19 November, 2024
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Sei consiglieri comunali di Carbonia_Layout 1

Centro direzionale ASL 7

Sei consiglieri comunali della maggioranza di centrosinistra del comune di Carbonia, Giuseppe Casti, Gianluca Arru, Francesco Cicilloni, Cinzia Grussu, Marco Murru, Luisa Poggi e Matteo Sestu, hanno preso posizione sulle vicende polemiche legate alla gestione della ASL n. 7 e al contenzioso in atto tra la Direzione generale e i dipendenti, chiedendo le dimissioni del Direttore generale della ASL n. 7, Maurizio Calamida, «per manifesta incapacità nella gestione dell’Azienda e delle risorse umane, in ottemperanza agli artt. 7, 8 della legge regionale n.21/2012 secondo cuiI direttori generali delle aziende sanitarie […] al fine di procedere alla proposta di ristrutturazione della rete ospedaliera aziendale, assicurano la consultazione: dei rappresentanti degli enti locali del territorio della ASL […]. Il mancato rispetto […] comporta la decadenza del legale rappresentante dell’azienda” e, se ciò non avvenisse, si appellano al neo-eletto Presidente della Regione Sardegna, Francesco Pigliaru, ed ai consiglieri regionali eletti nel collegio di Carbonia Iglesias (Pietro Cocco, Luca Pizzuto, Gianluigi Rubiu e Ignazio Locci, n.d.r.), «affinché questi pongano in essere un’inversione di rotta nella gestione dell’Azienda Sanitaria attraverso segni di discontinuità che passino anche tramite la revoca dell’incarico all’attuale Direttore Generale a causa dell’inottemperanza al dettato della legge e procedano  all’individuazione dei nuovi vertici aziendali».

In una nota, i sei consiglieri comunali contestano le scelte del Direttore generale e sottolineano che «non può essere ritenuto “non sostanziale” il contenuto della recente delibera adottata Direzione Generale n. 342 del 27 febbraio 2014, con la quale le strutture complesse di Traumatologia, Lungodegenza e Chirurgia Pediatrica di Iglesias nonché la struttura complessa di Ortopedia del “Sirai” di Carbonia vengono trasformate in strutture semplici dipartimentali».

«A scanso di equivoci – si legge ancora nella nota -, il contenuto delle direttive circa il riassetto dei servizi ospedalieri territoriali va contestato alla Regione Sardegna, che dimostra ancora una volta la volontà di depotenziare e di impoverire la Sanità sui livelli locali per favorire l’accentramento dei servizi verso le strutture di Cagliari. Al Direttore Generale della ASL n. 7 contestiamo invece le modalità con cui si prende atto di tali direttive, sistematicamente eludendo la consultazione obbligatoria ex lege degli Enti Locali. Preoccupazioni analoghe alle nostre, nell’approcciarsi all’analisi delle direttive regionali e della gestione dell’ASL n. 7, devono avere avvertito anche la Provincia e l’Assemblea dei Sindaci, se è vero che, come anche appreso dagli organi di stampa regionali, queste hanno dapprima espresso forti perplessità sul piano di riassetto dei servizi sanitari sul territorio e poco dopo bocciato il bilancio consuntivo 2011 della ASL n. 7. Anche in relazione all’ Atto Aziendale 2012, diversi Comuni del territorio hanno motivato il mancato parere sull’Atto medesimo attraverso un documento parallelo, in cui si evidenziano punti condivisibili e criticità.»

«Vogliamo inoltre ricordarescrivono ancora i sei consiglieri comunali – il “ridimensionamento” (ma noi preferiamo parlare più concretamente di chiusura) del reparto di Pediatria dell’Ospedale “Sirai” di Carbonia: i posti letto per ricovero azzerati, gli utenti (i bambini e le loro famiglie) rinviati presso altre strutture, anche con episodi di “rimbalzo” presso strutture non facenti capo alla ASL n.7 . Diverse segnalazioni di disagi ci pervengono da famiglie che, rivoltesi al “Sirai”, specie nelle ore notturne, si sono viste dirottate presso altre strutture dopo visite mediche effettuate da medici in reperibilità, spesso dopo attese non esattamente celeri. Il tutto foscamente coerente con il tentativo di accentrare i servizi presso le strutture cagliaritane, anche attraverso il depotenziamento della Chirurgia Pediatrica di Iglesias.

Possiamo ancora citare gli episodi relativi alle “chiusure estive” di diversi reparti delle strutture ospedaliere locali (reparto Ortopedia del “Sirai” e Chirurgia Pediatrica presso le strutture iglesienti), motivate dalla Direzione Generale con la necessità di concedere le ferie al personale medico. Ci chiediamo se una gestione più accorta del personale non avrebbe potuto evitare la concessione di ferie per tutto il personale medico indispensabile proprio nei mesi di luglio-agosto.

Ancora possiamo citare – concludono i sei consiglieri comunali – la temporanea interruzione degli esami istologici disposti a seguito della campagna di screening gratuiti relativamente al carcinoma della cervice uterina, il taglio dei fondi utili al mantenimento delle Commissioni per l’accertamento delle invalidità, la persistenza di interminabili liste d’attesa relativamente ad alcune specialità mediche (ad esempio le visite fisiatriche domiciliari), le difficoltà a reperire anestesisti per cui la ASL n. 7 si avvale di prestazioni di professionisti operanti presso altre strutture (solo oggi, con notevoli ritardi, si procede all’indizione del bando di concorso per anestesisti).»

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Questo pomeriggio, alle 17.00, il sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti, accompagnato da alcuni esponenti della Giunta, presso l’ex sede circoscrizionale di Barbusi, gli abitanti della frazione di Flumentepido per rispondere a diverse domande e ascoltare le proposte dei cittadini.

«L’incontro – si legge in una nota – risponde alla volontà di instaurare un dialogo e un confronto continuo con i cittadini per dare risposte e cercare insieme le soluzioni per le diverse problematiche riguardanti la città.»

All’incontro odierno, preceduto da altre numerosi iniziative, faranno seguito altri incontri con la popolazione.

 

Lavori SP 2 x web

Il sindaco di Carbonia interviene sull’emergenza della SP 2.

«Pur accogliendo positivamente la notizia relativa ai lavori di ripristino del ponte situato sulla Strada Provinciale n. 2 in località Barbusi – scrive Giuseppe Casti in una nota – ricordiamo che l’intervento annunciato dalla Gestione Commissariale dell’ex Provincia di Carbonia Iglesias, arriva con grande ritardo. Il ponte, infatti, è stato chiuso al traffico lo scorso mese di novembre a causa di alcuni segni di cedimento. Nella nota dell’Ente commissariato viene comunicato che, soltanto nei giorni scorsi, sono state liberate le risorse per affidare l’incarico di progettazione dei lavori per il ripristino e che, nella migliore dell’ipotesi, i lavori potranno cominciare entro l’anno. Ci sembra doveroso ricordare i disagi che la chiusura del ponte sta causando sia al regolare deflusso del traffico, sia agli abitanti della frazione di Barbusi e degli agglomerati urbani circostanti, mentre i tempi previsti per i lavori sembrerebbero prospettare il prolungamento degli inconvenienti. Invitiamo quindi le autorità competenti a fare il possibile per accelerare i lavori e per porre fine agli innumerevoli disagi creati. Non va dimenticato, a questo proposito – aggiunge Giuseppe Casti – che al fine di consentire il passaggio dei mezzi di trasporto è stato firmato un Protocollo d’intesa per il temporaneo utilizzo della strada messa a disposizione dal Comune come alternativa alla viabilità della Strada Provinciale 2. I termini dell’accordo, inoltre, sono ormai scaduti – conclude il sindaco di Carbonia – e l’Amministrazione comunale ha dovuto inviare una nota al Commissario straordinario per sollecitare il rinnovo del Protocollo d’intesa.»

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L’Amministrazione comunale di Carbonia, risponde all’invito del presidente del Consiglio, proponendo un intervento sulla scuola elementare di via Tacca a Cortoghiana, l’edificio scolastico sui cui prevedere una serie di interventi migliorativi.

Nei giorni scorsi, infatti, il presidente del Consiglio ha indirizzato una lettera ai Sindaci, ribadendo l’importanza dell’istruzione e dell’edilizia scolastica e chiedendo ai primi cittadini di indicare, entro il 15 marzo 2014, un edificio scolastico su cui intervenire. Il Governo si è assunto la responsabilità di individuare nei successivi 15 giorni le strade per semplificare le procedure di gara e per liberare i fondi dal computo del Patto di Stabilità interna.

L’Amministrazione comunale ha colto questa possibilità inviando il materiale relativo agli interventi che riguardano la scuola elementare di Cortoghiana. È intenzione dell’Amministrazione far si che l’edificio di via Tacca, a seguito di un’attenta analisi dei costi e dei benefici, ospiti la scuola dell’infanzia, la scuola primaria e la scuola secondaria di 1° grado oggi presenti a Cortoghiana e la scuola primaria e la scuola secondaria di 1° grado presenti a Bacu Abis. Nella relazione inviata al Governo si spiega come l’accorpamento consentirà di migliorare il livello qualitativo dei servizi erogati nelle realtà scolastiche presenti.

Per il raggiungimento di tale obiettivo, che prevede una spese quantificabile in un milione e mezzo di euro, l’edificio ha bisogno di due tipologie di interventi: sull’efficientamento energetico e sulla ottimizzazione degli spazi esterni disponibili.

Il primo intervento riguarderà: la climatizzazione invernale ed estiva, attraverso l’adeguamento delle prestazioni energetiche dell’edificio con la riqualificazione dell’involucro edilizio finalizzata al contenimento delle dispersioni termiche; l’impianto di illuminazione attraverso la sostituzione dei corpi illuminanti esistenti con altri dotati di tecnologia  LED; la posa in opera, nelle aule e negli uffici, di sistemi di rilevazione e lettura della luce solare esterna per la modulazione della luce artificiale, in funzione di quella naturale, in modo da mantenere l’illuminamento globale all’interno dei valori previsti dalla norma; la posa in opera in aule, uffici e servizi igienici di sistemi di rilevazione della presenza tramite sensori ad infrarossi passivi, al fine di ottenere lo spegnimento dell’impianto in caso di assenza di persone. Inoltre, in un’ottica di riduzione dei consumi energetici, si prevede di dotare il complesso scolastico di un impianto fotovoltaico della potenza di 8 kw, da ubicare sulla copertura.

Per quanto riguarda l’ottimizzazione degli spazi esterni disponibili: si intende procedere alla sistemazione delle aree esterne (come demolizione e rifacimento della pavimentazione dei percorsi pedonali) e alla realizzazione di aree dedicate e attrezzate, per l’attività ludica e motoria, oltre che alla creazione di un giardino didattico, finalizzato alla attività di socializzazione degli alunni e alla prevenzione dei fenomeni di bullismo.

 

“Anche con quest’ultima iniziativa l’Amministrazione cerca di utilizzare tutte le opportunità e risorse disponibili per il miglioramento della qualità della vita dei suoi cittadini”.

Cinzia 14 marzo 2014

Doris e Irene parlano da sole
di Alan Bennett

Una donna di lettere/ traduzione Davide Tortorella/con Maria Grazia Bodio/regia Guido De Monticelli/ assistente alla scenografia Alessia Pintor

Un biscotto sotto il sofà / traduzione Adele D’Arcangelo e Francesca Passerini/ con Lia Careddu/ regia Veronica Cruciani/ scene e video Luca Brinchi, Daniele Spanò/ costumi Adriana Geraldo
luci Stefano Damasco, Loïc François Hamelin/ assistente alla regia Rosalba Ziccheddu

Date spettacoli:  18 marzo – 21.00/ 22 marzo – 18.00/ 23 marzo – 17.00/ 25 marzo – 21.00/ 26 marzo – 21.00/  27 marzo – 21.00 / 28 marzo – 21.00/  29 marzo – 21.00/  30 marzo – 19.00 Sala Minimax

– Come da comunicato stampa – Si ringrazia l’Ufficio stampa del TSdS nella persona di Paola Masala.

Veronica Cruciani e Guido De Monticelli insieme per la nuova produzione dello Stabile della Sardegna.

Doris e Irene parlano da sole” , nuova produzione del Teatro Stabile della Sardegna, debutterà al Teatro Massimo martedì 18 marzo alle ore 21.00: due monologhi “Una donna di lettere”  e “Un biscotto sotto il sofà” scritti per la televisione da Alan Bennett, l’autore inglese tra i più rappresentati,  più ironici e  più versatili del panorama contemporaneo.  Le storie di Doris e Irene che si incroceranno sul palcoscenico del Massimo sono una incantevole combinazione di umorismo british e partecipazione umana. Una bella sfida per le due attrici della compagnia stabile Maria Grazia Bodio e Lia Careddu che lo portano in scena dirette da Guido De Monticelli e Veronica Cruciani. Ad arricchire lo spettacolo le scenografie di Daniele Spanò e Luca Brinchi, videoartisti di chiara fama scelti da Veronica Cruciani per curare le scene del monologo Un biscotto sotto il sofà. Elementi che si ispirano al fumetto anni 80 sono invece le scene scelte da Guido De Monticelli per Una donna di lettere Lo spettacolo andrà in scena sino al 30 marzo al Teatro Massimo.  Particolarissimo incontro, questo, tra due registi, Guido De Monticelli e Veronica Cruciani, per la messa in scena di due monologhi del più importante e oggi rappresentato drammaturgo inglese, Alan Bennett. Due punti di vista, due obbiettivi puntati su due storie ironiche, parossistiche, molto umane, scritte, in origine, per la televisione, ma poi rappresentate con gran successo a teatro e ora interpretate da Maria Grazia Bodio e Lia Careddu.

Attraverso le sue figure Alan Bennett ci parla di un’umanità che della solitudine fa una lente sul mondo, un particolarissimo e molto acuto punto di vista sulla realtà dalla quale pare esclusa. È il caso di Irene, che interpreta a suo modo il mondo spiandolo dalla finestra, e ne trae una furente attività epistolare. Da qui l’ironia già insita nel titolo, Una donna di lettere. È il caso di Doris (Una fetta biscottata sotto il divano), che decide di lasciarsi morire dentro la sua casa per la paura di essere portata in un ospizio. Il mondo reale, esterno, è diventato un pericolo, una minaccia, qualcosa che si stenta a riconoscere e ad accettare. Irene lo descrive attraverso le sue lettere grondanti di sdegno e protesta che manda a destra e a manca, finché alla fine non viene reclusa per le sue diffamazioni, Doris lo rifiuta chiudendosi tra le sue quattro mura, in un luogo dell’immaginazione e del ricordo; e il suo diventa un viaggio attraverso la psiche.

Sia in Doris, sia in Irene possiamo vedere sì i segni di un isolamento e di una dimenticanza in cui la nostra società relega gli anziani, ma anche i fuochi di una follia che si fa metafora del mondo, sprazzi di una visione diversa e spesso illuminante che quei personaggi dimenticati sanno gettare sulla realtà.

Due linguaggi diversi (anche nella tecnica di messa in scena), ma che in definitiva ritrovano una profonda unità di intenti e di visione, per intrecciare la storia di queste due donne che parlano da sole.

Guido De Monticelli: «Alan Bennett ci parla di un’umanità che della solitudine fa una lente sul mondo, un particolarissimo e molto acuto punto di vista sulla realtà dalla quale pare esclusa. È il caso di Miss Ruddok che interpreta a suo modo il mondo spiandolo dalla finestra, e ne trae una furente attività epistolare. Da qui l’ironia già insita nel titolo, Una donna di lettere. Scrive lettere, Miss Ruddok, grondanti sdegno e protesta per tutto ciò che vede, finché non viene affidata agli assistenti sociali, e infine reclusa per le sue diffamazioni. E nella reclusione ritrova la sua “famiglia”, persone reali, con altre storie di solitudine e disadattamento. Ecco, darsi da fare, scrivere lettere per loro, come in fondo fa lo stesso Bennett con le sue creature. E Miss Ruddok ritrova una sua forma di felicità senza perdere il suo antico vizio.
Sono sette i quadri in cui si dispiega questo soliloquio: come i giorni della settimana, tutti tagliati come brevi sequenze cinematografiche (o televisive: sappiamo infatti che questi monologhi nascono per la televisione). Più situazioni, primi piani, “inquadrature”, ritagliate nella sua vita quotidiana, che vere e proprie azioni; e ciascuna si chiude con il sospettoso sguardo lanciato, attraverso la finestra, ai vicini di fronte. Qualcosa di questo procedimento iterativo, quasi ad anello, ci riporta alle strisce dei fumetti: che sono infatti finestre di taglio diverso aperte sulla fissità di certi comportamenti ricorrenti, di scorci, di ossessivi riflessi condizionati. E ci ricordano appunto l’inquadratura cinematografica, o fotografica, con la sua netta selezione del campo visivo. Nonché, appunto, il taglio di una finestra aperta sul mondo.
Sulla base di questa struttura visiva e ritmica saranno ripercorse le sette giornate di Miss Ruddock, tutte segnate dai fuochi di una follia che si fa metafora del mondo, di una visione diversa e spesso illuminante che l’anziana di Bennett sa, nella sua aspra solitudine, gettare sulla realtà». (Note di regia)

Veronica Cruciani: . (Note di regia)

Alan Bennett, pluripremiato scrittore, sceneggiatore e drammaturgo inglese, nasce a Leeds, nello Yorkshire, il 9 maggio del 1934. Oltre alla sua attività per il teatro, la televisione, la radio – ma è anche sceneggiature e scrittore di  numerosi racconti e romanzi – fa molte apparizioni come attore. La voce lugubre eppure così espressiva di Bennett (caratterizzata da quel leggero accento di Leeds), l’umore aspro e l’umanità evidente della sua scrittura hanno reso molto popolari le sue letture delle sue stesse opere (specie quelle che sono di matrice autobiografica). Sono altrettanto famose le sue letture delle storie di Winnie the Pooh. Molti dei personaggi di Bennett sono sfortunati e oppressi, oppure miti e trascurati. La vita li ha portati ad una impasse, oppure è passata loro accanto. Bennett ce ne presenta le fragilità. Come si può vedere nella serie televisiva Talking Heads: una serie di monologhi trasmessi tra la fine degli anni 70 e gli anni 80 e successivamente portati al Comedy Theatre di Londra nel 1992. Un secondo sestetto viene scritto dieci anni dopo. Tra le sue opere, The History boys, acclamatissimo da pubblico e critica, ha ottenuto ben tre Olivier Awards. Bennett stesso ha ottenuto un Olivier Award per il suo “eccezionale contributo al Teatro Britannico”, oltre ad altri numerosi premi e riconoscimenti.

Cinzia Crobu

 

 

L’assessorato regionale del Lavoro ha approvato il dodicesimo elenco di domande ammesse ad accedere al “Fondo Microcredito Fse”.

La Sfirs S.p.A., soggetto gestore dell’intervento, notificherà ai 36 nuovi beneficiari l’ammissione all’agevolazione, l’importo concesso (in ogni caso non superiore ai 25mila euro) e le relative condizioni contrattuali.

Il mutuo è rimborsabile a tasso zero in massimo 60 rate mensili ed è riservato a persone con difficoltà di accesso ai canali tradizionali del credito che intendano avviare una nuova iniziativa imprenditoriale in Sardegna o realizzare un nuovo investimento nell’ambito di iniziative esistenti.

Giovanni Paolo Zedda 3 copiaArrigo Miglio 1 copia

Martedì 18 marzo, alle ore 10.30, presso la sala convegni dell’Associazione della Stampa Sarda (Cagliari, via Barone Rossi 29), si terrà una conferenza stampa per la presentazione della “Lettera pastorale dei Vescovi sardi sui più urgenti problemi sociali e del lavoro”, dal titolo “Un cammino di speranza per la Sardegna”.

Interverranno mons. Arrigo Miglio, arcivescovo di Cagliari e presidente della Conferenza Episcopale Sarda e mons. Giovanni Paolo Zedda, vescovo di Iglesias e delegato della CES per la Pastorale sociale e il lavoro.

Arrigo Miglio 2 copia

Sabato 15 marzo, a San Gavino Monreale, in Via Regina Margherita 1, si terrà il 1° Workshop regionale del Progetto Policoro.

Al mattino, a partire dalle ore 10.15, si saranno presentate le attività delle équipe provenienti dalle diocesi sarde. Nel pomeriggio, alle ore 15.00, si terrà una tavola rotonda dal tema: “I percorsi di evangelizzazione legati al lavoro: quale traduzione nella prassi pastorale?

Interverranno: S.E. mons. Arrigo Miglio, arcivescovo di Cagliari e presidente della Conferenza Episcopale Sarda; don Massimo Cabua, Incaricato regionale per il servizio di pastorale giovanile; don Marco Lai, delegato Caritas Sardegna; don Giulio Madeddu, direttore dell’ufficio regionale per i problemi sociali e per il lavoro.

Il Progetto Policoro è promosso dalla CEI ed è attivo in 13 regioni italiane (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Molise, Sardegna, Sicilia, Umbria, Toscana, Emilia Romagna e Marche). Il suo scopo è quello di aiutare i giovani del Sud dell’Italia disoccupati o sottoccupati a migliorare la propria condizione lavorativa sia tramite la formazione e l’informazione personale sia con la fondazione di cooperative o piccole imprese.

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«Dodici assessori tecnici che lavoreranno per la Sardegna a tempo pieno.» E’ questa la scelta fatta dal neo presidente della Giunta regionale, Francesco Pigliaru, per la composizione della squadra di governo, ribadita nel corso della presentazione alla stampa, ieri pomeriggio, in Viale Trento.

«Tutte le cariche ricoperte – ha sottolineato Francesco Pigliaru nel momento in cui ha presentato l’assessore degli Enti Locali ed Urbanistica, Cristiano Erriu, sindaco di Santadi e presidente di Anci Sardegna – verranno, come è ovvio, abbandonate per prendere quella di assessore.»

Cristiano Erriu, 50 anni appena compiuti, laureato in Giurisprudenza, direttore del Centro Servizi per le imprese della Camera di Commercio di Cagliari, dunque, lascerà gli incarichi di sindaco di Santadi (è stato eletto il 30 maggio 2010) e di presidente di Anci Sardegna (è stato eletto il 7 settembre 2011).

Per quanto riguarda la presidenza di Anci Sardegna, è assai probabile che il suo successore venga indicato ancora dal Partito Democratico (il concorrente di Cristiano Erriu, come si ricorderà, era stato il sindaco di Sassari, Gianfranco Ganau, anch’egli esponente del partito Democratico, ora eletto consigliere regionale e papabile per l’elezione alla presidenza del Consiglio regionale), mentre andranno verificati i tempi per la gestione dell’Amministrazione comunale di Santadi. Visti i precedenti verificatisi anche nel territorio (si ricorderà la conclusione anticipata del secondo mandato di Tore Cherchi da sindaco di Carbonia dopo la sua elezione alla presidenza della Provincia di Carbonia Iglesias, con il comune guidato dal vicesindaco, Maria Marongiu, per circa un anno, fino alla prima finestra elettorale amministrativa successiva), andrà verificato se ci saranno i tempi per lo scioglimento immediato del Consiglio comunale e l’indizione di nuove elezioni nel mese di maggio o se, viceversa, la Giunta resterà in carica, guidata dal vicesindaco, Maria Vincenza Chirigu, fino alla primavera 2015.