18 July, 2024
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«Un intervento fortemente sollecitato da Confartigianato Edilizia che coglie numerosi obiettivi: il rilancio delle imprese delle costruzioni, la riqualificazione del patrimonio immobiliare, il risparmio energetico, la difesa dell’ambiente e l’emersione delle attività irregolari

Confartigianato Imprese Sardegna esprime un giudizio positivo sulle misure contenute nella legge di stabilità che prorogano al 2015 gli incentivi per ristrutturazioni ed efficienza energetica in edilizia, acquisto mobili e interventi antisismici.

Con questo decreto legge, infatti, il Governo ha previsto di mantenere, per tutto il 2014, l’ecobonus del 65% (che nel 2015 scenderà al 50%) sul risparmio energetico, e di confermare, per lo stesso periodo, il 50% di bonus fiscale per le ristrutturazioni (per scendere nel 2015 al 40% e passare nel 2016, definitivamente, alla percentuale del 36%). Confermato anche il cosiddetto bonus mobili nella attuale misura del 50%.

«La proroga delle misure per il ‘sistema casa’ – sottolinea Confartigianato Imprese Sardegna è particolarmente importante per sostenere le imprese nel 2014, vale a dire in quello che può essere l’anno di svolta per il settore delle costruzioni che, non va dimenticato, ha anche un potente effetto-leva per il rilancio di molte attività economiche dell’indotto.» 

L’associazione sottolinea anche come per risollevare il comparto edile, e tutti i settori collegati, serve uno sforzo in più ovvero serve la stabilizzazione degli incentivi.

«Recenti datidimostrano che quindici anni di incentivi alla ristrutturazione edilizia e alla riqualificazione energetica degli edifici, sono serviti in modo sostanziale a frenare la caduta verticale del mercato delle costruzioni, con un importante guadagno dello Stato”. “Al mancato gettito fiscale infatti – precisa l’associazione – ha fatto da contraltare la posta positiva di diverse entrate (Iva per lavori, materiali, spese tecniche; IRES per imprese e tecnici; Irpef e oneri sociali sulle attività dei lavoratori e dall’emersione in nero; ricadute sull’economia) per un importo nazionale, stimato, di circa un miliardo di euro l’anno

I dati nazionali di una indagine di Confartigianato, dimostrano come uno dei principali effetti degli incentivi per le ristrutturazioni edili e il risparmio energetico nel 2013 sarà la creazione di quasi 14.000 posti di lavoro nel settore costruzioni. Del resto, le rilevazioni della Confederazione indicano che sono 2 milioni i proprietari di immobili orientati ad effettuare nei prossimi 12 mesi un intervento di manutenzione, e grazie alle misure del Governo, il loro numero è aumentato del 22,2% rispetto a luglio dello scorso anno.

In crescita anche la spesa per ristrutturazioni e riqualificazione energetica che, prevede Confartigianato, nel secondo semestre di quest’anno aumenterà di 1.565 milioni, pari al +26%, di cui 1.065 milioni per ristrutturazioni edili e 500 milioni per risparmio energetico.

Gli incentivi fiscali hanno già mostrato in passato il loro effetto benefico sull’edilizia: Confartigianato rivela, infatti, che nel 2011 le detrazioni sono state utilizzate da 6.752.644 contribuenti italiani per una cifra di 3.595 milioni e hanno inciso per il 4,2% del valore aggiunto del settore costruzioni. La spesa complessiva effettuata nel 2011 per interventi di ristrutturazione ammonta a 12 miliardi di cui 3,5 miliardi (29,1%) per il risparmio energetico e 8,5 miliardi (70,9%) per il recupero del patrimonio edilizio. Tale spesa rappresenta il 5,8% del valore del fatturato nel settore delle costruzioni e il 13,9% del valore aggiunto.

«La possibile inversione di tendenza del trend dell’edilizia, ed il suo consolidamento, devono necessariamente poter contare su alcuni elementi di stabilità – conclude Confartigianato Imprese Sardegna – e la capacità del settore delle costruzioni di agganciare la ripresa è condizionato dall’indice di fiducia di famiglie ed imprese. Se le regole sono chiare, costanti e definite, verranno programmati di certo investimenti tali da rivitalizzare il comparto”.

 

Francesco Sanna.

Francesco Sanna, deputato del Partito Democratico.

«Leggere la sentenza della Corte Europea pubblicata ieri sul caso Alcoa è come rivedere il film andato in onda tra Bruxelles, Roma e Pittsburgh tra il luglio e ottobre 2012. Protagonisti e scene li conoscevamo già. La società americana cerca di rallentare l’applicazione della sentenza che la costringe a restituire circa trecento milioni di euro per le sovvenzioni ai costi energetici dichiarati illegittimi da Bruxelles, la Commissione preme sull’Italia perché attivi immediatamente le azioni di recupero, il Governo di allora inizia a riscuotere ma accordando tempi lunghi perché intanto ha nel cassetto garanzie idonee e sufficienti, in secondo luogo perché vuole che Alcoa collabori a ricollocare l’unico stabilimento italiano che produce alluminio primario nelle mani di un altro imprenditore.»

Francesco Sanna, deputato del Partito Democratico, commenta così gli sviluppi del caso Alcoa, con la sentenza di ieri della Corte europea che impone all’Italia il recupero degli aiuti di Stato concessi all’Alcoa sotto forma di tariffa agevolata per l’elettricità, circa 295 milioni di euro di cui 38 di interessi.

«La condanna dell’Italia per il mancato recupero (in realtà si tratta di una riscossione ritardata) ha un valore solo simbolico – aggiunge Francesco Sanna -, perché anche la sentenza dà atto che già nell’autunno dell’anno scorso Alcoa ha iniziato a restituire le somme in questione. Quello che interessa è che il Parlamento, alla fine dell’anno scorso, ha deciso che parte rilevante di quelle somme debbano andare a finanziare le politiche di sviluppo nel Sulcis Iglesiente, ed in particolare la fiscalità di vantaggio. E nella Gazzetta Ufficiale di avantieri, 16 ottobre 2013, la pubblicazione del decreto dei ministri Zanonato e Saccomanni, con il quale dispongono proprio a questo fine l’utilizzazione di 124,5 milioni di euro – conclude Francesco Sanna -, vi è la prova – nero su biancoche i soldi stanno rientrando in Italia e si stanno utilizzando per gli scopi che la legge ha stabilito.»

La fiscalità di vantaggio per i Comuni della Provincia di Carbonia Iglesias è legge dello Stato Italiano. E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto 2 settembre 2013 su “Individuazione delle risorse per il finanziamento di agevolazioni  in favore di micro e piccole imprese localizzate nel territorio dei comuni della provincia di Carbonia Iglesias”.

Questo il testo integrale pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n° 243 – anno 154° del 16 ottobre 2013.

DECRETO 2 settembre 2013.

Individuazione delle risorse per il finanziamento di agevolazioni in favore di micro e piccole imprese localizzate nel territorio dei comuni della provincia di Carbonia Iglesias.

IL MINISTRO DELLO SVILUPPO ECONOMICO DI CONCERTO CON IL MINISTRO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

Visto l’art. 37, comma 1, del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221, che dispone che la riprogrammazione dei programmi cofinanziati dai Fondi strutturali 2007-2013 oggetto del Piano di azione coesione nonché la destinazione di risorse proprie regionali possono prevedere il finanziamento delle tipologie di agevolazioni di cui alle lettere da a) a d) del comma 341 dell’art. 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, in favore delle imprese di micro e piccola dimensione localizzate o che si localizzano nelle Zone Urbane individuate dalla delibera CIPE n. 14/2009 dell’8 maggio 2009, nonché in quelle valutate ammissibili nella relazione istruttoria ad essa allegata e nelle ulteriori, rivenienti da altra procedura di cui all’art. 1, comma 342, della medesima legge n. 296 del 2006, ricadenti nelle regioni ammissibili all’obiettivo «Convergenza»;

Visto l’art. 37, comma 4 – bis, del citato decreto-legge n. 179 del 2012, che stabilisce che le agevolazioni di cui all’art. 37 si applicano, in via sperimentale, ai comuni della provincia di Carbonia Iglesias, nell’ambito dei programmi di sviluppo e degli interventi compresi nell’accordo di programma «Piano Sulcis» e che la relativa copertura è disposta a valere sulle somme destinate all’attuazione del «Piano Sulcis» dalla delibera CIPE n. 93/2012 del 3 agosto 2012, come integrate dallo stesso decreto-legge n. 179 del 2012, demandando l’attuazione di quanto previsto al medesimo comma 4 -bis , nonché l’individuazione delle risorse effettivamente disponibili, a un decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze;

Visto l’art. 34, comma 2, del citato decreto-legge n. 179 del 2012, come sostituito dalla legge di conversione n. 221 del 2012, entrata in vigore il 19 dicembre 2012, che stabilisce che le somme ancora da restituire alla Cassa conguaglio per il settore elettrico in attuazione della decisione della Commissione europea 2010/460/CE del 19 novembre 2009 relativa agli aiuti di Stato C38/A/04 e C36/B/06 e della decisione 2011/746/UE della Commissione, del 23 febbraio 2011, relativa agli aiuti di Stato C38/B/04 e C13/06, sono versate dalla stessa Cassa all’entrata del bilancio dello Stato entro tre mesi dal ricevimento da parte dei soggetti obbligati, per essere riassegnate, nel medesimo importo, ad un apposito capitolo dello stato di previsione della spesa del Ministero dello sviluppo economico e destinate ad interventi del Governo a favore dello sviluppo e dell’occupazione nelle regioni ove hanno sede le attività produttive oggetto della restituzione;

Vista la nota della Cassa conguaglio per il settore elettrico del 5 aprile 2013 che definisce l’ammontare delle risorse complessive oggetto dei recuperi comunitari ai sensi del citato art. 34, comma 2, del decreto-legge n. 179 del 2012, corredata delle necessarie tabelle di raccordo relative alle società Alcoa Trasformazioni S.r.l., Eurallumina S.p.a. e Portovesme S.r.l.;

Considerato che le risorse oggetto dei predetti recuperi comunitari riferiti alla società Alcoa Trasformazioni S.r.l., pari complessivamente a euro 200.436.966,67, sono destinate, in applicazione di quanto disposto dal citato art. 34, comma 2, del decreto-legge n. 179 del 2012, ad interventi nelle regioni ove hanno sede le unità produttive della società, localizzate una in Sardegna e una in Veneto, e che pertanto appare appropriato ripartire dette risorse al 50 per cento tra la regione Sardegna e la regione Veneto;

Considerato che, stante quanto sopra indicato, le risorse oggetto dei recuperi comunitari ai sensi del più volte citato art. 34, comma 2, del decreto-legge n. 179 del 2012, destinabili ad interventi a favore dello sviluppo e dell’occupazione nella regione Sardegna ammontano a euro 124.469.136,48;

Visto il protocollo d’intesa per la definizione di obiettivi e condizioni generali di sviluppo e l’attuazione dei relativi programmi nel Sulcis Iglesiente, sottoscritto in data 13 novembre 2012 tra il Ministero dello sviluppo economico, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, il Ministro per la coesione territoriale, la Regione autonoma della Sardegna, la Provincia di Carbonia-Iglesias e i Comuni del Sulcis Iglesiente («Piano Sulcis»);

Visto il decreto 10 aprile 2013 del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 161 dell’11 luglio 2013, con il quale, in attuazione dell’art. 37 del decreto-legge n. 179 del 2012, sono stabilite le condizioni, i limiti, le modalità e i termini di decorrenza delle tipologie di agevolazioni di cui alle lettere a) , b) , c) e d) del comma 341 dell’art. 1 della legge n. 296 del 2006 in favore delle piccole e micro imprese localizzate nelle Zone Franche Urbane indicate all’art. 5 del medesimo decreto ovvero nel territorio dei comuni della provincia di Carbonia Iglesias;

Visto l’art. 7, comma 3, del decreto interministeriale 10 aprile 2013 dianzi indicato, che demanda a un decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, l’individuazione delle risorse per il finanziamento delle agevolazioni in favore delle piccole e micro imprese localizzate nel territorio dei comuni della provincia di Carbonia Iglesias, a valere sulle somme destinate all’attuazione del «Piano Sulcis» dalla delibera CIPE n. 93/2012 del 3 agosto 2012, come integrate dal decreto-legge n. 179 del 2012;

Considerata la necessità di dare rapida attuazione alle agevolazioni previste dal richiamato art. 37, comma 4 – bis , del decreto-legge n. 179 del 2012, in considerazione sia delle pressanti esigenze connesse alla situazione di disagio socio-economico dei territori individuati, sia dei vincoli temporali di spesa che caratterizzano le risorse finanziarie attivabili per il finanziamento dell’aiuto;

Ritenuto, pertanto, di destinare la quota delle risorse di cui al citato art. 34, comma 2, del decreto-legge n. 179 del 2012, relativa ad interventi a favore dello sviluppo e dell’occupazione nella regione Sardegna, al finanziamento delle agevolazioni previste dall’art. 37, comma 4 -bis , del decreto-legge n. 179 del 2012 in favore delle piccole e micro imprese localizzate nel territorio dei comuni della provincia di Carbonia Iglesias;

Decreta:

Art. 1.

1. Alla concessione delle agevolazioni previste dall’art. 37, comma 4 -bis , del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221, in favore delle piccole e micro imprese localizzate nel territorio dei comuni della provincia di Carbonia Iglesias, nell’ambito dei programmi di  sviluppo e degli interventi compresi nell’accordo di programma «Piano Sulcis», si provvede con le risorse di cui all’art. 34, comma 2, del medesimo decreto-legge n. 179 del 2012, riferite alle attività produttive ubicate nella regione Sardegna.

Art. 2.

1. Le risorse di cui all’art. 1 già restituite dai soggetti obbligati successivamente al 19 dicembre 2012 ammontano, alla data del presente decreto, a euro 30.501.198,49 e saranno incrementate con le somme ancora da restituire in esecuzione delle decisioni della Commissione europea citate nelle premesse, fino alla concorrenza dell’importo complessivo di euro 124.469.136,48, oltre agli interessi maturati alla data di restituzione delle somme medesime.

2. Ai fini dell’emanazione del bando di attuazione dell’intervento agevolativo di cui all’art. 1, restano ferme le disposizioni contenute nell’art. 8, comma 7, del decreto 10 aprile 2013 del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, indicato nelle premesse.

Il presente decreto sarà trasmesso ai competenti organi di controllo e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.

Roma, 2 settembre 2013

Il Ministro dello sviluppo economico ZANONATO

Il Ministro dell’economia e delle finanze SACCOMANNI

Registrato alla Corte dei conti il 30 settembre 2013

Ufficio di controllo Atti MISE – MIPAAF, registro n. 9, foglio n. 280

13A08346

Firma del Piano Sulcis.

Firma del Piano Sulcis – 13 novembre 2012.

Sciopero Eurallumina

I segretari generali provinciali di CGIL, CISL e UIL, hanno chiesto al presidente della Giunta regionale, Ugo Cappellacci, all’assessore regionale dell’Industria, Antonello Liori, e alle segreterie regionali e nazionali FILCTEM-CGIL, FEMCA-CISL e UILTEC-UIL, la calendarizzazione di un incontro urgente presso il ministero dello Sviluppo economico, per esaminare la situazione della società Eurallumina e per valutare i progressi fatti riguardanti “l’addendum al protocollo d’intesa per l’impianto Eurallumina del marzo 2009” stipulato il 22 novembre 2012.

I tre segretari provinciali sottolineano che tale incontro non solo è previsto nel punto 3 “Sospensione delle attività” e nel punto 24 “Verifiche”, ma si rende oltremodo necessario, in quanto i termini per il completamento di tutte le procedure previste sono in procinto di scadere.

Emilio Gariazzo copia

La commissione Bilancio del comune di Iglesias, al termine della terza riunione dedicata all’analisi delle varie problematiche legate alla nuova tassa sullo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, ha approvato il regolamento Tares.

«La maggioranza – si legge in una nota – ha sostenuto compatta la proposta presentata dalla Giunta guidata dal sindaco Emilio Gariazzo che, nei ristrettissimi margini di manovra offerti dalla normativa nazionale che ha istituito il nuovo tributo, ha avanzato un progetto che ripartiva il carico in maniera intermedia tra le famiglie e le imprese e, tra queste ultime, tenendo un occhio di particolare riguardo per quelle più strettamente legate al territorio iglesiente.»

«Il nuovo tributo, che si sarebbe dovuto basare sul principio chi inquina paga, si rivela nei fatti – si legge ancora nella nota – come un ulteriore aggravio per le casse delle famiglie (tutte gravate da aumenti rispetto a quanto pagavano con la vecchia Tarsu, con particolari aggravi per le famiglie numerose) e di alcune categorie di imprese, lasciando marginali di manovra ai Comuni che si ritrovano nello scomodo ruolo di esattori di tributi, in parte destinate anche allo Stato centrale.»

La commissione Bilancio, infine, ha votato all’unanimità la proposta presentata dalla Giunta di rimodulare il versamento dell’ultima rata della Tares, inizialmente prevista per il 31 dicembre suddividendola in tre rate aventi scadenza 16 dicembre (per ottemperare al versamento della quota di tributo destinato allo Stato entro la scadenza indicata recentemente dal ministero dell’Economia e delle finanze), 31 gennaio e 28 febbraio.

 

Emanuele Cani.

Emanuele Cani.

«A che punto sono giunte le interlocuzioni in atto tra Carbosulcis Spa, Regione Sardegna, ministero dello Sviluppo economico ed Unione europea, relativamente alla procedura d’indagine per aiuto di Stato SA. 20867 (2012/NN) per l’aiuto di stato concesso (e non notificato alla Ue) alla Carbosulcis dal 1998 al 2010; e alla procedura d’indagine per aiuto di Stato SA. 33424 (2011/N) per l’aiuto di Stato notificato relativamente al Progetto Integrato CCS Sulcis?»

E’ il contenuto di un’interrogazione a risposta immediata presentata in commissione Attività produttive, dai deputati del Partito Democratico Emanuele Cani, Francesco Sanna e Gianluca Benamati (capogruppo in Commissione).

«Nella sua risposta – spiega Emanuele Cani, primo firmatario dell’interrogazione – il sottosegretario Claudio De Vincenti ha ricostruito la vicenda che riguarda la miniera e ha spiegato che le osservazioni presentate all’Europa dal Ministero non sono state seguite da repliche da Bruxelles. Nel suo intervento, il Sottosegretario ha anche spiegato che, per il Ministero, quanto sostenuto da Bruxelles non può essere considerato aiuto di Stato. Non solo, nel  suo intervento ha parlato anche del Piano Sulcis e della possibilità di realizzare un polo tecnologico per l’utilizzo del carbone pulito.»

«A questo punto, come ho avuto modo di precisare nella replica in Commissione – conclude Emanuele Cani -, è necessario che il Governo si senta coinvolto in un processo di affiancamento alla Regione Sardegna.»

 

La Giunta regionale, su proposta dell’assessore Luigi Crisponi, ha deliberato la messa a regime e la piena operatività funzionale dell’Osservatorio regionale del Turismo, grazie all’evoluzione e rafforzamento del Sired, ampliandone le attuali funzionalità in modo che possano essere rilevati ulteriori dati (quali, per esempio, prezzi e servizi delle strutture) e assegnando all’assessorato la programmazione e la definizione dei necessari interventi di manutenzione evolutiva del sistema. 
«La stringente esigenza di disporre di informazioni acquisite in tempo reale – ha spiegato l’assessore Crisponi – nasce dalla necessità di conoscere con immediatezza il contesto in cui si opera, così da definire prontamente gli interventi e orientare le azioni strategiche. Il Sired, già consente un’analisi quantitativa, ossia dei numeri, e qualitativa, cioè età, sesso, professione e motivazioni alla vacanza, dei flussi turistici in Sardegna; punta ora a potenziare l’uso della mole di questi dati, anche quelli delle stesse imprese, delle quali si potrebbero conoscere utili indicatori di comparazione (fatturato, MolRoi, etc.). L’evoluzione del sistema – ha concluso Luigi Crisponi – consentirà di supportare finalità programmatiche, anche nell’ottica dell’aggregazione dell’offerta, e basare le politiche settoriali sulla compiuta conoscenza di offerta ricettiva e domanda dell’utenza.»
Il Sired permette di monitorare costantemente l’evoluzione della capacità ricettiva, grazie al caricamento quotidiano da parte delle strutture ricettive dei dati di arrivi e presenze dei clienti, e di raccogliere informazioni sulle caratteristiche dei turisti, quali l’età e il sesso, la modalità di viaggio prescelta, il mezzo di trasporto utilizzato. Grazie al suo potenziamento, il sistema di raccolta sarà implementato con dati relativi alle caratteristiche e alla capacità delle strutture ricettive, alle tipologie di servizi offerti e ai prezzi praticati, alla forza lavoro impiegata (stagionale e non), funzionale alla stima dell’impatto del settore sull’economia regionale; alla realizzazione di indagini periodiche, mirate a rilevare criticità e fabbisogni del settore; all’elaborazione di ricerche specifiche di approfondimento su tematiche e fenomeni di particolare rilevanza; alla diffusione delle informazioni raccolte a favore degli operatori del settore.
L’accelerazione sulla piena operatività dell’Osservatorio, inoltre, è in linea con le recenti riunioni della Conferenza Stato-Regioni e della Commissione Interregionale del Turismo nelle quali si è indicato come prioritario un rafforzamento dell’Osservatorio nazionale e un maggiore coordinamento tra esso e gli osservatori regionali, sottolineando la necessità che gli osservatori regionali raccolgano con immediatezza dati omogenei e li facciano confluire verso l’Osservatorio nazionale, al fine di creare un efficace strumento di definizione di politiche e strategie comuni a livello nazionale.
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Il presidente della Giunta regionale, Ugo Cappellacci, ha annunciato oggi che la modifica dell’art. 10 dello Statuto nella legge di stabilità, dà il via libera alla riduzione del 70% dell’Irap in Sardegna.

«Auspichiamo che il Parlamento approvi quella parte del disegno di legge del Governo che recepisce la nostra proposta – ha dichiarato il presidente Cappellacci -. Un altro passo in avanti che consente di dare immediata efficacia, senza più nessuna limitazione, ad un provvedimento finalizzato a dare un boccata d’ossigeno alle imprese e allo stesso tempo apre la strada a quell’autonomia fiscale della Sardegna, necessaria a calibrare le scelte in materia sulle reali esigenze del territorio. La Regione – ha aggiunto Ugo Cappellacci – ha intrapreso un cammino ambizioso, quello di una politica fiscale di vantaggio che deve dare nuova vita al nostro sistema economico sociale, prostrato dalla crisi e da scelte passate poco lungimiranti.»

«Un percorso durato un paio di mesi – ha sottolineato l’assessore della Programmazione, Alessandra Zedda -, passato attraverso un confronto serrato sul piano tecnico e politico. La strada tracciata è quella giusta, consolida i risultati del 2013, e ci fa ben sperare anche per la Finanziaria 2014, nella quale intendiamo proseguire le misure a favore delle imprese e conseguentemente del lavoro. Rivogliamo un appello ai parlamentari sardi – hanno concluso Cappellacci e Zedda – affinché sostengano l’operato della Regione e, al di là delle appartenenze partitiche, difendano il risultato fino all’approvazione finale.»

Ugo Cappellacci 0Alessandra Zedda 1

Giuseppe Casti e Mauro Esu.

Il sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti, e l’assessore dell’Urbanistica, Mauro Esu, hanno presentato stamane il Piano annuale delle alienazioni e valorizzazioni e di vendita dei lotti nei Piani di zona. In particolare hanno illustrato il bando per la vendita di cinque importanti edifici cittadini e dei lotti edificabili disponibili nel Piano di zona di Santa Caterina e in via Balilla.

Nello specifico, gli immobili posti in vendita sono:

Lotto n. 1 – Immobile costituito dall’ex scuola materna di Serbariu, fabbricato dismesso dall’uso scolastico ubicato in vico Filzi. Il prezzo a base d’asta ammonta a 514.000 euro.

Lotto n. 2 – Immobile costituito dall’ex scuola materna di Barbusi, fabbricato dismesso dall’uso scolastico ubicato nella strada provinciale n. 2. Il prezzo a base d’asta ammonta a 210.000 euro.

Lotto n. 3 – Immobile ad uso commerciale ubicato in Piazza Venezia 71, a Cortoghiana. Il prezzo a base d’asta ammonta a 44.100 euro.

Lotto n. 4 – Immobile ad uso commerciale ubicato in via Amedeo di Savoia 49, a Cortoghiana. Il prezzo a base d’asta ammonta a 33.100 euro.

Lotto n. 5 – Immobile adibito a sede della Circoscrizione comunale ubicato in via Ogliastra. Il prezzo a base d’asta ammonta a 350.930 euro.

Le offerte dovranno pervenire entro le ore 12.00 del 15 novembre 2013 al seguente indirizzo: Comune di Carbonia, Piazza Roma 1, Carbonia.

La destinazione d’uso non prevede la realizzazione di locali per abitazione ma non è da escludere, dopo la prima procedura di vendita, una modifica della stessa destinazione d’uso che da soli usi pubblici, potrebbe anche essere allargata ad usi commerciali.

I lotti edificabili che verranno posti in vendita sono 5 nel piano di zona di Santa Caterina, di 150 metri quadri ciascuno, al presso di 18.000 euro ciascuno (60 euro a metro quadro, per complessivi 9.000 euro, ai quali vanno aggiunti 9.000 euro per i costi di urbanizzazione); e 10 nella zona di via Balilla, di circa 340 metri quadri ciascuno, per complessivi 50.000 euro comprensivi degli oneri di urbanizzazione. Nel primo caso, in via Santa Caterina, è prevista la realizzazione di case a schiera; nel secondo villini unifamiliari. Il sindaco Casti e l’assessore Esu hanno spiegato che in questo modo l’Amministrazione comunale di Carbonia intende diversificare l’offerta che verrà completata, a breve, con una terza lottizzazione nell’area di Carbonia 2, dove verranno venduti lotti destinati alla realizzazione di alloggi bifamiliari.

Le valutazioni sono scaturite dalle valutazioni dell’Agenzia del Territorio.

I ricavi che scaturiranno da queste alienazioni verranno utilizzati per la realizzazione di altri progetti, tra i quali quello relativo alla valorizzazione dell’area di via Carducci, via Angioy e via Manzoni, per la quale il comune di Carbonia ha vinto un bando regionale per 1 milione e 800.000 euro. Il comune di Carbonia concorrerà con una quota di 300.000 euro, che prevede di coprire appunto con questi ricavi.

Gli stessi ricavi non saranno soggetti al vincolo del patto di stabilità e, anzi, concorreranno ad alleggerire il peso del patto di stabilità sui conti del comune di Carbonia.

Giuseppe Casti ha sottolineato, infine, che il comune di Carbonia negli ultimi quattro anni non ha fatto ricorso a mutui ed ha provveduto ad estinguerne alcuni di quelli contratti precedentemente, operando con le risorse disponibili.