Giovannino Deriu, coordinatore regionale del PRC ed Alessandro Corona, segretario regionale del PdCI, sollevano forti perplessità sulla “Garanzia Giovani” approvata dalla Giunta regionale.
Giovannino Deriu, coordinatore regionale del PRC ed Alessandro Corona, segretario regionale del PdCI, sollevano forti perplessità sulla “Garanzia Giovani” approvata dalla Giunta regionale.
«Da una prima lettura del Piano di attuazione della cosiddetta Garanzia Giovani deliberato l’8 aprile – scrivono Deriu e Corona –, si evincono alcuni elementi di preoccupazione relativi alla gestione dei Servizi per il lavoro. Dal documento non emerge il ruolo chiave dei servizi pubblici (CSL e CESIL) che il presidente Pigliaru durante la campagna elettorale ha più volte annunciato di voler potenziare. Tale deduzione è data dal fatto che risulta chiaro come nella realizzazione del programma “Garanzia Giovani” si ponga in capo ai CSL la gestione delle pratiche amministrative legate alla condizione occupazionale, così come avveniva un tempo nei vecchi uffici di collocamento che svolgevano esclusivamente pratiche burocratiche, mentre, la gestione delle politiche attive del lavoro, sembrerebbe indirizzata e remunerata verso altri Enti privati accreditati, in quanto strutture più snelle e senza vincoli di trasparenza sia nel reclutamento del personale da impiegare, sia nell’erogazione dei servizi, con il conseguente depotenziamento dei servizi pubblici per il lavoro.»
«La Regione Sardegna avrebbe dovuto potenziare i CSL – aggiungono Deriu e Corona -, secondo le dichiarazioni programmatiche del Presidente, definendo ruoli, interventi e modalità attuative. Infatti, il mal funzionamento dei servizi per il lavoro dovuto all’esiguità del personale storico e alla precarietà degli operatori (in scadenza di contratto), sarebbe dovuto essere oggetto di attenzione per l’avvio di una riorganizzazione, nonché di un potenziamento degli stessi anche attraverso il coinvolgimento delle strutture CESIL dislocate nel territorio regionale e neppure menzionate nel programma Garanzia Giovani. È evidente che un programma così ambizioso sia dal punto di vista delle aspettative per le giovani e i giovani sardi, sia per l’importante impegno economico, non possa essere consegnato interamente ai soggetti privati seppure accreditati, e nemmeno ad altri Enti, quali Inps, titolari attualmente di competenze di politiche passive.»
«Tutto ciò è in contrasto con la riforma avviata, con grande difficoltà, da oltre 15 anni in cui si è voluto trasformare il Collocamento pubblico da mero erogatore di pratiche burocratiche amministrative in erogatore di Servizi specialistici per il lavoro. Inoltre, ciò è ulteriormente in contrasto con gli orientamenti comunitari che spingono gli Stati membri a rafforzare i Servizi Pubblici quali strumenti principali per l’attuazione delle politiche per il lavoro. Di recente, infatti, la Commissione Europea ha definito i servizi Pubblici per l’impiego quali “agenzie di transizione” con il ruolo globale di fornitori di servizi permanenti nel campo della valutazione delle competenze, della definizione dei profili professionali, dell’organizzazione della formazione, dell’orientamento professionale individuale e della consulenza ai lavoratori e datori di lavoro e gli stessi documenti comunitari – concludono Giovannino Deriu ed Alessandro Corona -, pongono la centralità dei servizi pubblici per l’impiego nel programma “Garanzia Giovani”.»
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