentata dalla Ageing Servicy lo scorso 26 agosto che prevede la realizzazione, nei terreni comunali di Campissa di circa 40 ettari, di una struttura socio-sanitaria e turistico residenziale a specifica vocazione per soggetti fragili, anziani e diversamente abili. La Giunta ha altresì invitato la società proponente a predisporre un vero e proprio pre-progetto dell’idea e un protocollo d’intesa per l’istituzione di una commissione paritetica con funzioni consultive e di orientamento tecnico.

L’ampia area di circa 40 ettari sita nel Comune di Giba, in località Campissa, di proprietà comunale, ben si presta ad essere destinata all’accoglienza turistica e residenziale di anziani e disabili nello spirito di favorire un turismo, ma anche una residenzialità di lungo periodo, che sia accessibile così come delineato nel Piano d’Azione Europeo 2004/2010. L’insediamento, sebbene sia riferito ad un’utenza italiana, ha una valenza ed una vocazione internazionale riferendosi anche allo sviluppo del “turismo accessibile”. Il progetto, sposato in unica sinergia fra ente pubblico e soggetto non profit, ha sviluppato contemporaneamente anche ipotesi di insediamento di persone normodotate, diversamente abili ed anziane, sia affette da gravi patologie e quindi bisognevoli di ogni cura, sia sole e senza alcuna assistenza, certi di dover operare affinché a tutti sia garantita un’elevata qualità di vita e condizioni di autonomia ed integrazione che oggi appaiono difficili, se non impossibili ed onerose, nei grandi agglomerati urbani. Il complesso prevede estesi spazi e volumi dedicati all’aspetto assistenziale e riabilitativo, alla formazione per il supporto socio sanitario, alla presenza di botteghe artigianali e laboratori di formazione professionale, ad insediamenti residenziali in housing sociale, all’offerta di personale qualificato per gli ospiti che hanno bisogno di supporto familiare e di compagnia, alla disponibilità ad accedere a luoghi di aggregazione e ludici, alla possibilità di avere condizioni e strumenti per l’attività psicomotoria e riabilitativa, alla strutturazione di percorsi facilitati per il superamento delle barriere architettoniche. La possibilità, infine, di unità abitative a canone calmierato o housing sociale per tutti coloro che opereranno nelle strutture o che intendano trasferirsi in un habitat particolarmente idoneo per gli elevati standard di qualità ambientale, abitativa e di strutture di servizio.

L’iniziativa è destinata a produrre anche “reddito”, sia direttamente, sia con le attività indotte; da un calcolo abbastanza vicino alla realtà effettuato dai proponenti, potrebbero trovare spazio lavorativo diretto circa 200 ~ 300 unità ed indotto di circa 1.000 ~ 1.200 unità. Attraverso la formazione di uno specifico “programma urbanistico” verrà favorita la perfetta integrazione con l’abitato di Giba, affinché l’insieme possa diventare allo stesso momento di supporto e di riferimento allo sviluppo socio/economico dell’intero comprensorio intercomunale; bisogna, cioè, concepire un insieme di attività che si muovano attraverso le direttrici programmatiche, pianificatorie, progettuali, valutative ed applicative.

L’area coinvolta, nelle sue varie e successive fasi di sviluppo conterrà:

A – Turistico alberghiera

Hotel

Residence

Residenze in affitto (mini bougalow)

B – Attività ludiche, aggregative e sportive

Centro Eventi e di aggregazione sociale

Centro sportivo, Piscina

Campo Pratica di minigolf

Campo giochi

Percorsi di riabilitazione e per attività sportive

Bar / Discoteca

C – Residenzialità sociale

Residenzialità protetta e da scambio

Unità abitative a canone sociale – co housing

Unità abitative – housing sociale

D – Area socio-sanitaria

Centro di rieducazione e di riabilitazione nei vari possibili indirizzi

Centro Medico Polivalente

Centro integrato di controllo a distanza dei servizi sociali, sanitari e di sicurezza

E – Area Formazione Scuole di formazione tecnica e professionale teorico pratica per gli operatori in sanità e assistenti alla persona finalizzata al miglior uso delle nuove tecnologie

F – Centri di Attività e servizi

Attività produzione e distribuzione di energia

Attività di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani ed industriali

Centro manutenzioni, trasporti, viabilità

Centro controllo e sicurezza

G – Centro civico

Sportello Farmacia

Banca / Posta

Centro Commerciale

Studi professionali di servizio

Centro Direzionale

H – Fattoria Sociale

Unità per la residenzialità temporanea e la socializzazione

Magazzini attrezzature

Magazzini di stoccaggio prodotti

Allevamento piccoli animali da cortile.

Tutte le strutture di servizio e sociali saranno fruibili dagli abitanti del territorio. Le residenze fanno parte del sistema vocato alla residenzialità per soggetti anziani e diversamente abili e non saranno singolarmente vendibili per almeno 20 anni, come prescritto dalla legge 104. All’offerta residenziale sono connessi i servizi alla persona e l’assistenza socio-sanitaria. Sul territorio questi servizi creano una notevole quantità di lavoro specializzato e non (in media si considera un posto di lavoro ogni 4 anziani o disabili). Il Borgo sarà edificato secondo i più avanzati criteri di bio-architettura e con attenzione sia al risparmio energetico (si cercherà di realizzare l’autosufficienza energetica ed eventualmente la vendita a terzi di energia al fine di abbattere i costi anche per i residenti) che allo smaltimento dei rifiuti con il loro riutilizzo a fini energetici.

Una volta approvato il progetto “Borgo della Salute” sarà gestito da una Fondazione di scopo alla quale parteciperanno, oltre alla Onlus proponente, l’Amministrazione comunale e/o provinciale e regionale. Per la realizzazione delle opere, per la relativa gestione e manutenzione, la Fondazione si impegna a privilegiare l’indicazione di aziende e personale, ai vari livelli di qualificazione, operanti o residenti nell’area del Comune di Giba e limitrofi.