Copagri Sardegna denuncia i limiti della manovra regionale, approvata qualche giorno fa dalla Giunta Cappellacci.
Dopo l’approvazione della Finanziaria 2014 da parte della Giunta regionale, il mondo agricolo reclama più risorse. Copagri Sardegna evidenzia i limiti del documento. Sottolinea, in particolare, che non è stato aggiornato il patto di stabilità che richiede un’azione più incisiva e trasversale verso il Governo volta a ottenere anche le garanzie necessarie per attivare gli sconti IRAP già previsti dal Consiglio regionale per il 2013.
«Per l’agricoltura non è accettabile un finanziamento pari a quello dello scorso anno (lo 0,15% del totale della spesa regionale – precisa Ignazio Cirronis, presidente regionale di Copagri –. Vanno garantiti alcuni interventi strategici come gli aiuti ai consorzi fidi, ai consorzi di difesa, ai consorzi di bonifica. Per questi ultimi, poi, deve essere attuata la legge di riforma, vanno promosse e sostenute le Organizzazioni dei produttori (Op) come strumento fondamentale di aggregazione dell’offerta e di commercializzazione diretta delle produzioni.»
L’associazione agricola suggerisce invece di contenere la spesa pubblica regionale, arrivata a percentuali insostenibili in rapporto al PIL, liberando così risorse per le imprese, da indirizzare anche ad abbattere il costo del lavoro. In questo senso si potrebbe rivitalizzare la legge regionale n.36/1998.
«Il bilancio regionale non può essere un bilancio di spese obbligatorie – rimarca Ignazio Cirronis – la spesa manovrabile è ridicola.»
Altra questione è quella della continuità territoriale delle merci «dove occorre prendere atto che non sono percorribili strade in contrasto con le norme sulla concorrenza», aggiunge Pietro Tandeddu, coordinatore regionale di Copagri. «Non va abbandonata la battaglia per porre a carico dello Stato i costi della continuità territoriale, ma se la Regione può disporre di qualche risorsa, questa va utilizzata per emanare bandi che prevedano l’imposizione degli oneri pubblici di servizio sulle tratte marittime commerciali».
«Vanno recuperate le risorse accantonate con il disegno di legge collegato alla Finanziaria 2013 (n.519 parte II) per la copertura dell’art. 3, per destinarle all’attivazione del credito agevolato di esercizio annuale, per prorogare gli aiuti alla cerealicoltura, interventi già previsti dalla legge regionale n. 15/2010 – concludono Cirronis e Tandeddu -. Va inoltre garantita la totale copertura dei danni derivanti dalla blue tongue, visto che le risorse per ora stanziate sono insufficienti.»
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