L’evento che ha colpito la Sardegna è stato eccezionale, il presidente del Consiglio l’ha definito una “tragedia nazionale”.
Il Capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli, arrivato a Olbia per seguire la drammatica situazione verificatasi nelle ultime ore per le eccezionali precipitazioni cadute sul territorio, provocando finora 17 vittime e danni ingentissimi alle infrastrutture, ha definito quanto sta accadendo una calamità naturale. In 24 ore è sceso un quantitativo di pioggia pari alle precipitazioni di sei mesi, con punte di 450 millimetri nella zona di Orgosolo (Nuoro) in 12 ore. Tutta la zona orientale, da Villagrande sino ad Arzachena ha registrato, secondo la Protezione civile, valori fra 250-400 millimetri. Franco Gabrielli ha detto che con questi quantitativi non ci sono territori a riparo. Il presidente del Consiglio, Enrico Letta, ha definito quanto è accaduto in Sardegna una “tragedia nazionale”. Il sindaco di Olbia, Gianni Giovannelli, ha detto che una bomba d’acqua ha sommerso la città.
Fronteggiare un evento calamitoso di tale portata è sicuramente difficile, ma non si può disconoscere che in questi casi, quasi sempre, le conseguenze vengono amplificate da una gestione del territorio quantomeno discutibile. Oggi, come è già accaduto in passato, anche recentemente per l’alluvione di Capoterra, si piangono le vittime, ma bisognerebbe riflettere sui perché spesso non vengono rispettate le regole più elementari in materia di costruzioni e delle relative urbanizzazioni. E ogni qualvolta arriva un temporale, le nostre strade si allagano per il mancato deflusso delle acque, quando il temporale diventa alluvione o ciclone come in queste ore, le conseguenze sono devastanti.