La Giunta regionale ha approvato il piano di chiusura della miniera di Nuraxi Figus.
«Con la dolorosa chiusura della miniera di carbone di “Monte Sinni” si chiude una pagina gloriosa della storia economico-sociale della Sardegna.»
E’ il commento dell’assessore dell’Industria, Antonello Liori, dopo l’approvazione in Giunta della delibera contenente il Piano di chiusura della miniera.
«Non è stata una decisione facile, ma si è resa necessaria per il rispetto delle norme comunitarie riguardanti le miniere non competitive – ha spiegato Liori – Una scelta che consentirà anche di evitare i danni derivanti dalla procedura di infrazione avviata dall’Unione europea, che obbligherebbe la Carbosulcis alla restituzione degli aiuti indebitamente ricevuti dalla Regione, con conseguente procedura fallimentare ed evidenti ripercussioni sull’occupazione e sul tessuto sociale del Sulcis. Per questo motivo, presto saremo a Bruxelles per concordare l’approvazione definitiva del Piano di chiusura, grazie anche al sostegno del Governo nazionale che ieri a Roma, tramite il sottosegretario De Vincenti, ci ha confermato il suo appoggio.»
«Il Piano prevede due fasi – ha aggiunto Liori – La prima, dal 2014 al 2018, prevede una graduale riduzione di produzione del carbone fino a tonnellate zero, come previsto dalle direttive europee; la seconda, dal 2018 al 2027, configura una riconversione del personale e delle strutture minerarie della Carbosulcis, secondo alcune ipotesi di nuove attività finanziate dal Governo nazionale, così da consentire il mantenimento di un forte tessuto industriale nel territorio. Ovviamente, il cardine sarà l’obiettivo del mantenimento del livello occupazionale, al netto degli esodi possibili che saranno anche favoriti da incentivi.»
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