Il Festival “AI confini tra Sardegna e Jazz 2013” è andato in archivio con un bilancio altamente positivo.
Nonostante le accresciute difficoltà, incontrate sia nella fase di preparazione sia nel post-rassegna di “Ai Confini tra Sardegna e Jazz 2013”, continua l’attenzione di rispetto e interesse della critica internazionale per la manifestazione arresina. A testimoniare l’ascesa nell’olimpo dei festival internazionali più importanti, più che le nostre parole e un non celato orgoglio, valgono le numerose recensioni già ricevute dalla stampa (cartacea e on-line specializzata), a firma dei più importanti critici italiani e stranieri presenti per tutta la durata del festival:
«Strano che l’unico festival jazz italiano di livello internazionale si svolga in un piccolo povero paese del Sulcis, in Sardegna. Si parla di festival jazz con un’idea musicale dignitosa, non di un baraccone di musiche varie di successo come è da tempo Umbria Jazz. Strano ma vero.» Mario Gamba (Il Manifesto, Alias, Alfabeta).
«Come i festival che si rispettano, che non si mettono nella scia ma anticipano, che considerano il jazz qualcosa di palpitante, da cogliere nel suo farsi, Ai confini tra Sardegna e jazz aveva visto giusto e valorizzato Rob Mazurek in tempi non sospetti. Diversamente dalla nottola di Minerva di Hegel, che spicca il volo sul far della sera, quando il processo di formazione della realtà è ormai compiuto e la filosofia può allora sancirlo, la rassegna di Sant’Anna Arresi non ha aspettato la consacrazione del cornettista chicagoano, l’ex aequo con Leo Smith come “Miglior musicista internazionale dell’anno” nel Top Jazz 2012 di “Musica Jazz”, la recente copertina della prestigiosa rivista britannica “The Wire”: assieme a Chad Taylor, sotto l’intestazione Chicago Underground Duo, Mazurek era a Sant’Anna già nel 2008; poi il festival gli commissionò anche una suite, (“Transgressions Suite”) presentata nell’edizione 2011 con la sua Exploding Star Orchestra; sentendosi ormai in famiglia e fra amici a Sant’Anna, Mazurek, invitato nuovamente nel 2012 con i progetti Calma Gente e São Paulo Underground, scelse addirittura la località sarda per sposarsi con la sua Brit.» Marcello Lorrai (Il Giornale della Musica, Radio Popolare).
Altri importanti contributi e riconoscimenti concorreranno alla già voluminosa rassegna stampa, con le recensioni contenute nei periodici in uscita fra ottobre e novembre, in Italia e all’estero.
• Radio
Consolidato il rapporto pluridecennale con Radio 3 RAI, con l’acquisto dei diritti di messa in onda di tutti i concerti inseriti nel cartellone 2013 . Trasmesse, il 28 agosto col concerto di Rob Mazurek e la sua Exploding Star Orchestra e 29 agosto il solo di Angelica Sanchez e i Dinamitri Jazz Folklore Septet special guest il poeta Amiri Baraka, le due dirette dalla piazza del Nuraghe, e gli ulteriori nove concerti verranno trasmessi nel palinsesto invernale di Radio 3 Suite, programma ideato e diretto da Pino Saulo. Folta la presenza di altre emittenti radiofoniche es. Radio Popolare, Controradio, Radio Chango etc.
• Televisione
Eccezionale è stato il ritorno d’immagine che ha caratterizzato la manifestazione. Prima attraverso la trasmissione su RAI 2 di Sereno Variabile andata in onda il 27 aprile scorso. La trasmissione, condotta da Osvaldo Bevilacqua ha dato grande rilievo alla rassegna nella presentazione del programma e delle caratteristiche fondamentali di Ai Confini tra Sardegna e Jazz. Ma il punto più alto è stato l’impegno della troupe della RAI presente per tutta la manifestazione per girare un film documentario sulla storia del festival e dell’edizione 2013, interamente dedicata alla figura del grande compositore e direttore d’orchestra Sun Ra. Il film è stato diretto dalla regista televisiva Nicoletta Nesler, nota documentarista, dopo molteplici esperienze lavorative nel settore culturale e della comunicazione è stata assunta nel 1991 alla Rai di Cagliari, per la quale ha curato lunghe serie radiofoniche e numerosi programmi televisivi nell’ambito della programmazione regionale sarda. Dal 1995 ha lavorato per le sedi Rai di Venezia e Roma come regista. Attualmente lavora per RAI STORIA.
Le riprese video del documentario su Ai Confini tra Sardegna e Jazz sono state realizzate con il concorso degli operatori televisivi Cicci Sanna e Stefano Nieddu, mentre l’audio è a cura di Paolo Zucca e Giovanni Carlini.
L’Associazione Culturale Punta Giara, si trova oggi a fare i conti con difficoltà forse ancora più grandi di quelle che le hanno precedute e che non possono più essere posticipate. Il primo obiettivo sarà quello di onorare tutti i debiti nel minor tempo possibile al fine di mantenere intatta quella credibilità guadagnata in trent’anni di servizio alla cultura, alle istituzioni ed alla Sardegna tutta.
L’impegno dell’associazione culturale Punta Giara sarà orientato verso un cambiamento sia strutturale che di pensiero, in modo da renderci autonomi rispetto ai problemi storici che caratterizzano e che hanno sempre caratterizzato la vita di una delle manifestazioni più importanti di tutto il panorama internazionale.
La ricerca di una stabilità definitiva, mai come ora necessaria, è un atto dovuto nei confronti di quello che l’associazione Punta Giara ritiene un bene d’inestimabile valore per tutta la comunità di Sant’Anna Arresi, della Sardegna e dell’Italia intera.
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