23 December, 2024
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La Monteponi è un rullo compressore, 7 a 1 a Gonnesa, il Guspini stavolta regge il passo, 1 a 0 a Tratalias, ed insegue a tre punti di distanza (54 a 51). Il girone B del campionato di Prima categoria continua ad essere dominato dalla sfida tra le due squadre e solo il Senorbì cerca in qualche modo di farsi largo alle loro spalle e con il successo di Portoscuso, 3 a 2, insegue al terzo posto, a quota 40 punti.

La giornata è stata molto negativa per la Fermassenti di Gianni Maricca, travolta a Escalaplano per 4 a 0, e per il Carloforte, sconfitto sul campo della Fulgor Senorbì, 3 a 1.

Pallone

Il Carbonia supera il Sant’Elena (2 a 1) nella sesta giornata del girone di ritorno del campionato di Promozione regionale e sale ancora in classifica, a quota 30, sempre all’ottavo posto, a tre lunghezze dall’Orrolese, sesta, e a due dalla Kosmoto Monastir. La squadra di Maurizio Ollargiu, una delle più in forma del girone, con i tre punti odierni ha virtualmente centrato il traguardo salvezza, primo obiettivo stagionale.

L’Atletico Narcao di Giagio Medda ha fatto suo il derby di Sant’Antioco, con un punteggio largo, 4 a 2, scavalcando il Su Planu ed avvicinando la squadra lagunare ed altre due squadre (Sant’Elena e Quartu 2000) in classifica ad una sola lunghezza (20 a 21). La lotta per la salvezza è molto incerta e promette emozioni nella terza parte della stagione.

Il Siliqua di Titti Podda non è riuscito ad andare oltre il pari, 2 a 2, sul campo del Quartu 2000, ed è stato agganciato al secondo posto in classifica dal ritrovato Pula che sembra aver superato la crisi di metà stagione (5 a 0 alla modesta Masullese).

Simone Marini 666 copia

Palazzo del Consiglio regionale 2014 2 copia

Oggi si vota per l’elezione del XV Consiglio regionale della Sardegna e del presidente della Regione. I seggi verranno aperti alle 6.30 e, dopo le operazioni preliminari, si potrà votare fino alle 22.00 nelle 1.836 sezioni. Lo scrutinio avrà inizio lunedì mattina alle 7.00.

Gli elettori sono 1.479.284, di cui 724.795 uomini e 754.489 donne. L’elettore dovrà presentarsi al seggio con un documento di riconoscimento e con la tessera elettorale. Chi non ha la tessera o l’ha smarrita, può richiederla all’ufficio elettorale del Comune di iscrizione nelle liste elettorali.

L’elettore riceverà un’unica scheda di colore verde ed avrà diverse possibilità di voto:

– potrà votare solo per un candidato alla carica di presidente della Regione tracciando un segno sul suo nome. In questo caso il voto è valido solo per l’elezione del presidente e non si estende a nessuna lista circoscrizionale;

– potrà votare per una delle liste circoscrizionali tracciando un segno nel relativo rettangolo. In tale caso il voto si intende espresso anche a favore del candidato presidente della Regione collegata alla lista;

– potrà esprimere una preferenza per un candidato alla carica di consigliere regionale della lista circoscrizionale votata, scrivendo il cognome oppure, in caso di omonimia, il nome e il cognome nell’apposito spazio;

– potrà votare per un candidato alla carica di presidente della Regione e per una delle liste circoscrizionali non collegate tracciando un segno sul nome del candidato presidente e un segno nel rettangolo di una di tali liste (cosiddetto “voto disgiunto”). Anche in tal caso potrà esprimere una preferenza per un candidato a consigliere regionale della lista circoscrizionale votata, scrivendo il cognome oppure, in caso di omonimia, il nome e il cognome nell’apposito spazio. Verrà eletto presidente della Regione il candidato presidente che otterrà il maggior numero di voti validi (art. 1 comma 4 e art. 11 comma 2 della legge statutaria).

La legge statutaria all’art. 1, comma 7, prevede due soglie di sbarramento, con l’esclusione dall’attribuzione dei seggi:

a) i gruppi di liste che fanno parte di una coalizione che ottiene meno del 10 per cento del totale dei voti validi ottenuti da tutti i gruppi di liste a livello regionale;

b) i gruppi di liste non coalizzati che ottengono meno del 5 per cento del totale dei voti ottenuti da tutti i gruppi di liste a livello regionale.

L’art. 13 fissa la ripartizione dei seggi ed il premio di maggioranza:

a) il 60 per cento dei seggi del Consiglio regionale se il presidente proclamato eletto ha ottenuto una percentuale di voti superiore al 40 per cento;

b) il 55 per cento dei seggi del Consiglio regionale se il presidente proclamato eletto ha ottenuto una percentuale di voti compresa tra il 25 ed il 40 per cento.

Lunedì 17 febbraio tutti i risultati on line nel sito www.laprovinciadelsulcisiglesiente.com

Vertice della classifica immutato dopo le partite della 2ª giornata di ritorno del campionato provinciale di calcio a cinque del Movimento Sportivo Popolare. La capolista ASD Atletico Carbonia ’99 ha vinto 6 a 3 sul campo dell’ASD Calcetto Nuxis e conserva due punti di vantaggio sulla coppia ASD Serbariu-Max Man Iglesias (rispettivamente 33 e 31 punti), impostesi  rispettivamente sulla Lem Studio Carbonia per 5 a 3 e sull’ASD StanleyBet Carbonia per 9 a 4. Al quarto posto c’è l’ASD Pol. Villamassargia (28 punti) che ha osservato un turno di riposo insieme  alla Littoria Carbonia.

Nelle altre due partite della giornata, la ProfTosi Events ha superato l’ASD Sa Cantina Terresoli in trasferta per 9 a 4 e l’ASD Flumini Trainer ha battuto nettamente l’ASD Fighters F.D. per 6 a 0.

L’Associazione Culturale S’Ischiglia, con il patrocinio del Centro Servizi Culturali di Carbonia-Iglesias della Società Umanitaria, martedì 18 febbraio presenterà la conferenza del prof. Ignazio Macchiarella (Etnomusicologo – Ricercatore confermato presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Cagliari), che parlerà del tema “La musica per pensare la Sardegna (e il mondo)”.

La conferenza si terrà nel Salone Velio Spano, in Via della Vittoria 96, con inizio alle ore 17.15. Ingresso libero.

Domenica 16 febbraio, in occasione delle elezioni regionali, l’ARST effettuerà una corsa straordinaria del servizio urbano dalla frazione di Corongiu – Tanì – Barega verso la città di Iglesias.

La corsa di andata partirà alle ore 10:00 da Tanì (ore 10.05 Corongiu; ore 10.10 Barega). Quella di rientro partirà dalla fermata Giardini Pubblici- Cuore Immacolato alle ore 12.00.

Cosa succederebbe in Sardegna se domani sparissero tutti i 38.803 artigiani? Confartigianato Sardegna: «Uno tsunami sull’economia e sulle condizioni di benessere di cittadini e famiglie».

Burocrazia, tasse, sprechi, provvedimenti incomprensibili, territori che si spopolano, trasporti problematici e servizi carenti… e chi più ne ha più ne metta.

La Sardegna è una regione che, nonostante tutte le mortificazioni a danno di imprenditori e dipendenti, si regge ancora tanto sulle aziende artigiane.

E se domattina, d’improvviso, la nostra isola rimanesse senza i suoi 38.803 artigiani?

Lo ha voluto sperimentare Confartigianato Imprese Sardegna che, grazie al Dossier “Territori 2013” dell’Ufficio Studi Nazionale, ha voluto “giocare” incrociando vari dati di, come per esempio, Istat, Bankitalia, Unioncamere.

«Semplicemente sarebbe uno tzunami sulla già decimata economia sarda – commentano da Confartigianato Imprese Sardegna – e sarebbe uno shock micidiale anche sulle condizioni di benessere di cittadini e famiglie.»

L’impatto sulla popolazione sarebbe, tutto sommato, abbastanza contenuto: il 2,4% in meno. Ma gli effetti sarebbero quelli di uno tsunami sull’economia e sulle condizioni di benessere di cittadini e famiglie.

Il valore aggiunto diminuirebbe di 3.736 milioni di euro, pari ad un calo del 12,6%; il “buco di Pil” sarebbe equivalente a quanto prodotto dall’economia della provincia di Aosta.

Il Made in Sardegna perderebbe un apporto dello 0,9%, pari a 51 milioni di euro ed equivalente alle esportazioni della provincia di Cosenza.

Considerando senza lavoro i 40.400 dipendenti dell’artigianato, il numero di disoccupati aumenterebbe del 41,7% ed il tasso di disoccupazione passerebbe dal 14,8% al 22,2% aumentando di 7,4 punti.

Rimarrebbero 663.754 abitazioni senza artigiani dell’edilizia e dell’installazione di impianti che intervengano per la manutenzione.

Rimarrebbero inanimati 22.287 impianti fotovoltaici senza una adeguata installazione e manutenzione di artigiani della filiera dellerinnovabili, lo stesso per i 47 impianti eolici.

Nei magazzini delle imprese di produzione e alle porte di negozi ed uffici rimarrebbero 20,5 milioni di tonnellate di merci che non verrebbero più gestite dalle imprese artigiane di autotrasporto.

Vi sarebbero 568.000 famiglie che possiedono almeno un’automobile e, nel complesso, un parco di 1.003.338 veicoli circolanti senza autoriparatori artigiani a cui rivolgersi per manutenzione e assistenza; ogni giorno aumenterebbe anche la presenza di motocicli, autovetture ed autobus fermi per strada.

Rimarrebbero 661.000 famiglie che possiedono una lavatrice e 415.000 famiglie che possiedono un lettore dvd senza artigiani riparatori di elettrodomestici da chiamare in caso di malfunzionamenti. Sarebbero senza assistenza tecnica anche le 308.000 famiglie che possiedono condizionatori e climatizzatori.

Sarebbero 232.000 le famiglie che non trovano più le botteghe aperte per la riparazione delle biciclette e la sostituzione di pezzi di ricambio. E le 424.000 famiglie che possiedono Personal computer rimarrebbero senza i servizi e la competenza degli artigiani dell’informatica per installazioni, manutenzioni e cablaggi.

Sarebbero 234.000 famiglie che possiedono una antenna parabolica e altre 535.000 famiglie con decoder digitale terrestre a non poter vedere programmi vista la mancanza degli installatori artigiani di antenne.

Gli 11.096 sposi dei matrimoni celebrati in un anno non potrebbero indossare un abito nuziale realizzato e provato in una sartoria artigiana; nessun fotografo professionista alla cerimonia e il banchetto sarebbe senza la torta nuziale realizzata da una pasticceria artigiana specializzata.

Un disastro della qualità per 787.000 italiani che mangiano dolci almeno qualche volta alla settimana e che vedrebbero sparire pasticcerie, cioccolaterie e gelaterie artigiane.

Per 294.000 cittadini che non pranzano in casa nessun panificio o rosticceria con prodotti artigianali a disposizione.

Per 1.601.576 cittadini che rimangono dopo la sparizione degli artigiani, sarà ancora possibile, vestirsi, arredare la casa e fare un regalo, ma sparirà la qualità e la perizia degli artigiani, ad esempio, negli articoli di abbigliamento, in pelle e pellicce, nei prodotti in legno e nei mobili, nell’oreficeria, nel vetro e nella ceramica.

Sarebbero 741.833 le donne con oltre 15 anni che non troverebbero acconciatori ed estetisti.

Considerando come potenziali visitatori di beni culturali nella provincia i residenti e i turisti, sarebbero 3.883.086 le persone che non potrebbero apprezzare alcun restauro realizzato da artigiani specializzati di monumenti e delle opere d’arte presenti nei 225 musei, aree archeologiche, chiese, palazzi storici e giardini sia pubblici che privati regionali.

Una débâcle anche per il turismo: i 2.242.707 arrivi turistici non potrebbero né utilizzare servizi erogati dalle imprese artigiane indispensabili per il soggiorno né accedere alla qualità dei prodotti dell’artigianato.

Questa storia che abbiamo inventato potrebbe, in fondo, avere un lieto fine.

Gli artigiani insegnano un lavoro: la formazione “sul campo” fatta dagli artigiani ai neoassunti vale 107 milioni di euro all’anno, pari al 2,87% del valore aggiunto prodotto dall’artigianato del territorio.

Da questa semina quotidiana svolta nelle aziende l’artigianato potrebbe risorgere grazie ai 40.400 dipendenti delle imprese artigiane che diventerebbero, a loro volta imprenditori artigiani, sempre che la burocrazia e la documentata scarsa efficienza dei servizi della Pubblica Amministrazione non uccida questo rinascimento dell’artigianato: tra 34 Paesi avanzati l’Italia è al 31° posto per contesto favorevole a fare impresa secondo la graduatoria della Banca Mondiale Doing Business 2014; tra tutti i 189 Paesi nel mondo l’Italia si posiziona al 65° posto.

Al contrario avanziamo all’8° posto per entrate fiscali sul Pil, saliamo al 7° posto per spesa pubblica sul Pil e, addirittura, primeggiamo collocandoci al 3° posto per crescita delle entrate fiscali tra il 2005 e il 2013.

«Ecco cosa succederebbe – concludono da Confartigianato Imprese Sardegna – noi pensiamo che non ce lo possiamo permettere. Ecco perché il prossimo 18 febbraio, a Roma, saremo in tanti a chiedere non un nuovo Governo ma una visione nuova. Una maggiore consapevolezza. Meno autolesionismo e un po’ più di amor patrio.»

Splendida vittoria della VBA/Olimpia sull’Horizon Globo di Civitacastellana, 3 a 0 (25/19 25/22 25/23), nella tredicesima giornata del campionato di B1 di volley maschile. La squadra di Georgi Draganov doveva vincere per agganciare i laziali in classifica e compiere un significativo passo in avanti verso la salvezza, e vittoria è stata, in misura forse ancora più netta delle migliori aspettative. La partita è stata condotta fin dall’inizio dai lagunari, impostisi nel primo set con il netto parziale di 25 a 19, e a nulla è approdato il tentativo di reazione ospite, sia nel secondo sia nel terzo set.

Con 16 punti ora la VBA/Olimpia occupa l’0ttava posizione, in condominio con la squadra di Civitacastellana, a due lunghezze dal Ferrara e a tre dai Lupi Santa Croce.

La giornata non è stata altrettanto positiva per il Volley Iglesias, sconfitto nettamente a Monterotondo con  il punteggio di 3 a 0. Questa battuta d’arresto rappresenta un grave freno alle ambizioni di rimonta della formazione di  Alessio Marotto, attesa tra otto giorni da un altro impegno molto severo, sul campo della Meridiana Olbia, che avrà il dente avvelenato dalla netta sconfitta per 3 a 0 subita oggi sul campo del Tuscania.

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