24 November, 2024
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Ritengo che organizzare un congresso nazionale, nello specifico il Congresso Nazionale della Federazione Italiana Associazioni Fotografiche, sia un’opportunità di crescita per tutti coloro che a vario titolo contribuiscono alla sua buona riuscita, sia organizzatori sia partecipanti, è un’opportunità per il territorio che lo accoglie e per la sua comunità che sicuramente ne avrà un ritorno diretto e indiretto nel tempo, non solo economico ma soprattutto culturale, in termini di scambio di relazioni e punti di vista sul mondo, conoscere e far conoscere. E a chi meglio poteva essere assegnato il compito di mostrare (non dimostrare) Carbonia e il territorio del Sulcis Iglesiente se non a una “orda di fotografi”? Mi permetto di ritornare con poche note indietro nel tempo per parlare del 65° Congresso Nazionale della FIAF Carbonia 2013, a gennaio 2012 per la precisione, quando avendo saputo dal delegato regionale Giuseppe Frau della possibilità di portare il Congresso in città e sentiti i soci della FabbricaArtigiana di Fotografia, decidevamo di presentare la candidatura ufficiale all’organizzazione dell’evento. Una candidatura incosciente forse, vista la nostra recente formazione e la mancata partecipazione agli ultimi congressi, ma spinta dalla volontà di portare in Sardegna la FIAF per la prima volta dalla sua fondazione. Ci sembrava una forte opportunità per Carbonia, per il nostro territorio in sofferenza ed ultimamente troppo spesso rappresentato dai media con resoconti parziali adatti a far audience. Immaginavo anche i dubbi e le perplessità del presidente d’Onore Fulvio Merlak alla mia proposta di sistemare i congressisti nell’unica struttura alberghiera di capienza adeguata ma allora non ancora costruita. Ma Carbonia è stata edificata in un anno si riuscirà ben a costruire un albergo nello stesso tempo! La fiducia ci veniva concessa ufficialmente al Congresso di Garda a maggio 2012 ed il vicepresidente Luca Carta la portava a Carbonia sotto forma di targa, da lì e dalla comunicazione ufficiale del presidente Claudio Pastrone iniziava la avventura e la squadra dei soci della Fabbrica Artigiana di Fotografia iniziava a lavorare sodo. La scelta della localizzazione degli eventi ricadeva sul Lù Hotel, ormai quasi completato, scelto per il soggiorno degli ospiti e per la sala conferenze adatta alle proiezione audiovisivi, alla consegna delle onorificenze e all’assemblea. Per le mostre e le letture portfolio la scelta ricadeva sulla Grande Miniera di Serbariu, luogo simbolo della Città del 1938, sorta proprio per dare casa a tutte le persone che arrivavano in questo duro luogo di lavoro. Giornate di im-pegno intenso ci hanno permesso di far funzionare tutto secondo programma. Tutto è iniziato con il benvenuto al Congresso e la degustazione del Carignano della Cantina 6MURA di Giba, ottimamente proposta da Giancarlo Locci e signora. Il secondo giorno, alla presenza degli assessori Loriana Pitzalis (Cultura, Comune di Carbonia), Marinella Grosso (Turismo, Provincia di Carbonia Iglesias), insieme al presidente d’onore Fulvio Merlak e al presidente Claudio Pastrone, si sono inaugurate le mostre con le opere di Francesco Zizola, Pierluigi Rizzato, Tommaso Protti, Egisto Nino Ceccatelli, Raffaella Castagnoli, degli insigniti FIAF e FIAP, delle opere partecipanti alla Foto dell’anno e le opere di Federico Patellani parte del reportage sulla Sardegna intitolato “Il dramma di Carbonia” pubblicato sul Tempo nel febbraio del 1950. Le fotografie di Patellani (esposte fino al 30 giugno nella sala docce del Museo del Carbone) ritornano proprio nei luoghi dove son state realizzate, hanno destato particolari emozioni nei visitatori locali, ho ascoltato i loro commenti, qualcuno ha riconosciuto parenti e conoscenti, ne discuto con il sindaco Giuseppe Casti che nel frattempo ci ha raggiunti. Il Congresso ha vissuto poi nelle serate dedicate alla consegna delle onorificenze, agli incontri di lettura portfolio, alla presentazione del Grande autore della fotografia contemporanea Francesco Zizola e all’Autore dell’anno FIAF 2013 Pierluigi Rizzato. I momenti istituzionali sono stati alternati a momenti conviviali, ai congressisti sono stati proposti due percorsi per presentare la storia mineraria del territorio: la via dei metalli con le visite a Porto Flavia e a Carloforte; la via del carbone con la visita al Museo del Carbone e la discesa in galleria. Le visite sono state ottimamente guidate dai ragazzi della quarta C indirizzo turismo dell’Istituto Tecnico Settore Economico Cesare Beccaria di Carbonia, gli studenti con il loro contributo al front office dell’hotel ed alla segreteria guidati dal segretario Luciano Nicolini hanno contribuito alla buona riuscita del Congresso. La convivialità ha avuto il suo momento finale nella cena di gala al Lù Hotel, ancora occasione per conoscere e parlare di fotografia con la consegna dell’onorificenza di Maestro della fotografia italiana a Francesco Zizola ed il passaggio del testimone (la targa), nelle mani di Cristina Paglionico che con il suo Circolo organizzerà a Cesenatico 2014 il 64° Congresso Nazionale FIAF, la cena è stata conclusa con il concerto del duo Roberto Balia alla chitarra e Matteo Scano al piano con il loro etno-jazz con la riscoperta di sonorità della musica sarda. La domenica la chiusura ed i saluti dal Mar di Sardegna con l’augurio di ritrovarci numerosi a parlare di fotografia il prossimo davanti al Mare Adriatico.

Franco Pomata

 

 

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L’istituto Ipsia “Galileo Ferraris” di Iglesias ha elaborato il progetto “LABOR… attori: esperienze didattiche da protagonisti”, nel quale sono contenute diverse attività laboratoriali, tra le quali il TG Ipsia. La proposta è nata dall’esigenza di suscitare una comprensione d’insieme delle attività svolte nell’Istituto, raccordandole in un “contenitore”, il TG Ipsia, che consenta di suscitare la riflessione, portando i ragazzi a descrivere, sintetizzare, condividere esperienze utilizzando linguaggi differenti, elevando il senso di appartenenza alla scuola e l’autostima. In un territorio come il Sulcis Iglesiente, spesso demotivante, è stato ritenuto fondamentale il messaggio positivo che emerge dal “saper fare”, saper raggiungere obiettivi ardui, saper superare le proprie difficoltà personali con lo studio, la creatività, l’impegno comune e vedere che l’ambiente in cui si vive (la scuola) è ricco di stimoli ed offre diverse opportunità. Fondamentale è stata ritenuta l’esigenza di appropriarsi, a tal fine, degli aspetti professionali legati al mondo giornalistico, sia relativamente al linguaggio ed alle tecniche della comunicazione, ma anche alla selezione delle notizie, suscitando l’osservazione ed analisi dei telegiornali più diffusi. Le attività svolte per la realizzazione del “TG Ipsia” hanno visto la collaborazione congiunta delle docenti Cinzia Guaita e Loredana Perra, unitamente a diversi esperti del settore (Marta Fontana, scenografa; Maddalena Simonetti, truccatrice; Francesco Angius; regista, coordinatore del corso di ripresa e di montaggio; Tamara Peddis e Laura Sanna, giornaliste; Agostino Faedda, tecnico della scuola). Sono stati coinvolti i collaboratori scolastici Giorgio Setzu e Rosina Feola, oltre alla collaboratrice amministrativa Ignazia Corrias, ai dirigenti Lucia Napolitano ed Alberto Mantega. Gli argomenti trattati nelle ore curricolari si sono saldati in maniera armonica con quelli extracurricolari, attraverso momenti di lavoro con tutta la classe, incontri di gruppo, lavori dei sottogruppi, ricerche sul campo, realizzazione servizi, allestimento studio, ecc. La metodologia è stata improntata alla massima flessibilità e apertura. Molte le collaborazioni instaurate sia sul territorio che con i diversi Consigli di classe, contatti essenziali per la costruzione dei servizi. Il team degli adulti coinvolto nella realizzazione del TG ha tenuto conto principalmente della necessità di trovare un ruolo adeguato a ciascuno studente, perché il lavoro, piuttosto impegnativo, potesse dare a tutti la possibilità di esprimersi al meglio, non solo rispetto alle competenze scolastiche richieste, ma anche in ambiti di solito non facenti parte degli elementi di valutazione tradizionali. L’apporto dei diversi esperti è stato a questo proposito fondamentale. Tutti, nelle varie riunioni organizzative e nel frequente scambio di mail e telefonate che hanno affiancato la realizzazione delle fasi, hanno condiviso la consapevolezza della valenza educativa del progetto, che dava l’opportunità ai ragazzi sia di riflettere su aspetti di attualità, sia di formarsi  una coscienza critica sulla nascita e comunicazione delle notizie, ma anche di valorizzare gli aspetti della vita scolastica e le molteplici opportunità offerte dall’esperienza didattica laboratoriale.  Il “contenitore” TG ha mostrato di possedere molte potenzialità, ma ciò che ha reso estremamente positiva l’esperienza, è stata la continua cura della partecipazione di ogni singolo alunno. Il team degli adulti ha lavorato non solo con professionalità, ma anche con profondo coinvolgimento emotivo, dedicando al progetto molto più del tempo e delle energie tecnicamente richieste.

Il Collegio Ipasvi della Provincia di Carbonia Iglesias ha organizzato un convegno sul tema: «La salute è un diritto di civiltà: promuoverla è un dovere degli infermieri» per il 21 giugno, alle ore 16,30, nella sala conferenze della Provincia, in via Mazzini a Carbonia. Nel corso dei lavori verrà presentata la proposta di istituzione di una classe del corso di laurea in infermieristica nel Sulcis Iglesiente. Sono stati invitati a partecipare autorevoli rappresentanti di Enti, Istituzioni ed Università che avranno un ruolo nelle procedure necessarie all’ottenimento di questo risultato, importante per tutti i cittadini ed in particolare per i giovani di questa area geografica che intendono intraprendere gli studi e la carriera della professione infermieristica. Alla discussione prenderanno parte l’assessore provinciale alle Politiche giovanili e alla salute, Luca Pizzuto; il sindaco di Musei, Francesco Loi; il presidente dell’Anci Sardegna, Cristiano Erriu; il presidente del corso di laurea in infermieristica della Regione Piemonte, prof. Valerio Dimonte; il presidente del Consiglio regionale della Sardegna, Claudia Lombardo. Sono stati invitati a partecipare ai lavori anche la Direzione Generale della Asl 7 di Carbonia, l’Università degli Studi di Cagliari, l’assessorato regionale della Sanità e, infine, il Consorzio Ausi di Iglesias.

«La Finanziaria 2013 non ha accolto le richieste degli agricoltori». Sono le prime riflessioni espresse da Copagri Sardegna dopo la lettura della legge disponibile sul sito del Consiglio regionale, così come approvata dalla assemblea. Per l’associazione, rispetto al testo originario presentato dalla Giunta, si confermano i tagli per il settore agricolo e si palesa in tutta evidenza la sordità della maggioranza rispetto alle richieste del mondo agricolo. Le risorse destinate alle imprese agricole, al netto di quanto destinato alle Agenzie regionali agricole, alle associazioni provinciali degli allevatori ed alla promozione istituzionale, ammontano a poco più dello 0,30% del totale delle somme stanziate dal bilancio. «L’Assemblea di via Roma ha respinto le proposte che miravano al rafforzamento dei consorzi fidi agricoli ed a rilanciare il credito di esercizio agevolato per i produttori, già previsto dalla L.R. n. 15/2010», ha dichiarato Ignazio Cirronis, presidente regionale di Copagri Sardegna, «mentre si stanziano somme per ipotetici progetti sperimentali in agricoltura o si continua con la politica dei “pannicelli caldi” per i consorzi di bonifica, anziché agire per la piena attuazione della riforma e mettere fine ai commissariamenti di questi enti, restituendogli piena democraticità».

 

Pietro Cocco 1

Una piazza per ricordare “il sindaco” di Carbonia. Si è svolta sabato 8 giugno la cerimonia di intitolazione della nuova piazza antistante il centro intermodale, alla fine di via Roma, incrocio con via Costituente, a Pietro Cocco, scomparso l’11 gennaio 2011, alla età di quasi 94 anni. Pietro Cocco è stato uno dei principali protagonisti della storia della città di Carbonia, del Sulcis Iglesiente e della Sardegna. Nella sua lunga carriera, è stato sindacalista, esponente di spicco del Partito comunista e sindaco di Carbonia per quasi vent’anni, in due differenti periodi. Sin da ragazzo ha vissuto da protagonista le lotte operaie, portando i valori dell’antifascismo fra i suoi compagni di lavoro: i minatori e gli operai del territorio. Pietro Cocco ha rischiato più volte la vita ed ha subito due volte il confino per le sue battaglie contro il fascismo e per migliorare le condizioni di vita dei più deboli. Il suo impegno per la città di Carbonia ed il territorio ha toccato uno dei momenti più significativi nella lunghissima mobilitazione del 1948, passata alla storia come “lo sciopero dei 72 giorni”, contro le misure repressive messe in atto dalla Azienda mineraria. Il Comune di Carbonia ha dedicato la piazza a Pietro Cocco per tenere vivo il ricordo di colui che ha speso la propria vita per la città di Carbonia, il Sulcis e l’intera Sardegna e per dimostrare l’affetto immutato della comunità nei suoi confronti.

Ferdinando Pellegrini, 44 anni, è il nuovo sindaco di Fluminimaggiore. La lista guidata dall’ex assessore della Giunta Massa, Rinnovamento comune, si è imposta con 808 voti (38,99%), precedendo di stretta misura la lista Alternativa civica fluminese, guidata da Antonio Congia, che ottenuto 762 voti (36,77%), e più ampiamente la lista Identità Innovazione Progresso, guidata da Liviana Licheri, 502 voti (24,22%). Il Consiglio comunale, quasi interamente rinnovato, si è insediato lo scorso 6 giugno. Dopo il giuramento e la convalida degli eletti (è stata rinviata quella di Miriam Farci, in quanto assente), Ferdinando Pellegrini ha comunicato la composizione della nuova Giunta, formata da tre assessori: Paolo Sanna, Paolo Ghirlanda e Martina Pili. Paolo Sanna ricoprirà anche l’incarico di vicesindaco.

 

Daniele Serra giuramento

Daniele Serra, 37 anni, funzionario del Gal Sulcis, è il nuovo sindaco di Teulada. Il candidato della lista Teulada protagonista, alla sua prima candidatura, si è imposto al termine di un serratotesta a testa con Marina Lai, candidata della lista Trasparenza e Rinnovamento, deciso da uno scarto di soli 55 voti: 1.005 a 950. Alle loro spalle, ampiamente distanziata, Francesca Monni, candidata della lista Insieme per Teulada, che ha raccolto 527 voti ed ha conquistato solo un seggio (l’ex sindaco Salvatore Mocci non è stato eletto). Il Consiglio comunale appena eletto si è già insediato ed il neo sindaco ha presentato la sua prima Giunta, formata da tre assessori: Francesco Zedda, consigliere più votato della lista vincente, con 143 preferenze, ha ricevuto le deleghe alle materie di bilancio, sport e spettacolo e quella di vicesindaco; Andrea Cinus è il nuovo assessore ai lavori pubblici ed alle attività produttive; Gloria Addis si occuperà di pubblica istruzione, cultura e politiche sociali. Il sindaco ha tenuto a sé due delle deleghe più “pesanti”, quelle all’urbanistica ed al turismo. Daniele Serra raccoglie un’eredità difficile dal compianto Gianni Albai, scomparso prematuramente il 14 novembre dello scorso anno. Il paese vive una situazione economica molto preoccupante, con livelli di disoccupazione ed inoccupazione mai raggiunti prima e deve fare i conti con la crisi più complessiva del territorio e dell’intera Sardegna. Nel breve periodo, inoltre, come documentiamo in altra parte del giornale, rischia di venire ulteriormente discriminato dall’attuazione del decreto sulla “fiscalità di vantaggio” per i ventitrè comuni della Provincia di Carbonia Iglesias, dalla quale a suo tempo decise di tenersi fuori, scegliendo di continuare a far parte della Provincia di Cagliari. Teulada deve guardare al futuro con idee e progetti nuovi, incentrati sul rilancio dell’agricoltura e sullo sviluppo della piccola impresa e, soprattutto, del turismo. Nonostante la presenza della servitù militare occupi una vastissima parte del suo territorio, oltre settemila ettari, la comunità conserva ancora un patrimonio straordinario che potrebbe favorire la realizzazione di progetti di valorizzazione significativi in grado di dare risposte a tanti giovani e a quanti hanno perso il lavoro in età avanzata.

Giampaolo Cirronis

 

Perry Frank A

Perry Frank è un musicista influenzato tanto da Brian Eno quanto dalla psichedelia di matrice sixties che si è accasato qualche mese fa sull’etichetta teutonica Idealmusik. Raccontaci il tuo approccio con la musica.

Cosa ascoltavi da ragazzo e come i tuoi gusti sisono evoluti nel corso degli anni.

«Ho scoperto la mia passione per la musica negli anni in cui frequentavo le scuole medie. In quel periodo, infatti, ho iniziato a suonare la tastiera senza prendere lezioni, in modo molto amatoriale. Al liceo ho cominciato a suonare la chitarra ed il basso e mi sono esercitato in modo discreto anche sulle percussioni. Ma fin da bambino ho sempre ascoltato musica, prima con i Beatles, i Beach Boys, i Pink Floyd, poi con gli U2 e poi con tutte le band della mia generazione, Nirvana, Smashing Pumpkins, Jeff Buckley, Radiohead fino ad arrivare alla musica che meglio descrive la mia anima: la musica Ambient.»

Come e, soprattutto, quando nasce il tuo alter ego Perry Frank?

«Il mio progetto di musica Ambient nasce nel 2005. Dopo aver suonato in diverse band della mia zona e dopo aver suonato diversi generi musicali (Rock, Grunge, Blues, Indie, Pop) decisi di dedicarmi alla mia musica senza più compromessi con altre persone. Suonare in un gruppo in fondo, porta a dei compromessi che non sempre dal punto di vista artistico rappresentano la soluzione migliore. Troppo spesso ho messo da parte la mia musica per suonare quella di altre persone e sentivo la necessità di trovare una mia strada e suonare una musica che potesse essere mia completamente. Così è nato Perry Frank, il mio alter ego psichedelico. Ho deciso di fare a meno dei testi e di ridurli al minimo essenziale, preferendo la via strumentale, a mio avviso più universale e capace di dipingere i paesaggi della mia mente. In questi anni ho pubblicato tre album, più diversi inediti tra cui Cantu a merì, la canzone con cui ho partecipato alla finale del Premio Parodi 2012 e una ventina di video su Youtube.»

Il tuo ultimo lavoro, Music To Disappear è stato rilasciato ad agosto dalla tedesca Idealmusik. Un titolo che in qualche modo riporta alla memoria il ciclo di lavori di Brian Eno. Quanto è stata importante la sua musica sulle tue composizioni?

«La sua musica è stata fondamentale per me. Un suo album in particolare per me è stato il punto di partenza, la scintilla che ha acceso in me l’amore per questa musica: Music for Airports. In realtà mi sono avvicinato a lui grazie agli U2, che adoravo quando ero ragazzino, e agli album che lui aveva prodotto. Poi ne ho esplorato tutta la carriera fino ad arrivare ai Roxy Music. Inutile dire che rimane per me una costante fonte di ispirazione. Another Green World, Music for Airports, Evening Star (con uno dei miei chitarristi preferiti, Robert Fripp) tra i titoli che ho nella mia collezione personale.»

Come sei arrivato ad accasarti su Idealmusik?

«Ci siamo trovati su facebook. Esistono, infatti diversi gruppi dedicati alla musica Ambient, in cui appassionati, musicisti sconosciuti come me, semplici estimatori e più semplicemente persone che hanno voglia di sognare e rilassarsi, condividono video e link sul genere. Settimanalmente condivido i miei pezzi tramite link di Soundcloud ed i video che io stesso ho girato e caricato su Youtube. Ho avuto così diverse proposte da etichette del genere, tra cui quella di Idealmusik. Loro curano la distribuzione del disco e la pubblicità, compresi i passaggi nelle varie web radio.»

La tua musica è disponibile, molto spesso in free streaming e download sui social network, ottimi canali di diffusione ma purtroppo carenti dal punto di vista strettamente qualitativo. Una saturazione da lo-fi tecnico che ha portato ad una fame di hi-fi sottolineata dal ritorno, graditissimo, del vinile. Cosa pensi di questo ritorno all’alta fedeltà?

«Adoro sia il vinile che il supporto cd, ne ho circa un migliaio a casa tra cd, vinili e cassette. È vero, purtroppo l’avvento del web ha quasi ucciso la distribuzione classica, che fino ai primi anni 2000 resisteva. È forse l’aspetto più negativo. Ma dall’altra parte senza il web, senza la rete, non sarei qui a rispondere alle tue domande, perché probabilmente i demo che avrei spedito alle case discografiche sarebbero stati cestinati, come 90 volte su 100 avviene. La rete è uno strumento libero, le persone condividono la musica in modo libero. Questo aspetto è in parte giusto, perché così rie-scono a circolare anche artisti che non trovano spazio sui canali tradizionali come la tv, ma è in parte sbagliato perché, purtroppo, molte etichette, non avendo i guadagni del passato, non puntano più sulle novità, non osano, andando sempre a pescare sull’ovvio, sul banale, sul già sentito, solo per avere guadagni sicuri o riuscire a far fronte alle perdite. Personalmente spero un giorno di riuscire a distribuire pure la mia musica sul vinile. Prima o poi…»

Riesci a vivere di musica?

«Purtroppo ancora no. I guadagni dai live e dalle vendite non me lo permettono ancora. Ma spero un giorno di riuscirci. Sto lavorando sodo per raggiungere questo obiettivo.»

Cosa pensi della scena italiana?

«Credo che in Italia ci sia tanta bella musica e sicuramente i musicisti validi non mancano. Come avviene in tutti gli altri campi, purtroppo, non basta essere preparati e avere le idee. In Italia conta avere le conoscenze, che spesso e volentieri sono conoscenze politiche. In Italia ormai tutto passa dai talent show spazzatura… In questi anni ho conosciuto diversi musicisti che suonano Ambient, o generi affini, tutte persone validissime che, come me, cercano uno spazio e cercano di vivere di musica. L’alternativa sembra sempre di più quella di andare via da questo paese. La solita Italia. La Sardegna, purtroppo, è ancora più chiusa per questo genere, che spesso risulta sconosciuto e poco apprezzato, spesso deriso e definito noioso, relegato alla definizione infelice di “musica per rilassarsi”.»

E, per finire, i cinque dischi che ti hanno cambiato la vita…

«Brian Eno – Music for Airports Pink Floyd – A saucerful of Secrets The Beatles – Sgt. Pepper’s Lonely Heart Club Band The Beach Boys – Pet Sounds The Smashing Pumpkins – Mellon Collie and the Infinite Sadness.»

Andrea Murgia

Il Consiglio comunale di Iglesias dimagrisce ancora, da 30 a 24 consiglieri, ma le novità assolute sono poche. Tra consiglieri ed assessori uscenti, ex assessori ed ex consiglieri, i volti completamente nuo-vi sui banchi di Piazza Municipio, almeno in prima battuta, considerato che potrebbero esserci surroghe qualora il nuovo sindaco Emilio Gariazzo dovesse scegliere assessori tra i consiglieri eletti, sono solo sette. Il candidato che ha centrato il re-cord di preferenze è una delle “new entry”, il consigliere provinciale UDC Gianluigi Rubiu, nella lista Piazza Sella, con ben 869 (due anni fa il più votato fu il leader UDC Giorgio Oppi, con 977 preferenze); alle sue spalle un altro candidato della lista Piazza Sella, Piero Carta, presidente del Consiglio comunale uscente, che ha raggiunto quota 701. Nella coalizione di centrosinistra che ha vinto le elezioni, la palma del più votato spetta al giovane Mauro Usai, candidato della lista del PD, che ha ottenuto ben 638 preferenze. La donna più votata è Maria Franca Fara, anche lei candidata nella lista del PD, già assessore nella Giunta Carta, arrivata a 438 preferenze. Alle sue spalle un ex assessore della Giunta Perseu, Angela Scarpa, candidata nella lista Piazza Sella (402 preferenze) e Carla Cicilloni, assessore provinciale del PD (369 preferenze). Notevole l’exploit di Valentina Pistis, 28 anni, eletta nella lista Cas@ Iglesias con 304 preferenze. Tra i ritorni, da segnalare quello di Pierina Chessa, candidata nella lista Il tuo segno per Gariazzo, eletta con 242 preferenze. Il dimagrimento imposto al nuovo Consiglio comunale e la possibilità di una doppia preferenza abbinando un candidato uomo ad un candidato donna, hanno determinato l’esclusione di candidati che, nonostante la bassa affluenza, hanno messo insieme un numero di voti con i quali fino alla scorsa consiliatura avrebbero avuto l’elezione pressoché certa, sia in maggioranza sia in minoranza. è il caso di Monica Marongiu, 245 voti, prima dei non eletti nella lista PD, che potrebbe entrare in Consiglio al posto di un eletto destinato alla nuova Giunta. Primo dei non eletti nella lista Piazza Sella è Simone Saiu, con ben 366 preferenze (alle sue spalle Marco Zanda, 345; Donatella Faedda, 325; Samantha Pinna, 283 e Ignazio Mocci, 254). Primo dei non eletti nella lista PDL, infine, è Claudio Rosina, con 282 preferenze.

Giampaolo Cirronis

Emilio Gariazzo, 55 anni, medico chirurgo, è il nuovo sindaco di Iglesias. Il candidato della coalizione di centrosinistra, composta da sei liste, ha superato al ballottaggio Gian Marco Eltrudis, 43 anni, dirigente aziendale, candidato della coalizione di centrodestra, con il 51,68% ed uno scarto di 469 voti, dopo aver sfiorato il successo già al primo turno, il 26 e 27 maggio, quando si fermò al 49,60%. Il centrosinistra ritorna così alla guida della città mineraria a distanza di tre anni dalla conclusione dell’esperienza di Pierluigi Carta, alla quale Emilio Gariazzo prese parte nella veste di consigliere, proseguendo il suo percorso anche nella breve consiliatura guidata da Ginetto Perseu, dimessosi alcuni mesi fa. La candidatura di Emilio Gariazzo è stata sostenuta da ben sei liste, quelle abitualmente schierate nel centrosinistra, PD, SEL e Uniti per Iglesias (PSI e PDCI) e tre liste civiche: Il tuo segno per Gariazzo, Civitas e Cas@ Iglesias. Quest’ultima, se pure ufficialmente civica, è una lista ispirata dal gruppo locale dei Riformatori Sardi, da anni in maggioranza nella coalizione di centrodestra alla guida della Regione, ma contrapposto all’alleanza di centrodestra alle Amministrative 2010, assente nella competizione elettorale del 2011 ed ora parte integrante e determinante nella coalizione di centrosinistra che ha eletto nuovo sindaco Emilio Gariazzo. Gian Marco Eltrudis era sostenuto da due sole liste: la civica Piazza Sella, espressione dell’UDC, e PDL. La prima ha centrato un risultato numerico rilevante, confermandosi ampiamente la prima forza politica cittadina con il 35,59% (percentuale addirittura superiore a quella ottenuta nel 2011, il 33,99%), rilevatosi però insufficiente a centrare la vittoria per il risultato inferiore alle attese del PDL (11,65% contro il 16,38% del 2011) e per le defezioni subite alla vigilia. Le due liste minori presentatesi agli elettori iglesienti il 26 e 27 maggio, poi rimaste fuori dal ballottaggio e dal Consiglio comunale, PSd’AZ ed Identità Iglesiente, infatti, erano espressione rispettivamente di un partito e di un consigliere che nel 2011 facevano parte della coalizione di centrodestra. La campagna elettorale è stata molto lunga ed accesa, forse anche troppo. Iglesias ha alle spalle un percorso politico molto tormentato che, inevitabilmente, ne ha condizionato il ruolo nella fase più difficile della storia recente del territorio.

Emilio Gariazzo è il nuovo sindaco di Iglesias

Emilio Gariazzo è il nuovo sindaco di Iglesias

Il compito che attende Emilio Gariazzo, il centrosinistra e l’intero Consiglio comunale appena eletto, non si presenta sicuramente facile.

Giampaolo Cirronis