24 November, 2024
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Consiglio regionale 2 copia

Si sono conclusi i lavori della seduta pomeridiana del Consiglio regionale. La seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente Ganau. Dopo le formalità di rito, l’Assemblea ha iniziato l’esame delle due mozioni all’ordine del giorno, n° 6 e n° 20 che, con contenuti diversi, intendono sollecitare l’intervento della Giunta per protestare contro le inadempienze del Governo Renzi per la mancata erogazione dei fondi necessari alla ricostruzione, dopo l’alluvione del 18 novembre scorso che ha colpito oltre 60 Comuni della Sardegna.

Il primo firmatario della mozione 6, il consigliere di Forza Italia Giuseppe Fasolino, ha iniziato il suo intervento ricordando per nome le 19 vittime della tragica alluvione ma, ha aggiunto, «E’ nostro dovere pensare anche ai sopravvissuti che hanno perso tutto ciò che possedevano, noi dobbiamo fare tutto quello che possiamo per aiutarli». Il Governo, ha lamentato Fasolino, «ha promesso molto non ha mantenuto niente; ci sono danni per 650 milioni di euro secondo il commissario ed ora bisogna muoversi immediatamente almeno per il ripristino degli edifici scolastici». Ho visto con i miei occhi, ha proseguito l’esponente di Forza Italia, «cose strazianti ma persone orgogliose e combattive, persone con grande voglia di lavorare e imprenditori di buon cuore, associazioni che si sono impegnate al massimo come la Croce Rossa e La Caritas, che hanno raccolto diversi milioni, ma serve molto di più». Il consigliere Fasolino si è poi soffermato su alcune problematiche particolarmente contraddittorie: «Due settimane fa lo Stato ha approvato uno stanziamento di 90 milioni per la ricostruzione ma non a fondo perduto, i cittadini dovranno indebitarsi ancora per pagare questi debiti, che produrranno interessi per 6.5 milioni e mezzo, soldi che dovevano essere investiti sul territorio». Ad Olbia, ha continuato il consigliere Fasolino, è in ginocchio la mitilicoltura e senza contributi sarà la fine di questo comparto, senza dimenticare che questi operatori economici chiedono anche da anni la regolarizzazione della concessioni demaniali sulle quali pagano le tasse». E poi, ha concluso Fasolino, «Lo Stato vuole anche i soldi per l’intervento della Brigata Sassari, abbiamo il dovere di fare subito alcune cose, come allentare i vincoli della Regione e dei Comuni colpiti e, come Consiglio regionale, fare una legge ad hoc per dare risposte alla nostra gente, che ha la forza di reagire ma non è più disposta a subire o vedere calpestati i proprio diritti».

Per il Partito democratico, Giuseppe Meloni ha raccontato brevemente della sua esperienza di  sindaco di un comune colpito dall’alluvione e ha detto di aver assistito alle frequenti visite dei ministri che annunciavano interventi immediati ed aiuti concreti». Solo ad Olbia, ha ricordato Meloni, «i danni dei privati sono superiori a 95000 mila euro, più quelli del patrimonio edilizio, delle auto, delle aziende agricole». Per quanto riguarda i comuni, Meloni ha sottolineato che «hanno lavorato con risorse dei loro bilanci, perché dall’esterno sono arrivati solo aiuti peri i primi giorni post alluvione, poi più niente». L’esponente del Pd ha dato poi un giudizio negativo sulla misura «che ha allentato i vincoli di bilancio per i comuni perché, nei fatti, possono essere applicati solo ai pagamenti effettuati entro il 30 giugno». Ma ora, ha concluso Meloni, «i sindaci non sanno più cosa dire: il presidente e la Giunta onoreranno i loro impegni ma servono subito una ricognizione più accurata entro il 31 dicembre, la messa in sicurezza le scuole ed interventi rapidi per contrastare il rischio idrogeologico». Non accetteremo ma, ha polemizzato infine Meloni «trattamenti diversi da quelli di altre regioni d’Italia».

Dopo le illustrazioni delle due mozioni, il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, ha aperto la discussione e ha dato la parola alla consigliera regionale del Pd, Daniela Forma. L’esponente della maggioranza ha evidenziato che le due mozioni consentono di tenere i riflettori accesi su un disastro che ha causato vittime e fatto danni per circa 650 milioni di euro in 80 comuni della Sardegna. Pur evidenziando le iniziative positive portate avanti dai senatori sardi, Forma ha sottolineato che ad oggi non c’è certezza delle somme disponibili. La consigliera del Pd ha rilevato che il Governo ha usato un atteggiamento discriminatorio nei confronti della Sardegna, visto che in altre regioni, come l’Emilia Romagna, Lombardia e Veneto: in occasione di danni causati da calamità naturali i comportamenti del Governo sono stati differenti. «E’ doveroso – ha affermato Forma rivolgendosi al presidente Pigliaru – chiedere al Governo le medesime misure di sostegno utilizzate per le altre regioni colpite da eventi straordinari». In conclusione, l’esponente del Pd ha auspicato che dalle due mozioni si arrivi a un ordine del giorno condiviso che dia ampio mandato al presidente Pigliaru.

Ha poi preso la parola Giorgio Oppi (Udc). Nel suo intervento l’esponente della minoranza ha evidenziato come in altre occasioni gravi, come l’esondazione del rio Uri a Muravera e l’alluvione di Capoterra nel 1988, la Regione Sardegna aveva preso in mano la situazione e con due leggi aveva dato sollievo alle popolazioni colpite da questi eventi calamitosi. Oppi ha auspicato che gli assessori prendano spunto da quelle iniziative e ha esortato la Giunta a mettersi in contatto con il ministro dell’Ambiente «il quale si è detto disponibile, ma che ad oggi non ha ricevuto alcuna richiesta di confronto da parte della Regione».

Il presidente Ganau ha dato poi la parola a Eugenio Lai (Sel): «Abbiamo tre comuni, Esterzili, Sadali e Seulo senz’acqua perché le condotte di Abbanoa sono state distrutte dall’alluvione. Abbanoa è pronta per sostituirle, ma bisogna convocare subito una conferenza di servizi». Lai ha anche aggiunto  che ci sono comuni, come Seulo, praticamente isolati. «Abbiamo bisogno – ha detto – di fatti concreti da parte del Governo di Renzi: finanziare gli interventi e spendere subito le risorse, escludendole dai vincoli del patto di stabilità». Lai ha auspicato che si arrivi a unificare le due mozioni.

Il presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau ha dunque concesso la parola al consigliere del gruppo “Soberania e Indipendentzia”, Augusto Cherchi. L’esponente della maggioranza ha ricordato i mesi trascorsi dalla tragica alluvione, che lo scorso novembre ha causato vittime e disastri in molti territori dell’Isola. Il consigliere Cherchi ha affermato che la Sardegna è la Regione con il minor tasso di infrastrutturazione tra quelle italiane e significa, ha spiegato il consigliere del PdS, che in alcuni casi non esistono alternative nei collegamenti stradali e ferroviari e pertanto ripristinare strade e ponti in Sardegna è una priorità assoluta.

«Lo Stato è distratto», ha insistito Cherchi che ha poi sottolineato che il territorio sardo è quello che presenta il più alto tasso di rischio idrogeologico. «Negli ultimi 50 anni – ha ribadito Cherchi – la maggior parte delle vittime dei disastri ambientali si sono registrate proprio in Sardegna». «Prendiamo atto che lo Stato continua a non dare alla Sardegna ciò che gli spetta – ha proseguito l’esponente della maggioranza – e sappiamo bene che se lo Stato trasferisse alla Regione ciò che gli deve potremo fare da noi anche per riparare danni dell’alluvione». Il consigliere del gruppo Soberania e Indipendetzia ha concluso citando il caso della diga di contenimento del Temo («lavori conclusi da decenni ma mai collaudata») per denunciare la condizione in cui versa la Sardegna e per invitare il presidente della giunta, Francesco Pigliaru ad investire «nella sicurezza dei nostri territori e della nostra terra».

Il consigliere dei Riformatori, Luigi Crisponi, ha dichiarato di condividere i contenuti delle due mozioni in discussione e ha sottolineato, in apertura del suo intervento, il coraggio e la solidarietà mostrata dai sardi nei giorni della tragica alluvione. «Non possiamo però avere fiducia nello Stato – ha dichiarato l’esponente dell’opposizione – ma possiamo soltanto avere fiducia nello spirito di sopportazione dei sardi. Ma fino a un certo punto, però!». Il consigliere dei Riformatori ha quindi riportato l’esempio delle popolazioni del nuorese che hanno, con il proprio lavoro e l’impiego di mezzi propri, riaperto strade, riparato camminamenti, aiutato gli operatori in difficoltà e chi aveva bisogno di interventi immediati. Il consigliere Crisponi ha poi introdotto il tema, oggetto anche di un’interpellanza presentata dal gruppo dei Riformatori, circa la destinazione dei fondi raccolti per essere destinati agli aiuti per le popolazioni sarde colpite dalla tragica alluvione dello scorso novembre. L’esponente della minoranza ha lamentato l’assenza di un regolamento al riguardo e auspicato norme trasparenti e efficaci per disciplinare l’apertura dei conto corrente per la raccolta fondi a fini di beneficenza.

Il presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, ha dunque concesso la parola al consigliere del Psd’Az, Angelo Carta. L’esponente della minoranza ha evidenziato il disagio patito nei Comuni nel redigere i progetti di bilanci nel rispetto delle coperture finanziarie e delle norme vigenti in materia. Angelo Carta ha dunque criticato le coperture finanziarie («in parte ottenute con il taglio dei fondi agli Enti Locali») stabilite dal governo Renzi per «dare 80 euro in più ai dipendenti pubblici e a chi ha già una busta paga». Il consigliere del Psd’Az, pur dichiarando di condividere le dichiarazioni della collega Forma riguardo l’inopportunità di una “guerra tra disastrati”, ha evidenziato come nella norma approvata nel Parlamento siano esclusi dai dieci milioni dei cosiddetti “spazi finanziari dei Comuni” i centri del nuorese colpiti dall’alluvione dello scorso novembre mentre vi sono ricompresi tutti quelli della provincia Gallura. Angelo Carta ha denunciato di non aver visto nei Comuni neppure un euro per la Protezione civile e che nessuna risposta può essere data ai cittadini che chiedono lumi sui fondi destinati ai privati, a parziale ristoro dei danni subiti. L’esponente del Psd’Az ha dunque espresso condivisione per l’unificazione delle due mozioni in discussione e invitato il presidente della giunta, Francesco Piglairu a «ripristinare l’uguaglianza dei Comuni sardi davanti all’alluvione». Carta ha concluso con un ulteriore invito alla giunta perché intervenga presso l’Anas per ripristinare la rete viaria del nuorese prima dell’inizio della stagione turistica.

Il consigliere del gruppo del Pd, Gianmario Tendas, ha confutato in apertura del suo intervento il collegamento fra l’alluvione del 18 novembre scorso ed altri eventi simili accaduti in precedenza perché a suo giudizio si è trattato di eventi molto diversi fra loro. Quello di novembre, in particolare, «è stato eccezionale soprattutto perché ha interessato 82 paesi, circa il 22% del territorio regionale: quindi la situazione richiede interventi eccezionali, che a cinque mesi di distanza non ci sono stati». Occorre inoltre, secondo Tendas, «prestare molta attenzione alla situazione delle comunità locali perché altrimenti si genera ulteriore sfiducia nelle istituzioni e infatti va a votare il 30% come ad Uras». Questa drammatica vicenda, ha continuato Tendas, «ha messo in luce limiti ed inadeguatezza delle istituzioni e di un sistema che non tiene, nemmeno a livello di Protezione civile; dobbiamo dire con chiarezza che la nostra Regione è inadempiente perché non ha un centro di controllo e di coordinamento, nemmeno per accogliere aiuti da parte di altre regioni». Così come. ha osservato il consigliere, «siamo molto indietro in materia di prevenzione: una legge del 2012 obbligava i comuni ad approvare i piani di emergenza, ma su 377 solo 144 lo hanno fatto».

Il consigliere del gruppo Soberania e Indipendentzia, Paolo Zedda (Rossomori), intervenendo in Aula interamente in lingua sarda, ha ricordato i danni causati dall’alluvione lo scorso 18 novembre: 650 milioni di euro. Subito dopo l’evento calamitoso, ha ricordato Zedda, l’allora presidente del Consiglio dei ministri, Enrico Letta, promise ai comuni sardi l’invio di circa 100 milioni di euro per i primi interventi. «Ma is promissas funt abarradas promissas» ha denunciato Zedda: dopo cinque mesi le somme messe a disposizione ammontano a 32 milioni di euro (20 dello Stato e 12 della Regione). Bisogna mettere in piedi un piano di primo intervento e lavorare in prospettiva a un nuovo sistema fiscale che consenta alla Sardegna di poter badare alle proprie esigenze. L’Agenzia Sarda delle Entrate – ha concluso Zedda – può dare davvero una svolta nel rapporto con lo Stato.

Il capogruppo di Soberania e Indipendetzia, Emilio Usula, si è detto convinto che «l’esigenza di una sintesi fra le due mozioni è positiva e condivisibile, perché occorre fare presto». Tuttavia, il consigliere Usula ritiene importante che «i due documenti siano integrati con ciò che ancora manca cioè l’individuazione delle priorità, perché non tutte le situazioni sono uguali e ce ne sono alcune non possono essere rinviate». Citando poi un esempio simbolico delle sue affermazioni, Usula, ha parlato del piccolo comune di Onanì, «dove 450 persone sono rimaste praticamente isolate, per tutto l’inverno i bambini sono andati a scuola a Lula e Bitti, sulle strade non possono passare autobus e camion, ora siamo alle porte dell’estate e queste difficoltà possono aumentare anche per il rischio di incendi; però le persone di Onanì vogliono restare nella loro terra e ne hanno tutto il diritto».

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha pronunciato per tre volte la parole “vergogna” per mettere all’indice il governo nazionale, responsabile a suo avviso della situazione che è stata rappresentato in modo ampio e circostanziato dal dibattito in Consiglio regionale. «Lo Stato –  ha affermato Pittalis – ha dimostrato di saper fare buon esercizio della solidarietà parolaia ma senza alcuna azione utile e concreta per i nostri territori: ma, accanto alle responsabilità del governo, ci sono anche quelle (con le dovute eccezioni) dei nostri parlamentari, a fronte di provvedimenti che hanno elargito a piene mani per Roma ed altre realtà d’Italia». Il capogruppo di Forza Italia ha detto di condividere l’ordine del giorno unitario ma, ha avvertito, «sia chiaro che non possiamo lasciare solo il presidente in una posizione di debolezza, daremo il nostro sostegno ma nella chiarezza delle cose che dobbiamo dire, basta due pesi e due misure, saremo a schiena dritta senza fare sconti a nessuno». Non dobbiamo poi dimenticare, ha detto Pittalis, il monito arrivato da Monsignor Sanguinetti che. parlando della Gallura ma non solo, ha ricordato «che 800 persone sono ancora senza un tetto solo ad Olbia, molto probabilmente sono molte di più e stanno andando avanti con la solidarietà dei volontari: con la precedente legge finanziaria abbiamo realizzato un accordo  bipartisan per introdurre alcune norme in materia di rischio idrogeologico e sostegno alle categorie produttive, siamo disponibili a collaborare ancora nel merito delle questioni».

Dopo una breve sospensione dei lavori, i capigruppo di maggioranza e opposizione hanno presentato un ordine del giorno unitario sostitutivo delle due mozioni presentate «sulla necessità di intervenire presso il Governo nazionale per concordare gli aiuti economici ancora non erogati e,necessari per la ripresa economica delle famiglie, delle attività produttive e degli enti locali colpiti dall’alluvione del 18 novembre 2013, per la mitigazione dei rischi idrogeologici, e per la messa in sicurezza degli edifici scolastici nelle aree a rischio idrogeologico».

Nel testo (Cocco e più), sottoscritto da tutti i consiglieri regionali, si impegna il presidente della Regione «a intervenire presso il Governo centrale al fine di procedere celermente a una stima più compiuta del valore effettivo dei danni subiti dal patrimonio privato e pubblico, in particolare da imprese e famiglie; utilizzare tutti gli strumenti, anche quelli, normativi nazionali e comunitari, che aiutino in modo significativo i privati cittadini a ripristinare entro il 31 dicembre 2014 il proprio patrimonio immobiliare e mobiliare danneggiato e le attività produttive di terra e mare; procedere rapidamente alla messa in sicurezza degli edifici scolastici; avviare in tempi brevi gli investimenti necessari per la mitigazione del rischio idrogeologico nel territorio regionale, con priorità per le aree colpite dall’alluvione del 2013 escludendoli dai vincoli del Patto di Stabilità; concordare le coperture finanziarie per gli interventi proposti garantendo parità di trattamento rispetto a situazioni simili accadute in Italia».

Il presidente Ganau ha concesso la parola al presidente della Regione, Francesco Pigliaru per  il parere della Giunta. Il capo dell’esecutivo regionale si è detto favorevole all’ordine del giorno e ha espresso apprezzamento per il pronunciamento unanime del Consiglio «perché rinforza la Regione nelle azioni da portare avanti nei confronti dello Stato». Il presidente Pigliaru ha ricordato che al momento sono disponibili circa 150 milioni di euro, «del tutto insufficienti e per questo la Giunta sta proseguendo nel confronto con lo Stato per ottenere quanto necessario e rendere la situazione della Sardegna paritaria nei confronti delle altre regioni colpite da simili calamità». «Il 22 aprile scorso – ha affermato Pigliaru – abbiamo chiesto la costituzione di  un tavolo Stato-Regione per proseguire nella tutela dei diritti della Sardegna e per escludere le risorse destinate alla ricostruzione e a mitigare il rischio idrogeologico dal patto di stabilità».

Per dichiarazioni di voto sono intervenuti Efisio Arbau (capogruppo “Sardegna Vera”) per chiedere al Consiglio più azioni concrete e meno mozioni. A rispondere è stato Pietro Pittalis (capogruppo Forza Italia), il quale ha ricordato al consigliere Arbau come la presentazione di mozioni e ordini del giorno rientri nell’attività e nelle prerogative dell’opposizione.

Il presidente Ganau ha posto in votazione l’ordine del giorno che è stato approvato all’unanimità.

Il presidente del Consigli  ha dunque concesso la parola al consigliere Giuseppe Fasolino (Fi) per l’illustrazione della mozione n. 11 sulla grave crisi che attraversa il settore del sughero. L’esponente di Forza Italia ha definito la mozione “emblematica”  della situazione dell’economia sarda, «perché tratta la crisi di un settore che può rappresentare, invece, il motore della nostra economia». Il consigliere Fasolino ha ricordato la strategicità del settore e la grande valenza economica della filiera nell’ambito dei piani di sviluppo dell’Isola e per la qualità della vita in Sardegna. «Dal sughero – ha affermato Giuseppe Fasolino – nasce buona impresa e buon lavoro, senza inquinamento, senza pericoli per l’ambiente e senza precarietà».

L’esponente della minoranza ha riassunto i numeri della crisi nel calo degli addetti che in pochi sono passati da 5.000 a 500 e ha sottolineato la necessità di interventi per così dire “ordinari” ad incominciare da una efficace lotta agli incendi che rappresentano ancora oggi un percolo concreto per la coltivazione, ma soprattutto ha invocato “strumenti nuovi” ad incominciare dalle politiche di marketing, da una politica del credito che allenti la morsa sulle aziende e garantire la continuità di quelle politiche intraprese nella scorsa legislatura per attrarre importanti capitali dall’estero.

Difendere le nostre produzioni dal mercato del falso è un’altra delle priorità indicate dal consigliere Fasolino, insieme con l’impegno per rianimare il distretto del sughero la cui filiera si sviluppa interamente nel territorio gallurese.

Il consigliere di Fi ha chiesto alla giunta di procedere in un “nuovo patto per il sughero” che coinvolga operatori, Regione e ministero.

Per il Pd Luigi Lotto si è detto convinto che il sughero sia uno dei prodotti principali della Sardegna che da sempre alimenta, fra l’altro, un interessante indotto artigiano. «Ora anche questo settore è entrato in crisi, ha affermato Lotto, soprattutto perché la riforestazione non ha avuto il successo sperato». Detto questo, ha proseguito il presidente della commissione Attività produttive, «a che serve parlarne oggi, si pensa che ci siano le condizioni per intervenire producendo una norma di forte significato? Se non ci sono queste condizioni, la cosa si esaurisce in un dibattito interno all’Aula che non ha immediate prospettive». Nei precedenti cinque anni non se ne è parlato, ha ricordato Lotto, ma il tema va affrontato: «La commissione farà la sua parte, anche perché la mozione ha contenuti condivisibili; ben venga, inoltre, un documento unitario del Consiglio».

Gianluigi Rubiu, dell’Udc, ha replicato in qualche modo al collega Luigi Lotto, precisando che per parlare del sughero «questa è una occasione propizia, dato che il Consiglio regionale sarà chiamato a scrivere fra breve il piano di sviluppo rurale, principale strumento di pianificazione per tutto il comparto». Rubiu ha poi suggerito che il Consiglio si occupi al più presto del centro sperimentale per il sughero di Tempio.

Il presidente del Consiglio ha concesso la parola per le dichiarazione di replica riservate alla giunta, all’assessore dell’Ambiente,  Donatella Spano. L’assessore ha dichiarato in apertura del suo intervento di condividere l’analisi sulla centralità del comparto per l’economia della Sardegna. Un comparto, ha spiegato, «che si trova da tempo al centro di processi di trasformazione e ammodernamento ai quali deve cercare di rispondere in modo dinamico ed efficace, introducendo maggiori quote di innovazione». La Regione, dal canto suo, opererà, secondo l’assessore, lungo tre direttrici: «Il piano forestale, il programma di sviluppo rurale e l’applicazione di un protocollo d’intesa fra ministero dell’Ambiente, delle Politiche agricole e Regione Toscana approvato nel 2008 e realizzato solo in minima parte; il protocollo prevedeva attività specializzate di grande importanza, processi di filiera, certificazioni, innovazione e ricerca, professionalizzazione delle maestranze, divulgazione delle buone pratiche per gli operatori del settore, coinvolgimento di associazioni di categoria». Lo riattiveremo, ha assicurato l’assessore, «di concerto con gli assessorati dell’Agricoltura e dell’Industria e in quella sede daremo vita ad azioni specifiche con le risorse dei fondi strutturali 2014- 2020, con il forte contributo alla definizione delle strategie che arriverà dall’Ente, foreste, da  Agris, dalle Università e da altri enti di ricerca, con l’obiettivo di rilanciare su scala regionale la multifunzionalità delle sugherete e della quercia da sughero, nel cui ambito la funzione produttiva resta primaria ma le altre contribuiscono al reddito complessivo prodotto».

Al termine dell’intervento dell’assessore, il capogruppo del Pd Pietro Cocco ha chiesto una breve sospensione dei lavori, per verificare la possibilità di predisporre un ordine del giorno unitario. La richiesta è stata accolta.

Dopo la sospensione, il presidente Ganau ha comunicato la presentazione di un ordine del giorno unitario che è stato approvato dall’Assemblea con 52 voti favorevoli ed una sola astensione.

A conclusione della lettura dei risultati della votazione, il capogruppo del Pd, Pietro Cocco, ha chiesto al presidente del Consiglio la parola per domandare, ai sensi dell’articolo 114 del regolamento interno, l’inserimento all’ordine del giorno di una mozione urgente in materia di trasporti e in particolare sul capitale di controllo della Tirrenia navigazione.

Il presidente del Consiglio ha chiesto alla giunta di esprimere il parere che è risultato favorevole, così come a favore si sono espressi i quattro capigruppo chiamati ad esprimersi due a favore e due contro sulla proposta avanzata dal capogruppo del Pd. A questo punto il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis,  ha chiesto al presidente del Consiglio una breve sospensione dei lavori che il presidente Ganau ha immediatamente accordato. Alla ripresa dei lavori dell’Aula, il presidente ha concesso la parola al capogruppo del Pd, Pietro Cocco, per illustrare il documento sottoscritto da tutti i capigruppo dei gruppi presenti in Consiglio.

Il consigliere Pietro Cocco ha sottolineato come la mozione esprime la preoccupazione del Consiglio, per le notizie apprese dalla stampa, sull’acquisizione del pacchetto di maggioranza della Cin da parte del gruppo Moby-Onorato. «Pur senza entrare nel merito delle dinamiche societarie – ha argomentato il capogruppo della maggioranza – il Consiglio guarda con preoccupazione alla circostanza che oltre il 90% del traffico passeggeri e merci, da e per l’Isola, passi in mano ad un unico gruppo imprenditoriale». Da qui l’impegno per la giunta «perché informi il ministro delle Infrastrutture affinché intervenga con urgenza per scongiurare tale eventualità». Il presidente del Consiglio ha concesso dunque la parola al capogruppo di Sel, Daniele Cocco, ma il capogruppo di Forza Italia Pittalis,  intervenendo sull’ordine dei lavori ha precisato che l’accordo tra i capigruppo prevedeva che la mozione doveva  essere votata senza correzioni rispetto al testo sottoscritto e illustrato dal capogruppo del Pd, Pietro Cocco. Il capogruppo di Sel ha quindi rinunciato all’intervento e il presidente del Consiglio ha posto in votazione la mozione Cocco Pietro e più sulla paventata acquisizione del pacchetto di maggioranza della Cin da parte del gruppo Cin-Tirrenia. La mozione è stata approvata all’unanimità.

Il presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, ha quindi invitato il primo firmatario della mozione n. 16 ad illustrare il documento sulla fusione della Abf leasing nella società Sardaleasing e sull’operato del gruppo Bper. Il consigliere Antonello Peru ha illustrato in premessa i valori delle due società e le rispettive partecipazioni nel capitale sociale. La Abf leasing (100% delle quote alla Bper) e capitale sociale di sette milioni e ottocentomila euro; e la Sardaleasing (oltre 91% al Banco di Sardegna, 5% Bper e il resto con piccole partecipazioni delle camere di commercio di Nuoro e Cagliari) con capitale sociale pari a cinquantuno milioni e seicentocinquanta mila euro. Il consigliere di Fi ha sottolineato come, «nonostante la differenza nel capitale sociale, la fusione ha previsto un concambio di azioni tra le due società di 546 azioni Sardaleasing ogni 100 azioni Abf leasing. Quest’ultima – ha rimarcato Antonello Peru – ha così raggiunto un valore di 42 milioni di euro, cioè sei volte superiore al valore di Abf, prima della fusione con Sardaleasing».

L’esponente della minoranza ha poi definito “discutibile” la modifica dell’articolo 1 della nuova Sardaleasing (capitale sociale di circa 93 milioni di euro, 50.12% al Banco di Sardegna e 48.86% alla Bper) che consente alla banca emiliana di assumere ogni decisione pur avendo – al momento – la quota minoritaria del capitale sociale. Il consigliere Peru ha dunque dichiarato la propria ferma contrarietà per il trasferimento della direzione generale della nuova Sardaleasing da Sassari a Milano,  perché ha spiegato, «significa l’abbandono del territorio sardo, la mortificazione delle professionalità presenti in Sardaleasing e un concreto rischio per i livelli occupazionali, senza intravedere vantaggi per il sistema economico sardo».

Il consigliere dell’opposizione ha citato i sindacati per definire l’operazione di fusione come una vera e propria operazione di “colonialismo finanziario” e ha denunciato come la nuova Sardaleasing rappresenta il primo passo del progetto della Bper per realizzare la cosiddetta “banca unica”. Antonello Peru ha rimarcato il rischio che dopo l’asset del leasing siano a rischio la Numera e la “divisione consumer” insieme con l’autonomia della Banca di Sassari e del Banco di Sardegna. Da qui l’invito perché la Regione e la Fondazione banco di Sardegna «mostrino una ferma opposizione ad un progetto che impoverisce i sardi e lascia agli emiliani la gestione e il controllo delle politiche del credito in Sardegna». Peru ha quindi invitato la giunta e il Consiglio a rifiutare le logiche che sottostanno alla fusione della Sardaleasing («significa avvallare il modello di banca unica che piace agli attuali manager Bper») e ha auspicato un pronunciamento contro il trasferimento della direzione generale della nuova Sardaleasing a Milano e una presa di posizione forte a favore dell’autonomia di Banca Sassari e Banco di Sardegna. La richiesta conseguente è stata quella di procedere con l’audizione dei vertici Bper nella preposta commissione consiliare, insieme con un intervento della Regione sulla questione del credito («per riaffermare il ruolo della Regione e della Sardegna nelle scelte che toccano le tasche dei sardi e i bilanci delle nostre società»). Il consigliere Peru ha ricordato inoltre la commissione speciale istituita nella scorsa legislatura («per fare luce sulla cessione del Banco alla Bper e sul ruolo della Fondazione») per volontà unanime del Consiglio ma mai insediata, insieme con un rilievo critico per «i diffusi e trasversali interessi del settore». Nell’auspicare collaborazione il consigliere Peru ha concluso auspicando un intervento efficace da parte della giunta per «evitare di proseguire in un generale e diffuso atteggiamento di complicità con chi conduce piani incentrati sui profitti fatti lontano dalla Sardegna e in danno dell’economia sarda».

Il primo a intervenire nella discussione è stato Piero Comandini (Pd). L’esponente della maggioranza ha evidenziato come ci sia una linea di tendenza nazionale ed europea di razionalizzazione del sistema bancario che vedrà, nel prossimo anno, la chiusura di 852 sportelli e 1800 circa nei prossimi tre anni. Comandini ha evidenziato che la sede della banca resterà a Sassari, come previsto dallo Statuto, e che sia le aziende sia la Camera di Commercio hanno espresso parere favorevole a  questa fusione. Il problema, secondo il consigliere del Pd, non è la sede dell’Istituto, ma le politiche attive messe in campo in materia di credito.

Per la consigliera di Forza Italia, Alessandra Zedda, non è un argomento da sottovalutare perché le banche e il sistema del credito hanno avuto un ruolo importante nelle politiche attive regionali a sostegno del tessuto produttivo isolano. E’ vero, ha confermato Zedda, che la sede resterà a Sassari, ma «la paura è che le decisioni saranno invece prese altrove». L’esponente di Forza Italia ha sottolineato le difficoltà logistiche che dovranno sopportare la Sardegna e le aziende isolane nel rapportarsi con funzionari che si trovano fuori dalla Sardegna. «Poco importa – ha detto – se camera di commercio e banche sono favorevoli alla fusione, le nostre azioni devono avvicinare sempre di più il credito alle famiglie e alle aziende dell’Isola».

Sorpreso della mozione, si è detto il capogruppo del Pd, Pietro Cocco, il quale ha evidenziato come la commissione speciale citata dal consigliere Peru non si sia insediata a causa di problemi legati all’allora maggioranza, oggi diventata opposizione in Consiglio. Pietro Cocco ha evidenziato che il compito del Consiglio è di valutare se la fusione crei danno alla Sardegna o crei invece nuove opportunità, senza mischiare politica e finanza.

Il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni ha ricordato che, per quanto riguarda la vicenda della precedente legislatura, «fu il Pd a lasciar trascorrere il tempo senza nominare il presidente, che doveva esprimere». E’bene invece, ad avviso di Dedoni, «che le questioni della finanza si discutano in modo aperto senza segreti per nessuno; magari chi conosce meglio il problema è qualche assessore della giunta regionale, per quale motivo la nostra Assemblea non dovrebbe poter discutere di questi problemi?» Del resto, ha osservato il capogruppo dei Riformatori Dedoni, «la Regione esprime propri rappresentanti all’interno della Fondazione, ma poi guardiamoci intorno: la finanza si è mangiata l’economia reale e ci sono buoni motivi per essere molto preoccupati».

Il presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, ha dunque concesso la parola all’assessore della Programmazione, Raffaele Paci, per lo spazio di replica riservato alla giunta regionale. L’assessore ha affermato che per l’esecutivo «è essenziale un credito che funzioni bene e stia vicino alle imprese, perché senza queste condizioni non potrà ripartire una politica di sviluppo per la Sardegna». Lo scenario, ha ricordato Paci, «è profondamente cambiato: la leva non potrà essere quella delle risorse pubbliche che anzi saranno sempre meno». Piuttosto, ha rilevato l’assessore della Programmazione, «emerge uno scollamento fra quello che c’è scritto nella mozione con alcuni passaggi forti e scorretti, ed una discussione seria sul credito nel cui ambito la Giunta è pronta a fare la sua parte, avendo grande rispetto per il mercato, gli operatori privati, la banca centrale e la Bce». Nel merito, ha sintetizzato Paci, «siamo di fronte ad una legittima scelta di azionisti privati, è la Sardaleasing che incorpora Abf e diventa più grande  arrivando fino ai primi 10 posti a livello nazionale fra le società di settore, mantiene la sede legale a Sassari (cosa che conviene alla Sardegna anche per concrete ragioni di entrate)». E’vero che la direzione generale viene trasferita a Milano, ha ammesso l’Assessore, «ma le strutture operative e di staff  restano equamente ripartite fra Sassari e Milano; non va dimenticato che a favore della fusione hanno votato tutti gli azionisti ed anche la Sfirs che per la prima volta sarà nel cda di Sardaleasing». Nel ribadire il suo no alla mozione, Paci ha comunque ribadito la sua disponibilità ad un dibattito sul credito.

In sede di replica Antonello Peru, di Forza Italia, ha preso atto polemicamente che «la maggioranza è soddisfatta perché la Sardaleasing è diventata più grande e più importante mentre, in realtà, questa maggioranza non difende la Sardegna». «Non c’entra – ha detto ancora Peru – la commissione speciale dell’altra legislatura e la fusione fra Sardaleasing e Abf: la preoccupazione nasce perché la testa della società finisce a Milano e le nostre pratiche finiscono a Milano, resto convinto che questo è l’inizio dello spostamento di un organismo che produceva e che sarà sradicato dal suo territorio di riferimento». Se qualcuno non se ne è accorto, ha affermato l’esponente di Forza Italia, «questo è il problema più grave, come ben sanno le imprese sarde, gli operatori economici e i dipendenti dell’azienda e non basta dire che la Regione non ha competenze, se seguiamo questa linea lo dobbiamo dire anche per Alcoa e tutto il resto».

Il consigliere Roberto Deriu (Pd), annunciando  il suo voto contrario ha parlato di «disorientamento prodotto dalla mozione; dal punto di vista ideologico come ha detto Cocco, noi siamo a disagio nel dover difendere la legittimità di determinate decisione aziendali, ora provo anche uno sgomento politologico perché Forza Italia si preoccupa di alcune decisioni si prendono a Milano».

Il capogruppo del Pd Pietro Cocco ha parlato invece di «un po’ di confusione nella mozione, mentre l’assessore Paci e ha espresso in modo limpido e lineare la posizione della Giunta e della maggioranza del Consiglio regionale». Quanto alla commissione speciale della precedente legislatura, a parere di Cocco «il presidente doveva essere Giacomo Sanna, che peraltro era stato il promotore dell’iniziativa».

Per dichiarazioni di voto è intervenuto Pietro Pittalis, capogruppo di Forza Italia, il quale ha ribadito come quello in discussione sia un argomento importante. L’esponente della minoranza ha affermato che il problema del credito va affrontato in un confronto aperto e sereno per valutare l’incidenza delle politiche delle banche sulle aziende e sulle famiglie sarde. Pittalis ha esortato l’Aula a non banalizzare questa mozione e a guardare con attenzione a quanto sta accadendo nell’Isola.

Voto contrario è stato annunciato dal capogruppo di Sel, Daniele Secondo Cocco: «Il problema del credito in Sardegna non si risolve con questa mozione». Dello stesso parere anche il capogruppo di Sardegna Vera, Efisio Arbau: «Dobbiamo portare gli Istituti di credito a non dimenticare le proprie responsabilità». Arbau ha esortato la Giunta a intervenire a favore delle aziende e delle famiglie che, in questo periodo, non riescono a sostenere gli impegni presi con le banche.

Per Angelo Carta (Psd’Az) ogni evento che accade in Sardegna si può vedere sotto l’aspetto notarile, ossia della correttezza formale, oppure vedere quali effetti porti all’Isola. Secondo l’esponente dell’opposizione «la lettura notarile dell’assessore Paci è insufficiente».

Il presidente Ganau ha dato la parola a Luigi Lotto, consigliere del Pd e presidente della Commissione Attività produttive, il quale ha sollecitato l’Aula a rinviare nelle giuste sedi l’esame del problema del credito in Sardegna, convocando anche i soggetti interessati.

Il capogruppo dei Riformatori, Attilio Dedoni, ha dichiarato il voto a favore per la mozione Peru (Fi) perché «ha riproposto all’attenzione del Consiglio il delicato tema del credito».

Il consigliere di Fratelli d’Italia (gruppo “Sardegna”) ha dichiarato il voto a favore della mozione n. 16 «per coerenza», perché pur ammettendo in ipotesi la validità delle dichiarazioni dell’assessore Paci il Consiglio si era espresso in precedenza sulle dinamiche societarie in atto all’interno del gruppo privato Tirrenia. «Non capisco dunque – ha concluso il consigliere Truzzu – come si possa affermare che la giunta e il Consiglio devono stare fuori dalle dinamiche che riguardano i gruppi bancari operanti in Sardegna».

Il consigliere di Forza Italia, Antonello Peru, ha dichiarato il voto favorevole alla mozione e auspicato un ripensamento della maggioranza. «Sono soddisfatto – ha dichiarato l’esponente della minoranza – perché dal dibattito è scaturito un punto di chiarezza e cioè la giunta e la maggioranza non hanno critiche da fare all’operato della Bper in danno dell’autonomia degli istituti di credito sardo e del sistema economico della Sardegna».

Il presidente del Consiglio non avendo altri iscritti a parlare ha posto in votazione la mozione n. 16 che è stata respinta dall’Aula.

Si è poi passati alla discussione della mozione n. 19 (Truzzu e più) sulla metanizzazione dell’Isola ma il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, intervenendo sull’ordine dei lavori ha evidenziato come la complessità del tema in oggetto avrebbe comportato tempi lunghi per la discussione.

Il capogruppo del Pd, Pietro Cocco, si è invece dichiarato disposto a procedere secondo l’ordine dei lavori stabilito. Il presidente del Consiglio ha dunque convocato una breve conferenza dei capigruppo e al termine ha annunciato la sospensione dei lavori e la convocazione del Consiglio al domicilio.

Consiglio regionale 2 copia

Il Consiglio regionale, al termine della discussione della mozione del centrodestra «sulla crisi del sughero in Sardegna» ha approvato, con 52 voti e un astenuto, un ordine del giorno unitario.

Il documento impegna la Giunta Pigliaru a perseguire gli obiettivi del Piano forestale del 2007 «per il potenziamento del settore del sughero»; a definire le strategie «per lo sviluppo delle politiche di sviluppo del comparto» e a riprendere le interlocuzioni con il Ministero dell’Ambiente «per valutare la possibilità di attivare le risorse previste dal Protocollo d’Intesa firmato nel 2009 da Stato e Regione».

 Moby 9 copiaConsiglio regionale 1 copia

Il Consiglio regionale ha preso posizione oggi sull’annunciato passaggio della CIN (Compagnia Italiana di Navigazione) al Gruppo Moby-Onorato. Lo ha fatto con una mozione urgente, firmata da tutti i capigruppo, con la quale esprime “grande preoccupazione” per un’operazione che consentirebbe l’acquisizione del 90% del traffico passeggeri e merci da parte di un unico gruppo imprenditoriale.

Il documento, approvato all’unanimità dal Consiglio, impegna la Giunta regionale ad informare il ministro Lupi, affinché intervenga con la massima decisione ed urgenza per scongiurare tale eventualità potenzialmente lesiva della libera prestazione dei servizi di trasporto marittimo da e per  la Sardegna.

Dichiarazioni_program_presidente_pigliaru3_02042014 

Il Consiglio regionale, a conclusione del dibattito sulle mozioni di centrodestra e centrosinistra sui ritardi nell’erogazione dei fondi per l’alluvione del 18 novembre scorso a cittadini e imprese, ha votato all’unanimità un ordine del giorno unitario.

Il documento, che ha ottenuto il parere favorevole del Presidente della Regione Francesco Pigliaru, impegna la Giunta regionale ad intervenire presso il governo centrale al fine di procedere «ad una stima più compiuta del valore effettivo dei danni subiti dal patrimonio pubblico e privato, in particolare di imprese e famiglie»; utilizzare tutti gli strumenti di legge per aiutare i cittadini «a ripristinare entro il 31 dicembre 2014 il proprio patrimonio mobiliare e immobiliare danneggiato e le attività di terra e di mare»; procedere rapidamente alla messa in sicurezza degli edifici scolastici; avviare la mitigazione del rischio idrogeologico in tutto il territorio regionale e concordare le coperture finanziarie per gli interventi proposti «garantendo parità di trattamento rispetto a situazioni simili accadute in Italia».

 Luigi Crisponi 3 copia

«I fondi per l’alluvione devono essere messi subito a disposizione dei Comuni». Lo ha detto il consigliere regionale dei Riformatori sardi, Luigi Crisponi, illustrando l’interrogazione nella seduta odierna del Consiglio regionale.

«Le risorse – ha detto Crisponi – devono essere messe subito a disposizione dei comuni sardi e soprattutto deve essere quantificato quanto è stato devoluto a loro favore». E ha avanzato dubbi sulla facilità con la quale sono stati aperti conti correnti per la raccolta di fondi «senza un adeguato controllo da parte delle autorità competenti. Svariati soggetti hanno attivato conti correnti per la prosecuzione della raccolta di ulteriori fondi ma al momento attuale non è dato conoscere l’entità delle somme disponibili, il numero complessivo e la qualifica dei soggetti coinvolti nella raccolta.»

 

«E’ legittima la preoccupazione – conclude Luigi Crisponi – che la mancanza di trasparenza e vigilanza  possa tradire chi ha generosamente contribuito al sostegno delle popolazioni coinvolte nell’evento. Anche perché  non esiste in materia una disciplina che regolamenti la raccolta dei fondi di solidarietà e soprattutto assicuri garanzia a chi ha versato il proprio piccolo contributo a favore delle popolazioni colpite dalla calamità.»

 

Luca Boi 61 copiaPiazza Belly Calasetta

E’ iniziata, a Calasetta, la campagna elettorale per le elezioni amministrative in programma il prossimo 25 maggio.

Le liste in campo, come è noto, sono due. “Calasetta domani”, guidata da Antonio Vigo, 63 anni, sindaco uscente;  “Calasetta cambia”, guidata da Gianluca Boy, 50 anni, consigliere comunale uscente.

Questo il programma del candidato sindaco della lista “Calasetta cambia” Gianluca Boy.

«Cara elettrice caro elettore,

Il 25 maggio si andrà alle urne per eleggere il Sindaco e il Consiglio Comunale di Calasetta.

Il presente programma amministrativo è un progetto di sviluppo delle potenzialità del nostro paese, di riqualificazione urbana, di affermazione del Comune di Calasetta nel Sulcis grazie alla valorizzazione della forte identità che contraddistingue il nostro paese.

Siamo cittadini con esperienze diverse, coesi attorno ad un programma che vuole essere davvero innovativo che nasce dall’esigenza di un cambiamento nella vita del nostro paese con l’aspirazione di determinare una crescita ed uno sviluppo atteso oramai da tanti anni.

Il nostro gruppo ha individuato nella figura di Luca (Gianluca) Boy il candidato alla carica di primo cittadino. Siamo consapevoli che una maturata esperienza politica, indiscusse competenze tecniche e professionali maturate nell’ambito dell’Amministrazione Regionale, facciano di lui un mediatore efficace nel dialogo con i cittadini e con i vertici istituzionali.

I principi etici attraverso i quali abbiamo deciso di costruire insieme un progetto saranno applicati a tutte le strategie che andremo a sviluppare e ad attuare, saranno di riferimento per noi e per Voi così come un faro è di riferimento per gli uomini di mare.

Nello specifico ci riferiamo a:

RISPETTO: crediamo fermamente che per poter creare un vero cambiamento bisogna ripartire dal rispetto; rispetto per il prossimo, per l’ambiente, per il nostro paese, per le opinioni altrui e per la nostra identità.

TRASPARENZA: sentiamo l’esigenza di lavorare in modo aperto e visibile ai cittadini  con l’intento di creare fiducia nelle istituzioni tramite un dialogo costruttivo. La trasparenza verrà applicata nella gestione di qualsiasi scelta riguardante la cosa pubblica (che non è di proprietà degli amministratori ma di tutta la cittadinanza).

CONDIVISIONE: la partecipazione attiva dei cittadini ci sembra un elemento imprescindibile per poter governare bene e per poter costruire scelte stabili nel tempo. Questo verrà attuato con l’istituzione, caso per caso, di commissioni nelle quali dovrà avere rappresentanza anche la cittadinanza.

VALORIZZAZIONE DELLE COMPETENZE: crediamo che le competenze siano un valore aggiunto e riteniamo che in una comunità la crescita sia direttamente proporzionale alla competenza posseduta sia dagli amministratori ma anche dai cittadini. L’impegno responsabile da parte dell’amministrazione è quello di valorizzare le capacità e di aiutare i cittadini ad acquisire quelle professionalità specifiche che sono indispensabili per garantire lo sviluppo  economico collettivo ed individuale.

RESPONSABILITÀ: noi sosteniamo un’azione responsabile e vogliamo che si sviluppi un approccio coerente, maturo, rispettoso, serio nei confronti degli elettori nostri concittadini. Siamo ben coscienti che dal nostro lavoro può dipendere il benessere nostro e dei nostri figli e noi sentiamo il peso di questo impegno e non possiamo delegare ad altri questa responsabilità.

SVILUPPO: Abbiamo la convinzione che la nostra amministrazione possa fare un lavoro serio, di crescita comune, se si pone come obiettivo la ricerca di risposte il più possibile adeguate ai bisogni e alle necessità dei nostri compaesani.

Crediamo che ogni azione amministrativa debba essere attuata valutandone preventivamente l’efficienza e l’efficacia cosicché, nel rapporto tra costi e benefici, essa produca sviluppo, occupazione e benessere.

COESIONE SOCIALE: noi crediamo che le diversità siano fonte di arricchimento reciproco e non fattore di conflitto. Per questo sosteniamo interventi di contrasto all’emarginazione attraverso la creazione di reti di solidarietà, tramutandole in ricchezza e in fattori di crescita. Si dovranno individuare indicatori che consentano di verificare se e quanto le politiche sociali adottate abbiano raggiunto gli scopi prefissati.

Un tale principio di coesione prevede che le esperienze di una vita maturate dai nostri anziani siano messe a disposizione dei giovani o, in generale, della comunità con il fine di riavviare velocemente quella crescita economica e sociale che ci deve rivedere protagonisti come Calasetta lo è stata negli anni passati.

ANALISI SOCIO – DEMOGRAFICA

Le basi della nostra proposta di programma per amministrare Calasetta si fondano sull’attenta analisi della situazione attuale e sullo   studio  e l’osservazione dei dati demografici degli ultimi anni fino ad arrivare al 2013.

Tra il 2003 e il 2013 il numero di persone con più di 65 anni è cresciuto del 20% e gli ultra ottantacinquenni sono cresciuti del 78%.

Viceversa è diminuito del 31% il numero dei ragazzi tra i 10 e i 17 anni e del 15% il gruppo di età compresa tra i 18  e i 39 anni.

La fuga dei giovani va ricercata soprattutto nella assoluta mancanza di opportunità lavorative e nella mancanza di servizi per i giovani e le famiglie.

Questi indici hanno una loro importante rilevanza economica, oltre che sociale e risultano determinanti per studiare una corretta ed appropriata programmazione delle azioni amministrative e politiche a favore della nostra cittadinanza.

Quanto fin qui esposto ci ha convinti che un programma per Calasetta debba prioritariamente sviluppare, perché sia a tutela dell’interesse collettivo, le seguenti argomentazioni:

AMBIENTE E TERRITORIO

Il territorio di Calasetta, compresa la località di Cussorgia, seppur registri  un diffuso malessere demografico e un costante ed inesorabile declino economico, custodisce un ricco patrimonio locale (ambientale, culturale e storico) che deve essere opportunamente valorizzato come leva di sviluppo. A Calasetta ogni 100 case solo 38 sono abitate.

Gli edifici del centro storico che versano in uno stato di degrado possano essere recuperate attraverso politiche di incentivazione ed essere introdotte nel circuito turistico ridando valore alle vecchie tipologie edilizie ed architettoniche originali come  cortili e i “magazin”.

Una serie di interventi sulle fonti d’illuminazione, e dunque sul paesaggio luminoso, contribuirà a migliorare la piacevolezza e la percezione di bellezza di Piazza Belly e del centro abitato. Gli interventi, estendibili in tutte le vie del paese e alla località di Cussorgia, dovranno essere realizzati nel rispetto delle linee guida del Piano di riqualificazione degli spazi pubblici e centri storici.

Raccolta differenziata:

Lo sviluppo economico sostenibile trova una delle sue più importanti applicazioni nella organizzazione della raccolta di rifiuti e nella tenuta in buona cura degli edifici, pubblici e privati, e delle strade.

Quanto alla raccolta differenziata occorre creare un sistema che consenta al cittadino, al commerciante ma anche al turista un rispetto delle norme ed una migliore differenziazione qualitativa del rifiuto.

A tal proposito si intende estendere tutti i giorni nel periodo estivo l’apertura dell’eco-centro in modo da consentire una consegna frequente a quanti ritengano necessario scaricare i rifiuti prodotti senza l’obbligo di attenderne il ritiro.

Tale servizio di raccolta mirato o per chiamata potrà essere organizzato anche ricorrendo all’affidamento di detto servizio a cooperative o società locali.

Decoro urbano:

La manutenzione e la cura degli edifici pubblici deve contraddistinguere con costanza la gestione del patrimonio comune mentre, per ciò che riguarda il patrimonio privato si procederà con l’applicazioni di incentivi o sgravi fiscali per favorire il rifacimento o la manutenzione delle facciate applicando i moderni principi di isolamento termico ed acustico e favorendo la realizzazione per quanto  possibile di sistemi di produzione di energia elettrica solare e eolica.

TURISMO

Una corretta strategia volta a favorire la destagionalizzazione è compatibile solo a fronte di un’altrettanta corretta applicazione dei principi del turismo sostenibile:

Certificazione ambientale (ecolab);

Pacchetti promozionali in bassa stagione;

Percorsi eno-gastronomici;

Percorsi Sportivi;

Percorsi Religiosi.

Pianificazione annuale di una serie di eventi che favoriscano presenza turistica al di fuori della “stretta” stagione balneare. L’obiettivo è quello di creare un’offerta che risulti appetibile anche per un turismo internazionale, valorizzando le tradizioni la cultura e le ricchezze del territorio. Bisogna poter raggiungere Calasetta a costi ragionevoli e in tempi moderatamente brevi.

Alcune iniziative che questa amministrazione vorrà intraprendere nel breve termine:

Info Point

Realizzazione di un centro informazioni in collaborazione con la proloco che dovrà nascere nella piazza principale del paese.  Le informazioni rese dal servizio riguarderebbero, in particolare, le strutture ricettive, ristorative, sportive, sanitarie, pubblica sicurezza, mezzi di trasporto (percorsi, orari e tariffe), attività culturali, spettacoli, Musei, Siti archeologici, Siti naturali, Internet, Associazioni culturali e di volontariato. Tramite l’info Point tutti potranno ottenere ogni informazione utile riguardante la gamma di servizi a favore del turista e del cittadino.

Turismo culturale

Si può creare turismo culturale valorizzando luoghi storici e bellezze naturali di Calasetta organizzando fiere ed eventi enogastronomici e d’arte, come concerti e mostre a cielo aperto; rivalutare il museo d’arte contemporanea come laboratorio di idee e, per non dimenticare il passato, individuare un luogo ( vecchio “magazin”?) dove realizzare un museo etnografico.

ISTRUZIONE E FORMAZIONE

Una politica formativa trasversale è alla base di ogni altra politica di sviluppo. La nostra volontà è quella di attuare un programma formativo di rinforzo delle competenze partendo dai più piccoli per transitare verso i giovani e gli adulti.

Il programma prevede che per i più piccoli si avviino azioni di sostegno al sapere con l’obiettivo di migliorarne le conoscenze logiche, culturali e avviare alla migliore conoscenza della lingua straniera.

Un programma di rafforzamento è previsto sia per i giovani che intenderanno avviarsi alla formazione universitaria sia per quanti vorranno acquisire una professione.

La formazione degli operatori dei diversi settori della catena produttiva e dei servizi sarà al centro di una politica di sviluppo che, nel rispetto del principio della sostenibilità, tenderà ad elevare la qualità dell’ offerta a tutela del prezzo e ad incentivare la domanda. È nostra intenzione valorizzare la struttura delle vecchie scuole elementari per realizzare un progetto di ampio respiro che affronti il tema dell’economia sostenibile e possa diventare nel tempo un punto di attrazione per studenti che provengono dagli altri comuni.

ATTIVITA’ PRODUTTIVE

Compatibilmente con la logica dello sviluppo sostenibile le produzioni locali dovranno essere valorizzate ed incentivate verso un discorso di fruibilità a livello locale caratterizzato dal marchio di qualità dei prodotti. Sarà ritenuto prioritario attivare tutte le azioni necessarie che abbiano come fine quello di favorire il consumo dei prodotti locali e avviare iniziative volte a potenziare la vendita diretta dei prodotti del mare e della terra a km zero.

Si intende bandire un concorso di idee aperto a tutti per sviluppare e poi utilizzare un marchio che possa rappresentare Calasetta, la sua identità ed il suo valore anche altrove.

Da qui nasce il marchio DE.CO.(denominazione comunale di origine), marchio comunale che certifica la provenienza di un determinato prodotto del comparto enogastronomico o artigianale col fine di favorirne la commercializzazione ed il consumo con una politica di difesa del prezzo.

IMPEGNO SOCIALE

Il nostro impegno sociale mira a sviluppare le competenze necessarie per organizzare ed attuare interventi adeguati alle esigenze socio-sanitarie di persone e comunità, promuovere la salute ed il benessere bio-psico-sociale,promuovere lo sviluppo dell’autonomia della persona attraverso la coesione sociale.

La nostra visione integrata dei servizi sociali riguarda soprattutto:

Mediazione familiare, interculturale;

Immigrazione; riconoscere la diversità come risorsa;

Tutela fasce sociali più deboli

Attività di animazione socio-educative e culturali.

E’ necessario essere di sostegno a persone e comunità con particolare attenzione alle fasce deboli. Tutto ciò è attuabile tramite:

1) Istituzione dello “Sportello Di Accoglienza”, destinato a giovani, famiglie ed anziani, con personale specializzato in grado di:

raccogliere osservazioni e formulare proposte al comune sui vari problemi sociali;

fornire risposte di indirizzo tecnico e operativo (patronati, associazioni di volontariato, servizi sanitari).

2) Segretariato sociale: Valorizzazione delle diverse associazioni presenti nel Paese attraverso un coinvolgimento nelle esigenze quotidiane della nostra comunità (piccole spese, ritiro della pensione, piccoli spostamenti, prenotazione visite o esami alla ASL etc.).

3) Politiche di sostegno per le associazioni già presenti e di possibile istituzione (per la loro rilevante importanza sociale, patrimonio della nostra comunità).

4) Istituzione del “Consiglio Comunale dei giovani” in sintonia con l’Amministrazione Comunale e che abbia peso nelle scelte politiche.

5) Sviluppo di una cultura di comunità (valore della reciprocità) dove ogni cittadino mette a disposizione di tutti le proprie risorse.

VIABILITÀ

Alla base di una buona politica di sviluppo turistico sostenibile c’è la viabilità.

La bretella che collega direttamente le spiagge ha portato ad un passaggio minore di persone all’interno dal paese e di conseguenza ha avuto una ricaduta negativa sull’economia. Per la morfologia di Calasetta c’è la possibilità concreta di portare le persone nuovamente all’interno del paese senza aumentare i disagi, studiando un sistema di sensi unici e di conseguenza ridando vita alle attività commerciali. Un problema legato alla viabilità è lo spostamento dal paese alle zone balneari che causa un’affluenza sproporzionata ai parcheggi e aumenta il traffico in direzione delle spiagge. Il nostro obiettivo è quello di realizzare un trenino turistico che colleghi il porto ai litorali; intendiamo favorire un  trasporto che il più possibile limiti il passaggio di auto al centro del paese a favore di una viabilità pedonale nelle vie principali e nelle ore serali.

Intendiamo risolvere il problema traffico e parcheggi facendo in modo che l’ organizzazione di questi sia una fonte di reddito per i calasettani.

SPORT E TEMPO LIBERO

Un altro punto fondamentale dove l’amministrazione futura avrà un forte occhio di riguardo, sarà la gestione del bellissimo impianto sportivo che Calasetta possiede: un centro sportivo invidiato da tanti comuni non solo nella Provincia sulcitana.

Questo centro dovrà essere un punto di incontro dove i più piccoli e i meno giovani possano condividere la meravigliosa passione per lo sport. Per Calasetta la struttura deve essere il fiore all’occhiello dove organizzare eventi anche a livello regionale. Per fare ciò occorre avviare una politica di miglioramento dell’esistente, completare i lavori mai finiti delle zone di svago, migliorare le aree destinate ai piccoli ed alle famiglie, rafforzare i servizi offerti.

Un altro obiettivo sarà quello di creare una polisportiva, che comprenda tutti le discipline che si possono praticare nel centro, sia a  livello professionistico che a livello amatoriale.»

Antonio Vigo 1 copiaPiazza Belly Calasetta

E’ iniziata, a Calasetta, la campagna elettorale per le elezioni amministrative in programma il prossimo 25 maggio.

Le liste in campo, come è noto, sono due. “Calasetta domani”, guidata da Antonio Vigo, 63 anni, sindaco uscente;  “Calasetta cambia”, guidata da Gianluca Boy, 50 anni, consigliere comunale uscente.

Questo il programma del candidato sindaco della lista “Calasetta domani” Antonio Vigo.

«La nostra lista intende lavorare con impegno per portare a conclusione importanti opere infrastrutturali, progetti e iniziative culturali e sociali già avviate dalla compagine dell’amministrazione uscente.

La squadra cambia ma l’impegno e gli obiettivi per cui tutti hanno lavorato rimangono, le incomprensioni interne devono essere superate, per imprimere maggiore efficacia all’azione amministrativa.

I progetti già avviati devono essere conclusi e portati a termine, per non sprecare le risorse già impiegate e giungere al completamente di un disegno che veda il nostro Paese proiettato in un contesto di iniziative a valenza nazionale e internazionale.

Senza risorse però non si ottiene niente. La svolta è rappresentata da una maggior coesione territoriale, che vede tutti i Sindaci del territorio all’interno dei Piani di Sviluppo e degli Accordi di Programma i cui soggetti attuatori sono lo Stato, la Regione e i Comuni impegnati insieme e i primi risultati sono oramai visibili e le risorse utilizzabili.

La fiscalità agevolata è finalmente una realtà e garantisce un primo aiuto concreto per tutte le “partite IVA” della soppressa Provincia di Carbonia Iglesias.

Il nostro programma rappresenta il punto di partenza per il prossimo futuro di Calasetta, un progetto concreto e di grande impegno, promosso da calasettani che amano il proprio paese e che lo vogliono migliorare impegnando le proprie energie.

PROGRAMMA ELETTORALE ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2014

Comune di Calasetta

1 Politica del territorio “Arcipelago del Sulcis”

2 Lavori Pubblici

3 Piano Sulcis

4 Turismo

5 Ambiente, arenili e sistemi costieri

6 Urbanistica e pianificazione

7 Demanio

8 Commercio e attività produttive

9 Pesca

10 Agricoltura

11 Politiche sociali, anziani e volontariato

12 Cultura e tradizioni

13 Sport

14 Informazione e trasparenza

• Politica del territorio “Arcipelago del Sulcis”

In ottemperanza alle Leggi di Settore tendenti alla riduzione dei costi ed alla razionalizzazione e miglioramento delle funzioni amministrative e dei servizi pubblici, i Comuni delle Isole dell’Arcipelago Sulcitano: Calasetta, Carloforte e S. Antioco, hanno costituito l’Unione dei Comuni denominata “Arcipelago del Sulcis”, dalle ultime riunioni dei sindaci è scaturita l’esigenza e la necessità di attivare al più presto il trasferimento delle funzioni e dei servizi all’Unione.

• Polizia locale

Problemi ormai annosi quale ad esempio il servizio di Polizia Locale potrà essere razionalizzato trasferendo la responsabilità ad un unico soggetto, mentre l’attività investigativa e di controllo potrà essere interscambiata tra le municipalità alleggerendo i compiti degli operatori che si troverebbero ad operare in modo più sereno, assicurando inoltre una maggiore presenza del personale di servizio in occasione di feste, sagre ed eventi.

• Servizi tecnici

I servizi tecnici e soprattutto le opere pubbliche potranno attivare un’unica Centrale di Committenza (o C.U.C. presto obbligatoria per i piccoli comuni), che consentirà l’acquisizione di lavori, servizi e forniture nell’ambito dell’Unione dei Comuni.ù

• Programmazione e patto di stabilità

La C.U.C. prevede la costituzione di organismi altamente specializzati nella gestione delle procedure di evidenza pubblica, consentendo il superamento della gestione frammentata e spesso inadeguata delle gare di appalto, altro fatto importantissimo con il trasferimento all’Unione si supererebbe la problematica dei vincoli del Patto di Stabilità per le spese di investimento e del personale.

• Personale dipendente degli enti

L’interscambio e l’utilizzazione a tempo pieno del personale dei tre Comuni con l’eventuale supporto di soggetti esterni (la RAS ha stabilito uno specifico capitolo di bilancio per il finanziamento delle Unioni operative) migliorerà i Servizi, quali: edilizia pubblica e privata, sportelli SUAP e del Paesaggio, raccolta differenziata, pulizia degli arenili, progettazione integrata, servizi sociali, etc…

• Sede e Presidenza pro-tempore

Gli Uffici dell’Unione sono già stati attivati presso un locale del Centro Velico di Calasetta con la Presidenza pro tempore in capo al Sindaco di Calasetta; uno dei primi atti del futuro Consiglio Comunale sarà deliberare la rivisitazione dello Statuto e i nuovi regolamenti dei servizi.

• Lavori pubblici

Chi si affaccia per la prima volta alla politica amministrativa, si illude di poter operare liberamente sulle scelte progettuali di indirizzo e programmazione infrastrutturale, ipotizzando la realizzazione di quelle opere pubbliche che ritiene primarie per lo sviluppo del proprio territorio. Il bilancio comunale di Calasetta, se per esso intendiamo i trasferimenti diretti dagli Enti territoriali sovra ordinati, Stato e Regione, si sono ridotti nell’ultimo quinquennio di circa il 40%, ed oggi quella cifra che supera di poco il milione di euro è appena sufficiente a ricoprire le spese correnti, sarebbe assurdo pensare ad una programmazione di investimenti.

Occorre quindi fare riferimento non “al libro dei sogni” ma alla realtà dei fatti, cioè alle risorse e ai finanziamenti a cui si è riusciti ad accedere in virtù della programmazione in atto da anni sul territorio, portata avanti dalla soppressa Provincia di Carbonia Iglesias, (Piano Strategico Provinciale, il Piano dei Trasporti e soprattutto Piano Sulcis), per il quale è stato siglato un importante accordo di programma tra Stato, Regione e Comitato dei Sindaci.

Oltre a questi, si sono ottenuti finanziamenti grazie a Bandi Pubblici a carattere Regionale, Nazionale o legato ai fondi Europei.

La collaborazione costante tra i sindaci del territorio di tutto il Sulcis e la ex provincia di Carbonia Iglesias ha consentito in questi anni di programmare uno sviluppo razionale integrato di tutto il territorio.

Tra le altre linee di finanziamento per noi assume primaria importanza la progettazione, portata avanti con il contributo dell’Università di Cagliari, sulle problematiche legate al trasporto e alla portualità.

Oggi il nostro Comune grazie all’impegno e alla costanza dell’amministrazione uscente e, in parte, di quelle che l’hanno preceduta, ha fondi per investimenti che superano i 4 milioni di Euro che consentiranno di realizzare alcuni importanti progetti:

  • la SICAPI progetto finanziato dall’Assessorato alla Pesca per cui si sta predisponendo il bando di Gara che porterà alla creazione di un impianto di conservazione del pescato, ma non solo.
  • La riqualificazione del waterfront del Lungomare Colombo, con la realizzazione della passeggiata a mare e realizzazione di aree di verde pubblico, perimetrazione puntuale della viabilità e identificazione delle aree di parcheggio.
  • Il nuovo Impianto di Sollevamento fognario, che consentirà di sostituire quello esistente rendendo il servizio efficiente ed evitando i riversamenti di liquame nel porto turistico e sul lungomare.
  • La Piazza Principato di Monaco, è finanziato dalla Provincia un progetto di riqualificazione, realizzazione del verde, illuminazione dell’intera area.
  • Esiste già il progetto esecutivo per la ristrutturazione del cimitero e la riqualificazione architettonica delle aree esterne con cancellate in ferro battuto e pavimentazione in lastricato lapideo.
  • Per la viabilità interna ed esterna al centro abitato è già stato realizzato un progetto urbanistico che prevede l’istituzione di sensi unici, segnaletica, percorsi pedonali, per una migliore viabilità. Il progetto comprende anche una razionalizzazione e messa in sicurezza dei percorsi esterni al centro abitato con la creazione di una rotonda in corrispondenza dello svincolo per il porto, all’ingresso del paese, con una segnaletica chiara di indirizzo verso le spiagge, il centro urbano e l’area portuale.

Il progetto è già stato inoltrato all’ANAS con cui esiste già un accordo per la classificazione della attuale “traversa interna alla SS 126”, di proprietà nazionale, al Comune che potrà così, tra le altre cose, curarne direttamente la manutenzione assicurando la sistemazione degli accessi delle strade secondarie e creare stazioni intermedie per i mezzi pubblici di trasporto (ARST).

Questa nuova classificazione della strada permetterà di risolvere anche l’annoso problema di tutte le attività produttive attualmente esistenti su Via Roma, nel tratto interno al centro del paese.

Diventando comunale, via Roma, potrà assurgere finalmente al suo ruolo naturale di sede delle attività commerciali e dei locali pubblici per il passeggio e lo shopping.

Di pari passo e pure di primaria importanza è anche la riqualificazione del centro urbano, grazie ai soldi recuperati sapientemente da vecchi residui di bilancio, reinvestiti in un progetto di completamento della viabilità interna, iniziato con la via S. Maurizio e con alcune traverse interne e che si vorrebbe far procedere, nell’immediato futuro, curando la tipologia costruttiva “storica”, con la via Tabarchini, il completamento della via Roma e poi a seguire dal nucleo storico sino alla periferia.

I cittadini spesso si lamentano le strade dissestate, e li comprendiamo.

Tutti desideriamo “tappare le buche”, ma vorremmo procedere con azioni organiche e definitive, una volta reperite le risorse, intervenendo, in primis, sui sottoservizi e poi sul selciato stradale.

Nell’ottica di reperire fondi, il Comune ha inserito tra i beni alienabili le case del Villaggio Pescatori ed ha acquisito una prima valutazione delle stesse da parte degli Uffici UTE di Cagliari.

Un’attenta rivalutazione del borgo, alla luce di fattori obiettivi quali la loro vetustà, e l’abbattimento del costo di acquisizione, destinando la cifra ricavata alla riqualificazione del quartiere e alla realizzazione di un mercatino coperto nelle piazzette esistenti, lato mare, consentirà la creazione di un ambiente di lavoro, non solo gli operatori della piccola pesca ma anche per i produttori di primizie e di fornire un importante servizio non solo ai turisti, ma anche ai cittadini residenti.

Progetti avviati, realizzati e in corso di completamento

  • Vogliamo riqualificare Punta Paese, con lastricati in pietra, percorsi pedonali e piazzuole di sosta ombreggiate per giovani e anziani e realizzare accessi al mare fruibili anche dai diversamente abili.
  • Sotto Torre sono in corso lavori complessi finalizzati alla salvaguardia della spiaggia, attraverso la raccolta e la dispersione delle acque piovane nel sottosuolo, alla messa in funzione del nuovo impianto di sollevamento fognario, del sistema di illuminazione e alla realizzazione di uno stradello pedonale che dovrà unire, in sicurezza,  ci auguriamo in un futuro immediato, il Paese alla spiaggia delle Saline e a Spiaggia Grande.
  • La nostra idea è creare percorsi pedonali illuminati a led, articolati sia nel centro urbano sia nell’immediata periferia, al fine di consentire ai tanti e crescenti estimatori dello jogging e della camminata veloce (walking), di potersi muovere in assoluta sicurezza.

Altre opere, programmate e in parte già finanziate, sono:

  • le discese a mare dal Piazzale Torre e dal Bellavista, la riqualificazione della via Canetti, l’ampliamento del Cimitero con la sistemazione architettonica esterna delle mura, del viale di accesso lato via Roma e della piazza sulla strada per Calalunga.
  • La strada rurale denominata Migia-Triga, che si incrocia in località Calalunga con la Panoramica Costiera è stata ultimata;
  • è stata progettata e deve andare in appalto la sistemazione della traversa interna che unisce la zona della Costiera con il Bricco Scarperino.
  • È stato inoltre completato il progetto, di cui deve essere terminato l’iter di appalto, per la strada rurale che unisce la località “Spiaggia Grande, Vitale” con la strada di Canale Ergiu.
  • È stato progettato e finanziato un progetto per la realizzazione di 8 alloggi per l’edilizia economico-popolare sull’area di sedime del magazzino comunale di via Dante; si procederà all’appalto non appena il competente Assessorato regionale darà disponibilità alla spesa.

Le vecchie scuole

Sentiamo di dover porre attenzione anche all’edificio storico delle scuole elementari, oggi liberato grazie a un importante finanziamento, che ha reso possibile la ristrutturazione delle scuole medie divenute Plesso Scolastico Unico delle scuole primarie.

La nostra idea è di adibire temporaneamente l’edificio a centro di aggregazione sociale per le associazioni di volontariato, le associazioni militari in congedo, i patronati e per tutti quanti operano gratuitamente e con spirito di sacrificio per il bene della nostra comunità.

Siamo però aperti a nuove idee e proposte laddove si dovessero configurare progetti di largo respiro, legati all’istruzione, alla formazione professionale, all’università, purché ovviamente a costo zero per l’amministrazione e la comunità, essi saranno presi in considerazione.

Illuminazione pubblica

Un altro obiettivo è quello di migliorare il sistema di illuminazione pubblica; in particolare Piazza Belly necessita di un sistema di illuminazione diffuso confacente al suo inserimento tra i beni identitari del Comune.

Proponiamo un bando pubblico (appalto concorso), che possa ottimizzare un sistema di illuminazione artistico consono alla piazza cuore della comunità.

In conclusione, il primo impegno della futura Amministrazione Comunale sarà quello di completare l’iter di tutti i progetti indicati.

Nulla può essere dato per scontato o acquisito, purtroppo. Uno dei problemi principali del nostro Paese è che spesso finanziamenti che vengono dati per certi si perdono nei meandri della burocrazia e vengono sottratti alla finalità per la quale erano originariamente stanziati.

• Il Piano Sulcis

Nato grazie ad un accordo di programma Nazionale, con il contributo attivo della ex Provincia e del Sindaco uscente, il Piano Sulcis ha istituito un sistema di fiscalità agevolata che ha alleggerito gli oneri tributari di imprese e “partite IVA”, in fase attuativa questi operatori hanno conseguito i primi sgravi già dalle annualità fiscali del 2014.

Il Piano ha anche ha consentito a Calasetta di ottenere un finanziamento pari a 6 milioni di Euro, questi fondi verranno gestiti dall’Assessorato ai Lavori Pubblici.

Per Calasetta, il piano prevede:

  • la realizzazione di un Porto Commerciale di primaria importanza;
  • l’escavo della secca esistente fuori dell’attuale scalo Traghetti;
  • la realizzazione di una diga a levante scirocco;
  • la costruzione di una stazione marittima e di tre denti di attracco, nell’ottica di destinare Calasetta a Porto di attracco unico o preferenziale per il trasporto turistico marittimo su Carloforte.

Riteniamo che questo lavoro fatto sia molto importante e che contenga implicitamente le principali linee programmatiche di sviluppo del territorio.

• Il Turismo

Il turismo va inteso non come settore di intervento a sé stante ma come settore “industriale” in grado di convogliare risorse e di costituire una primaria fonte di sviluppo e produzione di reddito per tutto il territorio del Sulcis e in particolare, per Calasetta.

L’impatto del turismo non è solo diretto e immediatamente fruibile per gli operatori del settore, ma consente, se fatto oggetto di programmazione lungimirante e investimenti, di dare impulso a tutti i settori dell’indotto, dall’agricoltura alla pesca, dal commercio ai servizi, dalle arti alle professioni, dalla cultura all’ambiente.

La nostra lista si propone di:

  • studiare e valorizzare il territorio, i flussi e le diverse forme di turismo sostenibile nel territorio;
  • destagionalizzare la fruizione turistica e liberarsi dal pregiudizio del turismo “solo balneare”;
  • diversificare l’offerta per ampliarla e segmentarla nei confronti dei diversi mercati (turismo della terza età, turismo sanitario, turismo naturalistico, turismo congressuale, turismo giovanile, turismo archeologico e artistico, etc.);
  • sfruttare al meglio le opportunità fornite dalle rotte delle compagnie Low Cost che interessano l’aeroporto di Cagliari, anche facendosi parte attiva per la negoziazione di tariffe favorevoli.
  • Creare strumenti per la formazione di una cultura del turismo moderna e adeguata alle nuove esigenze del mercato, basata sulla programmazione dell’incoming e sul massiccio uso degli strumenti di comunicazione telematica (Internet, OTA, etc.)
  • Valorizzazione, anche grazie alla formazione, del nostro territorio da un punto di vista turistico, consentendo la creazione di percorsi agrituristici, vinicoli, naturalistici, e via dicendo.
  • Recuperare la tradizione dotandola di una nuova passione per le peculiarità culturali, etniche, linguistiche, nonché climatiche, di Calasetta allo scopo di crearne un “prodotto” turistico unico al mondo;
  • perseguire il progetto di riconoscimento della cultura Tabarkina come bene immateriale dell’umanità da parte dell’UNESCO, già avviato dall’associazione Les Pays Verts di Tabarka;
  • L’amministrazione dovrà occuparsi ed essere in prima fila per la realizzazione di un “convention bureau” a Calasetta, al quale far concorrere tutti i player del settore (albergatori, ristoratori, guide, commercianti, stampa, comunicazione, associazioni, etc.), oltre che le amministrazioni e le realtà turistiche contigue e coeve del territorio.

• Ambiente, arenili e sistemi costieri

Esigenza da tutti condivisa e a cui la passata amministrazione ha posto particolare attenzione è la salvaguardia dei valori ambientali e della ricchezza ed unicità dell’ecosistema  dell’Isola di S. Antioco ed in particolare del territorio di Calasetta.

Oggi sono attivi sul nostro territorio due cantieri:

  • Il cantiere di rimboschimento, finanziato dalla RAS attraverso un progetto dell’Ente Foreste che vede numerosi concittadini operare, sulle aree Demaniali e del Comune, la piantumazione di essenze autoctone ed il recupero di aree degradate, un secondo progetto è in fase di appalto e prevede, in primo luogo, interventi per la pulizia e la salvaguardie della macchia di piante a basso ed alto fusto nell’area delle “Saline” nota come “Labirinto”.
  • Cantiere per la cura degli arenili e dei sistemi dunali, è stato finaziato per la salvaguardia delle aree SIC (siti di Interesse Comunitario) e prevede opere di infrastrutturazione naturalistica a salvaguardia degli arenili di Spiaggia Grande delle Saline e di Stagno Cirdo, saranno messe in opera protezioni di materiali lignei, canne e geostuoie  per la tutela degli arenili e della macchia esistente nei sistemi dunali.

Spiagge e dune

Ci rendiamo conto di quanto sia delicato e difficile il compito di salvaguardare il delicato ecosistema costiero e allo stesso tempo mantenere le nostre spiagge e le scogliere pulite ed accoglienti, il primo importante strumento di programmazione ed indirizzo è il PUL (Piano di Utilizzo dei Litorali) adottato dall’Amministrazione Uscente e che sta terminando l’iter autorizzativo. Grazie ad esso le spiagge e le aree a mare di maggior pregio potranno essere munite di servizi nel rispetto dell’ecosistema lagunare e costiero.

Trattamento della posidonia

Conosciamo tutti l’importanza della posidonia oceanica nell’ambito del sistema biologico marino e nella sua azione di protezione delle spiagge dall’erosione.   L’amministrazione uscente, nel rispetto delle linee guida dall’Assessorato Regionale all’Ambiente ha operato la rimozione delle foglie morte della fanerogama, posizionandole in aree marginali all’arenile, di modo che le mareggiate autunnali riportassero le stesse a mare rientrando nel ciclo biologico naturale ed operando, all’interno delle mareggiate, la loro funzione di rallentamento del moto ondoso e di riduzione dell’impatto sui litorali.

Il nostro obiettivo è migliorare il sistema di pulizia degli arenili e della costa in generale, coinvolgendo tutte le forze sociali ed in particolare le scuole, le associazioni di volontariato, l’AUSER e gli operatori turistici con gli albergatori e la Pro Loco in prima fila.

È nostra intenzione trasmettere una bella immagine del nostro Paese, assicurando una costante pulizia della costa, specie da plastica, vetro, etc. con operazioni di recupero a basso costo, grazie alla partecipazione fattiva di tutta la popolazione.

• Urbanistica e pianificazione

Lo sviluppo di un territorio è legato all’esigenza di una seria programmazione urbanistica e alle certezze che solo una pianificazione coerente con gli strumenti e i vincoli sovraordinati (piani statali e regionali), può dare.

Noi abbiamo creduto molto all’esigenza di fornire ai tecnici e a tutti i cittadini un quadro normativo certo all’interno del quale progettare il futuro del nostro paese.

PUL (Piano di Utilizzo dei Litorali)

Abbiamo adottato il PUL (Piano di Utilizzo dei Litorali), che sta completando l’iter autorizzativo e presto sarà operativo fornendo agli operatori turistici, al circolo nautico, alle associazioni di categoria e agli operatori della nautica, gli strumenti per realizzare quei servizi minimi che oggi il turista e gli sport nautici richiedono.

Sarà possibile attraverso bandi di settore dotare di apposite infrastrutture le spiagge e le scogliere accessibili, posizionare piccoli pontili e corsie di lancio, munire le spiagge di quei servizi che, da tempo, cooperative e imprenditori richiedono, il tutto con il minimo impatto paesaggistico.

Per la massima trasparenza il PUL è stato pubblicato sul sito istituzionale e tutti hanno avuto possibilità di fare osservazioni e suggerire modifiche o integrazioni.

PUC (Piano Urbanistico Comunale)

Il PUC ha cominciato da tempo il proprio iter autorizzativo, la VAS (Valutazione Ambientale Strategica), è stata discussa in Consiglio Comunale e poi trasmessa a tutti gli Enti ed Assessorati competenti; sono state predisposte le tavole tematiche e, recentemente, il Consiglio Comunale ha approvato lo studio idrogeologico del centro abitato e delle aree limitrofe.

Della redazione del Piano è stato incaricato il prof. ing. G. P. Gamberini, cha ha dato la sua disponibilità a illustrare a tutti i soggetti interessati il Piano Urbanistico Comunale; da parte nostra, ci impegniamo, nei primi sei mesi della futura amministrazione, a portare il Piano all’adozione.

Il PRP (Piano Regolatore Portuale)

Il PRP è lo strumento di pianificazione specifico delle aree portuali, della redazione dello stesso è stato incaricato da oltre due anni un professionista esperto del settore.

Come però troppo spesso succede la Regione Sardegna non ha ancora tracciato le linee guida di indirizzo alla stesura del Piano. Ci auguriamo che la nuova Giunta Regionale si adoperi a fornirci in tempi brevi l’indirizzo programmatorio; noi siamo pronti.

• Demanio

Nella consapevolezza che la perimetrazione demaniale esistente risulta anacronistica, assolutamente ingiustificata e penalizzante, si è avviato con tutti gli Enti competenti una pratica per lo spostamento della linea demaniale che oggi comprende al suo interno edifici pubblici e privati, quali il Principato di Monaco, il Bar Kambusa, tutto il lungomare, il fabbricato dei Verona e più che nel 1926 fu venduto dall’allora Sindaco con Nulla Osta Prefettizio e che oggi il demanio rivendica di sua proprietà.

Si sono tenute numerose conferenze dei servizi con la Capitaneria, l’Agenzia del Demanio, l’Assessorato regionale agli Enti Locali.

Attualmente la pratica è allo studio del Ministero a Roma e speriamo di avere presto la possibilità di progettare su aree e fabbricati in piena proprietà dell’Ammnistrazione comunale, snellendo le procedure autorizzative ed acquisendo piena autonomia in merito al rilascio di concessioni e autorizzazioni stagionali.

• Commercio e attività produttive

Nell’ottica di fornire alle attività produttive del nostro territorio, l’opportunità di sviluppare le proprie iniziative imprenditoriali, si è posta particolare attenzione alla zona PIP (Piano degli Insediamenti Produttivi), sin dall’inizio del passato mandato elettorale si è provveduto ad ampliare il Piano di Zona realizzando nel contempo uno svincolo per la messa in sicurezza dell’area di accesso.

É stato progettato, ed è in fase di appalto, un secondo finanziamento che prevede il completamento dei servizi interni, l’illuminazione dell’area di svincolo e il completamento della prima strada di penetrazione interna.

Un secondo progetto a finanziamento DUPIM (Isole Minori), di quasi mezzo milione di euro, di cui deve essere appaltata la progettazione, prevede il completamento dell’impianto di depurazione interno e l’acquisizione di nuove aree al fine di soddisfare le esigenze delle piccole imprese esistenti sul territorio e di quanti intendano attivare a Calasetta iniziative imprenditoriali non inquinanti a impatto zero.

Non possiamo dimenticare gli operatori esistenti nel centro abitato, a essi deve essere dedicata grande attenzione, realizzando quelle infrastrutture pubbliche meglio evidenziate nel paragrafo dei Lavori Pubblici, quali passeggiate a mare, verde pubblico, parcheggi e percorsi pedonali.

Un primo progetto, portato avanti da questa amministrazione comunale prevede la realizzazione di un Centro Commerciale Naturale corrispondente al cuore storico del paese, che deve essere destinato a zona ZTL con traffico prevalentemente pedonale e servizi di pulizia e di controllo funzionali ai periodi di maggiore presenza turistica.

• Pesca

Porto pescatori

Occorre ricordare che l’amministrazione uscente ha provveduto con più interventi alla messa in sicurezza del porto pescatori, l’ultimo appalto è principalmente finalizzato alla manutenzione e sostituzione di alcune torri faro e si sta provvedendo ora a illuminare il braccio a maestrale dedicato alle grandi barche da pesca realizzando anche alcune colonnine per il collegamento alla rete elettrica e l’approvvigionamento idrico.

Piano Sulcis

Il progetto di chiusura del grande bacino previsto nel “Piano Sulcis” con la realizzazione della diga a maestrale interesserà tutta la marineria assicurando sicurezza e quel minimo di infrastrutture a terra che costituiscono esigenza primaria specie per la piccola pesca.

SICAPI

Per ultimo la ristrutturazione della SICAPI costituisce una grande opportunità sulla quale con l’aiuto dell’amministrazione, tutti i pescatori, uniti, devono costruire il proprio futuro.

Vendita pescato in banchina

È stato da poco raggiunto un accordo con la Capitaneria di porto e la ASL per la vendita diretta del pescato sulle banchine così da favorire gli aspetti commerciali, anche ai fini turistici, dell’attività ittica.

• Agricoltura

Calasetta per le sue caratteristiche geologiche, climatiche e ambientali, si presta a piccole produzioni agricole di qualità, oltre che, nel solco della propria tradizione, alla viti-vinicultura.

La lista Calasetta Domani si impegna a sostenere il comparto agricolo e in particolare:

• ad assicurare gli standard qualitativi del prodotto agricolo locale con l’attribuzione di certificati “bio”, “doc”, “docg”, etc. anche usufruendo di contributi economici previsti dagli studi di settore.

• Ad incentivare, dove possibile e per quanto di competenza, lo sviluppo del settore agrituristico con il lancio di percorsi turistici ed esperienziali ad hoc (vendemmia, scuola di formaggio, etc.)

• Di utilizzare i fondi del Piano Sulcis per stimolare la produzione e la trasformazione per il commercio di prodotti di nicchia.

• Politiche sociali, anziani e volontariato

La grave crisi economico-finanziaria che ha investito il nostro territorio sta producendo effetti disastrosi su tutto il tessuto sociale rendendo particolarmente gravoso per le famiglie, i giovani, i pensionati, gli anziani, arrivare a fine mese.

La disoccupazione giovanile, l’assenza e la perdita del posto di lavoro contribuiscono a creare sfiducia in se stessi e nella propria dignità. Molti genitori si sentono sempre più mortificati dalla crescente difficoltà di provvedere al benessere dei loro figli. Molti giovani sono rassegnati e non vedono un futuro.

Politiche a sostegno del lavoro

In tale difficile contesto la nuova Amministrazione, come già quella uscente, dovrà adoperarsi, non solo, per sostenere le persone e le famiglie più disagiate a seguito della perdita o della difficoltà di trovare un posto di lavoro, con interventi di tipo assistenziale, ma anche potenziando i “Progetti di inserimento lavorativo”.

L’Amministrazione dovrà inoltre creare quelle condizioni perché gli utenti sociali più deboli riacquistino autonoma capacità economica, attivando, in collaborazione con la Regione e gli enti accreditati, tirocini formativi e di orientamento al lavoro, realizzando ove possibile i presupposti per un’occupazione stabile.

Assistenza e sostegno agli anziani

La nostra lista ritiene dovere imprescindibile di una società moderna, sostenere gli anziani, valorizzando le loro competenze, le loro capacità ed esperienze, creando un ambito sociale in cui la loro vita sia ancora ricca di possibilità e relazioni umane, promuovendo l’invecchiamento attivo delle persone, garantendo anche a coloro che cadono in condizioni di non autosufficienza una vita dignitosa in un contesto adeguato.

A tal fine la nuova Amministrazione in continuità con la precedente, dovrebbe attivarsi al per favorire il mantenimento degli anziani nel proprio ambito familiare, istituendo nuovi servizi diretti ad incentivare le occasioni di aggregazione e di incontro anche attraverso la  Casa per Anziani “Antonio Passeroni”, da poco operativa, le associazioni di volontariato presenti sul territorio e progetti già collaudati quali il “soggiorno vacanze”.

Importante per la nostra comunità è l’aver reso funzionante la Comunità Integrata per Anziani, una struttura residenziale per anziani non autosufficienti che risponde alle esigenze di chi non ha più una rete parentale in grado di sostenerlo, o ancora di sollevare, anche solo per alcuni periodi dell’anno, le famiglie dal peso di prestare assistenza in casa ai propri genitori non autosufficienti o figli con gravi disabilità.

La struttura, inoltre, sarà a breve in grado di offrire servizi diversi quali il centro diurno, e la  fornitura di pasti. Al servizio sociale sono già pervenute alcune domande, ci sono ancora posti liberi, ma in ogni caso sarà redatta una graduatoria laddove le richieste fossero superiori alla disponibilità di posti letto, che in totale sono 30.

Volontariato

Da non trascurare anche l’importante ruolo svolto dalle associazioni di volontariato, che andranno sostenute e favorite perché possano promuovere, non solo attività ludico-ricreative, ma anche culturali, civili e ambientali, finalizzate a prevenire l’isolamento, a migliorare il rapporto intergenerazionale.

Grazie anche all’impiego dei soggetti anziani volontari nella gestione della sicurezza presso le scuole e nella manutenzione e custodia di zone verdi, o in attività di supporto per l’apertura e chiusura di strutture pubbliche, quali la Torre o il MACC, o di eventi e iniziative estive e culturali, l’attività associativa contribuisce essa stessa alla reintegrazione degli anziani nel tessuto sociale.

A tal proposito proprio per l’importante funzione sociale svolta dalle associazioni di volontariato è intenzione della nostra lista, destinare parte dei locali della ex scuola elementare alle associazioni operanti sul territorio.

All’interno della stessa struttura la nuova amministrazione, al fine di favorire la crescita formativa dei nostri giovani, dovrà attivare percorsi di formazione legati alle potenzialità del nostro territorio con la collaborazione degli enti preposti ed accreditati a livello regionale, statale ed europeo.

Disabili e bambini

La nuova Amministrazione dovrà continuare a farsi carico del delicato tema della disabilità. Il Comune di Calasetta, infatti, si è sempre impegnato con la dovuta sensibilità verso questo delicato settore, mantenendo i servizi già attivi e cercando di rispondere ad eventuali nuove emergenze ed esigenze.

Tema che ci sta particolarmente a cuore è quello dei servizi rivolto ai minori. È nostra intenzione potenziare i servizi e ampliare le occasioni di crescita, di sviluppo e di socializzazione destinati alla prima infanzia, ai pre-adolescenti e agli adolescenti.

A tal proposito, stante la crescita demografica degli ultimi anni, l’Amministrazione futura dovrà necessariamente potenziare il servizio di asilo nido e gli spazi destinati ai più piccoli.

In questa direzione sono stati una serie di interventi indirizzati a colmare alcune carenze del nostro paese, quali la creazione di un parco giochi (operativo entro l’estate), in accordo col parroco Don Giovanni, è stato previsto e finanziato un importante intervento di ristrutturazione dell’oratorio parrocchiale, ridando  impulso e slancio a tutta una serie di attività a favore dei più piccoli attraverso il contributo volontario dei nostri concittadini.

Importanti finanziamenti sono stati devoluti alla scuola della prima infanzia “Giovanni XXIII” al fine di assicurare e migliorare il suo funzionamento, anche attraverso la realizzazione di attività specifiche di formazione al suo interno.

L’amministrazione uscente ha risolto alcune criticità legate alla struttura di via Umberto (ex Avis). L’Ufficio Tecnico Comunale sta completando proprio in questi giorni l’iter burocratico necessario per renderlo operativo; potrà così, finalmente, inaugurarsi uno spazio dedicato ai più giovani, ossia il Centro giovanile.

A tal proposito sono state già individuate delle somme per la realizzazione di una serie di attività al suo interno e gli spazi potranno essere condivisi dalle diverse associazioni giovanili presenti sul territorio. La nuova Amministrazione invita quest’ultime e i ragazzi del nostro comune a formulare delle proposte – idee sia per il nome da attribuire al centro, sia per corsi e le iniziative da organizzare.

Un’amministrazione nuova che ponga al centro della sua attività, e in particolare del Servizio Sociale la persona, dovrà continuare a fornire sostegno a tutti i soggetti deboli o bisognosi di aiuto: disabili, anziani, famiglie, minori, giovani, donne. Dovrà inoltre continuare a essere attenta ai bisogni e alle esigenze della sua comunità, tesa all’ascolto ed al confronto,  pronta a costituire, in un’ottica di trasparenza e di democrazia partecipativa, organismi di partecipazione, con una duplice funzione, non solo convogliare le istanze avanzate da ogni cittadino o categoria sociale di appartenenza, ma anche discutere su ogni tipo di proposta che dovesse pervenire all’amministrazione e dall’amministrazione.

• Cultura e tradizioni.

Riconosciamo l’importanza che rivestono la cultura e le tradizioni locali, aspetti unitivi e identitari per la comunità calasettana e, nello stesso tempo, “valori aggiunti” ai fini della promozione turistica. In tal senso questa lista intende proseguire nella programmazione e nella realizzazione di iniziative dirette alla tutela, alla valorizzazione e alla promozione della cultura tabarchina, soprattutto in ambito storico, linguistico e legato appunto alla tradizione.

In particolare:

• Convegno per 240° dall’arrivo dei piemontesi

Per celebrare il 240° anniversario dell’arrivo delle famiglie piemontesi a Calasetta, si prevede di organizzare un convegno che rievochi quell’episodio migratorio, metta in luce quanto ha inciso nella cultura locale, spieghi le ragioni che indussero all’impianto della vite nel nostro territorio e valuti la possibilità per i calasettani di investire ancora nella viti-vinicoltura.

• Pubblicazioni

È in fase di pubblicazione la storia di Calasetta a fumetti, un’opera scritta in italiano e in tabarchino, molto curata sia dal punto di vista storico che linguistico, realizzata da Fulvio Leinardi, illustratore e vignettista affermato a livello nazionale, per divulgare in modo piacevole soprattutto fra i ragazzi, la conoscenza dei fatti che condussero alla nascita del nostro paese.

Si vuole inoltre pubblicare un secondo volume realizzato da Salvatore Cincotti e Salvatore Todde che racconta, tra l’altro, quali furono le prime attività artigianali sorte a Calasetta e chi furono coloro che le avviarono.

Si ritiene, infine, necessario ripubblicare l’autorevole lavoro realizzato a suo tempo da Maria Cabras e Pietrina Rivano Poma: Calasetta, storia e tradizione orale di Liguri e Piemontesi in Sardegna, ormai non più disponibile.

• Archivio Storico Comunale – Struttura polifunzionale

Si vuole realizzare un Archivio Storico Comunale che attualmente non esiste, che consenta di mettere in sicurezza e di rendere fruibile la documentazione più antica e più significativa del nostro Comune.

Si intende promuovere iniziative per mantenere viva la parlata locale, quali manifestazioni canore, poetiche e teatrali. A questo proposito si ritiene di valutare seriamente l’opportunità di costruire una struttura polifunzionale adeguata, capace di contenere un numero congruo di persone, che consenta di realizzare manifestazioni al coperto anche nel periodo invernale.

• Matrimonio Tabarchino

Sempre nell’ambito della tutela e della promozione della parlata locale, previa richiesta degli sposi, si intende continuare l’iniziativa a suo tempo intrapresa di celebrare il rito civile del matrimonio in tabarchino, dal momento che lo statuto comunale di Calasetta ne prevede l’utilizzo pubblico anche nelle occasioni ufficiali.

• Gemellaggi

Si vogliono promuovere iniziative per mantenere e consolidare i rapporti di amicizia e di reciproca collaborazione con le comunità gemellate o particolarmente legate a Calasetta, come la città di Genova, il Municipio di Pegli, il Comune di Arenzano, Carloforte, Tabarka (Tunisia), Nueva Tabarca (Spagna), Haret Saida (Libano), e inoltre con l’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, con le associazioni culturali Le pays vert: la Tunisie du Nord-Ouest (Tunisia-Francia) e Tabarkini (Tunisia), con il Circolo Culturale Sopranzi di Pegli, con l’Enoteca Regionale del Roero.

• Librevento

Si intende portare avanti LIBEREVENTO, il festival letterario che ha suscitato l’interesse della stampa nazionale e che ha portato a Calasetta autori contemporanei tra i più noti e premiati.

• Sport

Calasetta ha la fortuna di poter usufruire di impianti sportivi di livello per la costante attenzione che le amministrazioni comunali hanno posto verso gli allenatori, gli atleti, i ragazzi che si sono impegnati nelle varie discipline raggiungendo spesso importanti traguardi.

L’amministrazione uscente ha profuso notevole impegno e destinato risorse alla creazione e ammodernamento degli impianti sportivi, tra questi interventi ricordiamo il rifacimento della copertura del palazzetto, il restyling dell’interno del palazzetto, la tinteggiatura delle tribune dei campi di calcio, calcetto e zona tennis, l’ incremento di prati verdi nella zona tennis, la piantumazione di vari tipi di nuove piante e alberi, facendosi carico della manutenzione, custodia, pulizia giornaliera di tutti gli impianti sportivi.

Lo sport è sacrificio e disciplina ma il coordinare tante attività ed esigenze non è mai stato facile, l’amministrazione uscente si propone con lo stesso impegno dimostrato in passato di perseguire un programma di sviluppo delle attività sportive:

  • Dare attuazione al bando di gara della progettazione della copertura del campo di calcetto; le opere dovrebbero terminare il prossimo autunno, assicurando la praticabilità del campo anche nel periodo invernale.
  • Valutare con gli altri attori interessati la possibilità di realizzare una piscina (ad alta tecnologia e alimentata con fonti energetiche alternative), con affiancato un centro benessere, che potrebbe vedere l’interesse e la partecipazione anche degli albergatori e degli operatori turistici, ovviamente dovremo trovare la strada del finanziamento, ma in questo non siamo secondi a nessuno.
  • Gli impianti sportivi sono stati oggetto di numerosi interventi di manutenzione straordinaria e ordinaria. La lista si propone di continuare queste attività e perseguire il costante adeguamento e miglioramento degli impianti.

Il successo delle squadre calasettane ha premiato sinora l’attività dell’amministrazione e fornisce stimolo a continuare sulla stessa strada.

La nazionale femminile di pallavolo ha svolto nei nostri impianti 10 giorni di preparazione agonistica visibili a tutti.

La squadra di basket ha raggiunto successi tali da disputare un campionato nazionale e da qualificarsi ai Play-Off nel 2014.

Il beach-volley ci ha onorato con le finali maschili e femminili del campionato regionale.

La vela si è imposta con le regate categoria laser e vela latina.

Le prime edizioni della iniziativa “incontriamoci all’arrivo” e “impianti sportivi aperti” hanno avuto una notevole partecipazione di pubblico.

Successo a livello regionale e nazionale di 4 atleti calasettani di arrampicata sportiva, categoria under 10 femminile, under 12 femminile e under 14 maschile, hanno superato le selezioni regionali e parteciperanno ai campionati italiani.

Il torneo nazionale delle regioni ci ha visti protagonisti con i nostri impianti utilizzati da tutte le discipline presenti e con il soggiorno della delegazione Calabria in un albergo locale con oltre 100 atleti per tutta la duratea della manifestazione.

Altro torneo protagonista nei nostri impianti il “Coppa Capodanno” categoria giovanissimi dai quarti di finale sino alla finale.

La nascita di nuove società sportive ha portato discipline non tradizionali nel nostro paese come l’arrampicata sportiva con la Sub Scale e il Muay Thai con la KKT, che hanno velocemente bruciato le tappe in termini di iscritti e risultati conseguiti.

  • In sintesi questi sono i numeri dell’assessorato allo sport:
  • Impianti aperti tutto l’anno
  • Aumento delle società da 7 a 12
  • Aumento del 35% degli atleti
  • 50 i tornei organizzati o patrocinati
  • Risultati sportivi mai raggiunti in passato da società locali
  • Sport disputati in spiaggia novità assoluta per Calasetta
  • Stampa e diffusione di brochure sugli impianti sportivi per prenotare e utilizzare le strutture durante il periodo estivo.
  • Stampa e diffusione di cartine geografiche con tracce di GPS per il turismo attivo trekking e bike, realizzate insieme agli assessorati Turismo e servizi sociali.
  • Informazione e trasparenza

Crediamo che l’esecutivo comunale uscente sia da ricordare per il grande impegno profuso sia nel ripianare le finanze dell’Ente, sia nel reperire nuove risorse e provvidenze, di fondamentale importanza, che oggi sono immediatamente spendibili e per aver creato un clima sociale di collaborazione e trasparenza.

I partiti politici tradizionali hanno perso la loro funzione propositiva e di stimolo e la stessa minoranza consiliare è stata spesso assente anche fisicamente. Crediamo che un lavoro congiunto tra maggioranza e opposizione, reso trasparente a tutti gli elettori, consenta di sentire un maggior coinvolgimento nelle scelte operate dall’Amministrazione.

Pur avendo attivato un sito istituzionale sul quale sono pubblicate tutte le delibere di giunta e di consiglio, così come le determine, i bandi di gara e le informazioni sui regolamenti e i Piani adottati, ci siamo resi conto che l’attività politica del nostro Comune è stata condivisa da pochi ed è emersa oggi l’esigenza di raggiungere il cittadino in modo più diretto.

Sentiamo quindi forte l’esigenza di prevedere altri canali più accessibili al grande pubblico, per avvicinare l’operato dell’amministrazione comunale ai cittadini, la nostra proposta, tra le altre, è di attivare incontri pubblici e dibattiti con i giovani e tutta la popolazione con cadenze prefissate nella sede del consiglio comunale.

Per garantire la massima condivisione e trasparenza del dibattito, questi incontri e le discussioni affrontate potranno essere condivise anche sul sito istituzionale.

Altra esigenza molto avvertita è quella dell’incremento dei servizi tecnologici per cittadini e ospiti, grazie all’installazione delle reti WiFi pubbliche che, rappresentano una grande risorsa.

Le reti Wireless municipali sono oggi disponibili a prezzi sempre più contenuti. L’obiettivo è la realizzazione di una rete che copra i punti strategici del paese, interessati da maggior flusso turistico (Torre, porto e spiagge).

La rete WiFi permetterebbe inoltre di attivare la videosorveglianza: edifici pubblici, abitazioni, area portuale, svolgendo anche la funzione di deterrente per gli atti vandalici e della microcriminalità.

Le caratteristiche e i servizi offerti dall’impianto che intendiamo promuovere sono i seguenti:

  • nessun impatto ambientale dell’infrastruttura di cablaggio;
  • possibilità di controllo degli Access Point;
  • accesso controllato alla rete tramite autenticazione dell’utente;
  • tracciamento delle sessioni d’utente mantenendone l’anonimato in conformità alle norme sulla privacy.»

 

 

Ignazio Locci 7 copia

«Nel giorno in cui si festeggia Sa Die de sa Sardigna, un appuntamento importante e ricco di significato, è doveroso ricordare il valore che riveste l’Autonomia della Sardegna. Un’Autonomia messa seriamente a rischio dal progetto di riforma del Titolo V della Costituzione, promosso dal Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi e dal Ministro dell’Interno Angelino Alfano.»

Lo ha detto Ignazio Locci, consigliere regionale di Forza Italia.

«La riscrittura della Costituzione – ha aggiunto Locci – mette in discussione la specialità della Sardegna e amplia la potestà legislativa dello Stato, privando la nostra Regione di importanti prerogative. Così come sancito dal Consiglio regionale, il popolo sardo ha diritto di vedere riconosciuta la propria specialità autonomistica, in quanto niente può essere causa di riduzione e negazione degli spazi della nostra autodeterminazione. Il valore storico di Sa die de sa Sardigna, alla luce dello scellerato progetto di riforma del Titolo V, è più che mai attuale. Dobbiamo difendere le prerogative della nostra autonomia e dimostrare che siamo assolutamente in grado di esercitare i nostri poteri speciali.»

SaDie280414 071 SaDie280414 069 SaDie280414 068Il Consiglio regionale stamane ha celebrato in seduta solenne “Sa Die de Sa Sardigna”, giornata nazionale del popolo sardo, istituita con legge regionale il 14 settembre del 1993.

La seduta, presieduta dall’on. Gianfranco Ganau, si è aperta con le note della banda della Brigata Sassari e con i canti ancestrali del Tenore di Neoneli che hanno eseguito diversi brani musicali del repertorio tradizionale.

Subito dopo le esibizioni musicali, ha preso la parola il Presidente del Consiglio per pronunciare il suo discorso ufficiale.

La data del 28 aprile, ha detto il presidente Ganau in apertura del suo intervento, è stata scelta come giornata simbolica in riferimento allo stesso giorno del lontano 1794, che passa alla storia per l’insurrezione dei Sardi e la cacciata dei piemontesi.

Ganau ha quindi ricordato gli eventi storici che portarono alla ribellione dei sardi contro il dominatori «uno stato di malessere profondo del popolo sardo che a causa dell’intollerabile gravame delle imposizioni fiscali, all’aumento generalizzato e progressivo dei costi e alla corruzione dilagante, rivendicava da tempo una maggior partecipazione alle scelte e al governo dell’isola».

«La data del 28 aprile 1794 – ha detto ancora Ganau – rappresenta un vero e proprio atto rivoluzionario e diventa oggi simbolo dell’orgoglio sardo e il riferimento per un percorso non ancora compiuto che proprio qui trova le ragioni più profonde nella ricerca di autonomia, nella sua difesa e nell’ampliamento verso il pieno riconoscimento dei Sardi all’autodeterminazione».

«La decisione di celebrare “Sa Die” arrivò nel 1993 – ha ricordato il presidente dell’Assemblea sarda – in un momento di rinnovata spinta autonomisticaۚ» che portò  negli anni precedenti all’approvazione di due leggi importanti per la tutela della cultura e sulla lingua sarda.»

«Allora con grandissimo senso di responsabilità e alto senso della funzione – ha detto ancora Ganau – ogni commissario rinunciò a qualcosa, concordando e scegliendo i testi migliori per esitarne uno unitario e condiviso da tutti.»

Un momento di buona politica, secondo Ganau, che può servire da esempio per arrivare alla riscrittura dello Statuto, passaggio necessario per arginare la riforma centralista avviata dal Governo nazionale.

«Riforma – ha detto il presidente – che, di fatto, limita e sottrae funzioni alle Regioni riportandole principalmente sotto il controllo statale ed attacca, sino a mettere in discussione la nostra specialità e gli ambiti di autonomia.»

È evidente, ha aggiunto Ganau, che «non siamo disposti a fare un solo passo indietro ma anzi occorre puntare su un nuovo Statuto che vada nel senso opposto, nel senso di una maggiore autonomia ed autodeterminazione».

Il presidente Ganau ha sottolineato la necessità di «aprire una fase nuova di ricontrattazione con lo Stato in modo da aver riconosciuti i nostri dirittiۚ». Il presidente del Consiglio ha ricordato il deficit di infrastrutture, di trasporti interni ed esterni, l’assenza di energia a basso costo che impedisce sviluppo e competitività, fino alla negazione del diritto di essere rappresentati nel parlamento europeo».

«Su questi temi – ha detto ancora Ganau – dobbiamo dare risposte ai Sardi. La riforma dello Statuto è un passo fondamentale ed un obiettivo non rinviabile di questo Consiglio.»

Questo, secondo il presidente «è il senso attuale di Sa Die de Sa Sardigna, giornata dell’orgoglio sardo ma anche giornata di lotta di un popolo che non si riconosce solo in una terra ma nei suoi valori, cultura, tradizioni, luoghi, lingua, insomma nella propria forte identità e con convinzione si unisce per i propri diritti e la piena autonomia».

Il presidente ha poi dato la parola al consigliere Modesto Fenu capogruppo di “Sardegna”, il quale ha ricordato come, quella di oggi, sia una giornata di grande importanza, anche alla luce di quanto sta accadendo a livello nazionale. Uno Stato centrale, ha sottolineato, che sta cercando, con la modifica del Titolo V, di cancellare i diritti acquisiti dalla Sardegna con lo Statuto speciale. L’on. Fenu ha auspicato che l’Isola riscriva al più presto i rapporti con lo Stato italiano che sta mettendo a rischio il diritto di autodeterminazione del popolo sardo.

E’ poi intervenuto l’on. Attilio Dedoni, capogruppo dei Riformatori sardi. L’esponente dell’opposizione ha ricordato come sia arrivato il momento che lo Stato riconosca l’importanza avuta dall’Isola nell’Unità d’Italia.

«Una Sardegna che deve essere nazione non Stato, a cui deve essere garantita l’autonomia economica necessaria per l’autogoverno». Per l’on. Dedoni bisogna riscrivere lo Statuto per definire meglio l’autonomia della Sardegna nei confronti dello Stato e dell’Europa.

«Uno sguardo al passato per non sbagliare nel presente» ha suggerito nel suo intervento il capogruppo dell’Udc, Gigi Rubiu. L’esponente dell’opposizione ha evidenziato come la giornata di oggi sia la ricorrenza più significativa per la Sardegna e racconti di un popolo al quale erano stati negati i  diritti e che si ribellò, unito e coeso, cacciando il Vicerè. Un’insurrezione che costò molto cara al popolo sardo e che si tradusse in disordini, scontri e spargimento di sangue. Rubiu ha poi evidenziato come oggi, con l’ipotesi di modifica del Titolo V,  lo Stato stia commettendo un grave oltraggio nei confronti della Sardegna a cui verrebbero negati diritti conquistati. Il capogruppo dell’Udc ha esortato il Consiglio regionale a fare fronte comune per tutelare la Sardegna, come avvenne in occasione della cacciata dei piemontesi.

Il presidente del Consiglio ha dunque dato la parola al consigliere Gavino Sale, per svolgere il suo intervento a nome dei gruppi della maggioranza. Il consigliere di Irs (Gruppo Misto) non ha nascosto commozione e emozione nel rivolgere un saluto al Consiglio e all’intero popolo sardo.

«Non c’è un’altra Regione in Italia che oggi fa quello che facciamo noi con Sa Die – ha dichiarato Sale – perché nessuno può vantare una storia intensa e forte come la storia della Sardegna». «Una storia di nazione incompiuta» così l’ha definita il consigliere della maggioranza che ha poi spiegato il significato delle celebrazioni: festeggiamo un messaggio che proviene dal periodo antifeudale e da un grande personaggio del tempo, Giovanni Maria Angioy.

«Angioy poteva essere il più ricco della Sardegna – ha dichiarato il consigliere di Irs – poteva avere tutto ed essere un potente vice Re ma ha scelto invece di dedicare la sua vita alla libertà e all’indipendenza del popolo sardo». Un messaggio rivolto dunque al benessere collettivo e non già dettato dalle aspirazioni personali che sta alla base della rivoluzione sociale dell’Angioy che può essere sintetizzata con  “l’andare oltre lo stato feudale. Per questo – a giudizio di Gavino Sale – l’Angioy ha aperto una fase moderna della storia della Sardegna che nessuno può fermare ma che deve essere chiusa solo dal Popolo Sardo. «Bene la festa di Sa Die – ha ammonito il consigliere di Irs – ma sappiamo che “Sa Die” deve ancora venire». L’esponente della maggioranza ha fatto esplicito riferimento ad una repubblica sarda  e ha sottolineato come oggi i sardi siano sempre più distanti dalla cosiddetta storiografia della sconfitta. «Come popolo sardo – ha spiegato Sale – abbiamo perso qualche battaglia ma abbiamo la consapevolezza che vinceremo la guerra che ci garantirà un futuro di popolo».

Il consigliere del gruppo Misto ha dunque rivolto un invito al governo regionale ad aprirsi a tutte le rappresentanze del popolo sardo («l’attuale governo rappresenta solo il 18% dei cittadini sardi») e dunque si impone un grande sforzo nel verso del coinvolgimento e della partecipazione, tenendo a mente «gli insegnamenti dei nostri padri fondatori, ad incominciare da quelli di Giovanni Maria Angioy». A giudizio di Gavino Sale il popolo sardo sta uscendo «dalla fase della coscienza depressiva» e procede «verso una fase di acquisizione della coscienza del valore che resta distante dal becero nazionalismo».

«Stiamo proponendo una nuova esistenza libera – ha insistito Sale – e il governo regionale sta suscitando speranze forti». «Siamo destinati a guardare solo avanti – ha concluso l’esponente della maggioranza – perché i sardi possono solo andare avanti e mai fermarsi, augurios e largos annos verso una nuova esistenza libera.»

Il presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, ha dunque concesso la parola al capogruppo del Psd’Az. Il consigliere Christian Solinas ha sottolineato l’impegno e l’insistenza del gruppo del Psd’Az per la giornata celebrativa di “Sa Die de sa Sardigna” in Consiglio regionale. «Rivendichiamo “Sa die de Sa Sardigna” come festa del Popolo Sardo – ha insistito l’esponente del Psd’Az – come momento esistenziale di questo Parlamento per riflettere su se stesso e sul suo “dasein” – direbbero i pensatori tedeschi – sul suo “esserci” oggi, sulle sue funzioni, sul ruolo al quale è chiamato nel restituire una prospettiva e un futuro a quest’Isola, necessariamente oltre la crisi e la disperazione del quotidiano». «Ogni tempo ha il suo 28 aprile – ha dichiarato Solinas – ed oggi più che mai,attualizzarne i contenuti per strutturare una resistenza istituzionale e popolare ai modelli neocentralisti propinati improvvidamente dal Governo nazionale con il malcelato intento di sterilizzare il regionalismo costituzionale in generale e la specialità autonomistica nel particolare, diviene un imperativo categorico per tutti noi».

Christian Solinas ha sottolineato come la Sardegna conosca  soprusi e ingiustizie «che non sono appannaggio dei secoli passati ma continuano senza sosta a declinarsi nelle vicende del presente». Il capogruppo dei sardisti ha fatto esplicito riferimento allo scippo delle risorse, alla slealtà dello stato nel disattendere gli accordi, all’anomala quantificazione del patto di stabilità, alle servitù militari, industriali, ambientali; alla negazione di rappresentanza in Europa; ai continui tagli, al tentativo di cancellare la lingua e la cultura sarda, «sono tutti argomenti dell’agenda contemporanea eppure non sono nuovi».

Il consigliere Solinas ha dunque citato il magistrato di Ploaghe, Giovanni Maria Lei-Spano, che nella sua fondamentale opera del 1922, “La questione sarda”, scrisse: «Le promesse che i Governi hanno fatto all’Isola infelice non sono state mai mantenute. I Sardi quando la Francia repubblicana voleva sottoporre il mondo al suo volere, respinsero due suoi famosi tentativi di invasione: ne ebbero lode momentaneamente e promesse di pronto soccorso; passato il pericolo, si disse che la vittoria non al valore loro era dovuta, ma al caso ed alla forza dei venti!»

Solinas ha invitato il Consiglio a trarre «dalla lezione della Storia una linea di condotta che deve vedere unito il Popolo Sardo». «Basta con le divisioni – ha ammonito Solinas – con le cortigianerie ed il servilismo verso chiunque arrivi da questo mare che ci circonda: bisogna andare al cuore del problema e non perdersi nelle singole questioni». «E’ nell’insopprimibile anelito alla libertà – ha spiegato il capogruppo Psd’Az – che risiede il nostro impegno politico, il gravoso incarico che la storia ci affida: condurre la Sardegna all’indipendenza!».

La sfida, a giudizio di Christian Solinas, è tutta nella ricerca dell’unità «di tutte le sensibilità politiche e del Popolo Sardo».

Il capogruppo dei sardisti ha dunque annunciato la riproposizione del progetto di legge sull’Assemblea Costituente del Popolo Sardo e della mozione sull’Indipendenza della Sardegna per arrivare ad un referendum che sancisca il diritto di autodeterminazione dei Sardi.

Il consigliere Solinas ha, con in mano una bandiera dei Quattro Mori realizzata da Marianna Bussalai, ricordato il «fulgido esempio di passione e impegno femminile di emancipazione e riscatto culturale e sociale, della donna morta prematuramente a soli 43 anni nella sua Orani e che scrisse  all’indimenticato Titino Melis: «il mio sardismo data da prima che il Partito Sardo d’Azione sorgesse, cioè da quando, sui banchi delle scuole elementari, mi chiedevo umiliata perché nella storia d’Italia non si parlasse mai della Sardegna. Giunsi, che la Sardegna non era Italia e doveva avere una storia a parte»

Il consigliere di Forza Italia, Ugo Cappellacci, ha denunciato in apertura del suo intervento il rischio che «le celebrazioni possano fermarsi alla pura e semplice rievocazione, al rito, all’esercizio retorico». A giudizio dell’ex presidente della giunta «il 28 non è solo un episodio storico, ma è una storia di coraggio, di ribellione, di autonomia, di quell’essere popolo che rende più forte la comunità perfino dinanzi a chi sembra invincibile». «Dobbiamo vivere il 28 aprile», è l’invito rivolto dal consigliere Cappellacci all’intero Consiglio perché «non occorre una particolare immaginazione per cogliere le analogie tra la Sardegna di allora e quella di oggi». «Sono ancora molti, troppi, i “viceré” dei nostri tempi, che non rispettano i diritti del popolo sardo – ha ammonito il consigliere dell’opposizione – e Balbiano moderni a volte sono espressione di un potere politico, ma ci sono anche quelli che rappresentano interessi economici opposti a quelli della Sardegna, così come esistono ancora anche le “corti”, gli ambienti più o meno consapevolmente compiacenti».

A giudizio di Ugo Cappellacci serve saper interpretare e alimentare «una rinnovata consapevolezza della nostra identità per rendere più forte la Sardegna». «Abbiamo il dovere di pensare e propugnare una “nuova Autonomia” – ha proseguito Cappellacci – tesa ad ottenere un riconoscimento e una garanzia dei dritti dei sardi, nella loro specialità». L’obiettivo dichiarato dal consigliere del gruppo Fi è «passare dall’Autonomia della Regione a quella dei sardi, come singoli e come collettività». «L’Autonomia  ha spiegato Cappellacci – non è domanda di assistenzialismo, ma volontà di camminare con le nostre gambe, non è chiusura al mondo esterno, ma significa guardare i nostri confini come l’inizio di un’opportunità, da conquistatori e non più da conquistati,  è responsabilità e non la ricerca negli altri di un’alibi per le nostre manchevolezze». La sfida che attende il Consiglio regionale è dunque per Cappellacci quella di «non aspettare e non essere puri e semplici esecutori di ordini di scuderia di partito, ma protagonisti del cambiamento, pronti concorrere, con il contributo di passione, di coraggio, di generosità politica, a realizzare la nuova Autonomia in Sardegna e la Terza Repubblica in Italia». «Il cambiamento – ha concluso Ugo Cappellacci – inizia da noi, da ciascuno di noi. Ogni giorno». 

Al termine degli interventi dei consiglieri di maggioranza e opposizione, il presidente Ganau ha dato la parola al Presidente della Regione Francesco Pigliaru che in apertura del suo intervento ha sottolineato il valore della celebrazione de “Sa Die” «un evento importante della nostra storia, un evento di responsabilità e di coraggio, che stimola altrettanto coraggio e responsabilità in tutti noi». Oggi – ha proseguito Pigliaru –  a quelle vicende occorre guardare per impostare «un’azione di governo all’altezza di quella assunzione piena di responsabilità che fu la cacciata della corte piemontese».

Secondo il presidente della Regione, la Sardegna deve «assumersi con coraggio le proprie responsabilità» per difendere i propri diritti e affrontare «gli enormi problemi economici e sociali che abbiamo di fronte  a noi». Solo così, ha aggiunto Pigliaru, sarà possibile «la partecipazione a pieno titolo a tutti i processi decisionali che ci riguardano». 

Pigliaru ha quindi ricordato all’Aula la battaglia per l’istituzione di un collegio proprio per le elezioni europee e quella per l’autonomia fiscale che «consenta di utilizzare le nostre risorse per erogare servizi essenziali ai nostri cittadini». Per il presidente della Regione, oggi la priorità rimane «l’adeguamento del patto di stabilità. È un adeguamento – ha detto – che è un nostro chiaro diritto, sancito da una sentenza della Corte Costituzionale ma anche, e soprattutto, dal buonsenso». Tra le rivendicazioni da portare avanti anche quella per l’eliminazione dei vincoli imposti al territorio regionale dalla presenza «spropositata» delle servitù militari.

Pigliaru ha quindi affermato la necessità di rivendicare maggiori spazi di sovranità per la Sardegna. «Il clima che si respira oggi nel paese intorno al ruolo che svolgono le autonomie regionali non è favorevole. L’attuale riforma del Titolo V proposta dal Governo nazionale – ha detto  Pigliaru – è il preciso riflesso di questo sentimento diffuso. Oggi proposte che tendono a riscrivere la forma dello Stato in una chiave neo centralista rischiano di trovare ampio sostegno nell’opinione pubblica italiana».

«La migliore risposta a queste tendenze è – secondo il presidente – considerare i nostri attuali spazi di sovranità come un essenziale esercizio di responsabilità. Soprattutto, la responsabilità di far funzionare al meglio le istituzioni che sono sotto il nostro diretto controllo; le istituzioni dal cui funzionamento dipende direttamente il benessere dei cittadini.»

«Questa – ha sottolineato Pigliaru – è la grande sfida di oggi. Questa è la risposta che dobbiamo dare a chi considera il decentramento una esperienza carica di inefficienza, di sprechi, di assurdi privilegi per le classi politiche locali».  Per affrontare con successo questa sfida «serve dunque un governo che sappia fare il miglior uso possibile dei poteri che ha a disposizione e di quelli che intende conquistare. L’opportunità è davanti a noi. Sta a noi coglierla. Questa legislatura – ha concluso Pigliaru – ha l’opportunità in particolare di unire una idea moderna e responsabile di sovranità con una forte e concreta cultura di governo.»

Al termine dell’intervento del Presidente della Regione Francesco Pigliaru, il presidente del Consiglio Gianfranco Ganau ha dichiarato chiusa la seduta e aggiornato i lavori al pomeriggio per la discussione di alcune mozioni. Le celebrazioni de Sa Die sono proseguite con l’esibizione del Tenore di Neoneli e dei musicisti Andrea Pisu (launeddas) e Pierluigi Mattana (tamburello).