La Consulta delle Associazioni giudica molto positivamente la nomina del prof. Gian Luigi Pillola alla carica di Commissario Straordinario del Consorzio del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna.
La decisione del Ministro dell’Ambiente Andrea Orlando di affidare il futuro del Parco Geominerario a una figura di alta qualificazione professionale che gode di prestigio a livello internazionale è un atto di grande responsabilità che fa ben sperare nel rilancio del Parco Geominerario per il quale si sta battendo da diversi anni la Consulta delle Associazioni.
«Finalmente un’altra persona competente alla guida dell’Ente che il Parlamento ed il Governo hanno voluto istituire 12 anni fa, d’intesa con la Regione Sarda e nel rispetto degli impegni internazionali assunti con l’UNESCO, per contribuire alla rinascita culturale, sociale ed economica delle aree minerarie dismesse della Sardegna – si legge in una nota della segreteria della Consulta delle associazioni -. La nomina del nuovo Commissario può e deve porre fine, innanzitutto, ad un lungo periodo di inconcludenza e di degrado che vede nei due ammonimenti consecutivi (cartellini gialli) ricevuti dall’UNESCO la sintesi della decadenza a cui è stato portato in questi anni il Consorzio del Parco. La Consulta delle Associazioni, nell’augurare un buono e proficuo lavoro al nuovo Commissario, esprime anche l’auspicio di una sua rapida decadenza dall’incarico attuale per assumere al più presto quello più efficace e prestigioso di Presidente dell’organo collegiale che dovrà scaturire da una rapida approvazione della proposta di riforma alla quale è ancora legato il rilancio definitivo del ruolo e della funzione del Consorzio del Parco.»
«Di fronte alla drammatica crisi sociale ed economica che sta colpendo con effetti sempre più devastanti le aree minerarie dismesse della Sardegna – prosegue la nota – la Consulta delle Associazioni rivolge un pressante appello al Ministro dell’Ambiente e al Presidente della Regione Sarda affinchè diano finalmente attuazione alla riforma del Consorzio del Parco nel rispetto delle prerogative di autodeterminazione che la legge 168/89 attribuisce agli enti di ricerca a cui è assimilato il Consorzio del Parco, le cui quote consortili di maggioranza sono attribuite agli Enti Locali che, attraverso le ripetute sollecitazioni della Comunità del Parco, hanno chiesto di poter esercitare in piena autonomia. Solo in questo modo si può superare la gestione commissariale protrattasi oltre ogni ragionevole limite temporale, ponendo finalmente fine all’atteggiamento dei burocrati ministeriali che con la loro arrogante e anacronistica pretesa di gestire il Consorzio del Parco hanno indotto il Governo e il Presidente della Repubblica ad emanare un provvedimento (l’art. 3 del DPR 73/2013) che abbiamo da subito giudicato illegittimo e che, a riprova della sua infondatezza giuridica, è stato clamorosamente bocciato dal TAR LAZIO con l’accoglimento del ricorso presentato dalla Regione Autonoma della Sardegna.«