17 November, 2024
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Inizia domani la settimana decisiva per la proclamazione degli eletti nel nuovo Consiglio regionale e per la composizione della Giunta Pigliaru.

Francesco Pigliaru 1 copia

Quella che inizia domani, sarà una settimana decisiva per la proclamazione degli eletti nel nuovo Consiglio regionale e per la composizione della Giunta Pigliaru.

Per quel che riguarda l’ufficializzazione dei risultati e quindi la proclamazione dei nuovi 59 consiglieri regionali, i tempi dovrebbero essere ormai maturi (finalmente!) e, salvo nuovi rinvii, martedì dovrebbero essere così sciolti i tanti dubbi affiorati sulla distribuzione dei seggi dei resti nelle diverse circoscrizioni che, stando alle indiscrezioni, potrebbero finire con il penalizzare pesantemente le circoscrizioni delle quattro nuove province, cancellate da un referendum, a vantaggio delle circoscrizioni delle quattro province cosiddette “storiche”.

Per la composizione della Giunta, non sono state ancora superate le “divergenze di vedute” tra il neo governatore e le delegazioni dei partiti, sulla distribuzione delle deleghe assessoriali. Francesco Pigliaru rivendica legittimamente, considerato che è stato lui la carta decisiva per la vittoria del centrosinistra, in quanto le liste del centrodestra hanno ottenuto 9.776 voti in più (l’1,44%) rispetto a quelle del centrosinistra, mentre lui ha ottenuto 20.587 voti in più (il 2,80%) rispetto al governatore uscente Ugo Cappellacci, ampi margini di scelta, soprattutto negli assessorati più “pesanti”, ma questa linea si scontra con le richieste dei partiti che rivendicano una rappresentanza nel nuovo Esecutivo e, considerato che i partiti della coalizione sono ben 11, si capisce come non sia facile far “tornare i conti”.

Se i partiti non riusciranno a trovare una sintesi e quindi a presentare una richiesta “ragionevole”, non è escluso che i nodi, anziché sciogliersi, possano aggrovigliarsi ancora di più, perché Francesco Pigliaru sembra deciso a non cedere sulla sua linea di grande autonomia di scelta. Quando il Partito Democratico ha scelto il candidato della coalizione di centrosinistra, dopo il “sacrificio” di Francesca Barracciu, trionfatrice delle primarie e poi indagata nell’inchiesta sulla gestione dei fondi destinati ai gruppi in Consiglio regionale, conosceva bene l’ex assessore della Programmazione della Giunta Soru e sapeva che, proprio per profonde divergenze con l’allora governatore Renato Soru, lo stesso non esitò a dimettersi e a ritornare alla sua attività di docente di Economia politica all’Università di Cagliari.

Francesco Pigliaru ha ribadito questa sua autonomia con il “no” all’ingresso in Giunta di “indagati”, provocando la dura reazione di Francesca Barracciu, indicata come probabile assessore della Sanità e poi nominata sottosegretario della Cultura nel Governo Renzi, ed ora difficilmente cederà alle rivendicazioni dei partiti sull’indicazione degli assessori.

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