Ugo Cappellacci: «La fiscalità di vantaggio è lo strumento che nell’immediato può dare un impulso positivo alle nostra economia».
La pubblicazione sul sito del ministero dello Sviluppo economico e nei prossimi giorni sulla Gazzetta Ufficiale del bando relativo alla Zona Franca Urbana del Sulcis è stata salutata con soddisfazione dal presidente della Giunta regionale, Ugo Cappellacci.
«E’ un altro passo in avanti, nel segno del Piano Sulcis – ha commentato il Governatore della Sardegna – ed è anche la dimostrazione che, laddove le istituzioni collaborano lealmente, si possono raggiungere risultati ambiziosi.»
«La fiscalità di vantaggio – ha aggiunto Ugo Cappellacci – è lo strumento che nell’immediato può dare un impulso positivo alle nostra economia e rendere più competitivo per creare nuova e impresa e nuovo lavoro un territorio particolarmente provato dalla crisi e da scelte poco lungimiranti del passato. Quella del Sulcis deve essere intesa come una prima tappa verso il grande obiettivo della nostra isola: la zona franca integrale.»
«Il Governo – ha sottolineato il presidente della Regione – deve prendere in considerazione con la dovuta attenzione la situazione di svantaggio in cui versa la nostra terra per via della oggettiva condizione di insularità, pronunciarsi e fare propria in Europa la nostra richiesta. La zona franca può rendere la Sardegna il ‘ponte’ d’Italia e d’Europa sul Mediterraneo: per questo sussiste altresì un forte interesse nazionale, non solo regionale, ad attuarla. Ed é altresì uno strumento che, a differenza dei famigerati contributi ‘a pioggia’, premia chi fa impresa e produce lavoro e non i ‘prenditori’ che un tempo sbarcavano nell’isola con le loro valigette con animo predatorio e, dopo aver sfruttato le risorse, ripartivano lasciando alle loro spalle danni ambientali e disoccupazione. Alla luce degli ultimi eventi calamitosi. Anche questo sarebbe un segnale importante ed un’apertura verso un obiettivo che per noi resta irrinunciabile e sul quale insistiamo con tutte le nostre forze, perché é un nostro diritto: la zona franca della Sardegna e delle sue isole.»
«É la battaglia – ha concluso il presidente – di un’isola che non chiede misure assistenziali, ma strumenti adeguati per poter camminare con le proprie forze e per dare luogo ad un nuovo inizio per la nostra economia, che porti impresa e lavoro nel rispetto dei valori della nostra terra.»
«La fiscalità di vantaggio – ha aggiunto Ugo Cappellacci – è lo strumento che nell’immediato può dare un impulso positivo alle nostra economia e rendere più competitivo per creare nuova e impresa e nuovo lavoro un territorio particolarmente provato dalla crisi e da scelte poco lungimiranti del passato. Quella del Sulcis deve essere intesa come una prima tappa verso il grande obiettivo della nostra isola: la zona franca integrale.»
«Il Governo – ha sottolineato il presidente della Regione – deve prendere in considerazione con la dovuta attenzione la situazione di svantaggio in cui versa la nostra terra per via della oggettiva condizione di insularità, pronunciarsi e fare propria in Europa la nostra richiesta. La zona franca può rendere la Sardegna il ‘ponte’ d’Italia e d’Europa sul Mediterraneo: per questo sussiste altresì un forte interesse nazionale, non solo regionale, ad attuarla. Ed é altresì uno strumento che, a differenza dei famigerati contributi ‘a pioggia’, premia chi fa impresa e produce lavoro e non i ‘prenditori’ che un tempo sbarcavano nell’isola con le loro valigette con animo predatorio e, dopo aver sfruttato le risorse, ripartivano lasciando alle loro spalle danni ambientali e disoccupazione. Alla luce degli ultimi eventi calamitosi. Anche questo sarebbe un segnale importante ed un’apertura verso un obiettivo che per noi resta irrinunciabile e sul quale insistiamo con tutte le nostre forze, perché é un nostro diritto: la zona franca della Sardegna e delle sue isole.»
«É la battaglia – ha concluso il presidente – di un’isola che non chiede misure assistenziali, ma strumenti adeguati per poter camminare con le proprie forze e per dare luogo ad un nuovo inizio per la nostra economia, che porti impresa e lavoro nel rispetto dei valori della nostra terra.»
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