26 November, 2024
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Su Pranu Portoscuso 4 maggio 2013 6

Il “nuovo” della letteratura latino-americana, lontano da quella tradizione letteraria. Realista, poco “magico”. Sbarca domani, sabato 10 agosto, al festival Parole sotto la torre” lo scrittore colombiano Efraim Medina Reyes, che sarà alle 22 alla Tonnara Su Pranu di Portoscuso. La longevità dei pesci, il titolo dell’incontro di cui si renderà protagonista, che prende spunto dal suo ultimo libro, Quello che ancora non sai del Pesce Ghiaccio (2013), edito da Feltrinelli. Con cui ha pubblicato anche “C’era una volta l’amore ma ho dovuto ammazzarlo” (2002), il suo romanzo più famoso, e ancora, “Tecniche di masturbazione tra Batman e Robin” (2004), “La sessualità della Pantera rosa” (2006). 

Medina Reyes è nato nel 1967 a Cartagena e vive tra la Colombia e l’Italia. Nel 1995 ha vinto il Premio Nazionale di letteratura con la raccolta Cinema albero. Personalità multiforme, ha diretto tre film, scrive per il teatro ed è un musicista (“7 Torpes Band”, il nome del suo gruppo). Per il suo stile è stato definito dalla critica il Bukowski colombiano, ha scatenato molte polemiche quando ha criticato aspramente la tradizione letteraria sudamericana, senza risparmiare neanche Isabel Allende e Gabriel García Márquez. A presentarlo sarà Michele De Mieri, giornalista, critico letterario, autore radiotelevisivo (è coautore del programma radiofonico Fahrenheit di Radio3).

Quello che ancora non sai del Pesce Ghiaccio. Teo soffre di una malattia che lo rende vulnerabile agli agenti esterni e per questo ha passato gran parte della vita rinchiuso nella sua stanza. Durante una delle sue rare passeggiate notturne, Teo viene sorpreso da un improvviso acquazzone e deve rifugiarsi nel Pesce Ghiaccio, un bar che non ricorda di aver mai visto prima. Lì conosce Lena, una misteriosa avvocatessa con cui tesse un’ambigua relazione…

C’era una volta l’amore ma ho dovuto ammazzarlo. Rep è una specie di eroe perseguitato dal destino, in fuga dalla realtà immobile di Cartagena. Vuole cominciare una nuova vita, non importa quale, ma intanto vuole dimenticare la ragazza che lo ha lasciato. Scappa per inconcludenti soggiorni nella metropoli, Bogotà, zigzagando fra le bombe degli attentati politici, le risse notturne, le sbornie e la noia. L’io di Rep vive nel segno di una tempestosa ansia di liberazione, che è quella, espressa nel romanzo in modo rabbioso, dell’autore.

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E’ in corso la visita in Sardegna del ministro della Difesa, Mario Mauro. La prima tappa è stata Cagliari, dove il ministro ha detto che «la Sardegna è sempre più di interesse strategico per la Difesa, che intende confermare la propria presenza nell’isola e, anzi, di rafforzarla dal 2014 con un nuovo reggimento logistico di 400 uomini a integrazione della Brigata Sassari».

La visita proseguirà nei poligoni militari, tra i quali quello di Teulada, dove nella tarda mattinata è previsto anche un incontro con la Giunta comunale di Teulada guidata dal sindaco Daniele Serra che porterà all’attenzione del ministro una piattaforma di rivendicazioni approvata ieri sera dal Consiglio comunale. E proprio in attesa dell’arrivo del ministro della Difesa, stamane un gruppo di lavoratori delle imprese d’appalto di Portovesme, una delegazione di lavoratori edili aderenti alla Cisl e una del movimento degli artigiani e dei commercianti impegnati da alcuni anni in una durissima vertenza, hanno organizzato una manifestazione, iniziata alle dune e proseguita davanti all’ingresso della base di Sa Portedda.

I manifestanti hanno chiesto al ministro un breve incontro per presentare le loro rivendicazioni, in particolare una richiesta di coinvolgimento delle imprese locali nei lavori previsti per la realizzazione di numerose opere nel sito militare, che potrebbero rappresentare un’occasione di crescita per la piccola imprenditoria locale e diventare motore di traino per la ripresa dell’economia del territorio.

Simona De Francisci.

Simona De Francisci, assessore regionale della Sanità.

La Giunta regionale, su proposta dell’assessore della Sanità, Simona De Francisci, ha approvato la programmazione per l’anno 2013 dei 30 milioni e 300mila euro relativi al Fondo regionale per il sistema integrato dei servizi alla persona. Istituito dalla Legge Regionale 23 del 2005, il Fondo comprende le attività di programmazione, realizzazione e valutazione dei servizi e delle prestazioni per il benessere delle persone e delle famiglie che si trovano in situazioni di bisogno sociale. 
«Anche quest’anno la Giunta ha assicurato le risorse necessarie al fine di garantire il potenziamento e la continuità degli interventi già in atto nell’ambito di un settore, quello delle politiche sociali, di primaria e fondamentale necessità.»
Per il presidente Cappellacci e l’assessore De Francisci, il finanziamento di questo Sistema integrato per il supporto delle persone bisognose e gli indirizzi programmatici approvati per quest’anno, permetteranno di «proseguire nel costante supporto per la gestione dei servizi alla persona e al consolidamento delle politiche di sostegno alle persone con disabilità e alle loro famiglie, oltre che al rafforzamento dei programmi di assistenza e integrazione sociale». 
Nello specifico le somme ripartite prevedono, tra le altre: 24 milioni per il finanziamento della gestione associata dei servizi della persona (PLUS triennio 2012-2014); oltre 3 milioni e 160 mila euro per il “Bonus Famiglia” a favore dei nuclei familiari con quattro o più figli; 690 mila euro per il Programma Sport Terapia per persone con disabilità; 645 mila euro per interventi di gestione dei servizi di accoglienza e integrazione per le persone senza fissa dimora; poco meno di 530 mila euro per Interventi urgenti per il superamento dell’emergenza Nord Africa; 250 mila e 200 mila euro, rispettivamente per il Sistema Informativo delle politiche sociali e come Trasferimenti ai comuni per il rimborso delle spese viaggio al lavoratore emigrato che rientra in Sardegna.
La Regione, inoltre, sempre all’interno del sistema integrato dei servizi alla persona, finanziati dal Fondo, sostiene le politiche in favore dell’assistenza e integrazione sociale in favore delle vittime di tratta e di grave sfruttamento, il supporto alle attività di integrazione sociale verso i detenuti e gli ex detenuti, senza dimenticare i contributi predisposti per gli Enti autorizzati alle adozioni internazionali con sede nell’Isola, come contributo nazionale in favore dell’assistenza agli hanseniani e i loro familiari a carico, e un contributo all’Azienda pubblica “Istituto ciechi di Cagliari”.

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La Giunta regionale, su proposta dell’assessore della Programmazione, Alessandra Zedda, ha approvato l’attivazione del Progetto di Sviluppo Locale del Sulcis Iglesiente, Area di Crisi di Portovesme. 
L’approvazione del programma di interventi di sostegno è diretta alle imprese del Sulcis che operano esclusivamente nel settore dell’agroalimentare, le quali da subito possono presentare le manifestazioni di interesse a valere sul bando “Misure di sostegno all’attività di impresa” nelle Aree di Crisi e nei Territori svantaggiati della Sardegna, prorogato sino al prossimo 30 settembre 2013.«Il PSL Sulcis Iglesiente – spiegano il presidente Cappellacci e l’assessore Zedda – coinvolge 23 comuni e potrà contare su dieci milioni di euro. L’inserimento nel bando per le aree di crisi, già aperto nelle scorse settimane, è stato fortemente voluto dalla Giunta per dare risposte concrete a un territorio fortemente condizionato dalla chiusura dei grandi poli industriali.»

«Dopo la firma nei giorni scorsi del Protocollo d’intesa per lo sviluppo di un Polo tecnologico per il carbone pulito – concludono – questa delibera segna l’avvio della prima fase del Piano Sulcis, che rappresenta un nuovo modello di sviluppo basato sulla riconversione industriale.» 

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«La Regione è al fianco del sindaco di Sant’Antioco ed è pronta a sostenere la sua azione sia in sede politica, sia in quella giurisdizionale».
Lo ha dichiarato il presidente della regione Ugo Cappellacci, dopo aver contattato il sindaco di Sant’Antioco, Mario Corongiu ed aver offerto il suo sostegno alle iniziative nei confronti dell’Enel. 
«Chi eroga un servizio pubblico – ha osservato il Presidente – non può pensare che i diritti dei cittadini e di un territorio possano diventare una sorta di benevola e solo eventuale concessione, soggetta ad interruzioni continue, ma deve avere ben chiaro che esiste una comunità i cui interessi non possono essere messi in discussione.»

 

 

Maria Marongiu.

Maria Marongiu, assessore alle Politiche sociali del Comune di Carbonia.

L’assessorato alle Politiche sociali del Comune di Carbonia ha aperto i termini per la presentazione della richiesta per la predisposizione del progetto in favore di persone affette da Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) ai fini dell’erogazione di un contributo mensile previsto per un familiare o comunque un convivente che svolga una funzione di assistenza diretta.

Le domande devono essere presentate dal 12 agosto al 13 settembre 2013.

Gli interessati possono rivolgersi, previo appuntamento, ai Servizi Sociali, nella sede di Brigata Sassari, 39. Telefono:  0781691027.

La modulistica è reperibile sul sito del Comune all’indirizzo www.comune.carbonia.ci.it, sezione Bandi e Concorsi – altri bandi e Servizi Comunali – Servizi Sociali.

 

Il Palazzo del Consiglio regionale.

Il Palazzo del Consiglio regionale.

Il movimento La Base ha avviato una class action nei confronti della Regione Sardegna per ottenere la definizione della procedura per l’istituzione della zona franca.

«La Base, quale soggetto titolare di interessi giuridicamente rilevanti (avere un sistema fiscale adeguato alla normativa indicata in materia di punti franchi) – scrive in una nota Efisio Arbau, leader regionale del movimento – ha chiesto all’amministrazione regionale, per il tramite del proprio legale di fiducia, l’avv. Caterina Culeddu Dore, di svolgere la propria funzione al fine di evitare una lesione concreta ed attuale dei propri interessi. A tal fine ha diffidato il Presidente della Regione Autonoma della Sardegna ad effettuare entro il termine di 90 giorni gli interventi utili all’istituzione della zona franca. Decorso detto termine senza nessun provvedimento a riguardo, La Base proporrà ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale.

Quest’azione si è resa necessaria in quanto la Giunta regionale non ha emanato gli atti necessari all’avvio della procedura di istituzione della zona franca, rendendosi di fatto responsabile di una gravissima omissione che pone la comunità regionale nella gravissima situazione di non poter disporre di un proprio sistema fiscale che sarebbe necessario per aggredire le tante situazioni di disagio che emergono nella nostra società.»

«Il Movimento La Base – conclude Efisio Arbau – nell’interesse di tutti i cittadini sardi, intende, pertanto, avviare la procedura per la Class action nei confronti della Giunta regionale, con l’obiettivo di ottenere l’immediata istituzione della zona franca.»

 

Il litorale di Buggerru.

Il litorale di Buggerru.

Il Servizio Emergenza-Urgenza, più noto come 118, nasce in Italia con il DPR 27.03.1992 per rispondere all’emergenza-urgenza extraospedaliera, causata da patologie gravi e acute che richiedono un intervento qualificato, non differibile, direttamente sul luogo dell’evento e secondariamente con lo scopo di sviluppare e divulgare la cultura dell’emergenza sanitaria. La normativa prevede che il personale sanitario del 118 giunga sul luogo di un evento in un tempo non superiore agli 8 minuti, in caso di intervento in un’area urbana sede di postazione mobile 118, e non superiore ai 20 minuti per interventi in area extraurbana o urbana priva di postazione mobile. L’inevitabile limitatezza delle risorse porta alla necessità di effettuare un filtro delle richieste e a modulare la risposta in base alle necessità del caso, per garantire a chi ne ha bisogno l’accesso immediato a cure avanzate, rispondendo comunque ai bisogni di assistenza di tutti gli altri casi. Si effettua pertanto quel che viene definito “triage” o “dispatch” telefonico, cioè un percorso decisionale dinamico, basato sull’attuazione di un processo metodologico scientifico, capace di stabilire il grado di presunta gravità clinica presente in un soggetto, identificabile mediante l’utilizzo di un sistema di codifica indicante la priorità assistenziale. La mortalità evitabile e gli esiti invalidanti prevenibili, con un intervento tempestivo e qualificato costituiscono il campo d’azione di un sistema efficace e la riduzione della loro incidenza è l’obiettivo finale. A tale proposito, quest’anno, in concomitanza con la stagione estiva, grazie alla disponibilità della Direzione Generale, è stata istituita una postazione a mare con Ambulanza infermieristica per il litorale di Buggerru, che risulta non adeguatamente servito dalle postazioni di I Livello e di II Livello, e in cui è presente un’affluenza di bagnanti superiore a 25.000 presenze. 

Pertanto, oltre alle postazioni a mare di Portoscuso, Sant’Anna Arresi (Porto Pino), Sant’Antioco (Co’e Cuaddus) e Calasetta, sarà presente un’ambulanza infermieristica “INDIA” (che nell’alfabeto fonetico internazionale dell’Organizzazione Internazionale dell’Aviazione Civile ICAO chiamato anche NATO o ITU – utilizzato nel linguaggio radio del 118, significa ambulanza infermieristica) nel comune di Fluminimaggiore (località Portixeddu), costituita da Infermieri delle postazioni avanzate di Mike 70 e 75 di Iglesias e Carbonia e dagli Operatori delle Associazioni di Volontariato di Fluminimaggiore e Buggerru. L’ambulanza INDIA è costituita da un autista, uno o due soccorritori volontari di livello avanzato e un infermiere proveniente dalle postazioni medicalizzate con adeguato percorso formativo. Con questo mezzo si potrà fornire soccorso avanzato nel sostegno delle funzioni vitali (BLS) attraverso l’esecuzione di manovre salvavita e la somministrazione di farmaci in base a protocolli definiti dalla Centrale Operativa 118. È bene precisare che a questi protocolli si è giunti facendo proprio quanto la comunità scientifica internazionale ha elaborato in materia sia nella gestione di patologie traumatiche e non traumatiche, prevedendo le specifiche competenze dell’infermiere all’uopo adeguatamente e preventivamente formato; infatti, oltre alla formazione e alle competenze conseguite dall’infermiere a seguito dello specifico corso di laurea, sono stati previsti ulteriori interventi formativi per accrescerne le competenze professionali al fine di metterlo nelle condizioni di poter affrontare i compiti che gli vengono attribuiti in questi contesti. Pertanto, l’attuale normativa nazionale e regionale, nello specifico del sistema dell’emergenza-urgenza sanitaria conferisce all’infermiere una specifica competenza che, in particolari situazioni, può comportare sia l’effettuazione di atti assistenziali e curativi salvavita che esser in grado di dar corso ad un primo inquadramento diagnostico dell’individuo, a seguito di una specifica formazione e nel rispetto di protocolli operativi stabiliti dal personale medico.

Maurizio Calamida – Direttore Generale della Asl 7

L’allarme ondate di calore è scattato. Prestare particolare attenzione a: anziani soli, malati cronici, neonati e bambini molto piccoli, donne in gravidanza e senza fissa dimora. Ecco il vademecum del ministero della Salute.

Il Sistema di Previsione e Allarme Nazionale segnala la possibilità dell’arrivo per i prossimi giorni, in numerose città Italiane, di situazioni meteo che possono avere effetti negativi sulla salute della popolazione, soprattutto nei gruppi più vulnerabili. Pertanto il Ministero della Salute ribadisce la necessità di osservare le raccomandazioni ed i consigli diffusi nei giorni scorsi attraverso il sito web e, in particolare, di prestare particolare attenzione a: anziani soli, malati cronici, neonati e bambini molto piccoli, donne in gravidanza e senza fissa dimora. Di seguito 10 semplici regole che servono a limitare l’esposizione alle alte temperature; facilitare il raffreddamento del corpo; evitare il rischio di disidratazione e proteggere la salute delle persone più fragili.

1. USCIRE DI CASA NELLE ORE MENO CALDE DELLA GIORNATA Evitare di uscire all’aria aperta nelle ore più calde, cioè dalle ore 11.00 alle 18.00. Se si deve uscire è importante proteggere il capo con un cappello di colore chiaro e gli occhi con occhiali da sole; inoltre è opportuno proteggere le parti del corpo esposte al sole con creme solari ad alto fattore protettivo.

2. INDOSSARE UN ABBIGLIAMENTO ADEGUATO E LEGGERO Sia in casa che all’aperto, è opportuno indossare abiti leggeri, non aderenti, preferibilmente di fibre naturali per assorbire meglio il sudore e permettere la traspirazione della cute.

3. RINFRESCARE L’AMBIENTE DOMESTICO E DI LAVORO Utilizzare schermature, tapparelle e persiane chiuse, alle finestre esposte al sole. Chiudere le finestre durante il giorno e aprirle durante le ore più fresche della giornata (la sera e la notte), per consentire il ricambio dell’aria interna con aria esterna più fresca.

Se si utilizza l’aria condizionata, ricordarsi che questo efficace strumento va utilizzato adottando alcune precauzioni per evitare conseguenze sulla salute e eccessivi consumi energetici. In particolare, si raccomanda di utilizzarli preferibilmente in presenza di elevate temperature ambientali, di mantenere la temperatura tra i 24°C – 26°C, evitando grandi sbalzi rispetto all’esterno; è importante coprirsi nel passaggio da un ambiente caldo ad uno più freddo; infine si raccomanda di evitare l’uso contemporaneo di elettrodomestici che producono calore e consumo di energia di e di non trascurare la manutenzione dell’impianto e la pulizia regolare dei filtri.

4. RIDURRE LA TEMPERATURA CORPOREA Fare bagni e docce con acqua tiepida o bagnarsi viso e braccia con acqua fresca; può essere utile anche porre un panno bagnato sulla nuca.

5. RIDURRE IL LIVELLO DI ATTIVITÀ FISICA Nelle ore più calde della giornata evitare di praticare all’aperto attività fisica intensa o lavori pesanti.

6. BERE CON REGOLARITÀ ED ALIMENTARSI IN MANIERA CORRETTA Quando fa molto caldo si perdono liquidi e sali minerali con la sudorazione intensa, per questo motivo occorre bere almeno 2 litri di acqua al giorno (salvo diversa indicazione del medico curante). Gli anziani ed i bambini sono particolarmente a rischio di disidratazione. Evitare di bere alcolici e limitare l’assunzione di bevande gassate o troppo fredde. Mangiare preferibilmente cibi leggeri e con alto contenuto di acqua (insalata e frutta). Porre particolare attenzione alla conservazione degli alimenti ed evitare di lasciarli all’aperto per più di 2 ore.

7. CONSERVARE CORRETTAMENTE I FARMACI Leggere attentamente le modalità di conservazione riportate sulle confezioni dei farmaci e conservare tutti i farmaci nella loro confezione, lontano da fonti di calore e da irradiazione solare diretta. Conservare in frigorifero i farmaci per i quali è prevista una Temperatura di conservazione non superiore ai 25-30°C.

8. ADOTTARE ALCUNE PRECAUZIONI SE SI ESCE IN MACCHINA.

Quando si deve entrare in un’auto parcheggiata al sole è necessario aprire i finestrini e gli sportelli prima di sedersi nella vettura, quindi iniziare il viaggio a finestrini aperti o utilizzare il sistema di climatizzazione. Prestare attenzione nel sistemare i bambini sui seggiolini

sicurezza, verificare che non siano surriscaldati. Quando si parcheggia la macchina non lasciare mai, nemmeno per pochi minuti, persone o animali nell’abitacolo. Attenzione! non si deve lasciare per nessun motivo un bambino solo in macchina: nei bambini è alto il rischio di morte per ipertermia (colpo di calore). L’ipertermia può verificarsi anche nelle giornate con temperature intorno ai 22°C. Infatti l’abitacolo della macchina può surriscaldarsi (specie se l’auto è parcheggiata al sole) sino a superare i 40 C°. Quando si trasporta un bambino sul sedile posteriore dell’auto, è opportuno lasciare i propri oggetti personali (borsa, telefono, valigetta, ecc.) sul sedile posteriore, vicino al piccolo. Quest’abitudine può aiutare a non dimenticare, quando si esce dalla macchina, che si è trasportato un bambino con se; inoltre è bene porre gli oggetti personali del bambino (pannolini, borse e biberon) sul sedile anteriore, in modo che aiutino a ricordarsi della presenza del bambino in macchina. Se vedi un bambino solo in macchina chiama immediatamente il 112 o il 113

9. ADOTTARE PRECAUZIONI PARTICOLARI

Quando arriva il gran caldo, le persone anziane, con patologie croniche (cardiovascolari, respiratorie, neurologiche, diabete ecc) e le persone che assumono farmaci, devono osservare alcune precauzioni particolari:

a) consultare il medico per un eventuale aggiustamento della terapia e della frequenza dei controlli clinici e di laboratorio (ad esempio per i diabetici è consigliabile aumentare la frequenza dei controlli; glicemici);

b) segnalare al medico qualsiasi malessere, anche lieve, che si manifesta durante la terapia farmacologica;

c) non sospendere mai di propria iniziativa la terapia in corso.

10. SORVEGLIARE E PRENDERSI CURA DELLE PERSONE PIU’ FRAGILI Nei periodi prolungati di caldo intenso, prestare attenzione a familiari o vicini di casa molto anziani, specialmente se vivono da soli e, ove possibile, aiutarli a svolgere alcune piccole faccende, come fare la spesa, ritirare i farmaci in farmacia, ecc.. Segnalare ai servizi socio-sanitari eventuali situazioni che necessitano di un intervento, come persone che vivono in situazioni di grave indigenza o di pericolo per la salute (come le persone che vivono per strada).

Emanuele Cani.

Emanuele Cani, deputato PD.

Siamo ormai all’emergenza. Per questo motivo serve subito un’azione straordinaria per contrastare le fiamme che ancora una volta hanno colpito in maniera grave la Sardegna. Per contrastare questa piaga è necessaria una forte attività di prevenzione e, soprattutto un intervento dello Stato e della Regione con investimenti e risorse. Non è pensabile né accettabile che ancora oggi si verifichino episodi come quelli che stiamo registrando in questi giorni. E’ necessario programmare per tempo attività di prevenzione e pronto intervento.

Emanuele Cani – Deputato PD