L’assessorato regionale della Sanità interviene nella vicenda della struttura di Guspini, all’indomani dell’occupazione da parte dei lavoratori.
«Regione e Asl di Sanluri confermano il proprio interesse per il Centro di riabilitazione Santa Maria Assunta di Guspini e stanno lavorando da tempo in questa direzione. Ma un’eventuale acquisizione sarà possibile solamente dopo la sua messa a norma, che compete a chi oggi vanta il diritto di superficie, ovvero il Comune, passaggio necessario per il suo successivo accreditamento.» L’assessorato regionale della Sanità interviene nella vicenda della struttura di Guspini, all’indomani dell’occupazione da parte dei lavoratori.
«Massima solidarietà alle professionalità impiegate – specifica l’assessorato – ma a oggi il Centro non è utilizzabile perché, messa a norma a parte, mancano sia l’agibilità che le certificazioni e l’accreditamento. Non si deve dimenticare che il Centro fu aperto privo di queste autorizzazioni, senza contare che nel periodo in cui ha operato ha accumulato debiti milionari sui quali la Corte dei Conti ha acceso un faro per danno erariale. Inoltre, ci sono diverse imprese che hanno eseguito dei lavori che ancora attendono di essere liquidate.»
L’assessorato specifica inoltre che la Regione non può essere sempre chiamata in causa per ripianare i debiti dei privati che iniziano una attività, pur meritoria, senza le necessarie autorizzazioni.
«Massima solidarietà alle professionalità impiegate – specifica l’assessorato – ma a oggi il Centro non è utilizzabile perché, messa a norma a parte, mancano sia l’agibilità che le certificazioni e l’accreditamento. Non si deve dimenticare che il Centro fu aperto privo di queste autorizzazioni, senza contare che nel periodo in cui ha operato ha accumulato debiti milionari sui quali la Corte dei Conti ha acceso un faro per danno erariale. Inoltre, ci sono diverse imprese che hanno eseguito dei lavori che ancora attendono di essere liquidate.»
L’assessorato specifica inoltre che la Regione non può essere sempre chiamata in causa per ripianare i debiti dei privati che iniziano una attività, pur meritoria, senza le necessarie autorizzazioni.
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