Il CTO di Iglesias.
Si prevede una riunione “animata” per il Consiglio comunale di Iglesias, convocato per lunedì 9 settembre 2013. Il punto più atteso all’ordine del giorno riguarda la situazione della sanità cittadina e territoriale, dopo le ultime decisioni assunte dalla Direzione generale della Asl 7, in particolare per il completamento dei progetti riguardanti il CTO di via Cattaneo.
Alcune settimane fa il Direttore generale, Maurizio Calamida, ha illustrato le tappe per la realizzazione del nuovo CTO, i cui lavori dovrebbe essere ultimati entro la fine del 2015 , quando Iglesias – secondo i programmi – avrà un ospedale moderno e all’avanguardia». Lo ha fatto nel corso dell’audizione che si è svolta nell’aula consiliare di Iglesias, convocato dalla Commissione alle Politiche sociali presieduta da Alberto Cacciarru. In quell’occasione Maurizio Calamida ha illustrato l’organizzazione dei servizi ospedalieri e territoriali della ASL 7 alla presenza del Sindaco Emilio Gariazzo e del Consiglio Comunale. L’incontro, aperto al pubblico, era propedeutico proprio alla riunione del Consiglio comunale convocata per il 9 settembre.
«È un momento importante, di confronto, che si potrà replicare ogni volta che ci sarà la necessità di un chiarimento», ha esordito nel corso di quella riunione Maurizio Calamida. Anche il sindaco, Emilio Gariazzo, ha assicurato da parte sua e della Giunta la massima disponibilità a discutere con spirito di collaborazione le prossime decisioni in campo sanitario. Il Direttore Generale ha riassunto le tappe che porteranno alla realizzazione del nuovo CTO: «Il 28 febbraio 2014 ci sarà la consegna dei reparti di Chirurgia Generale, Pediatria, Chirurgia Pediatrica, Ostetricia e Ginecologia, Endoscopia Digestiva, e il 30 maggio dello stesso anno si concluderà la realizzazione del nuovo blocco operatorio composto da quattro sale. Contestualmente verranno bandite le gare d’appalto per il Pronto Soccorso, la Rianimazione, gli arredi e le attrezzature. Prevediamo che i lavori termineranno nel dicembre 2015, con il completo trasferimento dei reparti e servizi che attualmente si trovano al SantaBarbara».
Il costo totale sarà di circa 16 milioni e mezzo di euro, dei quali 15 milioni giungono dai fondi CIPE assegnati lo scorso anno. A quel punto si dovrà decidere la destinazione del Santa Barbara, che potrebbe ospitare alcuni servizi territoriali e distrettuali, e del F.lli Crobu, che sarà chiuso e dismesso. «Nell’attesa – ha proposto Calamida – occorre risolvere i problemi logistici del Pronto Soccorso del Santa Barbara: una soluzione potrebbe essere quella di utilizzare altri spazi concessi dal Comune di Iglesias.»
«Per quanto riguarda la riduzione dei posti letto – ha proseguito il Direttore Generale – ci stiamo adeguando alle leggi nazionali sulla spending review e a quelle regionali sulla riorganizzazione della rete ospedaliera, che impongono una riduzione dei posti letto per acuti e del personale. Siamo chiamati ad adempiere a questi provvedimenti obbligatori, pertanto nelle scelte della Direzione non c’è spazio per la discrezionalità. Tutti i reparti devono superare la quota del 75% di posti letto occupati: l’Azienda ha proceduto alla disattivazione di 38 posti letto complessivi e ora, in media, supera questa percentuale. Questo ci permetterà di evitare sia la chiusura che la riduzione di alcuni reparti che non arrivano a questa soglia, ma che rivestono comunque un’importanza strategica per il territorio». «Una condizione confortante – ha concluso Calamida – poiché è stato scongiurato ciò che si è verificato in altre ASL, in Sardegna e nel resto d’Italia, costrette a chiudere interi reparti e servizi. Grazie all’ottimizzazione del personale, inoltre, l’Azienda è riuscita a evitare la perdita di forza lavoro: non subirà la riduzione di alcun posto in pianta organica.»
Nei giorni successivi alla riunione della Commissione, non sono mancate le critiche al Direttore generale, in particolare da parte di alcuni consiglieri comunali della minoranza, ragion per cui non è difficile prevedere una riunione consiliare quantomeno “animata” se non addirittura “calda”.