Nuova protesta dei lavoratori in cassa integrazione dell’Alcoa e delle imprese d’appalto di Portovesme davanti alla base militare di Teulada.
«Meno spese per le armi e le esercitazioni militari e più risorse per creare lavoro.» E’ questo lo slogan che ha animato i circa duecento lavoratori in cassa integrazione dell’Alcoa e delle imprese d’appalto di Portovesme, che stamane hanno organizzato una nuova manifestazione di protesta davanti alla base militare di Sa Portedda, a Teulada. I lavoratori sono stati ricevuti dal comandante del poligono, il colonnello Sandro Branca, al quale hanno esposto le loro ragioni della protesta, sottolineando che la stessa non è rivolta contro i militari ma mira a sensibilizzare le istituzioni ad affrontare con maggiore impegno ed urgenza la gravissima emergenza socio-economica e la condizione di profondo disagio in cui vivono diverse centinaia di famiglie, in conseguenza della grave crisi del polo industriale di Portovesme, principale polmone economico del territorio. I lavoratori sollecitano azioni concrete per arrivare alla cessione dello stabilimento di Portovesme, abbandonato da Alcoa, l’avvio delle bonifiche ambientali, la realizzazione delle infrastrutture necessarie a rendere il territorio appetibile per nuovi investimenti nel settore della piccola e media impresa e, infine, regolarità nell’erogazione degli ammortizzatori sociali in questa fase che auspicano sia transitoria.
Al termine dell’incontro, i lavoratori hanno fatto rientro a casa, decisi a chiedere nuovi incontri a brevissima scadenza al Prefetto di Cagliari e al ministero per lo Sviluppo economico.
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