23 December, 2024
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La Giunta regionale ha stanziato tre milioni di euro per contribuire alla rivitalizzazione del commercio sardo.

L'assessore regionale Luigi Crisponi.
La Giunta regionale ha stanziato tre milioni di euro per contribuire alla rivitalizzazione del commercio sardo. Su proposta dell’assessore del Commercio, Luigi Crisponi, ha approvato due delibere riguardanti i nuovi criteri di accesso per le agevolazioni in favore dei Centri commerciali naturali (previste dalla legge regionale n. 5 del 2006), cui spetterà un milione di euro di contributi e la rimodulazione dei bandi “Ristoranti tipici” e “Negozi storici” della Sardegna, ai quali sono destinati in tutto 2 milioni di euro. La somma sarà suddivisa così: due terzi ai circa 140 negozi selezionati (in collaborazione con le associazioni di categoria) e iscritti al network e un terzo ai 70 ristoranti iscritti all’Elenco regionale. Il bando dei due circuiti commerciali sarà pubblicato nei prossimi giorni. 
«È nostro intento – spiega l’assessore Luigi Crisponi – affiancare le imprese del commercio nel loro ruolo strategico di sviluppo, nonostante le difficoltà in cui versa il settore, testimoniate dalla chiusura di varie attività, specie esercizi di vicinato. Le tre iniziative approvate dalla Giunta vanno in questa direzione precisa. Non a caso, contributi per i Centri naturali, tutela delle botteghe storiche e valorizzazione delle culture gastronomiche del territorio sono azioni atte a rivitalizzare il settore all’interno dei centri urbani, in particolare nei centri storici, pienamente integrate con aspetti turistici e culturali.»
Per quanto riguarda i Centri commerciali naturali, la Giunta regionale ha approvato i nuovi criteri per l’accesso alle agevolazioni, consistenti in contributi per la realizzazione di programmi annuali di promozione, incentrati sulle tre linee di attività dell’assessorato (identità, trasversalità e destagionalizzazione) e finalizzati ad animare i centri urbani e a promuovere e riqualificare offerta e accoglienza. Sono stati semplificati i requisiti di concessione così da garantire maggiore celerità all’azione amministrativa. Le direttive modificate prevedono l’erogazione di contributi ai Ccn fino al 70% delle spese ammissibili e, in ogni caso, per un massimo di 40 mila euro per ciascun centro.
Le spese dei Ccn sono ammissibili per: servizi all’utenza (per un massimo di 12.500 euro), per esempio baby parking e servizi alla clientela svantaggiata, nolo bus navette e trenini su ruota; manifestazioni e attività di animazione (massimo 16 mila euro), per esempio promozione delle produzioni enogastronomiche locali; azioni di pubblicità e comunicazione (massimo 17.500 euro), quali promozione immagine sui media e social network e realizzazione sito web; valorizzazione architettonica (massimo 25 mila euro), per esempio potenziamento delle aree wifi, attività di bike sharing, istallazione griglie di parcheggio per bici e interventi di videosorveglianza e illuminazione; infrastrutture e mobilità territoriale (massimo 12 mila euro), per esempio istallazione di cartellonistica turistico – commerciale nel centro storico. 
Il contributo (in regime “de minimis”) coprirà il 100% delle spese ammissibili per la realizzazione degli interventi. Sono ammessi ai bandi, i Negozi storici e i Ristoranti tipici inclusi nei rispettivi Elenchi regionali (già definiti e di prossima pubblicazione). A ciascun esercizio verrà erogato un finanziamento di 10 mila euro, da utilizzare per adeguamento dei locali alle norme igienico-sanitarie e alla sicurezza sul lavoro; ristrutturazione e ammodernamento dei locali; acquisto di attrezzature (compresi hardware e software gestionali) e arredi; solo per i ristoranti, realizzazione di menù (anche in sardo) e allestimento di corner promozionali per la vendita delle produzioni tipiche. 
Riscoperta della tradizione gastronomica regionale, tutela dei prodotti tipici, qualità e trasparenza nel servizio offerto ai consumatori. Sono i presupposti su cui si basa il progetto “Ristoranti tipici della Sardegna”, iniziativa di promozione dei ristoranti sardi (70 quelli recensiti, anch’essi in collaborazione con le associazioni di categoria) che prediligono la proposta e la realizzazione di piatti della migliore tradizione locale e usano nella preparazione delle pietanze materie prime isolane, nonché intesa alla promozione di territori fuori dai circuiti turistici più noti. Il ristorante tipico soddisfa i requisiti richiesti dal disciplinare predisposto dall’assessorato. 
All’insegna della riscoperta del patrimonio identitario rappresentato da esercizi commerciali in attività da almeno 50 anni, autentici interpreti di modelli di consumo e stili di vita in gran parte sostituiti da nuove tipologie commerciali. Su questa base è stato istituito l’Elenco regionale dei Negozi storici. L’Elenco prevede tre categorie: Locale storico, Attività storica e Insegna storica.
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