18 July, 2024
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La Giunta regionale guidata dal presidente Francesco Pigliaru ha dato il via, ieri pomeriggio, al programma “Garanzia Giovani”. La delibera, presentata dall’assessore del Lavoro Virginia Mura, riguarda l’approvazione della convenzione e del piano finanziario relativamente al programma operativo nazionale per l’attuazione dell’iniziativa europea per l’occupazione dei giovani, aperto a tutte le regioni con un livello di disoccupazione giovanile superiore al 25%.

L’obiettivo è quello di istituire per i giovani con meno di 25 anni una “garanzia” che comprenda un’offerta qualitativamente valida di lavoro, di proseguimento degli studi, di apprendistato o di tirocinio o altra misura di formazione entro quattro mesi dall’inizio della disoccupazione o dall’uscita dal sistema di istruzione formale.

«Accoglienza, presa in carico e orientamento sono i punti chiave del progetto – ha spiegato Francesco Pigliaru ai giornalisti -. Firmeremo la convenzione con il ministero del Lavoro l’undici aprile, e questa prima fase, che partirà il primo maggio, è una sperimentazione che conta su risorse importanti, 54 milioni di euro. È nostra intenzione irrobustire e mettere a regime questo importante accompagnamento istituzionale.»

L’assessore Virginia Mura ha specificato che il fine è creare un’opportunità per tutti i giovani.

«Si tratta di uno strumento innovativo e complesso, che permette un controllo costante – ha detto Virginia Mura -. La formazione riguarda anche i sistemi educativi e puntiamo a dare vigore all’apprendistato. Abbiamo l’obiettivo ambizioso di poter arrivare a coinvolgere nel programma 50mila giovani, tra ragazzi che per la prima volta si avvicinano al mercato del lavoro e disoccupati da accompagnare verso una nuova occupazione.»

 

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Il capogruppo dei Riformatori sardi, Attilio Dedoni, ha rivolto critiche alle dichiarazioni programmatiche del Presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ritenute priva di contenuti fondamentali che individuino la volontà della Giunta e quale sia la filosofia di agire. Per uscire dalla crisi, ha sostenuto, «non ci possiamo assoggettare alle decisioni prese da Roma, ma far valere i diritti dei sardi, con un confronto forte e determinato con lo Stato e con l’Unione europea».

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Si è aperta da alcuni minuti la seduta del Consiglio regionale, sotto la presidenza dell’on. Gianfranco Ganau. All’ordine del giorno di oggi il proseguo degli interventi sulle dichiarazioni programmatiche del Presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e l’elezione di quattro segretari del Consiglio regionale, come previsto dal comma 2 dell’articolo 4 del Regolamento.

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Dura presa di posizione dei consiglieri di minoranza del comune di San Giovanni Suergiu, Elvira Usai, Marco Zusa, Valentina Cuccu, Ninni Sini, Alessio Caddeo, Laura Deidda, Erminio Meloni e Gianni Carboni, sui disservizi postali presenti al centro del paese. Nel mirino dei consiglieri di minoranza c’è l’Amministrazione guidata dal sindaco, Federico Palmas.

«Ancora una volta l’amministrazione comunale di San Giovanni Suergiu – si legge in una nota – ha dato prova della propria inadeguatezza a risolvere i problemi del paese. L’ultimo in ordine di tempo è il caos che si sta verificando nella distribuzione della posta ai cittadini del centro, delle frazioni e dei medaus. Già da mesi gli abitanti di San Giovanni Suergiu non ricevono la posta o la ricevono con enorme ritardo.»

«Il servizio di distribuzione della corrispondenza – aggiungono i consiglieri di minoranza – ora si complica ulteriormente in base all’accordo raggiunto tra il sindaco Federico Palmas e i responsabili di Poste Italiane. Un accordo che, come gruppo di minoranza, reputiamo fortemente dannoso per i cittadini. Secondo tali disposizioni saranno collocate delle cassette modulari in prossimità delle case sparse, dei medaus e delle case coloniche. Ogni cittadino dovrà quindi recarsi alla più vicina per ritirare la propria posta. In attesa delle cassette modulari la distribuzione avverrà nella sede dell’aula consiliare secondo determinati orari, in totale dispregio alle più elementari norme sulla privacy e alle difficoltà oggettive di anziani e persone non autosufficienti che non possono muoversi in maniera autonoma. Decisioni di tale portata dovrebbero essere prese coinvolgendo i cittadini e non agendo in solitaria come è prassi consueta per il Sindaco e la sua maggioranza.»

«La Carta della Qualità di Poste Italiane – sottolineano ancora i consiglieri di minoranza – prevede che il portalettere recapiti al numero civico del cittadino. Dunque sarebbe molto più semplice e di buon senso da parte degli amministratori effettuare una ricognizione del territorio comunale con l’ausilio di planimetrie aggiornate e fornire una cartellonistica viaria dettagliata in modo tale che il postino possa raggiungere tutte le famiglie. Ovviamente il buon senso non appartiene a questa amministrazione sempre pronta a subire passivamente ogni cambiamento, senza discuterlo o condividerlo secondo i principi di democrazia partecipata tanto sbandierati. Come gruppo di minoranza – concludono Usai, Zusa, Cuccu, Sini, Caddeo, Deidda, Meloni e Carboni – chiediamo, dunque, che le scelte scellerate non ricadano sulla qualità di vita dei cittadini e che si ridiscuta con Poste Italiane l’accordo, che, si fa presente, nessun altro comune del Sulcis ha accettato. Ancora una volta San Giovanni Suergiu raggiunge record negativi!«

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«La tutela delle  prerogative autonomistiche della Sardegna restano la nostra priorità. Vigileremo e ci batteremo con ogni mezzo per mantenere e rafforzare la specialità della nostra Isola.»

Lo afferma il consigliere regionale dei Rossomori Emilio Usula, rimandando al mittente le dichiarazioni fatte dal leader di Sardigna Natzione Bustianu Cumpostu che ha accusato i sovranisti di aver «sacrificato la sovranità per salire sul carro del vincitore».

«I Rossomori – ha precisato Usula – hanno sempre creduto nei principi della specialità e della sovranità.  Ma credono anche nel dialogo e nel confronto.»

Per Usula bisogna elaborare azioni comuni a tutela della sovranità con l’apporto di tutte quelle forze che credono in questi principi, compresa Sardigna Natzione rappresentata da Bustianu Cumpostu.

«Dispiace – ha concluso Emilio Usula – che il leader di Sardigna Nazione, anziché cercare un confronto con noi per allargare il gruppo sovranista lanci accuse infondate e sterili. Basta con le polemiche, proviamo tutti insieme a incidere sulle scelte a tutela della nostra autonomia.»

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«Accogliamo la proposta del consigliere regionale del Pd, Franco Sabatini, che propone di avviare subito in Consiglio regionale un semestre di riforme: noi siamo d’accordo a patto che si parta subito con la cancellazione delle Province e il riordino degli enti locali.»

Lo dice il coordinatore regionale dei Riformatori sardi, Michele Cossa.

«Lo stiamo dicendo da mesi – prosegue Cossa – non c’è un minuto da perdere. Siamo contenti che finalmente anche nel Pd ci sia chi si rende conto che la Sardegna ha bisogno di riforme radicali e incisive. E, ovviamente, non si può che partire dalle Province, abrogate a furor di popolo dai sardi con i referendum, e dalla burocrazia che sta strangolando cittadini e imprese.»

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Cinque giorni dopo il dramma di Pierre Milia, i sindaci, riuniti a Sant’Antioco, hanno lanciato un nuovo accorato appello al Governo e alla Regione Sardegna per sostenere con forza e in tempi brevi, il rilancio del Sulcis Iglesiente, l’area economicamente più depressa d’Italia.

La crisi del territorio è arrivata da tempo ai livelli di guardia ed il suicidio del ristoratore di Sant’Antioco che ha scosso profondamente l’intera Isola, ha provocato una reazione di un’intera comunità che chiede risposte immediate per avviare il rilancio socio-economico.

Sul Sulcis Iglesiente ci sono i fari accesi da tempo ma finora, purtroppo, al di là delle buone intenzioni ed anche degli impegni assunti, vedi il Piano Sulcis, risultati non se ne sono visti ed un numero crescente di famiglie, giorno dopo giorno, approda drammaticamente alla condizione di povertà, come emerge dai dati sulla disoccupazione (quella giovanile ha superato la soglia del 50%), da quelli sulle famiglie assistite dalle amministrazioni locali con le risorse destinate alla sfera socio-assistenziale e ancora da quelli che quotidianamente si rivolgono ai centri della Caritas per ritirare generi alimentari di prima necessità.

Risposte, ma come? Sicuramente con lo stanziamento di risorse ma, soprattutto, con interventi in tempi brevi, brevissimi! Il problema, spesso, non deriva dalla mancanza di risorse ma dalla lentezza delle procedure burocratiche, così lunghe e contorte da portare al fallimento dei progetti, con spreco ingente di risorse, sia pubbliche sia private.

Anche questa mattina dai sindaci, riuniti nella sala consiliare del comune di Sant’Antioco, è emersa una richiesta precisa: allentamento dei vincoli del patto di stabilità, che impedisce alle amministrazioni di spendere le risorse, e tempi celeri per il rilancio delle autorizzazioni per la realizzazione dei progetti e degli investimenti proposti da soggetti privati dichiaratisi disponibili ad investire nel territorio per produrre una nuova economica, in molti casi alternativa al modello di sviluppo industriale che, nel bene e nel male, ha segnato la vita del Sulcis Iglesiente negli ultimi decenni.

In una situazione di crisi straordinaria, occorrono interventi ed azioni straordinari, senza i quali il territorio rischia di sprofondare irrimediabilmente. La politica è chiamata a dare risposte, senza più rinvii, per ridare fiducia e speranza ad un Sulcis Iglesiente che ha quasi perso anche la forza di urlare la propria rabbia e sempre più spesso si arrende, come ha fatto cinque giorni fa Pierre Milia.

Giunta Pigliaru
Il Presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ha incontrato ieri pomeriggio nella sala degli uffici della Regione, in viale Trento, i rappresentanti dei Sindacati confederali della Sardegna. Al tavolo della riunione, cui hanno partecipato l’assessore della Programmazione Raffaele Paci, l’assessore del Lavoro Virginia Mura e l’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras, erano presenti i segretari regionali Michele Carrus (CGIL), Oriana Putzolu (CISL) e Maria Francesca Ticca (UIL), accompagnati da alcuni rappresentanti delle segreterie. Al centro dell’incontro sono stati i temi del lavoro, le emergenze, le crisi, la cassa integrazione e la mobilità in deroga, ma anche le politiche attive, la formazione, le competenze. La prima intesa, al tavolo d’incontro, è stata sulla volontà condivisa di modalità di dialogo costanti, impostata su confronti costruttivi.

«La Sardegna ha bisogno dell’aiuto di tutti e siamo pronti ad accogliere suggerimenti e consigli – ha detto Francesco Pigliaru, sottolineando il comune impegno nell’evitare frazionamenti e dispersioni – il tempo degli annunci è concluso, ora è quello dell’agire per trovare le soluzioni. I punti su cui intervenire per far ripartire la macchina sono quelli che già conoscete, a cominciare dall’edilizia scolastica alla riorganizzazione dei centri servizi per il lavoro e il censimento delle opere cantierabili subito, sino all’applicazione della Garanzia giovani.»

Il Presidente della Regione ha poi proseguito toccando i temi portati al tavolo dai rappresentanti sindacali, a partire dalle grandi crisi industriali dell’Isola.
«Credo che non esista una risposta unica – ha spiegato Francesco Pigliaru – e che le vertenze in atto siano da affrontare separatamente, una per una. Ma uno dei problemi comuni a molte vertenze è quello dell’energia: l’arrivo del metano in Sardegna e costi energetici competitivi sono anzitutto un nostro diritto oltre che una condizione per una corretta concorrenza. Per quanto riguarda l’allentamento del patto di stabilità, altra azione su cui ci stiamo muovendo con determinatezza, giovedì saremo a Roma per discuterne con la Ragioneria dello Stato e con il ministero dell’Economia.»
Un approfondimento sul patto di stabilità lo ha portato l’assessore della Programmazione, che ha chiarito come questa giunta abbia intenzione di lavorare su richieste concrete e realmente fattibili: «Non sarà un processo facile, dobbiamo esserne consapevoli – ha sottolineato Raffaele Paci – lo affrontiamo con un serio dialogo istituzionale, ma se non otterremo i risultati attesi siamo pronti ad aprire una vertenza pubblica che coinvolga tutti i sardi». 

Due i punti principali toccati dall’assessore del Lavoro Virginia Mura, lo sblocco dei pagamenti del 2013 da parte dell’Inps per la mobilità in deroga e l’attuazione del programma Garanzia Giovani, il cui obiettivo è quello di istituire per i giovani con meno di 25 anni una “garanzia” che comprenda un’offerta qualitativamente valida di lavoro, di proseguimento degli studi, di apprendistato o di tirocinio o altra misura di formazione entro quattro mesi dall’inizio della disoccupazione o dall’uscita dal sistema di istruzione formale. Sul tema dell’energia si è soffermata l’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras, sottolineando che esiste un Piano energetico approvato, che sarà oggetto di approfondita analisi così da portare avanti le azioni condivisibili e correggere quanto reputato non congruo, raccogliendo ad integrazione le osservazioni che arriveranno dal dialogo con le parti sociali. Sulle emergenze, Maria Grazia Piras ha rilevato le criticità, evidenziando l’importanza di mettere al primo posto i lavoratori, di cui è essenziale non perdere la professionalità. Ancora, fondamentale il sostegno soprattutto ai giovani per la creazione d’impresa, valorizzando le competenze e creando un ambiente favorevole agli investimenti, con il coinvolgimento dei privati.

Nei prossimi giorni, Giunta e Sindacati concorderanno l’apertura di tavoli specifici sui vari i settori, a partire da lavoro e ammortizzatori sociali, così da costruire un confronto costante sulle situazioni di emergenza aggravate dai pesanti tagli subiti dalle Regioni.

 

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«Il  Partito Democratico del presidente Pigliaru, così come aveva già fatto al Senato, si è preso la responsabilità di bocciare l’emendamento che avrebbe consentito alla Sardegna di dividersi dalla Sicilia ed eleggere i propri rappresentanti al Parlamento europeo.» Lo ha affermato, intervenendo alla Camera, Pierpaolo Vargiu, deputato dei Riformatori Sardi e presidente della Commissione Sanità di Montecitorio.

«Non c’è tempo, ci è stato detto! Spieghino PD e FI – ha aggiunto Vargiu poco prima che la Camera bocciasse per soli 20 voti l’emendamento a favore della circoscrizione autonoma – come hanno usato il tempo sinora, cosa hanno fatto per tanti anni per garantire ai sardi la rappresentanza in Europa che, soltanto a parole, tutti riconoscono come un nostro diritto.»

«Non finga di stupirsi la cupola del PD sardo – ha concluso il deputato dei Riformatori sardi – se le percentuali di voto in Sardegna per le Europee saranno drammaticamente basse. I sardi non voteranno il 25 maggio non perché non credono all’Europa, ma al contrario perché ci credono davvero e non sopportano che il Parlamento italiano impedisca di eleggere i rappresentanti della Sardegna in Europa!»

Conferenza dei capigruppodichiarazioni_program_presidente_pigliaru_02042014

La conferenza dei Capigruppo, riunita questo pomeriggio sotto la presidenza del presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau, ha inserito all’ordine del giorno dell’Assemblea la discussione sulla revisione del titolo V. L’Aula ne discuterà domani pomeriggio, dalle 16.00. La Conferenza ha così accolto la richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio presentata dalla Giunta regionale.

Domani mattina, dalle 10,30, si concluderà, con l’intervento dei capigruppo e la replica del Presidente della Regione, il dibattito sulle dichiarazioni programmatiche. Seguirà la votazione per eleggere i segretari che faranno parte dell’Ufficio di Presidenza. Nel pomeriggio comincerà il dibattito sulla riforma del titolo V della Costituzione che si dovrebbe concludere con la votazione  di un ordine del giorno unitario. Sull’argomento sono state presentate due mozioni: una di maggioranza e l’altra di opposizione. La mozione della maggioranza, primo firmatario Pietro Cocco, impegna il Presidente della Regione Francesco Pigliaru a tutelare la specialità e l’autonomia dell’Isola, perché siano fatte salve le competenze già previste nello Statuto speciale che dovranno essere confermate, rafforzate e rilanciate nella riforma costituzionale in discussione al Senato. La mozione della minoranza, primo firmatario Attilio Dedoni, impegna il presidente della Regione a ricercare le più opportune e necessarie azioni politiche affinché venga salvaguardata la specialità autonomistica della Sardegna.

Mercoledì 16 aprile, alle ore 10,30, si insedieranno le commissioni consiliari. Nel pomeriggio, dalle 16.00,  si riunirà il Consiglio con, all’ordine del giorno, l’esame di alcune mozioni. I lavori dell’Assemblea proseguiranno anche giovedì mattina.