19 November, 2024
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Gianfranco Ganau 1 copia

Gianfranco Ganau è il nuovo presidente del Consiglio regionale della Sardegna. E’ stato eletto questa mattina, alla terza votazione, con 34 voti, sui 36 a disposizione della maggioranza di centrosinistra. L’opposizione ha votato per il nuovo capogruppo di Forza Italia (nomina ancora da ufficializzare) Pietro Pittalis, che ha ottenuto 23 voti, sui 24 a disposizione della coalizione di centrodestra. Tre sono risultate le schede nulle.

Gianfranco Ganau è nato a Sassari il 3 marzo 1955, è sposato ed ha una figlia. Per dieci anni è stato sindaco della sua città, eletto per la prima volta nel 2005 e riconfermato nel 2010 con il 65,9% dei voti. Candidato alle elezioni primarie del Partito Democratico, era stato battuto da Francesca Barracciu che aveva ottenuto il 44,29% contro il suo 32,61%. Alle ultime elezioni regionali, candidato alla carica di consigliere nella circoscrizione elettorale di Sassari, è stato in assoluto il candidato più votato della Sardegna con oltre 10.000 preferenze. Medico cardiologo, è il responsabile del Servizio 118 delle province di Sassari, Nuoro, Gallura e Ogliastra. Dal 1995 al 2000 è stato consigliere comunale di Sassari. Nel 2002 è stato nominato consigliere di amministrazione della Fondazione Banco di Sardegna. Nel 2012 è stato eletto all’unanimità presidente del CAL, il Consiglio delle Autonomie Locali della Sardegna. Dal 1983 al 1990 è stato presidente dell’Arci provinciale e membro del direttivo regionale dell’UISP (Unione Italiana Sport per Tutti). Nel 2009 è stato nominato dall’Unicef “Difensore ideale dell’Infanzia” in occasione del 20° Anniversario della Convenzione internazionale dell’infanzia e dell’adolescenza. E’ alla sua prima legislatura in Consiglio regionale.

«Ci aspetta un compito gravoso ma sono sicuro che tutti insieme riusciremo a dare ai sardi le risposte che questo difficile momento richiede – ha detto subito dopo la proclamazione alla presidenza del Consiglio regionale -. Spero di creare le migliori condizioni di lavoro per permettere all’Aula di venire incontro alle attese della società sarda.»

Dopo i saluti di rito, il neo presidente dell’Assemblea ha sciolto la seduta e convocato il Consiglio per il prossimo 27 marzo alle ore 10.30. All’ordine del giorno l’elezione dell’Ufficio di presidenza.

Subito dopo la chiusura della seduta, negli uffici della presidenza del Consiglio, il neo presidente dell’Assemblea sarda, Gianfranco Ganau, ha incontrato la presidente uscente, Claudia Lombardo, per i saluti di rito e il classico passaggio di consegne. L’on. Lombardo ha rivolto al suo successore e al presidente della Regione, Francesco Pigliaru, i migliori auguri di buon lavoro.

«C’è bisogno della collaborazione di tutti – ha detto Claudia Lombardo – per restituire speranza alla Sardegna. Basta con le divisioni tra vincitori e vinti. Le ultime vicende nazionali – ha aggiunto riferendosi alla decisione del Parlamento di bocciare l’istituzione del collegio unico della Sardegna per le elezioni europee -, dimostrano che c’è bisogno dell’unità di tutte le forze politiche per difendere i diritti dei sardi.»

Riguardo alla svolta politica determinata dalle ultime elezioni regionali, Claudia Lombardo si è detta molto fiduciosa per un reale miglioramento delle condizioni socio-economiche della Sardegna. «C’è un cambiamento in atto – ha detto la presidente uscente – adesso è necessario tradurre le indicazioni dell’elettorato in azioni di Governo efficaci.»

«Auspico un confronto più sereno e produttivo tra Consiglio e Giunta regionale rispetto a quanto accadeva negli anni passati. Sono sicuro, dopo averne parlato con il presidente della Regione Francesco Pigliaru, che già dai prossimi mesi sarà inaugurata una nuova stagione istituzionale.» Sono le prime parole pronunciate dal neo presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, subito dopo il passaggio di consegne con la presidente uscente, Claudia Lombardo. Rispondendo alla domanda di un giornalista, Ganau si è soffermato anche sul difficile rapporto Regione-Enti Locali. «Da Presidente del CAL (Consiglio delle autonomie locali) – ha detto – ho sempre sottolineato la necessità di colmare le distanze tra Regione, Comuni e Province. Da questo punto di vista mi conforta la presenza di tanti amministratori locali tra i banchi del nuovo Consiglio regionale. Con il loro contributo si riuscirà a costruire un nuovo rapporto di collaborazione che consenta di raggiungere obiettivi comuni». Archiviata l’elezione del presidente, il Consiglio regionale si dà appuntamento al prossimo 27 marzo per la designazione nel nuovo Ufficio di presidenza. L’Aula eleggerà in prima battuta due vice presidenti, tre questori e un segretario che insieme al Presidente dell’Assemblea faranno parte dell’organismo consiliare deputato a formulare gli indirizzi per la gestione amministrativa del Consiglio. Sarà però necessario procedere all’elezione di altri segretari. L’articolo 4 del regolamento stabilisce, infatti, che tutti i gruppi consiliari devono essere rappresentati nell’Ufficio di Presidenza. La votazione avverrà a scrutinio segreto. Ogni consigliere regionale avrà a disposizione una scheda nella quale indicherà un solo nome per la carica di Vice Presidente, due per quella di questore, uno per il segretario. Il presidente del Consiglio, una volta espletate le operazioni di voto, dovrà informare della sua elezione e della costituzione dell’Ufficio di presidenza, il presidente della Repubblica, i presidenti dei due rami del Parlamento, il presidente del Consiglio dei ministri ed il rappresentante del Governo presso la Regione Sardegna. L’Ufficio di presidenza sovrintende alla gestione e al buon andamento dell’Amministrazione del Consiglio. Su proposta dei Questori approva il bilancio, le eventuali variazioni e il conto consuntivo di entrate e spese. Dal parere dell’Ufficio dipendono, inoltre, gli impegni di spesa straordinari o che incidano su più esercizi finanziari. Tra i suoi compiti anche la definizione delle norme sull’ordinamento degli uffici e sul personale dipendente del Consiglio regionale. La carica di componente l’Ufficio di presidenza è incompatibile con quelle di presidente di gruppo e presidente di commissione.

Prima della prossima riunione del Consiglio regionale, fissata per il 27 marzo, sarà definita la composizione dei gruppi consiliari. I consiglieri regionali hanno infatti tre giorni di tempo per dichiarare formalmente a quale gruppo politico intendano appartenere. Ciascun Gruppo consiliare, come stabilisce l’art. 20 del regolamento, deve essere composto da almeno quattro consiglieri (erano cinque fino alla scorsa legislatura). Il presidente del Consiglio può però autorizzare la costituzione di gruppi formati da almeno tre consiglieri purché rappresentino partiti organizzati nel territorio che abbiano presentato, con il medesimo simbolo, candidati in tutte le circoscrizioni provinciali. Entro cinque giorni, il nuovo presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, convocherà simultaneamente i 60 consiglieri regionali in base alle adesioni manifestate. Ciascun gruppo eleggerà nella prima riunione il proprio presidente, due vice presidenti e un segretario. I gruppi con meno di quattro componenti indicheranno solo il presidente e il consigliere incaricato di sostituirlo in caso di impedimento.

Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

Si insedia alle 10 e 30 il nuovo Consiglio regionale. All’ordine del giorno della prima seduta della XV legislatura la costituzione dell’Ufficio di presidenza provvisorio, il giuramento dei consiglieri regionali e degli assessori e l’elezione del presidente del Consiglio.

Quello che si insedierà questa mattina è un Consiglio regionale più “giovane” rispetto ai precedenti. L’età media è di circa 50 anni.

Eugenio Lai, eletto nelle liste di Sel, con i suoi 28 anni di età (ne compirà 29 il prossimo 19 maggio) è il consigliere più giovane della XV legislatura.

Mario Floris (UDS), classe 1937, è invece il decano dell’Assemblea Sarda. Sarà lui a presiedere questa mattina la prima seduta del nuovo Consiglio regionale.

I quattro consiglieri più giovani saranno invece chiamati a svolgere le funzioni di segretario. Insieme a Eugenio Lai ci saranno i colleghi di SEL Luca Pizzuto (30) e Francesco Agus (31), e l’esponente del PD Giuseppe Meloni (34).

Costituito l’Ufficio di Presidenza provvisorio, il Consiglio procederà immediatamente e senza discussione all’elezione del Presidente.

Nella prima votazione, a scrutinio segreto, è necessaria la maggioranza dei due terzi dei componenti l’Assemblea. Se nessuno dei consiglieri otterrà i voti necessari, si procederà, entro tre giorni, a una nuova votazione nella quale è richiesta la maggioranza dei due terzi dei votanti computando tra i voti anche le schede bianche. Dal terzo scrutinio è sufficiente la maggioranza assoluta dei componenti.

Il presidente eletto durerà in carica per l’intera legislatura.

Medici, avvocati, ingegneri, dirigenti della pubblica amministrazione, manager, imprenditori, insegnanti, commercialisti. Nel nuovo Consiglio Regionale sono rappresentate quasi tutte le categorie professionali.

La percentuale dei laureati è del 56,66%, 34 consiglieri su 60. I diplomati sono invece 26 (36,33%).

Tra i banchi dell’Assemblea Sarda siedono 6 medici: Augusto Cherchi (Partito dei Sardi), Roberto Cozzolino (Pd), Gianfranco Ganau (PD), Gigi Ruggeri (PD), Emilio Usula (Rossomori), Paolo Zedda (Rossomori).

Corposa anche la rappresentanza degli avvocati: Efisio Arbau (La Base), Annamaria Busia (Centro Democratico), Ignazio Locci (Forza Italia), Giuseppe Meloni (Pd), Pietro Pittalis (Forza Italia) e Marco Tedde (Forza Italia).

Tre gli insegnanti: Eugenio Lai (SEL), Luigi Lotto(PD) e Rossella Pinna(PD). In Consiglio non mancano i commercialisti (il presidente della Regione uscente Ugo Cappellacci) e i dirigenti d’azienda( Stefano Tunis-Forza Italia e Michele Azara-IDV).

Tra le professioni più gettonate anche quella degli impiegati. Ben 19 i consiglieri che lavorano alle dipendenze di aziende pubbliche e private. Nove, invece, gli imprenditori eletti.

Non mancano i giornalisti (Roberto Deriu e Mario Tendas, entrambi del PD, sono iscritti all’albo dei pubblicisti), gli ingegneri (Salvatore Demontis del PD) gli odontotecnici (Fabrizio Anedda – Sinistra Sarda), gli educatori (Luca Pizzuto di Sel) e i poliziotti(Alessandro Unali – Sinistra Sarda).

Due, infine, i pensionati: Mario Floris (recordman delle legislature in Consiglio con otto mandati al suo attivo) e Giorgio Oppi leader dell’UDC in Sardegna, eletto per la prima volta nell’Assemblea sarda nel 1979.

Andrea Biancareddu

Alla vigilia dell’apertura XV legislatura del Consiglio regionale della Sardegna, sono ancora forti le polemiche per gli effetti prodotti dalla legge statutaria e, in particolare, per la penalizzazione subita da tre circoscrizioni provinciali che hanno perso seggi rispetto alla ripartizione prevista sulla base della distribuzione territoriale. La legge statutaria regionale approvata in via definitiva il 12 novembre 2013, all’art. 3, comma 3, prevede che «il numero dei seggi spettanti a ciascuna circoscrizione è calcolato dividendo la cifra della popolazione residente nella Regione, quale risulta dai dati ISTAT al 31 dicembre del penultimo anno precedente la data di convocazione dei comizi elettorali, per il numero dei seggi del Consiglio meno uno ed assegnando ad ogni circoscrizione tanti seggi quante volte il quoziente è contenuto nella cifra della popolazione residente nella circoscrizione» e su questa base, la ripartizione dei seggi avrebbe assicurato 20 seggi alla circoscrizione elettorale provinciale di Cagliari, 12 a quella di Sassari, 6 a quelle di Oristano e Nuoro, 5 a quella di Olbia Tempio, 4 a quelle di Carbonia Iglesias e Medio Campidano e, infine, 2 a quella dell’Ogliastra. Ma i successivi articoli della stessa legge statutaria che definiscono la ripartizione dei seggi sulla base dei resti su base regionale, hanno stravolto questa previsione, portando la circoscrizione di Olbia Tempio a perdere addirittura 3 dei 5 seggi, e le circoscrizioni del Medio Campidano e dell’Ogliastra a perderne uno a testa (il Medio Campidano è passato da 4 a 3, l’Ogliastra da 2 a 1).

In Gallura la perdita di 3 dei 5 seggi ha portato con sé anche un’altra distorsione clamorosa, la mancata elezione dell’ex assessore alla Difesa dell’Ambiente, Andrea Mario Biancareddu, che pur ottenendo ben 4.045 preferenze personali nella lista dell’UDC, non è stato eletto perché il partito ha perso il seggio nell’incredibile calcolo dei resti!
In Ogliastra, il consigliere uscente di Forza Italia Angelo Ivano Stochino, ha ottenuto 4.759 preferenze, su 29.727 votanti, ma anche lui non è stato eletto!

Scatta domani la ventesima edizione del festival Echi lontaniMusiche d’epoca in luoghi storici, patrocinata dagli assessorati regionali, provinciali e comunali alla Cultura e al Turismo.

Il festival 2014 si apre con la Giornata Europea della Musica Antica. L’European Day of Early Music è patrocinato dall’Unesco in cooperazione con l’Ebu (European Broadcasting Union). Echi lontani ha organizzato la Giornata con vari momenti (tavola rotonda, conferenza storica, concerto-buffet).

Echi lontani abbina i suoi concerti a una ricorrenza indelebile per i cagliaritani: la diciottesima edizione di sonate dedicate al martire-guerriero Sant’Efisio.

Da Bach a Händel passando per Rameau, Scarlatti, Dowland, e Vivaldi. Echi lontani porta in città (Palazzo Regio, San Francesco, Santa Maria del Monte, San Sepolcro, Santa Croce e Biblioteca universitaria tra le location) artisti di rilievo mondiale. Tra questi, Marco Vitale e Contrasto Armonico,Massimo Marchese, Ugo Nastrucci, Alberto Rasi, Attilio Motzo, le Graces & Voices e gli americani (Grammi Awards nomination) di El Mundo.

Il Progetto SCHOLA – Piattaforma per Scuole Europee di Musica Antica. La terza edizione del progetto punta a far esibire annualmente una rappresentanza di alcuni degli oltre 80 dipartimenti di Musica antica europei ed extra europei.

 

Ieri 18 marzo, a Cagliari, presso la sede dell’Ente Foreste della Sardegna si è tenuto l’incontro fra il presidente dell’Ente, dott. Delfo Poddighe, ed il presidente del comitato regionale della federazione ciclistica, Salvatore Meloni, nel quale si è discusso del regolamento emanato dall’Ente Foreste, in merito al rilascio del nulla-osta per lo svolgimento delle gare fuoristrada.

Il confronto si è sviluppato nel merito degli aspetti burocratici ed amministrativi contenuti nel regolamento che, di fatto, ostacolano lo svolgimento delle manifestazioni ciclistiche sulle aree territoriali di competenza dell’Ente regionale.

«Il presidente dell’Ente – si legge in una nota del comitato regionale della federazione ciclistica – ha mostrato ampia disponibilità a rivedere il regolamento nelle parti che necessitano di significative modifiche in senso meno burocratico ed oneroso per le Società organizzatrici. A tal fine, è stato programmato un ulteriore tavolo tecnico fra i funzionari amministrativi dell’Ente ed il nostro comitato regionale.»

«E’ una vergogna, uno schiaffo ai sardi e alle imprese colpite dall’alluvione. Trattati come cittadini e imprenditori di serie B. Dobbiamo intervenire subito perché la prossima settimana potrebbe essere tardi.»

Così il presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, Luca Murgianu, commenta la bocciatura di due emendamenti, causa “mancanza di copertura finanziaria“, che avrebbero prorogato il pagamento, al 30 giugno prossimo, dei tributi per imprese e cittadini nei 80 comuni della Sardegna colpiti dall’alluvione del 18 e 19 novembre scorsi.

«Sono passati 4 mesi dall’alluvione – attacca Murgianu – ma non si è visto nulla solo provvedimenti vaghi, di rinvio, vuoti e inefficaci da parte dei Governi che si sono succeduti

«Su 630 milioni di euro di danni accertati – continua il presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – l’Esecutivo Letta ne promise 90 insieme ad un provvedimento per la copertura dei tributi che quasi nessuno ha utilizzato, perché avvolto dalla non chiarezza delle scadenze, dei soggetti coinvolti e fondamentalmente limitato ad un solo mese di versamenti

«In Sardegna sottolinea – non si e’ visto altro se non la solidarietà dei singoli e delle comunità, delle Associazioni di Imprese, degli Enti Bilaterali e da qualche intervento della Regione. Constatiamo, dunque, non esserci volontà politica. Evidentemente siamo cittadini e imprenditori di serie B

Il presidente Murgianu ha subito convocato la Giunta Esecutiva di Confartigianato Sardegna per prendere le urgenti, dovute e necessarie iniziative.

Sarà inaugurata sabato alle ore 17.00, presso la Saletta del Portico adiacente il Teatro Centrale, la Mostra di pittura di Alberto Spada. 

Il giovane artista di Carbonia, classe 1980, nel corso degli anni si è distinto come artista e designer freelance nel campo della grafica e della comunicazione, illustrazione, fotografia, arte contemporanea e design di riciclo. Nel 2011 Alberto Spada si è aggiudicato il concorso di grafica “Bonas Pascas de Nadale”  per la realizzazione di una cartolina di auguri per il museo Man di Nuoro e l’anno successivo il concorso “giro nel mondo”, progettazione grafica per l’imbarcazione Class 40 del velista Gaetano Mura in occasione della traversata transoceanica.

La Mostra, sarà visitabile sino al giorno 28 marzo 2014, dal lunedì al sabato dalle ore 10.00 alle ore 12.00 e dalle ore 17.00 alle ore 20.00 e la domenica dalle ore 17.00 alle ore 21.00.

La Mostra rientra nella più ampia Rassegna “12×12”, organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Carbonia, in collaborazione con gli artisti cittadini. La Rassegna  prevede l’allestimento di 12 mostre personali di altrettanti artisti cittadini.

Il prossimo appuntamento sarà con la Mostra di Veronica Gambula, visitabile a partire da sabato 5 sino a venerdì 11 aprile 2014.

Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

La XV legislatura prenderà il via domani mattina nell’Aula di Via Roma con venti seggi in meno rispetto a quella che si è appena conclusa ma con lo stesso numero di consiglieri – sessanta – che contava l’assemblea legislativa sarda nella prima seduta della storia dell’Autonomia, tenutasi a Cagliari il 28 maggio 1949. Alle elezioni regionali dell’8 maggio del 1949, per aggiudicarsi i 60 scranni del Consiglio, parteciparono 11 liste (Dc, Indipendenti, Msi, Pci, Pli, Partito nazionale monarchico, Psd’Az, Partito Sardo d’Azione socialista, Psdi, Psi e Uomo Qualunque) e nove conquistarono almeno un seggio: Dc (22), Msi (3), Pci (13), Pli (1), P.N.M (7), Psd’Az (7), Psd’Az S. (3), Psdi (1) Psi (3). Alle regionali dello scorso 16 febbraio le liste in campo erano 27 e hanno ottenuto seggi solo le 18 liste che facevano parte delle due principali coalizioni: il centrosinistra (Pd, Sel, Upc, Sinistra sarda, Idv, Cd, Pds, Rossomori, Irs, La Base e Psi) che ha eletto Francesco Pigliaru alla presidenza della Regione e il centrodestra (Zona Franca Randaccio, Fi, Udc, Riformatori, Uds, FdI e Psd’Az) che era guidato dal governatore uscente Ugo Cappellacci.

Sarà il presidente numero venticinque quello che si accingono ad eleggere i sessanta componenti l’assemblea legislativa regionale. Il primo presidente dell’Autonomia sarda è stato Anselmo Contu (Psd’Az) rimasto in carica dal 31 maggio 1949 fino all’11 ottobre 1951. La presidente uscente, Claudia Lombardo, invece è stata la prima presidente donna e anche la più giovane in assoluto a guidare il Consiglio regionale. La sua mancata ricandidatura alle ultime elezioni regionali e la conseguente assenza dall’Aula nella seduta inaugurale, conferma, ancor prima dell’insediamento del nuovo Consiglio, il primato appartenente ad Agostino Cerioni, quale presidente del Consiglio rimasto più al lungo in carica. Il docente cagliaritano, esponente della Democrazia Cristiana, eletto nella I, II, III, IV e V legislatura rimane, infatti, con i suoi dieci anni continuativi alla guida dell’assemblea legislativa sarda, il recordman della presidenza del Consiglio (1958-1968). Carica nella quale è stato eletto per la prima volta il 14 novembre 1958. Riconfermato il 5 luglio del 1961 e riletto per la terza volta l’8 luglio 1965.

Il presidente del Consiglio regionale è eletto a scrutinio segreto e nella prima votazione è richiesta la maggioranza dei due terzi dei componenti l’assemblea: 40 voti. Se nessuno dei consiglieri riporta la maggioranza richiesta si procede, entro i successivi tre giorni, ad una nuova votazione, nella quale è richiesta la maggioranza dei due terzi dei votanti e sono computate tra i voti anche le schede bianche. Dal terzo scrutinio è sufficiente la maggioranza assoluta dei componenti l’assemblea: 31 voti. I componenti l’ufficio di presidenza (due vice presidenti, tre questori e un segretario) sono eletti nella seduta successiva a quella dell’elezione del presidente del Consiglio.

Con l’inizio della XV Legislatura del Consiglio Regionale entrerà in vigore il nuovo Regolamento dell’Assemblea, modificato il 22 luglio dell’anno scorso e già on line sul sito del Consiglio nella sezione “primo piano”, che propone il testo integrale del documento e segnala “in neretto” le parti oggetto di modifica, facilitando il confronto con le disposizione precedenti.

Complessivamente, rispetto ai 135 articoli che compongono il Regolamento, sono cambiati in modo abbastanza significativo 20 articoli che fanno riferimento a 5 grandi “aree” tematiche: composizione e funzionamento dei Gruppi consiliari, riduzione del numero delle Commissioni e riordino delle competenze,, sessione finanziaria e di bilancio, disciplina dei lavori dell’Aula e restrizione della casistica del voto segreto, riduzione dei tempi degli interventi.

La finalità delle modifiche apportate è principalmente quella di snellire e semplificare il lavoro dell’Assemblea legislativa, sia delle Commissioni che dell’Aula, intervenendo fra l’altro sui provvedimenti più complessi quali il Programma regionale di sviluppo (PRS), il Documento di programmazione economica e Finanziaria (Dapef) e la stessa Legge finanziaria in modo da evitare per quanto possibile uno “sforamento” dei tempi di approvazione che avrebbe ricadute negative sia sull’efficienza dell’amministrazione che sulla comunità regionale.

Il nuovo “tetto” per la costituzione di un Gruppo consiliare autonomo è fissato a 4 consiglieri. I gruppi con meno componenti, fra l’altro, potranno indicare solo il nome del Presidente e di un vicario, senza altre figure di vertice, ferma restando la loro collocazione nel Gruppo Misto. Il calendario dei lavori dell’Aula, inoltre, potrà essere predisposto e modificato da un numero di Capigruppo rappresentativo dei tre quarti del Consiglio, lasciando al Presidente la facoltà di definire e comporre eventuali divergenze in assenza di tale maggioranza.

Per quanto riguarda le Commissioni, passeranno da 8 a 6 con una evidente simmetria rispetto alla composizione dell’Assemblea, Al di là degli aspetti numerici, comunque, i cambiamenti regolamentari hanno praticamente riordinato e riscritto le materie di competenza portando all’interno della Terza Commissione – Bilancio, ad esempio, le attività della Regione sulle politiche comunitarie, i rapporti con la UE e la cooperazione internazionale. E inserendo, ancora, fra le competenze della IV Commissione – Urbanistica, i provvedimenti legislativi legati alla gestione ed allo smaltimento dei rifiuti, alle risorse idriche, alle politiche abitative.

Questo il dettaglio delle nuove competenze della Commissioni, in base al nuovo Regolamento:

Prima Commissione (Autonomia e ordinamento regionale): autonomia, ordinamento regionale, rapporti con lo Stato, riforma dello Stato, enti locali, organizzazione regionale degli Enti e del personale, polizia locale e rurale, partecipazione popolare.

Seconda Commissione (Lavoro, cultura e formazione professionale): lavoro, cultura, formazione professionale, istruzione, beni e attività culturali, identità linguistiche, informazione.

Terza Commissione (Programmazione, bilancio e politiche europee): programmazione, bilancio, contabilità, credito, finanza e tributi, partecipazione finanziarie, demanio e patrimonio, politiche europee, rapporti con l’Unione Europea, partecipazione alla formazione degli atti europei, cooperazione internazionale.

Quarta Commissione (Governo del territorio, ambiente, infrastrutture, mobilità): governo del territorio, pianificazione paesaggistica, edilizia, tutela dell’ambiente, parchi e riserve naturali, difesa del suolo e delle coste, pianificazione per la gestione e lo smaltimento dei rifiuti, risorse idriche, politiche abitative, lavori pubblici, porti e aeroporti civili, mobilità e trasporti.

Quinta Commissione (Attività produttive): industria, commercio, artigianato, turismo, cooperazione, energia, attività estrattive, forestazione, agricoltura, caccia, pesca, acquacoltura.

Sesta Commissione (Salute e politiche sociali): salute, politiche sociali, personale delle Asl, igiene veterinaria, attività sportive, alimentazione, emigrazione e immigrazione.

Passando ai tempi degli interventi dei consiglieri, la riduzione è sensibile: nella discussione generale di proposte e disegni di legge si scende da 20 minuti a 10 e a 15 per le dichiarazioni programmatiche, mentre per illustrare le mozioni saranno assegnati 15 minuti al presentatore e 6 minuti al consigliere. Per gli ordini del giorno, infine, le dichiarazioni di voto avranno un tempo massimo di 3 minuti (a fronte dei 5 previsti in precedenza).

Le espressioni del voto saranno sempre palesi in Commissione, fatta eccezione per i casi riguardanti persone. Per l’Aula le disposizioni sono più articolate solo: «Le votazioni sulle mozioni di sfiducia o di sfiducia, sulle mozioni o gli ordini del giorno di censura politica e sulle dichiarazioni programmatiche del Presidente della Regione» saranno per appello nominale. Su singoli atti e provvedimenti, invece, si potrà procedere al voto segreto dietro richiesta di un quarto dei componenti dell’Assemblea o di un Gruppo consiliare, tramite il suo Presidente.

Un’ultima novità riguarda il numero “legale” necessario per la validità delle deliberazioni dell’Assemblea. Non sarà più la Presidenza a doverlo accertare “d’ufficio” ma la richiesta di verifica dovrà essere formulata da cinque consiglieri o dal Presidente di un Gruppo «e il Consiglio stia per procedere ad una votazione per alzata di mano».

(Af)

 

Va in scena sabato 22 marzo 2014, alle ore 21.00, al Malaspina, in via Asproni a Cagliari, la recente produzione de Il Crogiuolo, “Maria di Eltili” melologo di Bepi Vigna con Rita Atzeri e Alessandro Muroni al pianoforte.

Lo spettacolo è parte delle iniziative culturali programmate dall’amministrazione comunale.

La storia narrata in Maria di Eltili (basata su alcune fonti storiche) è quella di una bambina rapita dai pirati Saraceni sulle coste della Sardegna. Il suo percorso è raccontato come un itinerario iniziatico.

Maria viene fatta schiava e venduta come prostituta, ma poi diviene la favorita del bay, conosce l’amore e la ricchezza.

Quando in vecchiaia riesce a ritornare nella sua terra dapprima è emarginata, considerata una strega, ma poi si trova ad ereditare i beni di un intero paese.