28 November, 2024
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La presentazione del libro a Carbonia.

La presentazione del libro svoltasi a Carbonia.

Carlo Panio.

Carlo Panio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

E’ in programma venerdì 25 ottobre, presso la Sala Convegni dell’Archivio Storico del Comune di Iglesias, la presentazione del libro “Storia del Diritto Minerario in Sardegna. Il caso Carbonia”, di Carlo Panio, Carlo Delfino editore.

L’introduzione verrà curata dallo storico Paolo Fadda. Coordinerà i lavori Sandro Tocco, docente universitario, presidente dell’Associazione Mineraria Sarda. Sono previsti gli interventi del sindaco di Iglesias, Emilio Gariazzo; di Alberto Monteverde, rappresentante del Parco Geominerario; Giampiero Pinna, coordinatore della Consulta delle associazioni del Parco Geominerario; Luciano Ottelli; Mario Zara, presidente dell’Associazione Amini della Miniera; i deputati Francesco Sanna ed Emanuele Cani.

Storia del Diritto Minerario in Sardegna. Il caso Carbonia” è un libro che traccia l’intero excursus storico delle norme che hanno disciplinato l’attività mineraria in Sardegna, a partire dai primi modelli di legislazione conosciuti fino alla ultime leggi varate dalla Regione Autonoma della Sardegna, e che evidenzia quanto e come il lavoro nelle miniere  abbia molto caratterizzato tratti importanti della storia più in generale dell’Isola.

La storia delle miniere in Sardegna, infatti, si perde nella notte dei tempi, tanto che, fin dal lontano periodo Neolitico, l’uomo sardo ha estratto e fatto uso del minerale, ovvero dell’oro nero dell’antichità, cioè dell’ossidiana, così come, nello scorrere del tempo, tutti i popoli dell’Isola impiegarono i “frutti” estratti dal sottosuolo con importanti ricadute sull’intera economia locale, sia attraverso la trasformazione che mediante l’esportazione dei minerali estratti.

Per questo anche il diritto minerario, come dimostra il libro, ha avuto un’importanza decisiva nella formazione degli assetti politici, sociali ed economici della Sardegna, tanto che esso, non relegabile solo ad oggetto di erudita ricerca di cose passate, mantiene un interesse  perennemente vivo nella vicenda storica dei sardi.

Nello scorrere delle varie epoche, il libro rileva che i Nuragici furono i primi ad avere una sia pur minima disciplina mineraria (la proprietà ai capi delle tribù) e prosegue analizzando l’era fenicio-punica (le miniere di proprietà del demanio pubblico), l’Età romana (demanialità e libertas: concessione mineraria mediante pagamento di un  tributo allo stato); i Vandali (che ridussero sensibilmente l’attività mineraria), seguiti dal periodo Bizantino (furono adottate misure quali i lavori forzati in miniera); il Medioevo e i Pisani (in questo periodo venne adottato il più importante codice mai esistito in Sardegna: il Breve di Villa di Chiesa. Esso, al IV libro, recava una articolata ed organica disciplina delle attività minerarie e di quelle collegate di trasformazione, dallo scavo, all’estrazione del minerale, alla metallurgia e alla vendita del prodotto); gli Aragonesi (poi Spagnoli): fecero registrare il minimo storico delle attività minerarie isolane. L’arrivo dei Piemontesi segna una forte ripresa, così come fu intensa l’attività normativa di quel periodo con importanti regole di cui alcuni principi sono tuttora vigenti; il Fascismo (nel 1927 vara una disciplina che, costituendo un unico ordinamento nazionale, supera la previgente logica territoriale legata alle diverse aree in cui si divideva l’Italia post-risorgimentale; La Repubblica (la “nuova Italia” vara tra l’altro una legislazione di riforma che però in Sardegna, a partire dall’avvento dell’Autonomia Regionale – Legge Costituzionale 26/02/1948, n° 58, Art. 3 – sarà integrata dalla specifica legislazione isolana. L’assetto normativo della Regione Sardegna, così come emerge dal libro, consta di una cinquantina di leggi riguardanti il settore minerario, leggi che, come del resto le normative precedentemente citate, vengono tutte  puntualmente esaminate nel loro significato dispositivo.

L’ultimo capitolo del libro riguarda “Il caso Carbonia”. Cioè, quel fatto storico definibile come una specie di “melting pot” all’italiana che, a partire formalmente dal 18/12/1938, data di inaugurazione della città, darà luogo al fenomeno Carbonia, una comunità tra le più eterogenee d’Italia che è stata motivo di interesse per numerosi studiosi anche di fama internazionale.

Il libro parla della storia di questa città e del giacimento carbonifero (scoperto da Alberto Della Marmora tra il 1834 e il 1850) in funzione del quale l’autarchia fascista  ha voluto la nascita di Carbonia, concepita quale dormitorio dei minatori e loro famiglie arrivati d’ogni dove per scavare carbone quale energia vitale per l’Italia. Parla altresì della crisi delle miniere carbonifere e quindi della crisi di Carbonia, delle lotte dei suoi operai e della “capacità resistenziale” messa in campo da un’intera popolazione nel battersi per non scomparire;  parla del nuovo sviluppo conseguente alla nuova industrializzazione di Portovesme dei primi anni 70 del XX sec., della nuova crisi di questi anni, del nuovo spopolamento e della ricerca di nuove prospettive per la città.

Nel libro sono anche riportati l’elenco di tutte le leggi sulle miniere adottate dalla Regione Autonoma della Sardegna dal 1948 ad oggi e l’elenco dei Permessi e Concessioni minerarie vigenti in Sardegna dal 1326 al 1850, oltre che un robusto corredo di documenti, immagini e fotografie utili a illustrare compiutamente le fasi salienti del lavoro.

Simona de Francisci.
Si è riunito qualche giorno fa a Cagliari, il Tavolo tecnico regionale per la continenza, promosso dall’assessore della Sanità, Simona De Francisci, e coordinato dal capo di Gabinetto dell’assessorato, Antonino Dessì. L’organismo è composto, oltre che dai rappresentanti della Regione e della Fondazione italiana continenza, da esperti e medici di varie realtà regionali: gli ospedali Santissima Trinità, Marino e Brotzu di Cagliari, San Francesco di Nuoro, Asl Sassari, oltre che dell’ospedale Bambin Gesù di Roma. 
Gli obiettivi del Tavolo tecnico regionale per la continenza sono la creazione di una Rete integrata di Centri per la prevenzione, diagnosi e cura dell’incontinenza urinaria suddivisi in più livelli in relazione alle dotazioni tecniche e funzionali e alla tipologia di specialisti che vi operano; la predisposizione di una Carta dei Servizi con informazioni per i cittadini e in riferimento sul territorio dei centri in grado di fornire la più adeguata ed idonea risposta e assistenza in relazione alle diverse tipologie di incontinenza; la predisposizione di interventi volti a migliorare le modalità di prescrizione e distribuzione dei presidi monouso (i pannoloni assorbenti) e di quelli più sofisticati (i cateteri); in particolare per i pannoloni, la predisposizione di nuovi metodi di loro approvvigionamento in relazione all’appropriatezza per ciascun paziente e alla sua libertà di scelta anche per evitare che debbano essere forniti ai pazienti pannoloni inadeguati alle specifiche esigenze. 
L’incontinenza, è emerso nel corso dell’incontro, è una patologia che in Sardegna interessa circa 100mila persone (con una percentuale tra l’8 e il 10 per cento negli uomini e tra il 20-25 per cento nelle donne sotto i 65 anni, mentre passa al 50 per cento in entrambi i sessi oltre i 65 anni). «Un problema – ha sottolineato l’assessore Simona De Francisci – non solo di natura sanitaria ma anche sociale, perché può limitare la vita relazionale dei pazienti.»
Nelle prossime settimane la Regione inizierà a raccogliere e ad analizzare nei dettagli – attraverso la somministrazione di uno specifico questionario alle direzioni sanitarie delle 11 Aziende sanitarie regionali (di cui 8 territoriali e 3 ospedaliere) oltre che alle strutture e residenze private convenzionate – approfonditi dati quali-quantitativi relativi alle prestazioni fornite a pazienti incontinenti e alle dotazioni strumentali e di personale dedicato a questa patologia. 
La Fondazione italiana continenza – che partecipa al Tavolo con il vicepresidente e presidente del Comitato scientifico, Mario De Gennaro, urologo del Bambin Gesù – ha ricordato che l’organismo da più di 10 anni opera per porre l’attenzione su problemi e disagi di chi soffre di incontinenza, circa 6 milioni di persone in Italia, affinché si trovino delle soluzioni efficaci e adeguate, senza gravare ulteriormente sui costi per gli stessi pazienti e per il Servizio sanitario di ciascuna Regione. Per De Gennaro, ciò è possibile grazie a un confronto continuo fra territorio e istituzioni e alla rinnovata attenzione che la Regione Sardegna ha deciso di porre verso questa patologia per troppi versi ancora nascosta tra le mura domestiche e di cui ancora troppo ci si vergogna ma che vede colpito un numero sempre maggiore di persone.

 

E’ stato approvato il bando 2013 per la concessione alle organizzazioni iscritte al Registro generale del volontariato di un contributo per l’abbattimento dei costi obbligatori di assicurazione dei volontari.
Il contributo per ciascuna organizzazione non potrà superare l’importo massimo di 10.000 euro, mentre l’importo minimo non potrà essere inferiore a 50 euro, fatto salvo, ovviamente, il non superamento delle spese effettivamente sostenute e ritenute ammissibili.
Entro il 18 novembre 2013 le organizzazioni interessate dovranno inviare le domande a mezzo raccomandata con avviso di ricevimento al seguente indirizzo: Regione Autonoma della Sardegna – Presidenza – Servizio Elettorale, volontariato e pari opportunità – Viale Trento 69 – 09123 Cagliari, oppure consegnarle a mano presso l’ufficio protocollo al sesto piano della torre.
Ulteriori informazioni possono essere richieste telefonando ai numeri 070 606 6374 -2174 o scrivendo agli indirizzi e-mail: pres.volontariato@regione.sardegna.it, mcporcu@regione.sardegna.it e dghiani@regione.sardegna.it

Radiotelescopio San Basilio 1
E’ nato oggi il Distretto aerospaziale della Sardegna, società consortile a responsabilità limitata che riunisce 15 partner tra enti pubblici e soggetti privati. La presentazione ufficiale si è tenuta questa mattina alla presenza del presidente della Regione, Ugo Cappellacci, e dei soci del Consorzio. Il progetto punta a sviluppare nell’isola iniziative nel settore aerospaziale che, solo in campo europeo, può già contare su risorse a disposizione superiori a 1,7 milioni di euro. «Dopo aver promosso, appena un anno fa, la costituzione del distretto aerospaziale della Sardegna – ha sottolineato il Governatore Cappellacci – ora mettiamo il sigillo alla nascita della società consortile che si occuperà di raccogliere sul territorio quei progetti capaci di creare ricadute produttive e occupazionali. Attraverso le competenze scientifiche e tecnologiche espresse nella compagine societaria, il Distretto sosterrà l’attrattività di investimenti in settori produttivi ad alta tecnologia e la Regione, in questo processo, avrà infatti un ruolo di affiancamento attivo nel supportare le attività del DASS, soprattutto per facilitare l’ottenimento di finanziamenti.»
La società consortile, così come previsto nello statuto, manterrà la maggioranza pubblica del 51%, con un consiglio di amministrazione, un comitato tecnico e una consulta territoriale in rappresentanza degli enti e amministrazioni comunali interessate. Gli obiettivi della società sono indirizzati, principalmente, a creare le condizioni per uno sviluppo e crescita delle imprese sarde del settore, anche attraverso una forte incentivazione alla collaborazione tra PMI e il sistema della ricerca; a cogliere le opportunità di collaborazione strutturale con i principali attori a livello globale, a partire dalle fasi introduttive di nuovi progetti; a individuare e sostenere programmi di ricerca funzionali agli obiettivi del distretto, concentrando le risorse su settori tecnologici ben identificati e capaci di garantire occupazione e sviluppo; a modernizzare, sviluppare e potenziare le fonti delle forniture e il sistema delle infrastrutture; a incentivare la collaborazione con altri territori; a promuovere e sostenere attività di formazione professionale e alta formazione per il settore aerospaziale; a sviluppare iniziative di internazionalizzazione e politiche di marketing.
Del Distretto aerospaziale fanno parte 15 tra aziende e enti: Consiglio nazionale delle ricerche, Crs4 Surl, Istituto Nazionale di Astrofisica (8%), Sardegna Ricerche (11%), Università di Cagliari (8%), Università di Sassari (8%), Aermatica (1.8%), Centro Sviluppo Materiali (11%), Geodesia Tecnologie (1.8%), Innovative Materials (1.8%), Intecs (7%), Opto Materials (11%), Poema (1.8%), Space (1.8%), Vitrociset (11%).

 

L’assessorato regionale degli Enti locali, finanze ed urbanistica ha approvato lo scorrimento delle graduatorie provvisorie delle domande del bando per la concessione e l’erogazione di un contributo per intervento di recupero, riqualificazione e riuso dell’edificato storico dei centri storici e degli insediamenti storici minori della Sardegna.
Le graduatorie sono distinte a seconda delle seguenti categorie:
– A) edifici o strutture residenziali e loro pertinenze;
– B) edifici o strutture destinati a attività economiche o sociali quali negozi, piccole attività commerciali, artigianali e culturali e/o piccole strutture ricettive extra alberghiere.
I soggetti collocati in posizione utile in graduatoria riceveranno una comunicazione dell’assessorato regionale degli Enti locali, finanze ed urbanistica con l’invito alla trasmissione della documentazione idonea a dimostrare la sussistenza dei requisiti di ammissione e delle altre condizioni dichiarate nella domanda, valutate per l’attribuzione del punteggio.

Il Centro regionale di programmazione ha ammesso altre 8 imprese a beneficiare del bonus per l’assunzione di lavoratori residenti nei comuni interessati dai progetti di filiera e sviluppo locale per le aree di crisi e i territori svantaggiati (PFSL).

L’agevolazione, destinata alle micro, piccole e medie imprese, copre fino al 50% dei costi salariali effettivamente sostenuti per un massimo di 12 mesi (24 mesi per i lavoratori “molto svantaggiati”) continuativi e successivi all’assunzione.

Valentina PistisConsiglio comunale IglesiasIl Consiglio comunale di Iglesias ha approvato ieri sera un ordine del giorno relativo all’Istituzione del Tavolo Permanente Comunale delle Politiche Giovanili.

L’ordine del giorno è stato proposto e presentato in Aula dal consigliere Valentina Pistis, presidente del gruppo Cas@ Iglesias.

«Analizzate le necessità e la forte richiesta dei giovani di ricreare uno spazio di dialogo, in particolare con il Comune – ha spiegato nel suo intervento Valentina Pistis – vorrei considerare l’istituzione del Tavolo Permanente Comunale delle Politiche Giovanili e la sottoscrizione del relativo Protocollo di Intesa, come il primo passo per affrontare un lungo e proficuo cammino, fino ad arrivare all’istituzione della Consulta Giovanile. L’obiettivo principale è quello di dare vita ad una rete di operatori e tecnici delle politiche giovanili, offrendo confronto e diffusione di progetti che vedono protagonisti i ragazzi; ma anche quello di ricreare una forma di coordinamento e promozione delle politiche giovanili che rappresenti l’opportunità per tutti i soggetti coinvolti di raggiungere migliori standard di efficienza ed efficacia dell’azione amministrativa. Con la nostra proposta, chiediamo l’istituzione del Tavolo permanente comunale delle Politiche giovanili a cui parteciperanno: l’Amministrazione comunale, e la Commissione consiliare alle politiche Sociali e giovanili, gli altri Enti Locali territoriali (se interessati), la Asl n. 7 di Carbonia Iglesias, i rappresentanti delle Scuole, di tutti gli ordini e gradi (rappresentanti di alunni, insegnanti, personale ATA), le associazioni, i partiti politici, i movimenti, le Forze dell’Ordine, le Parrocchie e la Curia, i gruppi e le organizzazioni.»

«Il Tavolo – ha aggiunto Valentina Pistis – dovrà rappresentare un luogo di scambio, confronto e riflessione per meglio affrontare le tematiche inerenti alle politiche giovanili; per realizzare l’ascolto dei bisogni dei giovani, delle istanze e proposte degli operatori e quindi per sopperire alla carenza di supporto alla famiglia e alla persona; riorientare la programmazione comunale tenendo conto delle nuove realtà ed esigenze locali, quali anche il reintegro e/o l’inclusione nel sociale; dando vita ad un’equipe stabile che abbia come parole chiave: concertazione, progettazione ed esecuzione; e come obiettivo finale creare un nuovo modello di welfare a misura di giovani e famiglia.»
Valentina Pistis ha concluso il suo intervento auspicando un percorso comune con la minoranza consiliare. «Le politiche giovanili non hanno colore politico, pertanto gradirei il coinvolgimento dei consiglieri tutti, come è accaduto in passato con l’allora assessore Luigi Biggio, l’allora assessore Andrea Pilurzu e l’ex consigliere comunale Francesco Pissard, che hanno collaborato alla realizzazione del convegno citato all’inizio del mio intervento.»

 

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E’ stato presentato questa mattina, martedì 15 ottobre 2013, a Carbonia, l’VIII Congresso Internazionale di studi fenici e punici, organizzato dall’Università degli Studi di Sassari, in collaborazione con il Comune di Carbonia, il Comune di Sant’Antioco e la Provincia di Carbonia Iglesias. Il Congresso, in programma a Carbonia e Sant’Antioco da lunedì 21 a sabato 26 ottobre, ospiterà oltre duecento studiosi provenienti da 24 diverse nazioni.

Hanno preso parte alla conferenza stampa: professor Piero Bartoloni, Ordinario di archeologia fenicio-punica all’Università di Sassari; il sindaco del Comune di Carbonia, Giuseppe Casti; il sindaco di Sant’Antioco, Mario Corongiu e Sonia Congiu per la Provincia di Carbonia Iglesias.

I sindaci di Carbonia e Sant’Antioco, oltre a ringraziare la Provincia di Carbonia Iglesias per la collaborazione, hanno rivolto un ringraziamento speciale al professor Bartoloni e al suo staff che, insieme agli uffici dei due Comuni e della Provincia, stanno organizzando i lavori del Congresso e l’accoglienza degli studiosi. Piero Bartoloni ha sottolineato le enormi difficoltà incontrate nella scelta della Sardegna e del Sulcis Iglesiente quale sede del Congresso, superate con grande ostinazione.

I lavori si apriranno lunedì 21 ottobre alle ore 9.30 al Teatro comunale di Carbonia (piazza Roma) e proseguiranno nella Grande Miniera di Serbariu (Carbonia), da lunedì pomeriggio sino al 23 ottobre. Da giovedì 24 ottobre gli ospiti del congresso internazionale si sposteranno nell’Aula consiliare di Sant’Antioco.

La prima organizzazione del Congresso Internazionale si tenne a Roma nel 1979; numerose altre edizioni si sono svolte ancora a Roma (1987), a Tunisi (1991), a Cadice (1995), a Marsala e Palermo (2000), a Lisbona (2004) e ad Hammamet (2009).

La Sardegna ospita per la prima volta il Congresso Internazionale. Al professor Piero Bartoloni (nel corso della conferenza stampa ha annunciato che il 31 ottobre andrà in pensione e anche per questa ragione ha delegato larga parte dell’organizzazione del Congresso ai suoi collaboratori, presenti nella sala conferenze della Provincia)  ha  il merito di aver convinto la comunità scientifica internazionale ad organizzare l’importante evento nel nostro territorio, luogo prediletto dai Fenici.

 

L’assessorato regionale dell’Igiene e sanità e dell’assistenza sociale ha aperto i termini per aderire al programma dello sport terapia destinato ai disabili.
La finalità è la realizzazione di progetti di promozione e diffusione dello sport in favore dei soggetti diversamente abili, da svilupparsi in collaborazione con le associazioni sportive iscritte al relativo albo che operino esclusivamente nel campo delle disabilità.
La domanda di finanziamento, il progetto e l’ulteriore documentazione richiesta dovranno essere presentati, a mano, tramite raccomandata con avviso di ricevimento o agenzia di recapito autorizzata, entro il 18 novembre 2013 al seguente indirizzo:
Assessorato regionale dell’Igiene e sanità e dell’assistenza sociale
Direzione generale delle politiche sociali
Servizio programmazione ed integrazione sociale
Via Roma, 253 – 09123 Cagliari

E’ stato sottoscritto questa mattina, all’assessorato regionale del Lavoro, l’accordo per la riqualificazione, attraverso un programma di formazione ed aggiornamento, dei 47 lavoratori della PowerCrop Macchiareddu S.r.l. 
«L’obiettivo dell’accordo – ha spiegato l’assessorato del Lavoro, Mariano Contu – è la riqualificazione professionale, oltre che lo sviluppo delle competenze e delle capacità necessarie allo svolgimento delle nuove mansioni previste dalla riconversione industriale dell’ex zuccherificio di Villasor. Rispetto al piano di riconversione nazionale dei 5 zuccherifici – ha precisato Contu – questo è l’unico progetto che sarà effettivamente realizzato.»
I lavoratori, al termine del percorso formativo, secondo la modalità on the job (in azienda) matureranno esperienza nella gestione, conduzione, manutenzione e sicurezza degli impianti di produzione di bio-energia da fonti rinnovabili, dove è previsto l’utilizzo di biomasse, prodotte ex-novo, e la cui coltivazione è associata agli impianti. Dopo due anni di formazione, tutte le maestranze saranno reinserite nel nuovo ciclo produttivo.
«La riqualificazione e la relativa riconversione lavorativa – ha concluso Mariano Contu – segnano una pagina importante per il rilancio del territorio dell’area cagliaritana e per l’avvio della green economy, promossa dal presidente Ugo Cappellacci e dalla sua Giunta.»