E’ in programma a Sant’Antioco, dal 4 all’8 dicembre 2013, la rassegna “Passaggi d’Autore: intrecci mediterranei”.
L’edizione 2013, organizzata come sempre dal Circolo del Cinema “Immagini” di Sant’Antioco, ha in cartellone circa quaranta film di altissima qualità e numerosi incontri con i registi provenienti da diversi Paesi del Mediterraneo. Cinque giorni che renderanno la cittadina sulcitana un importante centro di scambio culturale, ma è, fin dal suo inizio, anche la dimostrazione che la cultura può rappresentare un’occasione di sviluppo economico interessante. Il confronto con tutte le sponde del Mare nostrum è ormai una necessità, il cinema può rappresentare un’ottima chiave di accesso a culture spesso ignorate o evitate per incapacità di andare oltre i soliti stereotipi, o la classica dicotomia tra oriente-occidente. Film di registi emergenti incontreranno lavori di registi già affermati che si cimentano nel cortometraggio. Alcuni saranno in sala a presentare i loro lavori e discuterne con il pubblico.
4 dicembre – Oltre le sbarre
Il carcere luogo di detenzione dove la vita scorre sempre uguale. Luogo dove scontare la pena e da cui ripartire per costruire una nuova vita.
I tre documentari presentati in questa serata seguono un percorso attraverso il quale vediamo scorrere la vita del carcerato come un susseguirsi di frammenti temporali ripetitivi. Gesti quotidiani comuni sia a chi sta dietro le sbarre che a chi sta dall’altra parte. Un televisore acceso diventa quasi un punto di contatto tra la vita interna e quella esterna al luogo di detenzione. Ognuno, in fin dei conti, guarda le stesse immagini. Questo sembra dirci il documentario sperimentale “A la limite…traces” realizzato all’interno di un carcere parigino nell’ambito di un’esperienza laboratoriale organizzata dall’associazione Les Yeux de l’Ouie.
Gianluca Nieddu con il suo “Anche se non sono gigli” mostra il volto di alcuni detenuti che si interrogano sul proprio futuro, tra speranza e timore. Interrogarsi sul proprio futuro mentre si sta scontando la pena dentro un carcere, da una parte il desiderio di poter vivere una vita normale, dall’altra la paura di non sapersi relazionare con la vita civile esterna.
Ma il riscatto è possibile. Questo il messaggio di fondo del documentario “Il riscatto” di Giovanna Taviani. Seguendo il percorso di Salvatore Striano, da detenuto nel carcere di Rebibbia a protagonista del film dei fratelli Taviani “Cesare deve morire”, la regista ci dimostra che la redenzione è possibile e l’arte è un mezzo straordinario perché ciò succeda.
5 dicembre – Grecia: una valigia di cortometraggi
Come tradizione, anche quest’anno ci sarà un’intera giornata dedicata alla produzione cinematografica di un Paese ospite. La sezione Focus, dopo aver ospitato nelle passate edizioni Francia, Spagna, Tunisia, Libano, Turchia, Israele e Palestina, quest’anno si concentrerà sulla Grecia.
Nonostante la Grecia versi in una profonda crisi economica e politica, la società ellenica è comunque in movimento. Ciò si rispecchia nella produzione di cortometraggi, confermando un processo imprevedibile all’interno della società greca: un boom di quantità e qualità. Anche se i finanziamenti statali alle produzioni si sono praticamente ridotti a zero, il numero di film prodotti è aumentato significativamente: i registi greci continuano a fare cortometraggi indipendenti. Da un lato, la “crisi” ha spinto i registi a collaborare tra loro, mentre d’altra parte, la tecnologia digitale ha facilitato la produzione cinematografica e nonostante le produzioni siano a basso costo gli standard di qualità del prodotto finale sono impressionanti e altamente professionali. Ciò è confermato dal fatto che i cortometraggi greci sono molto apprezzati nella comunità cinematografica internazionale.
La serata organizzata in collaborazione con l’International Short Film Festival in Drama, la più importante manifestazione greca dedicata al cortometraggio, vedrà la presenza dei registi: Vassilis Kalamakis, Spiros Charalambous, Jacqueline Lentzou, oltre a Sofia Georgiadou, in rappresentanza del Festival in Drama. L’incontro tra le due manifestazioni è stato possibile grazie allaFondazione Ellenica di Cultura di Trieste.
6,7,8 dicembre – Intrecci mediterranei
Intrecci mediterranei, il cuore della rassegna, è un contenitore di storie, uno spazio d’incontro tra culture, una pluralità di suoni e immagini che raccontano il Mediterraneo contemporaneo. Ancora una volta, cortometraggi provenienti dalla Spagna, Francia, Tunisia, Egitto, Palestina, Israele, Libano, Kosovo, Croazia, Marocco, Algeria, Turchia, Italia sbarcano sull’isola sulcitana insieme ai loro registi. Si apre così una finestra sui Paesi bagnati dal Mar Mediterraneo, in un abbraccio fraterno tra culture e tradizioni differenti. Il cinema, quindi, potente mezzo di condivisione di idee e punti di vista: arte capace di superare le barriere invisibili che impediscono di apprezzare e conoscere ciò che è così vicino e così lontano. La rassegna, nata e cresciuta in Sardegna, ha permesso negli anni di avviare relazioni tra persone provenienti dai diversi Paesi del Mediterraneo.
Ventitré i cortometraggi proiettati, tredici i Paesi rappresentati, molti i film che hanno vinto nei festival internazionali. Un vero melting pot cinematografico.
La rassegna cinematografica è stata preceduta da due laboratori di formazione nel campo delle attività cinematografiche. Il primo, “La traduzione audiovisiva: i sottotitoli per il cinema e la televisione”, ha permesso ad un gruppo di studenti universitari e liceali di cimentarsi nella traduzione del dialogo cinematografico e consentirà al pubblico di poter godere di film in lingua originale con i dialoghi sottotitolati in italiano. Il secondo, “Critica il corto”, dedicato alla critica cinematografica, dopo il workshop tenuto in collaborazione con il Celcam dell’Università di Cagliari dal critico cinematografico Alessandro Stellino, permetterà ai partecipanti di cimentarsi nella recensione cinematografica dei cortometraggi proiettati nella rassegna “Passaggi d’Autore: intrecci mediterranei”.