L’associazione Amici della Vita Sulcis interviene sulla vicenda della revoca delle deleghe al vicesindaco di San Giovanni Suergiu, Elvira Usai.
Giorgio Madeddu, responsabile dell’associazione Amici della Vita Sulcis, interviene sulla vicenda della revoca delle deleghe al vicesindaco ed assessore alle Politiche sociali del comune di San Giovanni Suergiu, Elvira Usai, decisa la scorsa settimana dal sindaco, Federico Palmas.
«La notizia ci travolge, sgomenta, meraviglia – scrive Giorgio Madeddu -. La gestione Usai dei Servizi Sociali di San Giovanni Suergiu ha inaugurato una nuova stagione di collaborazione, programmazione e progettazione sociale sconosciuta prima. La sua premura per gli Ultimi, la sensibilità per la Vita Debole ci ha unito in numerose iniziative sempre orientate al recupero umano, al riscatto sociale alla valorizzazione delle risorse sommerse, mai al semplice assistenzialismo che tiene lo Svantaggio alle corde del ring della Vita senza risvegliarne impegno e responsabilità.»
«Lei per prima affiancata dalle Operatrici del Servizio Sociale – aggiunge Giorgio Madeddu – dopo avere partecipato a numerose nostre iniziative, chiese di attivare il Progetto Don Bosco per Alcol-Tossicodipendenti nella sua Comunità, non è stato un gesto “politico” né formale ma espressione della sua intensità morale testimoniato nelle settimane successive dalla partecipazione ai Gruppi di Auto Aiuto dove con naturalezza ha condiviso le sofferenze e l’incerto futuro dei suoi Concittadini meno fortunati. Insieme a Lei abbiamo organizzato la Giornata della Sobrietà del 2013, indimenticabile incontro di sofferenze in recupero, e insieme seminato tra i consiglieri regionali del Sulcis interesse sull’abuso alcolico in gravidanza che nel luglio 2013 si concretizzava con la proposta di legge 546 “Prevenzione della Fetopatia Alcolica in Sardegna”. Dell’assessore Usai siamo stati convinti estimatori e in tempi non sospetti abbiamo proposto alcune sue iniziative sulle Povertà assolute come illuminate (delibera di Giunta n. 110 del 21 novembre 2013) da prendere in seria considerazione e da imitare. Siamo orgogliosi di avere collaborato con Lei e siamo certi che il futuro la vedrà protagonista in un territorio povero innanzitutto di valori morali.»
«Alla dottoressa Usai – conclude Giorgio Madeddu – la nostra stima, ammirazione, affetto.»
NO COMMENTS