I lavoratori dell’Igea hanno trascorso la prima notte nei due pozzi minerari occupati.
Hanno trascorso la prima notte a Pozzo Sella e Pozzo 2, i due siti minerari utilizzati per il pompaggio dell’acqua che viene distribuita nelle reti anche nella città di Iglesias, gli operai dell’Igea, società interamente controllata dalla Regione Sardegna, che da ieri hanno iniziato una clamorosa azione di protesta che sono decisi a continuare ad oltranza, fino a quando dall’Esecutivo regionale non arriveranno fatti certi per il futuro della società, il cui bilancio deve essere approvato entro il 23 ottobre.
La protesta ieri è esplosa anche a Cagliari, dove un corteo di lavoratori ha raggiunto Villa Devoto ed è stato ricevuto dal Prefetto di Cagliari, Alessio Giuffrida.
L’interruzione dell’approvvigionamento idrico della città nel corso della notte, ha creato non pochi disagi tra la popolazione. Questa mattina è ripreso il regolare approvvigionamento idrico.
Sulla vicenda, nel tardo pomeriggio di ieri è intervenuto il deputato del PD Emanuele Cani.
«La protesta di oggi dei lavoratori Igea – ha scritto il deputato sulcitano in una nota – è la conferma di quanto gli animi siano esasperati. I problemi vanno affrontati e chi ha responsabilità deve assumersele tutte. In questo caso la Regione, che è l’azionista unico dell’Igea, deve assumersi tutte le responsabilità e procedere con tutti i passaggi e le azioni necessarie perché ai lavoratori vengano corrisposti gli stipendi. La politica del rinvio deve finire. Il Governatore e gli assessori competenti la smettano di perdere tempo – conclude Emanuele Cani -, nel Sulcis la disperazione è già alta e le persone attendono risposte immediate.»
Le foto allegate sono di Fabio Murru.
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