24 November, 2024
Home2014Aprile (Page 15)

L’ASD Pol. Villamassargia guida la classifica del campionato provinciale di calcio a 5 del MSP, dopo le partite della 11ª giornata del girone di ritorno. La capolista ha superato l’ASD Flumini Trainer con il punteggio di 7 a 4 e conserva tre punti di vantaggio sull’ASD Serbariu, impostasi di misura, 3 a 2, sull’ASD Fighters F.D.. A quattro punti c’è l’ASD Atletico Carbonia ’99.

Sugli altri campi, la ProfTosi Events ha battuto nettamente la Littoria Carbonia per 13 a 2, la Max Man Iglesias ha superato l’ASD Sa Cantina Terresoli per 7 a 3 e l’ASD Calcetto Nuxis ha avuto la meglio sull’ASD StanleyBet Carbonia per10 a 6. Hanno riposato ASD Atletico Carbonia ’99 e Lem Studio Carbonia.

Nel prossimo turno, in programma tra fine aprile e inizio maggio, l’ASD Pol. Villamassargia giocherà sul campo dell’ASD Stanley Carbonia, mentre le due inseguitrici, ASD Serbariu e ASD Atletico Carbonia ’99, si affronteranno nel confronto diretto.

Anche nel campionato Over 38, dopo le partite della quarta giornata del girone d’andata, c’è in testa l’ASD Pol. Villamassargia che ha superato nettamente l’ASD Centro Sportivo Gigi Spada per 12 a 3 ed ha raggiunto quota 10 punti; a quattro punti c’è l’ASD Calcetto Perdaxius La Flora che ha osservato un turno di riposo; a quota 3 punti ci sono ASD Serbariu (impostasi per 4 a 2 sull’ASD Atletico Carbonia ’99, ultima a 1 punto) e ASD Centro Sportivo Gigi Spada.

Francesco Sanna.

Francesco Sanna.

Carlo Sappino.

Carlo Sappino.

«Con la pubblicazione da parte del ministero dello Sviluppo economico – dieci giorni dopo la chiusura del bando, quindi a tempo di record – del decreto di assegnazione dei 124,5 milioni di euro di esenzioni fiscali alle 4.359 piccole e piccolissime imprese che hanno creduto alla zona franca del Sulcis, si compie l’ultimo passo della attuazione di una misura in cui all’inizio eravamo in pochi a credere, e che invece alla fine ha raggiunto il suo obiettivo con la massiccia adesione del sistema economico del sud-ovest sardo.»

Francesco Sanna, deputato PD che nella scorsa legislatura, al Senato, introdusse nella legge Crescita la disposizione che ha reso possibile la prima sperimentazione su larga scala territoriale della fiscalità di vantaggio nel Paese, ha commentato così la pubblicazione del decreto e l’assegnazione delle risorse..

«Credo che un giusto riconoscimento – ha aggiunto Francesco Sanna – debba andare al lavoro della struttura del Ministero, guidata dal direttore generale Carlo Sappino, che renderà possibile l’utilizzazione dei crediti fiscali sin dalle prossime scadenze delle imprese. Nei prossimi giorni avremo a disposizione i dati della distribuzione territoriale delle agevolazioni tra i 23 comuni del Sulcis Iglesiente. Spero che l’attuazione della misura, oltre al sicuro impatto economico finanziario sui conti delle aziende, riporti anche fiducia tra i piccoli imprenditori. E che la fiducia – ha concluso il deputato di Iglesias – si trasformi nel coraggio di nuove iniziative, nel consolidare il lavoro per chi lo stava perdendo, nel trovarne occasione per chi non lo ha.»

Coquaddus copia Cristiano Erriu Ninetto Deriu Centro termale 1 Convegno Centro termale 2

L’assessore regionale dell’Urbanistica, Cristiano Erriu, “apre” al progetto del gruppo Deriu che prevede la realizzazione di un Centro termale a Coquaddus, località balneare dell’Isola di Sant’Antioco. L’importante novità è emersa ieri, nel corso del convegno svoltosi nella sala conferenze della Grande Miniera di Serbariu, organizzato per illustrare il progetto, che venne presentato già quattro anni e che ha avuto il parere favorevole del Consiglio comunale di Sant’Antioco, considerato dal soggetto proponente, un’opportunità di sviluppo per il Sulcis, alle prese con la crisi più grave degli ultimi trent’anni.

«La Giunta regionale sta lavorando alla revisione del Piano Paesaggistico regionale e allo stesso tempo sta lavorando ad una nuova legge urbanistica – ha detto Cristiano Erriu nel corso del suo intervento – non vogliamo perdere tempo, perché il tempo non è più una variabile indipendente, con i tempi che corrono, la semplificazione edilizia, la semplificazione amministrativa, costituisce uno degli obiettivi del programma di governo del presidente Pigliaru. Le esigenze di risposte celeri e immediate che il mondo dell’impresa giustamente pretende da una pubblica amministrazione, per molti versi nel passato disattenta e distante, sono due piste di lavoro sulle quali la Giunta si è spesa e vuole spendersi in futuro. Questo non significa trascurare le esigenze dell’ambiente e l’opinione di chi, portatore di interessi diffusi e le associazioni ambientaliste, deve partecipare al processo partecipativo che abbiano avviato, ma ecco perché vogliano ricostruire le basi dello sviluppo della Sardegna, fondandole non più su una spesa pubblica ormai inesistente, ma solo sugli investimenti dei privati che devono essere messi nella condizione di poterlo fare».

«L’impressione immediata, la risposta immediata che mi sento di dire all’imprenditore Deriu e a tutti voi – ha aggiunto Cristiano Erriu -, è che all’assessorato dell’Urbanistica troverà risposte, orecchie disponibili ad ascoltare, tempo da dedicare per affrontare i nodi che devono essere sciolti, problemi che devono essere approfonditi, risposte che possono essere date, facendoci carico anche del lavoro di regia e di coinvolgimento di altre autorità, quelle ambientali in primo luogo, ma anche le varie soprintendenze, per cercare di costruire le condizioni perché su questo progetto, magari modificato, aggiornato e rivisto ma in linea con le aspettative di un territorio che mi pare di capire su questo progetto crede molto, è nostro dovere occuparcene con serietà e tentare di dare risposte.»

L’intervento dell’assessore Erriu è arrivato al centro del dibattito, preceduto dall’esposizione del progetto da parte degli esperti incaricati dall’imprenditore Ninetto Deriu. Sono intervenuti il geologo Alessandro Grosso, direttore dei lavori, sull’attività del permesso di ricerca; il professor Andrea Fuganti, geologo, docente dell’università di Trento, responsabile del procedimento di certificazione delle acque; il professor Mario De Bernardi di Valserra, docente dell’università di Pavia, responsabile del procedimento di certificazione delle acque a fini terapeutici; l’ingegner Fulvio Maurizio Pisu, responsabile degli aspetti urbanistici e normativi; l’architetto Massimo Pisu, responsabile della progettazione architettonica e paesaggistica.

Nel permesso di ricerca in località Coquaddus sono state individuate acque utilizzabili a scopo termale, ad una temperatura variabile tra i 20° e i 25° (la portata è di due litri al secondo, 57.600 litri per le otto ore, una quantità ampiamente sufficiente). Il contesto territoriale nel quale si inserisce il permesso di ricerca è ritenuto favorevole per l’insediamento di un Centro termale sia per la vicinanza a centri abitati, sia per l’inserimento in un contesto a forte vocazione turistica. Il personale minimo necessario per il funzionamento del solo Centro termale sarà costituito da 1 direttore, 1 vicedirettore, 3 persone per l’accettazione, 2 medici responsabili e vari specialisti consulenti, 2 addetti alle terapie inalatorie, 10 addetti alla fango-balneoterapia, 5-8 massaggiatori, 2 fisioterapisti, 2 bagnini, 4 addetti alle pulizie, 2 manutentori. Oltre a quello per il funzionamento del Centro termale, è previsto il personale per la gestione della struttura alberghiera, delle piscine esterne, del centro benessere, del ristorante, dei bar, dei giardini e di tutti gli altri servizi, per un fabbisogno totale di 115 unità.

Ninetto Deriu ha spiegato di essere in attesa di un pronunciamento delle autorità competenti nel più breve tempo possibile, qualunque esso sia, nel rispetto delle leggi vigenti. Ed ha sottolineato come molti imprenditori, nel passato più o meno recente si siano arresi alla burocrazia, scegliendo di andare ad investire altrove, ma di non voler fare altrettanto ed ha sottolineato che, anche qualora le risposte fossero negative, resterebbe ad operare con le sue imprese nel Sulcis, territorio che oggi più che mai ha bisogno di imprese in grado di creare lavoro.

Prima di Cristiano Erriu era intervenuto l’ex presidente della Provincia di Carbonia Iglesias, Tore Cherchi, che ha sottolineato la validità e l’importanza del progetto presentato dal Gruppo Deriu.

«Il Piano Paesaggistico Regionale – ha detto Tore Cherchi – prevedeva di poter trasformare le volumetrie industriali in volumetrie ricettive, per compensare almeno in parte il gap di quei territori nei quali in passato non sono stati realizzati grandi interventi nel settore turistico. è successo, a distanza di anni – ha aggiunto Tore Cherchi -, che questa misura di compensazione individuata nelle aree Sardamag e Palmas Cave, per i ritardi registrati nelle bonifiche, nei fatti non si è tradotta in atto, rivelandosi una misura di compensazione che non funziona. La politica deve prenderne atto e chiedersi perché. Le intese in questi casi vanno valutate anche tenendo conto del contesto complessivo, del fatto che se si deve sviluppare il settore, con imprese di determinate caratteristiche, lo si deve fare dove è possibile, cioè dove si ha la risorsa termale (in passato, altri tempi beninteso, sono andati a cercare la miniera persino nello scoglio del Pan di Zucchero), e da ultimo si deve considerare che servono determinate strutture per assicurare la misura compensativa prevista dal Piano Paesaggistico regionale e se questa non è agibile al momento e non sarà disponibile ancora a lungo, toccherà ai sindaci e alla Regione far sì che lo strumento dell’intesa vada usato tenendo conto del contesto complessivo. Mi auguro che si possa sviluppare una discussione costruttiva e rapida – ha concluso Tore Cherchi – perché siamo di fronte a proposte imprenditoriali importanti non solo per l’impresa ma in possesso di una valenza di tipo generale.»

Per fugare perplessità e dubbi sollevati circa un eventuale futuro cambio di destinazione d’uso della struttura, a scopo speculativo, Ninetto Deriu ha spiegato che la destinazione urbanistica delle volumetrie non potrà essere modificata, come sottoscritto con atto notarile, per almeno 99 anni, rimanendo vincolata sempre e solo ad un centro termale.

L’assessore e vicesindaco di Sant’Antioco, Massimo Melis, ha ricordato come il Consiglio comunale abbia espresso parere favorevole sul progetto ed ha sottolineato l’esigenza di sostenere progetti come quello proposto dal Gruppo Deriu, per dare nuovi sbocchi ad un territorio finora condizionato dalla monocoltura mineraria prima e industriale poi.

«Sant’Antioco può dare un grande contributo alla ripresa economica del Sulcis – ha detto Melis – speriamo che il presidente Pigliaru e la nuova Giunta regionale colgano l’opportunità che noi vogliamo dare».

Un parere totalmente positivo sul progetto Coquaddus è stato espresso da Fabio Enne, segretario generale della Cisl, che ha sottolineato come l’imprenditore tre anni fa abbia rilevato lo stabilimento ex Ila con un rilevante investimento economico e, nonostante gli elogi ricevuti da tutta la classe politica, dopo quattro anni non abbia ancora ottenuto il via libera per l’installazione di tre pale eoliche necessarie ad abbattere i costi di produzione e quindi ad assicurare un futuro all’impresa e duecento persone stanno ancora aspettando di poter rientrare nel ciclo produttivo. Fabio Enne ha detto di non capire gli ostacoli che vengono posti alla realizzazione di un progetto come quello del Centro termale di Coquaddus e come rappresentante sindacale, ha detto di essere eventualmente pronto, qualora si rendesse necessario, anche a fare le battaglie per superare tutte le difficoltà burocratiche, per superare tutti gli ostacoli, anche modificare le leggi, se necessario, per fare le cose e creare una nuova economia in questo territorio.

«Si parla di grandi emergenze come Alcoa, Eurallumina, Portovesme srl, Carbosulcis – ha rimarcato Enne -, ma ci sono tante altre piccole e grandi emergenze della piccola e media impresa. Il sindacato non è solo per la grande industria, ma anche per progetti alternativi e questo è un segnale importante che bisogna assolutamente sostenere. Bisogna mettere i privati nella condizione di poter fare gli investimenti ed evitare che rinuncino e lascino questo nostro Sulcis.»

Anche il consigliere regionale Gigi Rubiu ha espresso un giudizio positivo sul progetto, e la necessità di sostenere progetti come questo che danno lustro al territorio e, ad iniziare dalle intraprese turistiche, ci mettono nella condizione di cambiare l’economia, fino ad oggi legata esclusivamente prima alle miniere poi all’industria. Si è poi complimentato con Ninetto Deriu per il coraggio mostrato nel portare avanti l’iniziativa nonostante tutte le difficoltà burocratiche. Gigi Rubiu ha sottolineato che in questo momento si potrebbe scrivere il futuro del territorio ma di essere anche preoccupato sul fatto che alcuni probabilmente non vorrebbero che questo avvenisse. Ha poi rimarcato l’esigenza di allungare la stagione turistica, oggi spesso limitata ai soli mesi estivi.

Ninetto Deriu ha chiarito di aver deciso di investire 20 milioni di euro su un Centro termale proprio perché le esperienze già operanti dimostrano che lavorano 12 mesi l’anno.

Anche il segretario generale della Cgil, Roberto Puddu, ha sottolineato l’importanza del progetto e sollecitato la sua approvazione, ricordando la prima presentazione del progetto, quando tutti si espressero favorevolmente, salvo poi, fuori dalla sala, assistere ad invettive verso coloro che avevano espresso parere almeno positivo, con dubbi ed insulti.

«La Cgil rappresenta 15.000 lavoratori del territorio – ha detto Puddu – almeno un terzo dei quali oggi non hanno un lavoro. Nel rispetto nelle norme e delle scelte del territorio, vedi i Consigli comunali che hanno titolo in materia, se i pareri sul progetto sono positivi, io esprimo un parere favorevole. Se questo progetto fosse sulla spiaggia io sarei contrario, ma questo progetto non è sulla spiaggia. E se fosse troppo vicino alla spiaggia, io direi che bisognerebbe chiedere all’imprenditore di spostarlo per quanto possibile. Bisogna ridurre i tempi delle autorizzazioni, dire sì o no, perché non è possibile essere ancora qui, dopo quattro anni, in questa situazione.»

Il convegno ha proposto tanti pareri positivi sul progetto, oltre alla posizione nuova della Regione, espressa dall’assessore dell’Urbanistica Cristiano Erriu, ma restano anche pareri contrari. Uno di questi è quello della sezione Italia Nostra di Sant’Antioco, che in una nota diffusa nei giorni scorsi, scrive che «l’intervento proposto non possiede i requisiti previsti dal PPR per le intese, in quanto in palese contrasto con gli obiettivi della pianificazione paesistica regionale, con l’intera disciplina paesaggistica e con quella urbanistica, in quanto si tratta per una parte di aree classificate H (vincolo di integrale conservazione)».

«Oltre ai vincoli naturalistici – sottolinea ancora Italia Nostra di Sant’Antioco – l’intera isola è tutelata dalla vigente normativa paesaggistica per cui in quell’area è improponibile un intervento edificatorio e va precisato che buona parte dell’intervento ricade in zona agricola che per definizione deve essere adibita ad attività agricola e non edilizio-turistico-alberghiera.»

Piazza Roma Carbonia 2 1

Nella settimana che va dal 21 al 27 aprile, lo sportello CeSIL – Centro Servizi per l’Inserimento Lavorativo dei Soggetti Svantaggiati del comune di Carbonia, rimarrà chiuso.

Lo Sportello riceve, presso il Front Office di Piazza Roma, il lunedì e il giovedì, dalle 9.00 alle 14.45, e il martedì, dalle 9.00 alle 13.00. I giorni di mercoledì e venerdì il CeSIL riceve su appuntamento. Telefono 0781/6941, e-mail: cesilcarbonia@gmail.com 

Piazza Roma Carbonia 2

L’Amministrazione comunale di Carbonia ha dato il via alla programmazione di “Estiamoinsieme” e “Nottinsieme” 2014.

Con la finalità di organizzare al meglio gli eventi da proporre a cittadini e turisti, l’Amministrazione comunale invita qualsiasi soggetto, interessato a partecipare attivamente alle manifestazioni “Estiamoinsieme” e “Nottinsieme” 2014, a presentare le proprie proposte.

Le proposte devono essere consegnate presso l’Ufficio Spettacolo del Comune di Carbonia, in piazza Roma, presso il 3° piano della Torre Civica, oppure attraverso una e-mail, con oggetto Carbonia proposte estate 2014, inviata all’indirizzo: agai@comune.carbonia.ca.it. Telefono: 0781-694412.

Le proposte devono pervenire entro e non oltre venerdì 31 maggio 2014.

Teatro Centrale 2008 1

Prenderà il via con la proiezione del film “Anni felici” di Daniele Lucchetti, prevista per domenica 27 aprile, alle ore 18.00, presso il Cine-Teatro Centrale a Carbonia, la seconda edizione della rassegna cinematografica “Identità in transito”.
La rassegna è organizzata dal Centro Servizi Culturali Carbonia Iglesias della Società Umanitaria, in collaborazione con l’assessorato alla Cultura del comune di Carbonia e i circoli del Cinema ARCI-UCCA e Ficc, e intende riprendere il tema dell’identità intesa come percorso di cambiamento e scoperta, conoscenza e contaminazione: identità che migrano, vivono in transito la propria esistenza, fornendoci uno spaccato di ciò che siamo, di ciò che siamo stati e che vorremmo essere.

Quattro gli appuntamenti in programma che andranno in scena tutti nella cornice del Teatro Centrale di Carbonia: dopo il debutto del 27 aprile la rassegna proseguirà mercoledì 30 aprile, alle ore 21.00, con la proiezione di “The Sessions”, film che vede nel ruolo di protagonista il premio Oscar Helen Hunt e che affronta la tematica della sessualità nelle persone con gravi disabilità fisiche, per poi proseguire domenica 04 maggio alle ore 18.00 quando verrà proposta la commedia “Gloria” del cileno Sebastián Lelio.

Chiusura prevista per mercoledì 07 maggio alle ore 21.00 con “Miele”, il primo film da regista dell’attrice italiana Valeria Golino.
Quattro preziose occasioni di socializzazione e di incontro con il pubblico e per il pubblico, nella splendida cornice del Cine-Teatro Centrale restituito stabilmente, grazie alla volontà dell’Amministrazione comunale anche all’attività cinematografica.
Il tutto aspettando il Mediterraneo Film Festival, che il prossimo ottobre a Carbonia vedrà in scena quanto di meglio il Cinema d’autore, e non solo, è stato in grado di proporre sui temi legati al Cinema del Lavoro e della Migrazione.

L’accesso a ogni singola proiezione avrà un costo di € 4,00. E’ previsto anche un biglietto ridotto per i giovani fino ai 21 anni e per gli associati ai circoli del cinema Ficc e Arci/Ucca.

Martedì 22 aprile e mercoledì 23 aprile, presso gli uffici del C.S.C., al Salone Velio Spano, sarà anche possibile acquistare un abbonamento in prevendita che darà diritto di accesso alle quattro proiezioni in programma e che avrà un costo di € 12,00 intero e € 10,00 ridotto.

L’assessorato regionale del Lavoro ha approvato il quattordicesimo elenco di piani di impresa validati dalla società Insar S.p.A nell’ambito dell’avviso “Promuovidea – finanziamento di idee d’impresa”.

L’intervento è finanziato con le risorse del Fondo sociale europeo Fse 2007-2013 ed è finalizzato alla promozione di idee di impresa, attraverso la concessione di un finanziamento per la loro realizzazione e l’erogazione di un servizio di supporto tecnico qualificato nella fase di avvio dell’attività.

Cala Domestica 5 copia

L’assessorato regionale del Turismo ha iscritto al registro regionale delle guide turistiche nuovi operatori che hanno superato il concorso per ottenere l’abilitazione.

L’iscrizione ha validità triennale; 60 giorni prima della scadenza gli interessati dovranno presentare la richiesta di rinnovo alla segreteria dei registri.

Il Papa a Iglesias 13
 
“L’Uomo della Storia – 1985: La Sardegna incontra Papa Giovanni Paolo II”. È questo il titolo della serata di raccolta fondi per l’emergenza alimentare organizzata da Associazione Figli d’Arte Medas e Caritas Diocesana di Cagliari. L’incontro, previsto per mercoledì 23 aprile alle 20 nella Parrocchia della Vergine della Salute in via Ausonia 22 a Cagliari, sarà presentato da Gianluca Medas che si avvarrà della collaborazione delle musiche del chitarrista Andrea Congia e dei canti di numerosi cori isolani.
In occasione della canonizzazione di Giovanni Paolo II, arte e beneficienza s’intrecciano per ricordare la visita pastorale in Sardegna del 1985. Tra cronache e testimonianze, le giornate che toccarono il cuore e la sensibilità del popolo sardo saranno raccontate da Medas rievocando l’agire politico e sociale che ha reso Wojtyla un punto di riferimento nella storia del Novecento.
La serata sarà impreziosita dai contribuiti delle diverse espressioni canore della Sardegna. Saranno presenti, infatti, Su Cuncordu Lussurzesu, rappresentante del canto a cuncordu, e il Coro di Aggius Galletto di Gallura, esponente del canto a tasgia; per il canto a tenore barbaricino previste le esibizioni del Tenore Murales di Orgosolo e del Populos Tenore Nugoresu; il canto polifonico sarà rappresentato dal Coro Ogliastra, diretto dal maestro Tonino Arzu, e dal Coro Universitario Terra Mea, diretto dal maestro Gigi Oliva e composto da elementi provenienti da tutta l’Isola; infine, il canto popolare dei Rosarianti di San Pantaleo di Dolianova e i mutetus delle improvvisatrici campidanesi Paola e Dolores Dentoni.
L’evento ha il fine di raccogliere fondi per finanziare le attività della mensa della Caritas cagliaritana che, distribuendo circa 700 pasti al giorno, cerca di corrispondere in maniera efficace all’emergenza alimentare della città. Nel piazzale della chiesa sarà inoltre allestito un centro di raccolta per beni di prima necessità.

 

La decisione di non opporsi all’impugnazione del governo contro le norme sulle accise, approvate dal Consiglio regionale all’unanimità, provocherebbe alla Sardegna un danno di oltre un miliardo di euro. E a dare supporto alla tesi dei Riformatori sardi è il parere tecnico del giudice Enrico Altieri, già presidente della Corte di Cassazione, sezione Tributaria, tra i massimi esperti tributaristi italiani.

E’ quanto emerso nella conferenza stampa svoltasi questa mattina nella sede regionale  dei Riformatori sardi, in via Firenze 20, a Cagliari.

I Riformatori sardi, che sul tema hanno presentato anche un’interrogazione a Francesco Pigliaru, chiedono di sapere cosa il presidente «intenda fare per opporsi alla impugnativa del Governo che, se accolta, provocherebbe alla Regione un danno economico valutabile in oltre un miliardo di euro; se intende costituire la Regione nel giudizio promosso dal Governo; se conferma le opinioni espresse qualche giorno fa, o almeno così riportate dalla stampa, dall’Assessore al Bilancio Paci che sosteneva le ragioni del Governo invece di quelle della Regione Sardegna».

I Riformatori sardi ricordano che la norma sulle accise «è stata approvata all’unanimità dal Consiglio regionale» e in particolare che l’articolo 8 dello Statuto stabilisce che «nelle entrate spettanti alla regione sono comprese anche quelle che, sebbene relative a fattispecie tributarie maturate nell’ambito regionale, affluiscono, in attuazione di disposizioni legislative o per esigenze amministrative, ad uffici finanziari situati fuori del territorio della regione». Senza considerare che «la nuova norma di riscrittura dell’articolo 8 dello Statuto Regionale sardo ha contestualmente legato ai maggiori proventi derivanti dalle nuove compartecipazioni l’imputazione al bilancio regionale della spesa sanitaria, delle spese relative al trasporto pubblico locale e alle misure di continuità territoriale».

La Corte Costituzionale, tra l’altro, ricordano ancora i Riformatori, «con sentenza n.95 del 2013 si è già espressa sulla materia delle entrate della Regione stigmatizzando l’inerzia Statale che “troppo a lungo ha fatto permanere uno stato di incertezza che determina conseguenze negative sulle finanze regionali, alle quali occorre tempestivamente porre rimedio, trasferendo, senza ulteriore indugio, le risorse determinate a norma dello statuto».

Ecco la nota predisposta dal giudice Enrico Altieri, già presidente della Corte di Cassazione, sezione Tributaria, tra i massimi esperti tributaristi italiani

La Sardegna e le accise

L’ultimo comma dell’art. 8 della legge fin. 2007 prevede un criterio di devoluzione di una quota di imposte, tra quelle previste dai precedenti numeri, percette fuori dal territorio sardo, purché relative a fattispecie tributarie “maturate” nell’ambito regionale. Il problema si è posto per le accise (il cui nome non viene utilizzato dalla norma, che parla di imposte sui consumi e di fabbricazione).

Problemi:

– cosa significa “fattispecie realizzate”? –

– a quali vicende si riferisce  l’espressione «in attuazione di disposizioni legislative o per esigenze amministrative»?

Le accise costituiscono un tributo oggetto di una organica disciplina dell’ordinamento dell’UE. Pertanto non è ammessa deroga da parte di norme o atti amministrativi statali o regionali.

Norme rilevanti:

direttiva del Consiglio  2008/118/CE

(disciplina generale delle accise – abroga la direttiva 92/12/CEE)

– l’art. 1 , comma 1, stabilisce che la direttiva si applica “alle accise gravanti, direttamente o indirettamente, sul consumo”

– l’art. 2 prevede che i prodotti sono soggetti ad imposta all’atto: a) della loro fabbricazione; b) della loro importazione nel territorio della   Comunità;

– nel  capo II (artt. 7 e segg.) vengono disciplinati l’esigibilità, il rimborso e l’estinzione dell’imposta;

– l’art. 7, comma 1, prevede che l’accisa diviene esigibile “al momento e nello Stato membro dell’immissione in consumo”.

E’ pertanto chiaro che la nascita dell’obbligazione tributaria è ricollegata alla fabbricazione o importazione, e non al consumo. Pertanto, la devoluzione della quota di accise alla Regione è dovuta per il fatto che il prodotto è stato fabbricato in Sardegna o ivi siano state espletate le formalità doganali, anche se i presupposti di esigibilità si sono verificati fuori dal territorio sardo. Quindi, perfattispecie maturata deve intendersi soltanto la fattispecie impositiva.

Quanto alla legislazione italiana, la separazione tra  presupposto per la nascita dell’obbligazione tributaria e la sua esigibilità era già contenuto nell’art. 2, nn. 1 e 2, del d.l.vo n. 504 del 1995.

Secondo i sostenitori della tesi contraria, la “maturazione” che fonderebbe il diritto della regione  Sardegna coinciderebbe col verificarsi dei presupposti dell’esigibilità, in quanto l’imposta sarebbe concepita come un tributo sul consumo. Si deve, innanzitutto, rilevare che  qui si confonde la nascita dell’obbligazione tributaria con l’incidenza definitiva del tributo su determinati soggetti. L’IVA, ad esempio, è certamente un’imposta gravante economicamente sul consumatore finale, ma la nascita dell’obbligazione tributaria si verifica prima e indipendentemente dal pagamento del prezzo al consumo. In materia di IVA, ad esempio, il fatto che gli obblighi di fatturazione e di pagamento siano da adempiersi fuori dal territorio sardo, per operazioni compiute in Sardegna da parte di soggetti che abbiano optato per il sistema di reverse charge, non escluderebbe la pertinenza del relativo gettito alla quota regionale.

L’attribuzione di quote di gettito fiscale è una scelta di tipo federalista, sulla quale non esistono, in linea di principio, ostacoli di diritto dell’UE, salvo i problemi di aiuti di Stato per i meccanismi di redistribuzione o di agevolazione territoriale.

Pertanto, il legislatore nazionale è libero di stabilire i criteri per determinare la base sulla quale effettuare la devoluzione a favore della Regione.

La rilevanza della nascita dell’obbligazione tributaria indipendentemente dalla sua esigibilità è stata affermata dalla Cassazione nella sentenza della Sezione tributaria n. 7080 / 2004. Si discuteva dell’esenzione delle accise sulle acquaviti invecchiate, Poiché tale regime era stato soppresso da una direttiva comunitaria, l’amministrazione   negava la spettanza dell’esenzione in quanto il prodotto non era stato ancora immesso in consumo. Secondo la Cassazione l’esenzione competeva per il solo fatto del completato processo d’invecchiamento, il quale costituiva, comunque, presupposto per la nascita dell’obbligazione tributaria.

Più in generale, se si esclude la pertinenza dell’imposizione dalla quota regionale quando i presupposti di esigibilità si sono verificati fuori dal territorio sardo, vi è da chiedersi quali sarebbero le ipotesi di cui all’ultimo comma del nuovo art.8 dello Statuto e lo stesso resterebbe, praticamente, privo di applicazione.

Una decisiva conferma si ricava dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 115 del 31 ottobre 2010 (rel. Gallo).

La Regione Sicilia aveva proposto conflitto di attribuzione contro una atto del Governo col quale veniva negata la pertinenza al bilancio regionale del gettito delle imposte di fabbricazione, riservato normativamente allo Stato. Secondo la Regione, il nuovo regime di tali tributi   aveva trasformato gli stessi da imposizione sulla fabbricazione in imposizione sui consumi, per cui doveva applicarsi la disciplina di tali tributi e quindi la devoluzione del gettito alla Regione. In altre parole, il presupposto impositivo   si sarebbe spostato dalla produzione al consumo.

La Corte osservava che, secondo le direttive comunitarie e la normativa statale, veniva in considerazione soltanto “il fatto generatore”, mentre il consumo assumeva rilievo soltanto  ai fini dell’esigibilità dell’obbligazione. Infatti, il regime  delle perdite e delle distruzioni ha riferimento al momento della fabbricazione.

La Corte rilevava altresì, che ai fini della risoluzione del problema, la distinzione tra “fabbricazione” e “consumo” finiva con l’essere puramente nominalistica. In definitiva, il fatto che in Sicilia avvenisse il consumo di prodotti fabbricati altrove era irrilevante per devolvere alla Regione una parte del gettito, che competeva, quindi, soltanto allo Stato.

Non si conoscono le motivazioni svolte dall’Avvocatura dello Stato a sostegno del conflitto. Nell’atto di denuncia si parla soltanto di invasione della competenza statale in materia tributaria e di attuazione del diritto dell’UE. In realtà, non pare che la formula usata nell’art. 1, comma 1, della legge regionale finanziaria 2014 , impugnato dal Governo, contenga qualcosa di diverso di quella contenuta  nel nuovo art. 8 dello Statuto.

Enrico Altieri