17 August, 2024
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Peppino La Rosa

Tra i principali e più convinti promotori e sostenitori del referendum di un anno fa, i Riformatori Sardi ora plaudono alla decisione con la quale il Consiglio regionale ha disposto il commissariamento di cinque delle otto province sarde (le quattro di recente istituzione: Carbonia Iglesias, Olbia Tempio, Medio Campidano ed Ogliastra; e quella di Cagliari).

«Finalmente il Consiglio regionale grazie ancora una volta alla determinazione dei Riformatori Sardi – scrive in una breve nota Peppino La Rosa, coordinatore territoriale dei Riformatori sardi – ha avviato concretamente l’attuazione dei referendum regionali del 6 maggio 2012 sull’abolizione delle province. Si può continuare a discutere e certamente accadrà sul percorso scelto ma a questo punto è sembrato essere l’unico modo per dare seguito alla volontà dei cittadini della nostra Regione che hanno decretato l’abrogazione delle province. Dopo la riduzione del numero dei consiglieri regionali e dei loro stipendi – aggiunge La Rosa – arriva questa decisione tanto attesa per cui possiamo dire a tutti che la volontà popolare, anche se con fatica e con tante resistenze, si sta attuando e che i referendum non sono e non sono stati inutili. Come Riformatori Sardi proseguiamo con pari impegno e con la forza che ci deriva dal voto referendario per ottenere che le decisioni dei cittadini sui consigli di amministrazione, sull’assemblea costituente, sulle primarie per la scelta del candidato presidente, trovino risposta nei mesi che mancano prima della conclusione della legislatura. Noi continueremo a mettercela tutta.»

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Il presidente della Provincia di Carbonia Iglesias, Salvatore Cherchi, ha tenuto una conferenza stampa nella tarda mattinata odierna, nella sala consiliare del comune di Iglesias, in presenza degli assessori e di alcuni consiglieri di maggioranza e di opposizione, per l’esposizione del lavoro fatto e dei risultati raggiunti nei tre anni di consiliatura, a poche ore dalla nomina del commissario regionale da parte della Giunta regionale, dopo l’approvazione (avvenuta venerdì 28 giugno 2013 in Consiglio regionale) della legge che prevede il commissariamento delle quattro nuove province e della Provincia di Cagliari.
Prima di entrare nello specifico del provvedimento di commissariamento, Tore Cherchi ha evidenziato i punti salienti del lavoro svolto.

1) Atti di pianificazione e programmazione

• approvazione del Piano urbanistico provinciale

• approvazione del Piano della mobilità

• approvazione del Piano strategico provinciale

• numerosi studi di fattibilità (porti, viabilità, variante ferroviaria) approvati a valle degli atti di pianificazione.

Dal Piano strategico provinciale – ha sottolineato Tore Cherchi – è nato il Piano Sulcis, con una dotazione finanziaria di 580 milioni di euro.

Il presidente della Provincia ha poi sottolineato come anche quest’anno il bilancio preventivo sia stato approvato entro il 31 dicembre, quello consuntivo a febbraio, siano stati sempre rispettati l’equilibrio finanziario ed il Patto di stabilità e non sia stato contratto nessun debito.

Circa la trasparenza dell’attività amministrativa – ha aggiunto Cherchi – il sito internet della Provincia di Carbonia Iglesias rispetta totalmente i parametri ed è al primo posto a livello nazionale, insieme a quello di altre amministrazioni, ma davanti a quelli delle altre province sarde, nella speciale classifica della trasparenza. Ha poi aggiunto che riguardo i costi della politica, l’indagine della classifica in euro/abitante sui costi delle istituzioni, pone la Provincia di Carbonia Iglesias al primo posto come la più economica (era già tra le più economiche in termini di risparmio anche nella precedente gestione – ha rilevato – ma abbiamo lavorato per andare ancora oltre).

Tore Cherchi si è poi soffermato sull’attività in corso ed i servizi erogati: istruzione e formazione 6,4 milioni di euro; cultura 700.000 euro; turismo 480.000 euro; sport 490.000 euro; ambiente 3,7 milioni di euro; politiche sociali 860.000 euro;

sui programmi per il lavoro nei diversi settori (5,5 milioni di euro) e sugli investimenti in lavori pubblici:

• sono in corso effettivo 16 programmi per i quali al 30 giugno sono stati pagati 6,4 milioni di euro;

• sono cantierabili entro 6/12 mesi, 23 opere per 8,790 milioni di euro;

• sono cantierabili entro 12/24 mesi, 21 opere per 13,163 milioni di euro.

Sia Tore Cherchi, sia il presidente del Consiglio Elio Sundas, che ha sottolineato come gli enti regionali abbiano un costo ben superiore al costo complessivo delle otto province sarde, pur rimarcando i forti dubbi di illegittimità e la particolarità del dispositivo di legge che non cancella le province ma, di fatto, sostituisce gli organismi democraticamente eletti con i commissari, hanno detto che non presenteranno ricorso contro la decisione del Consiglio regionale, anche perché non vorrebbero che un’eventuale azione in questa direzione potesse apparire come una difesa strenua di posizioni personali, sottolineando che dovrebbero essere i comuni a farlo, come è accaduto nella provincia di Olbia Tempio.

Al termine dell’esposizione di Cherchi e Sundas, sono intervenuti diversi assessori e consiglieri, unanimi nel contestare il commissariamento deciso dal Consiglio regionale. Il consigliere Angelo Cremone, pur rimarcando il lavoro svolto dal presidente Cherchi e dalla sua Giunta, ha criticato la decisione presa di non presentare ricorso, annunciando una sua azione in tal senso, per la quale ha auspicato di avere il sostegno dei colleghi, con un riferimento esplicito al comportamento tenuto dal presidente della Regione, Ugo Cappellacci, in tutta la vicenda.

Giampaolo Cirronis

Verrà inaugurato il 10 luglio, alle ore 10,00, nei locali di vico I Regina Margherita n. 7, alla presenza del Vescovo S.E. Mons. Giovanni Paolo Zedda, il Centro di ascolto zonale di Sant’Antioco.

Con i parroci e le Caritas parrocchiali territoriali, sono stati invitati i rappresentanti della Provincia di Carbonia Iglesias, dei Comuni della zona, della ASL e le forze dell’ordine.

Sono passati ormai due anni da quando, in sede di riunione della Forania di Sant’Antioco, la diocesi aveva deciso di dar vita ad un Centro di ascolto zonale (e, dunque, interparrocchiale), quale strumento qualificato ed organico della comunità ecclesiale nell’incontro con le persone in stato di bisogno del territorio. In seguito a tale decisione, la Caritas diocesana aveva promosso un percorso formativo (durato, nella sua fase propedeutica, oltre un anno e mezzo) per gli operatori segnalati a suo tempo dalle stesse Parrocchie della zona.

Nei locali messi a disposizione dalla Parrocchia Sant’Antioco Martire, ormai arredati in maniera ottimale per la sua funzionalità, il Centro potrà iniziare il suo prezioso servizio di ascolto e prossimità nei confronti delle tante persone che hanno bisogno di aiuto.

Il comune di Carbonia intende individuare operatori economici interessati all’affidamento del servizio di raccolta, trasporto e recupero di abbigliamento e prodotti tessili (Codice CER 20 01 10 – 20 01 11) con l’impiego di contenitori stradali, distribuiti sul territorio comunale. Le manifestazioni di interesse devono essere presentata entro le ore 12.00 del 15/07/2013. L’avviso esplorativo per le manifestazione di interesse può essere scaricato dal sito web del comune di Carbonia dalla sezione bandi di gara – servizi.

 

Lucia AmorinoCarlo Parodo
Si è concluso il progetto “Vedere è conoscere” 2013, organizzato dall’assessorato all’Istruzione e formazione del comune di Carbonia, con la collaborazione delle scuole cittadine e del Rotary Club Carbonia.
L’iniziativa è stata organizzata nell’ambito della convenzione di collaborazione firmata tra il comune di Carbonia e il Rotary Club che offre gratuitamente le prestazioni professionali dei propri soci per particolari target di popolazione.
Il progetto “Vedere è conoscere” ha interessato gli alunni delle quinte classi delle scuole elementari di Carbonia.Il responsabile del progetto, il dottor Carlo Parodo, ha effettuato le visite oculistiche gratuite presso il suo studio per 82 alunni che hanno deciso di aderire al progetto. Dai risultati è emerso che il 50% dei bambini non è portatore di difetti visivi, il 25% è risultato miope, il 12,5% ipermetrope e il 12,5% astigmatico. È stato riscontrato inoltre anche un caso di ametropia che comporta una possibile difficoltà di apprendimento o di vere e proprie manifestazioni patologiche come forti mal di testa (cefalea).«Nel ringraziare il dottor Parodo e il Rotary Club – ha commentato Lucia Amorino, assessore all’Istruzione e formazione del comune di Carbonia – sottolineo come offrire la possibilità di una visita oculista gratuita sia un ottimo strumento per la prevenzione dei difetti visivi. I risultati delle visite di controllo dimostrano la validità e l’utilità del progetto e incoraggiano i soci del Rotary Club e il Comune di Carbonia a proseguire nell’iniziativa anche per gli anni futuri.”

Lo stabilimento Eurallumina.

I lavoratori dell’Eurallumina continuano la loro battaglia per il riavvio dello stabilimento. Il 27 giugno si sono riuniti in assemblea per fare il punto della situazione ed hanno approvato e diffuso un documento, nel quale prendono atto «che il percorso intrapreso per il riavvio della produzione, a seguito dell’accordo del 22 novembre 2012, ha avuto conferma puntuale ed una palese accelerazione per quel che riguarda le parti burocratiche e finanziarie e per alcuni passaggi, come la costituzione della Newco e l’affidamento dello studio di fattibilità e la successiva realizzazione dell’impianto di cogenerazione per la produzione del totale fabbisogno di energia termica ed elettrica per Eurallumina, alla società Foster Wheeler» ma dall’altro versante «la questione determinante per il certo riavvio dell’impianto mantiene alta la preoccupazione dei lavoratori tutti».

«Dal momento in cui il sito di stoccaggio dei residui della raffinazione della bauxite fu posto sotto sequestro – si legge ancora nel documento – i lavoratori Eurallumina, diretti e indiretti, hanno affermato che sul lavoro della magistratura non avrebbero in nessun modo cercato di esercitare pressione alcuna, confidando totalmente nella giustizia e che ne avrebbero comunque rispettato le decisioni prese, pur consapevoli che un’eventuale sentenza negativa arrecherebbe notevoli e negative ripercussioni, andando ad incidere in maniera devastante sulla loro vita, quella dei loro familiari e dell’economia in generale, con i conseguenti risvolti sociali di un territorio già martoriato dalla piaga della disoccupazione.»

Secondo i lavoratori Eurallumina, «sono altri i soggetti che a titolo diverso cercano in tutti i modi di influenzare gli organi inquirenti, cercando di alimentare paure e dubbi nell’opinione pubblica. Il riferimento esplicito è a quanti «sono alla continua ricerca di una ribalta politica», a «pseudo ambientalisti delegittimati dalla loro stessa storia», a chi «ad orologeria, all’inizio di ogni stagione estiva, dipinge il Sulcis Iglesiente come una “palude malarica” per dirottare quei pochi turisti stagionali su altri lidi», a «chi sostiene che le bonifiche siano l’unica via per uscire dalla povertà e dalla disoccupazione, millantando 20.000 posti di lavoro per 20 anni… solo per questo basterebbe ricordare come sono andate a finire le bonifiche dell’ex Sardamag e quelle relative alle aree minerarie dismesse».

I lavoratori non fanno mancare le loro critiche anche a parte del mondo dell’informazione. Dopo aver sottolineato come siano infondate le voci relative ad un presunto sprofondamento del bacino dei fanghi rossi ed aver contestato la demonizzazione dei fanghi rossi e che nel sito della Rusal operante nella verde Irlanda lo smaltimento dei residui di lavorazione è eseguito in modo identico, hanno citato le pubblicazioni del professor Paolo Amat, docente universitario considerato uno dei massimi esperti di chimica industriale. I lavoratori ripetono che «stanno lottando da quattro anni per il lavoro, ma non a tutti i costi, non con l’egoismo di chi, per il salario passa sopra i diritti degli altri» e di essere certi che «lavoro, ambiente e salute devono camminare insieme, parallelamente, e ben vengano tutte le tecnologie, i controlli, le bonifiche, il ripristino delle aree compromesse, e coloro che nel lontano come nel recente passato avessero commesso degli illeciti, vengano chiamati a pagare per le loro responsabilità, sia a livello civile sia penale» e sono ancora più convinti «che senza quel pezzo di industria, che può avere mercato e sviluppo, il nostro territorio non potrà mai guardare al futuro con speranza».

«L’Eurallumina – scrivono ancora i lavoratori – nei suoi programmi ha previsto nella fase di costruzione e adeguamento degi impianti, un investimento di 140 milioni di euro (un quarto del Piano Sulcis!), questi investimenti renderanno possibile l’impiego di 200-250 addetti degli appalti, una parte dei quali resteranno per le manutenzioni fisse. Gli organici dei lavoratori diretti dovranno aumentare di diverse decine di dipendenti, tra ingegneri, tecnici ed operai. 500 buste paga, ed oltre 1.000 dell’indotto, costituito dalla rete di fornitori di beni e servizi. Senza il sito per lo stoccaggio dei residui non ci sarà possibilità di ripresa.»

I lavoratori lanciano l’allarme sul poco tempo a disposizione, e sulla necessità di fare presto. «Abbiamo affrontano la crisi internazionale – conclude il documento dell’assemblea – le bugie e l’inadempienza della cattiva politica, le diffidenze e le perplessità degli azionisti ed ora contiamo che la giustizia ci dia ragione e ci dia la possibilità di riprendere una vita normale, in modo da contribuire con il nostro lavoro al miglioramento della situazione economica e sociale di un territorio tra i più poveri d’Italia.»

L’Amministrazione comunale di Carbonia ha pubblicato nella sezione Bandi e Concorsi – Bandi di Concorso per personale, i bandi di mobilità volontaria esterna per la copertura di un posto di Funzionario Tecnico Ingegnere Meccanico – Categoria giuridica D3 e di un posto per Istruttore Tecnico Geometra – Categoria giuridica C1.

Il termine ultimo per la presentazione delle domande scade improrogabilmente il 22 luglio 2013.

Attilio Stera 85

Attilio Stera, 38 anni, già capogruppo Udc nel Consiglio provinciale Carbonia Iglesias, è il nuovo assessore all’Ambiente, turismo e industria del comune di Domusnovas. Subentra a Luigi Bacchis.

La Giunta, guidata dal sindaco Angelo Deidda, è ora così composta: vicesindaco Giampaolo Garau; assessori Marco Cuccu, Alessio Stera, Massimiliano Ventura, Matteo Moi, Attilio Stera.

I diversi volti del lavoro freelance, atipico, parasubordinato e precario (non contrattualizzato) saranno i temi portanti della prima Assemblea Generale del Lavoro Autonomo indetta dall’ Assostampa Sarda in collaborazione con l’Ordine regionale dei giornalisti in programma a Sedilo il prossimo 6 Luglio.

Al centro dell’incontro, la realtà e le prospettive del lavoro autonomo e precario in un contesto editoriale sempre più destrutturato, meno garantito e in profonda crisi.

Quali scenari si potrebbero aprire per i giornalisti autonomi in vista del nuovo contratto, dell’approvazione della legge sull’equo compenso e della riforma dell’ordine, quali le proposte e le tutele? Come garantire un nuovo welfare e una formazione multimediale adeguata all’evoluzione della professione?

L’assemblea sarda, sulla base di una proposta elaborata dalla commissione nazionale del lavoro autonomo Fnsi (che inoltriamo in allegato), discuterà e voterà un documento relativo al tema dell’equo compenso che verrà portato all’attenzione degli Stati Generali nazionali fissati a Roma l’11 e 12 Luglio.

Nell’auspicio della più ampia partecipazione dei colleghi, comunichiamo che già da oggi sarà possibile inviare spunti e riflessioni all’indirizzo assemblealavoroaut@stampasarda.org al fine di rendere la proposta sarda più articolata ed efficace in vista del confronto al tavolo ministeriale.

L’appuntamento è per sabato 6 luglio a Sedilo nella sala della Consulta Giovanile in Piazza San Giovanni Battista, dalle ore 10.00 alle 13.30 circa. Seguirà una colazione di lavoro.

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Il Contratto d’Area sottoscritto il 22 giugno 1999 ai sensi della L. 662/96 art. 2 comma 203 lett.c) e della delibera CIPE del 21 marzo 1997 punto 3, venne salutato con grande fiducia e speranza per il rilancio economico di un territorio in crisi qual’era alla fine del secolo scorso il Sulcis Iglesiente. L’obiettivo era la realizzazione di 14 nuove iniziative imprenditoriali in grado di creare 370 nuovi posti di lavoro a regime, mediante investimenti per 116 miliardi di lire (poco meno di 60 milioni di euro), dei quali 67 da erogare mediante contributi pubblici (60 di fondi CIPE). Il 7 giugno del 2001 venne sottoscritto il Primo Protocollo aggiuntivo, il quale a sua volta è stato oggetto di completamento nel 2005.

Il Contratto d’Area comprende complessivamente 27 iniziative imprenditoriali. Con il primo Protocollo aggiuntivo, infatti, è stata prevista la realizzazione di ulteriori 11 nuove iniziative imprenditoriali, con investimenti per 71,74 milioni di euro, di cui 44,05 milioni di euro di contributi pubblici, e una occupazione a regime di 440 unità.

Il completamento al primo Protocollo aggiuntivo, sottoscritto nel 2005, riguarda 2 iniziative produttive per 14,67 milioni di euro di investimento, di cui 9,60 milioni di euro di contributi pubblici e con l’obiettivo di creare 64 nuovi posti di lavoro.

Complessivamente sono quindi state stanziate risorse pubbliche per euro 84.607.802 (a fronte di investimenti per complessivi euro 137.273.727) al fine di conseguire un incremento occupazionale a regime di  781 unità.

Il presidente della Provincia di Carbonia Iglesias, Tore Cherchi, qualche giorno fa ha convocato una conferenza stampa, per illustrare lo stato di attuazione del Contratto d’Area in fase di chiusura.

A fronte degli investimenti, sono state oggetto di revoca (per problemi  di varia natura verificatisi in sede di attuazione dell’iniziativa) 8 interventi e 2 sono stati oggetto di rinuncia.
Complessivamente non sono andati a buon fine contributi pubblici per euro 66.337.306,79 con una perdita occupazionale potenziale di 499 unità.

Oggi le imprese in attività sono sei, per un numero complessivo di 255 occupati.

Su 84.607.802 milioni di euro di contributi pubblici concessi, ne sono stati erogati effettivamente 47.848.392. Complessivamente soltanto 15.857.375 di euro di contributi pubblici sono stati utilizzati per iniziative ancora operative a distanza di dieci anni.

Tore Cherchi ha spiegato che questi dati, anche alla luce del medesimo andamento constatato negli altri contratti d’area, dimostrano una scarsa funzionalità del sistema di finanziamento.
Nel caso specifico le principali criticità sono derivate dalle carenze infrastrutturali delle aree individuate per la realizzazione delle iniziative e dai tempi, assolutamente inadeguati, necessari per il rilascio delle autorizzazioni amministrative preliminari alla realizzazione degli insediamenti. In particolare le problematiche connesse alla caratterizzazione ed alla bonifica delle aree si sono rivelate determinanti per il fallimento di molti investimenti. Questa criticità è peraltro presente a fronte di qualunque iniziativa che si debba insediare nelle zone del territorio del Sulcis Iglesiente per le quali è prevista la caratterizzazione ed eventuale bonifica del sito prescelto. Si tratta di un costo aggiuntivo, spesso elevatissimo, del quale le aziende non sempre sono a conoscenza.
La circostanza che il piano di caratterizzazione debba essere approvato dal Ministero dell’Ambiente, pregiudica ulteriormente il rapido insediamento delle iniziative, compromettendo, a volte definitivamente, il business plan delle aziende.

La concessione di finanziamenti in ragione del numero di occupati (piuttosto che in funzione della fattibilità e sostenibilità economica degli interventi) – ha sottolineato ancora Tore Cherchi – ha portato molti imprenditori a ipotizzare una occupazione difficilmente conseguibile e mantenibile nel medio periodo, con conseguente chiusura dell’attività nel quinquennio dal completamento dell’investimento. Ha inoltre pesato negativamente l’isolamento dell’area individuata rispetto al restante tessuto produttivo nazionale e internazionale, che non ha permesso il decollo di molti investimenti.
Numerosi sono stati anche i fenomeni patologici legati ad un non corretto utilizzo dei fondi pubblici con conseguenti interventi delle autorità di recupero delle somme erogate.

Il presidente della Provincia, infine, ha messo in evidenza come i risultati pesantemente negativi registrati dal Contratto d’Area, meritino una profonda riflessione anche sulle cose da fare a breve e medio termine con i progetti di attuazione del Piano Sulcis.