24 July, 2024
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Ultime ore di campagna elettorale, è sfida all’ultimo voto per il XV Consiglio regionale e il presidente della Regione.

Il Palazzo del Consiglio regionale.

Il Palazzo del Consiglio regionale.

Ultime ore di campagna elettorale per l’appuntamento con le urne di domenica 16 febbraio per l’elezione del XV Consiglio regionale e del Presidente della Regione. Tra i sei candidati alla carica di governatore e le 27 liste in campo, 26 nella circoscrizione di Carbonia Iglsias, è sfida all’ultimo voto per decidere una competizione che si presenta accesa e per molti versi dall’esito assolutamente imprevedibile.

I candidati sono alle prese con una campagna elettorale sicuramente più difficile rispetto alle precedenti, soprattutto per il clima di crescente sfiducia presente tra gli elettori verso le istituzioni, che fa prevedere un’alta astensione, destinata a raggiungere livelli mai conosciuti in passato. E proprio la probabilissima forte astensione e la nuova legge statutaria, portano a credere che quella che scaturirà dal voto di domenica sarà una maggioranza espressa da una minoranza dei sardi.

I conti sono presto fatti.

In base all’ultimo aggiornamento dei Comuni gli elettori sono 1.479.284, di cui 724.795 uomini e 754.489 donne. Ipotizzando un’affluenza alle urne del 60-65% (previsione ottimistica), i sardi che esprimeranno una loro preferenza nei seggi allestiti nelle 1.836 sezioni, saranno 887.570-961.535.

L’art. 13 fissa la ripartizione dei seggi ed il premio di maggioranza:

a) il 60 per cento dei seggi del Consiglio regionale se il presidente proclamato eletto ha ottenuto una percentuale di voti superiore al 40 per cento;

b) il 55 per cento dei seggi del Consiglio regionale se il presidente proclamato eletto ha ottenuto una percentuale di voti compresa tra il 25 ed il 40 per cento.

In base a questo articolo della statutaria, potrebbe accadere che ad accaparrarsi il premio di maggioranza del 55%, sia un candidato che avrà ottenuto una percentuale di poco superiore al 25%, numericamente poco più di 222.000-240.000, a seconda che la percentuale dei votanti sia tra il 60-65%. Ma anche se venisse eletto un presidente con il 35% dei voti, si formerebbe una maggioranza del 55% dei seggi con 311.000-337.000 voti. Ritornando ai numeri iniziali, 1.479.284 elettori, si capisce che il nuovo presidente e la nuova maggioranza verranno eletti da una piccola minoranza dei sardi, inevitabile conseguenza di un allontanamento dei cittadini dalla politica cresciuto senza più limiti negli ultimi anni per la pessima gestione delle istituzioni fatta dagli eletti.

 

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