Parte in Sardegna il progetto pilota per la realizzazione di un sistema di tracciabilità elettronica e rintracciabilità dell’agnello di Sardegna IGP.
Il tema della tracciabilità elettronica, evoluzione naturale di quella manuale nata nel 2001 ma resa effettivamente operativa dal 2005, e che ha portato alla certificazione quasi 330.000 agnelli nel solo 2012 contro i 137.000 del 2011 (i dati dell’anno in corso saranno noti nel 2014 ma si presume possano essere circa 500.000), è stato al centro di un convegno svoltosi sabato a Bidonì, piccolo centro in provincia di Oristano, nel quale la pastorizia è la prima voce dell’economia locale.
Gli esperti di Laore e del Consorzio di Tutela hanno descritto agli allevatori i contenuti del ‘”Progetto pilota per la realizzazione di un sistema di tracciabilità elettronica e rintracciabilità dell’Agnello di Sardegna IGP”.
«La certificazione elettronica renderà più veloce ed efficiente tutto il percorso di qualità – ha spiegato l’assessore dell’Agricoltura, Oscar Cherchi – e darà agli allevatori isolani la possibilità di distinguere il loro patrimonio zootecnico da quello di provenienza extraisolana, soprattutto estera, che, pur non in possesso delle peculiarità del nostro, occupano quote di mercato consistenti solo grazie al prezzo concorrenziale, danneggiando l’immagine e l’economia locale.»
«Con il progetto – ha concluso l’assessore dell’Agricoltura – partirà anche una campagna di sensibilizzazione rivolta a tutti gli allevatori sardi per arrivare a certificare l’intero patrimonio zootecnico isolano nei prossimi 14 mesi.»
La certificazione Igp (Indicazione geografica protetta) per l’Agnello di Sardegna, garantisce la qualità assoluta determinata da un tipo di allevamento in totale libertà in condizioni naturali e ambientali eccellenti, dall’alimentazione esclusivamente naturale, quindi con latte materno ed essenze dei pascoli della Sardegna, al controllo permanente di tutta la filiera.
La garanzia è certificata dagli appositi organismi di controllo che ne verificano continuamente gli standard del percorso di qualità e assicurano il rispetto dell’origine, delle modalità di allevamento e le caratteristiche organolettiche, fino al confezionamento. Il marchio identifica e certifica il prodotto e garantisce che tutte le caratteristiche del disciplinare siano state rispettate.
La tutela del marchio “Agnello di Sardegna IGP”, insieme alla vigilanza sulla produzione e sulla commercializzazione, è compito dell’omonimo Consorzio di tutela.
«Con il progetto – ha concluso l’assessore dell’Agricoltura – partirà anche una campagna di sensibilizzazione rivolta a tutti gli allevatori sardi per arrivare a certificare l’intero patrimonio zootecnico isolano nei prossimi 14 mesi.»
La certificazione Igp (Indicazione geografica protetta) per l’Agnello di Sardegna, garantisce la qualità assoluta determinata da un tipo di allevamento in totale libertà in condizioni naturali e ambientali eccellenti, dall’alimentazione esclusivamente naturale, quindi con latte materno ed essenze dei pascoli della Sardegna, al controllo permanente di tutta la filiera.
La garanzia è certificata dagli appositi organismi di controllo che ne verificano continuamente gli standard del percorso di qualità e assicurano il rispetto dell’origine, delle modalità di allevamento e le caratteristiche organolettiche, fino al confezionamento. Il marchio identifica e certifica il prodotto e garantisce che tutte le caratteristiche del disciplinare siano state rispettate.
La tutela del marchio “Agnello di Sardegna IGP”, insieme alla vigilanza sulla produzione e sulla commercializzazione, è compito dell’omonimo Consorzio di tutela.
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