Il Governo boccia la benzina a metà prezzo per i sardi. Cossa (Riformatori sardi): «Ennesimo schiaffo da parte dello Stato alla Sardegna. Pigliaru difenda gli interessi dei sardi». E in serata critica l’assessore Paci.
Il Consiglio dei ministri ha impugnato la legge finanziaria sarda 2014, all’interno delle quale erano inseriti tagli alle accise della benzina. Alcune disposizioni, secondo il Consiglio dei ministri, lederebbero “le competenze esclusive dello Stato”.
«Lo Stato continua a prendere a schiaffi la Sardegna: dopo la bocciatura dei fondi per l’alluvione, il no al collegio sardo per il Parlamento europeo, il governo ha deciso di ricorrere alla Corte costituzionale per la norma, inserita in Finanziaria ed approvata all’unanimità dal Consiglio regionale, che consente alla Sardegna di tagliare le accise sui carburanti e, dunque, di far avere ai sardi la benzina a metà prezzo. Si tratta di una decisione grave da parte di un governo che, a parole, dice di voler fare una riforma al mese e nei fatti chiacchiera e quando fa lede solo gli interessi dei sardi.»
Lo dice Michele Cossa, coordinatore regionale dei Riformatori sardi, commentando la decisione del Governo di impugnare la legge Finanziaria 2014.
«Ci aspettiamo – dice ancora Cossa – che il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, difenda gli interessi dei sardi e della Sardegna, in tutte le sedi anche giurisdizionali, e prenda in mano questa vertenza. I sardi hanno diritto ad avere la benzina e i carburanti a metà prezzo. Noi non ci fermeremo davanti a questo sopruso.»
«L’assessore della Programmazione, Raffaele Paci, inizia male – ha aggiunto in serata Michele Cossa -: prenda lezioni da Renzi che va in Europa per rivendicare i nostro diritti e non certo con il cappello in mano, come invece, a quanto pare vorrebbe fare questa Giunta regionale con il governo nazionale».
«La Giunta dei professori – dice ancora Cossa – se vuol fare gli interessi dei sardi scenda dalla cattedra e inizino davvero a battagliare per difendere gli interessi dei sardi. Ricordiamo a Paci che la norma sulle accise non è un’invenzione ma è consentita dallo Statuto sardo. Quel provvedimento non è in contrasto con nulla e la decisione del governo è la conferma di quanto lo Stato e questo governo considerino la Sardegna. Un governo e un Parlamento che in una settimana hanno solo preso a schiaffi la Sardegna. Dunque, il presidente Pigliuaru e l’assessore Paci hanno a cuore gli interessi dell’Isola e dei sardi inizino a combattere con noi in Sardegna. A Roma amici non ne troveranno.»
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