22 December, 2024
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«L’incontro di ieri a Carbonia alla presenza del dirigente generale, Carlo Sappino, per l’incentivazione delle attività imprenditoriali del Ministero dello Sviluppo Economico, più che una fuga in avanti rappresenta a tutti gli effetti una fuga all’indietro e una totale e gravissima assenza di leale collaborazione istituzionale. La Regione non solo è il soggetto che ha ideato e dato impulso al Piano Sulcis, ma, alla luce delle risorse stanziate, è di fatto l’azionista di maggioranza. Una riunione senza la prima istituzione regionale, dunque, può essere considerata inesistente.»
E’ quanto dichiarato dall’assessore della Programmazione, Alessandra Zedda, in merito all’incontro tenutosi ieri a Carbonia su Zona Franca e Piano Sulcis, senza il coinvolgimento della Regione.
«Lascia quantomeno perplessi – riprende l’assessore – che la direzione generale del ministero si sia prestata a partecipare senza coinvolgere la Regione con la quale, invece, i rapporti sono sempre stati di fattiva collaborazione. In materia di Zona franca urbana e Piano Sulcis, infatti, la Regione ha sempre cercato la strada del coinvolgimento, sia con gli enti locali e sia attraverso un rapporto di stretta collaborazione con il Governo. Non accettiamo di essere messi da parte neanche da chi, come l’ex presidente della Provincia Tore
Cherchi, seppur nominato dal Governo, si permette di convocare una riunione con il territorio senza coinvolgere la Regione Sardegna. Ricordiamo che il Piano Sulcis è stato voluto e avallato dalla Giunta e le risorse delle quali dispone sono comunque destinate alla Regione Sardegna. In particolare, quelle impiegate per la Zona franca urbana, sono la risultanza delle multe applicate alle società energivore dovute al ristoro dei gravi danni subiti dal territorio. Pertanto – conclude Alessandra Zedda – tali atteggiamenti sono lesivi dei rapporti istituzionali e creano solamente confusione, anche perché, nel corso dell’ultimo incontro al Ministero, ancora una volta si è deciso di destinare il 20 per cento delle risorse alle nuove imprese e per quanto ci riguarda lo si è deciso insieme. Non solo, ma la Regione ha confermato in quell’occasione di sposare totalmente l’iniziativa della Zona franca urbana, destinando le risorse integrative a valere sui fondi comunitari per la fiscalità di sviluppo già a partire dal 2014.»
Alessandra Zedda 1
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Piantagione di carciofi 5

Dai problemi sulla nuova Pac alla poca attenzione data dalla politica al comparto agricolo sardo sino al focus sul grano e sulla cerealicoltura sarda. La terza conferenza agraria che si è svolta ieri a Sanluri ha affrontato tutti i maggiori problemi che affliggono il settore.

Un’assemblea affollata e interessata ha ascoltato il discorso di apertura dei lavori di Ignazio Cirronis, presidente di Copagri Sardegna, che ha tirato le somme del lavoro svolto sinora dalla Giunta regionale. Il suo è stato un giudizio non proprio positivo «per l’assenza di una strategia per il settore agricolo», ha detto. «Non c’è stato un impegno costante con l’obiettivo di ridare centralità all’agricoltura isolana e la conferma arriva dalla successione di tre assessori dell’Agricoltura». Cirronis ha inoltre sottolineato come ci sia stata disattenzione sulla legge regionale numero 15 che non è mai stata applicata e anzi è stata svuotata di risorse. Stesso discorso per il credito di esercizio agevolato «fondamentale per il comparto ma mai attuato. I nostri rappresentanti regionali non si sono seduti ai tavoli regionali più importanti per impostare la nuova politica comunitaria e far rispettare la nostra specificità», ha aggiunto Cirronis. «È importate istituire il credito agevolato», ha invece ribadito il coordinatore di Copagri, Pietro Tandeddu, «ma anche confermare gli aiuti ai cerealicoltori previsti dalla legge 15 per i quali si è provveduto a pagare solo un’annualità». Questione sulla quale è intervenuto anche il vicepresidente della commissione Agricoltura del Consiglio regionale, Antonio Solinas: «È bene dare sovvenzioni solo ai veri agricoltori che poi lavorano la campagna e non a quelli che prendono i soldi e poi scappano». 

Ora Copagri spera che la politica ridia attenzione all’agricoltura e prenda parte nei tavoli ministeriali che stanno decidendo il futuro dell’Isola. «Altra debolezza del sistema è la mancata soluzione del problema della continuità territoriale merci mentre sull’emergenza blue tongue mancano le risorse necessarie a risarcire i danni subiti gli allevatori coinvolti. Per ora arrivano a circa 100 mila i capi morti di blue tongue. Sul versante della peste suina, poi,  è mancata un’azione di controllo del territorio per gli animali non anagrafati mentre il comparto potrebbe avere una forte potenzialità». Intanto si discute della prossima Finanziaria «ma la sensazione», ha aggiunto Cirronis, «è che il bilancio regionale sia diventato ormai un novero delle spese correnti e all’agricoltura sia riservato sempre meno».

Per la prossima legislatura, l’auspicio è quello di una nuova legge di settore organica che dia il giusto valore alle organizzazioni di produttori e alle forme di contrattazione interprofessionale.

Il coordinatore dell’associazione Tandeddu si è poi soffermato su un settore importante dell’economia isolana, ovvero sulla cerealicoltura. «Abbiamo una caduta verticale della produzione di grano anche se la speranza è che aumenti il reddito dei Paesi in via di sviluppo come la Cina, dove la popolazione è in costante crescita. Fattore questo che dovrebbe aumentare le richieste e quindi il prezzo. Per ora il prezzo del grano è molto volatile e non dà certezze agli agricoltori: siamo passati dai 16 euro al quintale del 2010 ai 29 del 2012». Tra le politiche regionali messe in campo Copagri elogia il piano sementiero, dove la ricerca e l’assistenza ai lavoratori ha dato risultati». Grazie alle sperimentazioni per isolare le migliori varietà di grano al clima e all’ambiente di coltivazione ha dato un maggiore equilibrio tra quantità e qualità di produzione. I punti di forza della cerealicoltura sarda sono i prodotti tipici e di eccellenza sui quali può contare. «Mi riferisco ad esempio ai pani tipici come il Civraxiu o il Carasau che sebbene sia conosciuto in tutta Italia non ha ancora ottenuto la denominazione protetta. Altro punto di forza sono le paste tipiche (come malloreddus o culurgiones)». «Ma molti sono anche i punti critici», ha continuato Tandeddu, «ad esempio ci sono poche strutture di ammasso che rendono l’offerta sempre più frammentata, c’è poca aggregazione. Ora ci sono troppe varietà di grano quindi si deve favorire l’aggregazione e sul piano istituzionale la Regione deve attuare il piano integrato di filiera visto che il Psr ormai in scadenza li prevedeva ma non sono stati attuati».

Salvatore Pau (presidente della Coop. OP “CO.CE.SA.” di Cagliari, unica Op cerealicola) si è soffermato sugli sforzi che si stanno facendo per commercializzare il grano, mentre Gianfranco Porta (presidente dell’associazione dei panificatori artigiani della provincia di Cagliari) è importante puntare sul legame col territorio: non andate a comprare la baguette surgelata ma consumate sardo. Porta crede nella ripresa del settore e nel promuovere anche la produzione sarda di grano.

Le conclusioni della giornata sono state affidate ad Alessandro Ranaldi, vice presidente nazionale di Copagri che si è soffermato sulla nuovo Pac, sul confronto che questo giorni si sta svolgendo al Ministero. L’unica certezza, al momento, è però che la nuova programmazione europea non partirà subito: servono ancora i regolamenti Ue ed inoltre gli stati membri non hanno trovato ancora l’accordo interno.

Domani, venerdì 20 dicembre 2013, alle ore 17.30, presso i locali della Biblioteca comunale di Viale Arsia, verrà presentato il libro “Nero di miniera. Dolce amaro di Terramia” di Felicina Cossu.

La presentazione rientra all’interno della più articolata iniziativa “Carbonia Scrive”, voluta dall’Amministrazione comunale di Carbonia, assessorato alla Cultura, in collaborazione con lo SBIS (Sistema Bibliotecario Interurbano del Sulcis), composta da un ciclo di appuntamenti con gli scrittori della città di Carbonia e con coloro che scrivono sulla Città.

Ipia Sant'Antioco

Anche la sede staccata dell’Istituto professionale IPIA di Sant’Antioco, finalmente, possiede il proprio impianto sportivo adiacente la scuola.

Stamane, alla presenza dei funzionari della Gestione commissariale dell’ex Provincia di Carbonia Iglesias, guidata dal commissario straordinario Roberto Neroni, del dirigente Fulvio Bordignon e del sindaco di Sant’Antioco Mario Corongiu, il campo polivalente appena ultimato è stato consegnato al dirigente scolastico, Rosanna Sardu

Duecentomila euro sono stati utilizzati dalla Provincia per realizzare la struttura, dotata di pavimento in gomma e predisposta per il calcetto e la pallavolo.

L’impianto è recintato e può contare su un’efficace illuminazione, per permetterne un suo utilizzo anche in assenza di luce naturale.

Tale progetto rientra nel Piano provinciale di efficientamento degli Istituti scolastici del Sulcis Iglesiente, attualmente in piena fase di attuazione e finalizzato a permettere una loro piena fruizione e il potenziamento dell’offerta formativa.

 

L’assessorato regionale dell’Industria ha pubblicato l’elenco dei beneficiari del secondo sportello del bando 2012 per la concessione di contributi alle persone fisiche e ai soggetti giuridici privati diversi dalle imprese per l’installazione di impianti fotovoltaici.

Sono, inoltre, disponibili gli elenchi delle domande escluse e delle domande non finanziate per insufficienza delle risorse disponibili.

Il secondo sportello riguarda le richieste di contributo presentate entro le ore 13.00 del 20 giugno 2013 per impianti entrati in esercizio dal 9 novembre 2012.

Venerdì 20 dicembre, alle 18.00, al teatro Electra di Iglesias, Rotary Club Iglesias ed Ente Concerti Città di Iglesias consegneranno le borse di studio agli studenti vincitori del concorso per i figli di disoccupati e/o cassaintegrati.

I premi consistono in una somma in denaro finalizzata all’acquisto di libri, iscrizioni a corsi universitari, a corsi IFTS etc…

Per la partecipazione al concorso erano richiesti i seguenti requisiti:
• essere residenti in uno dei comuni della Provincia del Sulcis Iglesiente
• essere stati iscritti nell’anno 2012/13 ad una Scuola Media Superiore;
• non essere nati prima del 1990
• non avere rapporti di parentela diretta, ovvero, familiari di primo grado (figli, fratelli e/o sorelle) con gli iscritti al Rotary  Club di Iglesias e/o all’Ente Concerti;
• non aver usufruito nell’anno 2013 di altre borse di studio da parte del Rotary o dell’Ente Concerti destinate anch’esse ai figli di cassaintegrati e/o disoccupati
• avere entrambi i genitori disoccupati o un genitore disoccupato e l’altro cassaintegrato
• avere un reddito ISEE inferiore a € 10.000,00
L’assegnazione dei premi verrà fatta da un’apposita Commissione costituita da membri del Rotary Club di Iglesias e dell’Ente Concerti Città di Iglesias, che esprimerà il proprio insindacabile giudizio in base alla votazione media ottenuta e alla migliore votazione dell’esame di maturità (rapportata in decimi) secondo la seguente formula:
Punteggio = media voti + (10.000 – reddito ISEE)/1.000
In caso di parità di punteggio, verrà considerata la miglior votazione media. In caso di ulteriore parità il premio verrà assegnato ex aequo. Il giudizio della Commissione è insindacabile.
Contribuiscono all’iniziativa la Regione Autonoma della Sardegna – Agenzia Regionale Sardegna Promozione, la Provincia di Carbonia Iglesias, il Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna e i comuni interessati.
Gli organizzatori ringraziano l’Associazione Balestrieri di Iglesias, l’attività commerciale iglesiente “Il Nuraghe” di Tanda”, il CRAL Ersat e l’Associazione Culturale T.S.P. che ha portato la tragedia di Marcinelle nel Sulcis Iglesiente con lo spettacolo teatrale “L’Uomo Carbone”.

Piazza Roma Carbonia 2

Il comune di Carbonia ha pubblicato il bando di gara per la vendita all’asta di 4 immobili di proprietà comunale.I 4 importanti edifici cittadini in vendita sono: l’ex Scuola Materna di vico Filzi a Serbariu (completamente ristrutturata), l’ex Scuola Materna di Barbusi, un locale commerciale a Cortoghiana e l’ex sede circoscrizionale (incluso l’ampio parcheggio), che ha ospitato recentemente anche l’Ufficio Economato, situato in via Ogliastra, dietro il Pallone di via Roma.

La vendita degli immobili avverrà a corpo e non a misura per asta pubblica al massimo rialzo sul prezzo a base di gara.

Gli interessati dovranno inviare la loro offerta al seguente indirizzo: Comune di Carbonia, Piazza Roma 1 – 09013 Carbonia, entro e non oltre le ore 12.00 del 30 gennaio 2014. L’apertura delle offerte avverrà il 31 gennaio 2014  alle ore 10 presso la Sala Giunta – in Piazza Roma 1, al primo piano.

Il bando di gara, l’elenco degli immobili, le condizioni di partecipazione e la modulistica sono disponibili sul sito internet  www.comune.carbonia.ci.it, nella sezione bandi di gara – Concessione di Beni e presso l’Ufficio Patrimonio Piazza Roma, Carbonia. Telefono  0781 694281, 0781.694216. Fax 0781 64039.

Mario Floris 1Cristiano Erriu  11 copia
La Regione è al fianco degli amministratori locali vittime di atti ritorsivi e intimidatori: fenomeno che conferisce alla Sardegna il triste primato nazionale, superando di cinque volte la Campania, di tre volte la Sicilia e di 100 volte le Marche e la Valle d’Aosta. Negli ultimi anni, in applicazione della legge regionale 21 del 1998 che prevede indennizzi a favore dei soggetti colpiti (unico caso in Italia), sono stati erogati quasi 3 milioni di euro come ristoro economico del danno. 
I dati sono emersi nel convegno “Atti ritorsivi e intimidatori nei confronti degli amministratori locali e soggetti esercenti pubbliche funzioni nel territorio regionale sardo” organizzato dall’Assessorato degli Affari generali, personale e riforma della Regione per fare il punto su una fattispecie delittuosa che incide pesantemente sull’ordinato e democratico funzionamento delle amministrazioni locali.«La legge 21 è un atto di sensibilità politica – ha detto l’assessore Mario Floris – con cui si è voluto interpretare il sentimento di vicinanza del popolo sardo nei confronti di chi, sulla propria pelle, ha subito minacce e intimidazioni. Alla base del provvedimento esiste, infatti, un intento fortemente solidaristico della Regione, anche attraverso un sostegno risarcitorio che punta ad attenuare le conseguenze negative dell’azione violenta subita da sindaci, assessori, consiglieri comunali, dipendenti comunali con qualifica di agente di pubblica sicurezza e dipendenti regionali del Corpo Forestale e di vigilanza ambientale. Riteniamo, infatti, che la sicurezza e la legalità rappresentino fattori primari per lo sviluppo della nostra isola, nella consapevolezza che l’intervento regionale però non sana e non diminuisce le preoccupazioni di quanti, spesso, avvertono lo Stato come un interlocutore lontano.» 

Sul fronte della sicurezza, inoltre, l’Assessorato degli Affari generali, attraverso l’apposito bando “Reti per la Sicurezza del Cittadino e del Territorio”, ha destinato ai Comuni e alle Unioni dei Comuni ulteriori 4,5 milioni per l’adozione di sistemi di videosorveglianza e di telecontrollo e per il finanziamento di progetti di ammodernamento tecnologico per l’acquisizione di informazioni, dati, parametri o altri fattori rilevanti per la sicurezza delle comunità. Ulteriori 800mila euro sono stanziati, invece, per le circa cento caserme dell’Ente Foreste.

Per il Procuratore della Repubblica del Tribunale di Cagliari, Mauro Mura, l’iniziativa della Regione di finanziare l’installazione di videocamere e di sistemi di telecontrollo «rappresenta la strada maestra per prevenire e reprimere un crimine che, insieme ai sequestri di persona a scopo di estorsione e agli incendi, ha caratterizzato la nostra isola».

«I sindaci non possono essere lasciati soli – ha detto Cristiano Erriu, presidente dell’Anci e sindaco di Santadi – in un momento in cui, anche la crisi, ha contribuito a esasperare gli animi, con una crescita esponenziale del fenomeno che, oramai, non è più circoscritto ad alcune zone della Sardegna, ma che ha allungato l’elenco dei possibili obiettivi.»

 

La Sardegna è la regione più solidale d’Italia in fatto di donazioni di midollo osseo. Secondo il Rapporto di attività del Registro nazionale dei donatori di midollo osseo, anche nel 2012 la nostra Isola è risultata al primo posto in Italia per numero di donatori iscritti in rapporto alla popolazione residente. Su una popolazione di circa 1 milione 650 mila abitanti, gli iscritti in Sardegna sono oltre 21mila, con un indice di 23,52 donatori ogni 1.000 abitanti di età compresa tra i 18 e i 55 anni.

I dati sono stati illustrati ieri dall’assessore regionale della Sanità, Simona De Francisci, da Carlo Carcassi, responsabile del Centro trapianti regionale che ha sede, assieme al Registro sardo dei Donatori di midollo osseo, all’ospedale Binaghi di Cagliari (Asl 8 Cagliari). Erano presenti anche il professor Licinio Contu, pioniere delle ricerche genetiche e fondatore del Registro donatori midollo osseo nonché presidente Admo, e due giovani donatori che hanno raccontato la loro esperienza.

«Ancora una volta – ha detto l’assessore De Francisci – la Sardegna si conferma una comunità dalla generosità straordinaria, in un momento in cui di solidarietà c’è sempre più bisogno.»
Nella classifica nazionale dei potenziali donatori, dopo la Sardegna, sono presenti Veneto (con un indice di 20,53 ogni 1000 abitanti), Emilia Romagna 18,11), la Provincia autonoma di Bolzano (17,50) e la Provincia autonoma di Trento (17,02). Per potenziali donatori di cellule staminali midollari si intendono le persone iscritte nel Registro regionale – e, automaticamente, in quello nazionale – che, in presupposte condizioni di buona salute, non hanno superato il limite di età fissato a 55 anni.
Dal 1992 hanno già donato il midollo osseo 170 volontari sardi, a favore di pazienti sardi e di quelli ricoverati in strutture della Penisola o estere. 83 le donazioni per pazienti sardi, 49 quelle per pazienti di altre regioni italiane, 30 in Europa e 8 negli Stati Uniti, Canada e Australia. Dal 2011 si è notato un notevole incremento delle donazioni con 13 donazioni effettuate nel 2011 e 17 nel 2012. Nel 2013 in 8 hanno già donato le cellule staminali.
Per molti pazienti affetti da malattie ematologiche neoplastiche (ad esempio leucemie o linfomi) e non neoplastiche (ad esempio talassemia o anemia aplastica), il trapianto di midollo osseo rappresenta una valida possibilità di trattamento e guarigione. Con il trapianto di midollo viene effettuata la sostituzione del midollo osseo malato con cellule sane, capaci di rigenerare il sangue circolante. Dichiarare la propria disponibilità a donare il midollo significa mettere a disposizione di un malato le cellule staminali di una persona sana.
Le cellule da trapiantare devono ovviamente essere compatibili con il ricevente, per questo motivo sono nati circa 20 anni fa i Registri dei donatori di midollo osseo che attualmente contano più di 22 milioni di donatori in tutto il mondo e circa 340 mila in Italia.
I centri trapianto di midollo osseo (più correttamente di cellule staminali emopoietiche) quando hanno un paziente che non possiede un donatore in famiglia attivano una richiesta di donatore sul Registro nazionale e sui Registri esteri. Tutto questo costa e incide sulle ricerche attivate in Italia o all’estero. Le Regioni che hanno un registro donatori scarso sono obbligate a attivare le ricerche di donatore all’estero e questo costa (si veda la Lombardia che ha l’89% delle ricerche all’estero e che ha un saldo negativo di oltre 2 milioni di euro).
In Sardegna si trova la percentuale più bassa di ricerche all’estero (55%) in quanto reperisce i donatori nelle ricerche nazionali e prevalentemente nei sardi con un saldo economico positivo (unica regione insieme al Veneto).
Con la delibera di Giunta approvata lo scorso ottobre, infine, la Regione Sardegna ha recepito integralmente l’accordo della Conferenza Stato-Regioni per la «Definizione dei poli di funzionamento del Registro nazionale Italiano Donatori di Midollo Osseo, sportello unico per la ricerca e reperimento di cellule staminali emopoietiche da donatore non consanguineo».
In particolare, il Centro regionale si avvale di diverse strutture funzionali di supporto sparse in tutta l’Isola, da Cagliari a Sassari, da Nuoro a Oristano fino a Olbia.

Carlo Carcassi.

Carlo Carcassi.

 

Simona de Francisci.

Simona de Francisci.