16 November, 2024
HomePoliticaConsiglio regionale della SardegnaApprovato in Consiglio regionale, a conclusione della discussione delle mozioni n. 19 e n. 29, un ordine del giorno unitario “sulle attuali prospettive della metanizzazione della Sardegna”.

Approvato in Consiglio regionale, a conclusione della discussione delle mozioni n. 19 e n. 29, un ordine del giorno unitario “sulle attuali prospettive della metanizzazione della Sardegna”.

Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

La seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente Ganau. Dopo le formalità di rito, il presidente ha comunicato di aver proceduto alla nomina dei presidenti e dei componenti della giunta per il regolamento, della giunta per le elezioni e della commissione per la biblioteca. Queste le designazioni: Giunta per il Regolamento. Componenti: Roberto Deriu (Pd), Alessandra Zedda (FI), Efisio Arbau (La Base), Emilio Usula (Rossomori), Mario Floris (Uds), Giorgio Oppi (Udc) Gavino Sale (Irs) Attilio Dedoni (Riformatori sardi) e Luca Pizzuto (Sel). Giunta per le elezioni: Eugenio Lai (Sel) presidente, Pietro Cocco (Pd), Pietro Pittalis (FI), Michele Azara (IDV), Augusto Cherchi (Partito dei Sardi), Paolo Truzzu (FdI) Alessandro Unali (Sinistra Sarda) Annamaria Busia (Centro Democratico) e Christian Solinas (Psd’Az). Commissione per la Biblioteca: Antonello Peru (FI) presidente, Roberto Deriu (PD) e Michele Cossa (Riformatori).

L’Assemblea ha iniziato quindi l’esame dell’ordine del giorno con la discussione generale della legge n°3/A (Arbau e più): “interventi a favore degli allevatori per fronteggiare l’epidemia blue tongue”. Il presidente ha dato la parola al relatore Efisio Arbau (gruppo Sardegna Vera).

Arbau ha affermato che si tratta di una legge molto importante, che arriva in Aula «dopo i necessari approfondimenti relativi alla parte finanziaria». Si sta dando attuazione ad un precedente provvedimento legislativo approvato all’unanimità l’anno scorso, ha aggiunto,  «proseguendo sulla linea della responsabilità, guardando in faccia ad un problema serio, ad una epidemia che ha flagellato le campagne della Sardegna ed aziende di ogni dimensione, dove alla mortalità si è sommata l’infertilità degli animali». La gestione dell’epidemia, secondo Arbau, «non è stata all’altezza della situazione, per carenza di informazione, per mancanza di coordinamento e di scarsità dei vaccini». Sulla questione finanziaria il consigliere di Sardegna Vera ha riconosciuto alla giunta di aver operato «con scrupolo e attenzione della giunta regionale, prendendo impegni che possono essere mantenuti; la maggioranza e tutto il Consiglio, ora, hanno aperto una linea di credito verso un mondo, quello dell’agricoltura e della pastorizia, che ha bisogno di risposte urgenti e concrete ed è determinante per lo sviluppo della nostra isola».

Sull’ordine dei lavori, il consigliere Alessandra Zedda (FI) ha chiesto una sospensione per poter valutare l’emendamento.

Il presidente ha assicurato che il Consiglio potrà fare la sua valutazione in sede di esame degli articoli, appena sarà distribuito il testo dell’emendamento.

Il consigliere Roberto Deriu (Pd) ha detto in apertura che «è difficile, in Sardegna, affrontare certi problemi». Il consigliere ha ricordato un giornale di 10 anni fa in cui si annunciavano provvedimenti per fronteggiare la stessa epidemia. Nel frattempo, ha poi osservato, «si sono alternati governi di diverso colore ma la situazione non è cambiata». Per queste ragioni, Deriu ha espresso molti dubbi sul fatto «che la legge in esame sia una risposta veramente efficace al problema, c’è bisogno di dare allo stesso tempo una speranza ed una via di fuga; ma è evidente che non basta ratificare la disgrazia ma bisogna adoperarsi per evitarla». Ciò che serve, ha suggerito, «è una ricognizione puntuale delle cause del problema, per individuare la strada che porti all’eradicazione definitiva dell’epidemia». E’ necessario inoltre, ad avviso del consigliere Deriu, «porsi alcune domande e risalire a certi comportamenti errati, con particolare riferimento al ruolo delle istituzioni, che non hanno fatto per intero il proprio dovere: si sta, appunto, ratificando la disgrazia e gli allevatori continueranno ad operare in una situazione precaria e pericolosa». Rispetterò decisione del gruppo, ha concluso Deriu, «però non posso dire di avere la coscienza apposto».

Per il consigliere Luigi Lotto (Pd) «si stanno mettendo in campo somme considerevoli a favore di una categoria di rande importanza per la Sardegna». Il problema è complesso, ha sottolineato Lotto, «perché in passato sul fronte delle emergenze sanitarie provocate dalla lingua blu si sono registrati danni ingenti per gli allevatori; con questo intervento si mette rimedio, in modo da non scaricare l’onere dell’epidemia sulle spalle dei pastori». C’è da considerare anche, ha precisato il consigliere, «che i danni non sono solo quelli che stiamo provvedendo parzialmente a risarcire ed è vero che non dobbiamo rassegnarci a provvedimenti emergenziali». Dobbiamo piuttosto lavorare, è l’opinione di Lotto, «per evitare che i danni si ripetano e su questo terreno devono impegnarsi fortemente sia la giunta che gli assessorati alla sanità ed all’agricoltura: leggi come questa non dobbiamo più farle». Stiamo stanziando 5 milioni per i consorzi di difesa e le assicurazioni del settore agricolo ed abbiamo l’obbligo di mettere i consorzi nelle migliori condizioni per operare: Questo, ha detto ancora Lotto, «è il sistema promosso dall’Unione europea che garantisce agli interventi più efficacia ed efficienza». Dopo aver annunciato la presentazione di un emendamento con cui si tende ad inquadrare tecnicamente con più precisione le misure in programma, il consigliere del Pd ha auspicato l’ approvazione della legge, «con l’impegno di affrontare il tema per non farsi cogliere più di sorpresa;  la Regione non sarebbe in grado di affrontare una nuova epidemia di grandi dimensioni e dobbiamo fare di tutto per evitare che ciò accada».

Il presidente Ganau ha dato poi la parola al capogruppo di Soberania e Indipendentzia, Emilio Usula (Rosso Mori), il quale ha evidenziato che la seduta in corso era la ripetizione di tante riunioni del Consiglio svolte negli ultimi 10 anni. L’esponente della maggioranza ha auspicato che questa volta si intervenga in modo efficace per risolvere definitivamente il problema della Lingua blu. Secondo Usula negli ultimi anni, non per colpa della Giunta Pigliaru, non c’è stata una politica agricola seria, visto che «nonostante le segnalazioni di nuovi focolai nell’ottobre del 2012 i vaccini sono arrivati soltanto ad agosto 2013. Bisogna riconosce il fallimento delle iniziative prese fino ad oggi». Bisogna, secondo il consigliere regionale, lavorare per arrivare a eliminare le epizoozie, con campagne di vaccinazione efficaci e tempestive, ma anche coinvolgendo e controllando gli allevatori, parte attiva in questa opera di prevenzione. «Serve, quindi, – ha proseguito Usula – un gruppo di lavoro stabile con tutti i soggetti coinvolti, pensando alla possibilità di produrre il vaccino in Sardegna. Bene hanno fatto gli assessori dell’Agricoltura e della Sanità a istituire il tavolo interassessoriale».

E’ quindi intervenuto il consigliere di Soberania e Indipendentzia – Partito dei sardi, Piermario Manca: «Il trend di diffusione di nuove malattie aumenterà costantemente» a causa dei nuovi scambi commerciali e della globalizzazione. Per questo motivo – secondo Manca – la soluzione non può essere il risarcimento dei danni, ma l’utilizzo degli strumenti messi a disposizione dall’Unione europea». In particolare, il consigliere regionale ha analizzato quanto previsto dai Fondi europei 2014-2020 per lo sviluppo rurale che prevedono una serie di norme, tra cui quelle per il risarcimento delle perdite economiche causate da eventi atmosferici, ambientali e da epizoozie. Manca ha esortato la Giunta a prevedere una misura specifica nel Psr.

«Il 2013 è stato un anno drammatico per il settore agropastorale e già allora  – ha affermato Antonio Solinas (Pd), consigliere regionale di opposizione nella scorsa legislatura –  sollevammo il problema delle esiguità delle risorse previste». Secondo Solinas i motivi di questa grave situazione sono stati causati dalle situazioni igienico-sanitarie, non delle migliori, in cui si trovano gli allevamenti, totale fallimento della campagna di vaccinazione del 2013. «Per il 2014 la vaccinazione – ha concluso – doveva essere tempestiva e invece, mi risulta, che nulla si è fatto finora in tutte le Asl della Sardegna nonostante i vaccini siano stati ordinati a fine 2013. Spero di essere smentito».

Il consigliere dei Riformatori sardi, Luigi Crisponi, in apertura del suo intervento ha ricordato la posizione unitaria espressa nella commissione Agricoltura sulla necessità di far approdare rapidamente in Aula la proposta di legge che oggi è all’esame dell’Assemblea (dopo il rinvio concordato nell’ultima seduta). L’esponente della minoranza consiliare ha dunque auspicato più coordinamento tra i diversi assessorati e sottolineato, poi, come in materia di Blue Tongue i due assessori regionali dell’Agricoltura e della Sanità, nel corso delle rispettive audizioni nella competente commissione,  abbiano denunciato una scarso coordinamento tra le differenti funzioni assessoriali. Per quanto attiene gli indennizzi a favore delle aziende i cui capi ovini sono stati colpiti dall’epidemia della Blue Tongue, il consigliere Crisponi definisce “impensabile” l’eventuale stanziamento delle risorse disponibili per l’anno in corso anche per le annualità future. L’esponente dei Riformatori sardi, dunque, ha rimarcato la necessità di concentrarsi sui due pilastri fondamentali delle azioni di contrasto alla Blue Tongue: prevenzione e vaccinazione.

Il consigliere Oscar Cherchi (Forza Italia) ha evidenziato come la proposta di legge all’esame dell’Aula sia di fondamentale importanza per il sostegno al sistema dell’allevamento ovino in Sardegna che, come ha ricordato l’ex assessore all’Agricoltura della Giunta Cappellacci, rappresenta il fiore all’occhiello del comparto produttivo isolano. L’esponente di Forza Italia non ha escluso  possibili ritardi nell’azione di contrasto e nella campagna vaccinale a seguito della recrudescenza dell’epidemia di Blue Tongue in Sardegna a partire dall’ottobre del 2012 ma ha sottolineato come, l’epidemia manifestatasi nell’Isola nei primi anni 2000, fosse al tempo in una situazione di “ferma”. Oscar Cherchi ha dunque ricordato i provvedimenti assunti dal Consiglio regionale, ad incominciare dalla legge n. 25, per attivare gli aiuti alle aziende ed agli allevatori in difficoltà, insieme con la previsione di uno stanziamento di 18.5 milioni di euro («risorse insufficienti e il fabbisogno è cresciuto»). L’esponente della minoranza ha quindi illustrato il regime degli aiuti (riconosciuti in sede di Unione Europea) e evidenziato come sia stato evitato il passaggio all’Argea («per non appesantirne il lavoro») rivolgendosi direttamente ai Comuni sia per la certificazione dei capi ovini morti a seguito dell’epidemia, sia per il riconoscimento dei danni delle aziende colpite dalla Blue Tongue. In merito alla copertura finanziaria prevista nel provvedimento in discussione, Oscar Cherchi, ha evidenziato come nella originaria stesura del testo della proposta di legge si facesse riferimento al fondo Fnol nella parte riguardante gli investimenti, mentre poi si è passati alla parte del fondo Fnol riferita alle “spese correnti”. «Chiedo alla Giunta – ha concluso il consigliere Cherchi – certezza sull’immediato trasferimento ai Comuni delle risorse stanziate dalla legge oggi all’approvazione dell’Aula, perché possano erogare le somme dovute a titolo di ristoro alle aziende colpite dalla Blue Tongue, in caso contrario voteremo contro il provvedimento».

Il presidente del Consiglio, dunque, ha concesso la parola al capogruppo di Sel, Daniele Cocco, che ha denunciato le “criticità del servizio veterinario sardo” che vede ai vertici dei tre settori fondamentali “personale non veterinario”. L’esponente della maggioranza ha auspicato un immediato “cambio di rotta” e ribadito l’urgenza «perché i veterinari siano messi al loro posto per ricoprire i ruoli che gli competono». «Serve riorganizzare immediatamente  il servizio veterinario – ha insistito il consigliere di Sel – e affidarlo ai veterinari con criteri di meritocrazia». Il capogruppo di Sel ha concluso il suo intervento proponendo che le risorse confluiscano nel bilancio dell’assessorato alla Sanità.

Il consigliere Gianluigi Rubiu (Udc) ha messo l’accento sull’importanza del provvedimento per il comparto agricolo, pur manifestando tutta la sua preoccupazione per individuazione della copertura: «In questo modo stiamo passando dalla linea di credito all’illusione». Inoltre, a giudizio di Rubiu, «non siamo in presenza di una soluzione definitiva al problema, perché le somme preventivate non coprono assolutamente i danni subiti dalle aziende; ci vorranno almeno 5 anni per sanare i danni dell’epidemia e ripristinare l’integrità del patrimonio agricolo e nel frattempo potremo essere chiamati a varare nuove misure di sostegno, forse fra soli 8 mesi». E’ vero, ha sostenuto il consigliere dell’Udc, «che il servizio veterinario regionale lavora in condizioni difficili, ma anche in quel contesto ci sono responsabilità; non si può vaccinare un gregge con lo stesso ago, i pastori sono allarmati e bisogna porre rimedio a questa stortura». Il limite di questa legge, ha detto ancora Rubiu, «è che non prevede misure di prevenzione mentre la pianificazione è l’unica condotta corretta che può assicurare veri benefici alle imprese, insieme alla disinfestazione ciclica affidata magari ai centri anti . insetti delle province ed agli interventi di auto controllo delle aziende». Per l’esponente dell’Udc la Regione deve al più presto dotarsi di due nuovi strumenti: incentivi e premialità. «Gli incentivi – ha spiegato Rubiu – servono per favorire pratiche corrette da parte degli imprenditori, bonificando le zone umide vicine agli allevamenti e predisponendo strutture di ricovero sicure  e stalle protette con zanzariere; le premialità hanno lo scopo di riconoscere più risorse agli imprenditori che sono riusciti a battere l’epidemia, magari attraverso la riduzione o restituzione di Irap». «Poi – ha concluso il consigliere Rubiu – bisogna investire anche sull’informazione e la formazione: la campagna pubblicitaria della Giunta Cappellacci ha indicato soluzioni semplici, pratiche ed efficaci ed ha avuto successo».

Il consigliere Modesto Fenu ( capogruppo “Sardegna”) ha rimarcato positivamente la collaborazione fra maggioranza e opposizione, «entrambe consapevoli che c’è estremo bisogno di intervenire per dare una mano alle tantissime aziende in difficoltà». «La legge – ha ammesso Fenu – non è risolutiva, perché sono necessari altri interventi di prevenzione e protezione; del resto siamo in un’isola, il nostro eco sistema è più fragile e qualunque movimentazione di animali materiali può creare drammi che si ripercuotono sull’economia regionale». Tuttavia, ha proseguito il consigliere, «approvare la legge è necessario e va accolto l’appello del presidente Pigliaru ad assumerci le nostre responsabilità; la categoria è stremata e non possiamo giocare sulla pelle dei nostri allevatori, servono piuttosto certezze sulla copertura finanziaria, per non generare illusioni rischiando di provocare ulteriori tensioni».

Esprimendo la posizione della Giunta, il presidente Pigliaru ha definito il dibattito del Consiglio regionale «molto chiaro, anche nella consapevolezza di voler affrontare questa emergenza con priorità rispetto ad altre». Per il futuro, ha auspicato il presidente, «è bene che interventi di questa grandezza siano inquadrati a conclusione del confronto  che la Regione ha in corso con lo Stato sui vincoli del patto di stabilità: in quel momento si metteranno in fila le esigenze selezionandole con molte cura, diciamo no ad interventi a sportello senza una gerarchia chiara». Prendiamo atto del punto di vista del Consiglio regionale, ha proseguito il presidente Pigliaru, «riconoscendo che si tratta di un intervento importante e urgente che non risolve il problema di cui stiamo parlando, per il quale servono invece interventi strutturali e non emergenziali, predisposti in situazioni in cui non si è riusciti ad aggredire efficacemente il problema». L’impegno della Giunta, ha concluso il presidente, «sarà quello di assicurare che sia l’ultimo di questa natura: lavoreremo con determinazione per raggiungere questo obiettivo, fermamente convinti che trasformare risorse destinate ad investimenti in spesa corrente non può essere un fatto sistematico». Non essendoci altri iscritti a parlare per la discussione generale, il presidente Ganau ha messo in votazione il passaggio agli articoli, che l’Aula ha approvato.

Il presidente del Consiglio regionale ha posto in votazione il titolo, gli articoli 1, 1 bis e l’emendamento aggiuntivo 1. Sull’articolo 2 è stato presentato un emendamento sostitutivo suddiviso in due commi: il primo prevede lo spostamento di risorse per 33 milioni di euro in modo da metterle a disposizione nelle spese correnti, mentre il secondo comma recita: «L’effettiva erogazione degli interventi è subordinata all’incremento degli spazi finanziari euro compatibili rispetto al patto di stabilità attualmente in vigore».

Il consigliere Gianluigi Rubiu (capogruppo Udc) ha chiesto la votazione con sistema elettronico, mentre la consigliera di Forza Italia, Alessandra Zedda, ha chiesto il voto per parti: comma 1 e comma 2. Per dichiarazione di voto ha chiesto la parola Oscar Cherchi (Forza Italia), il quale ha affermato che avrebbe votato contro il secondo comma perché questa legge deve dare certezza e non essere subordinata a un’autorizzazione di Roma. Il proponente della legge, Efisio Arbau (Sardegna – La Base), ha evidenziato come sia stato fatto di tutto per reperire le risorse. Ha dichiarato il voto contrario al comma 2 anche il consigliere dei Riformatori sardi, Luigi Crisponi, perché non si può dare il via libera a una legge con la “probabilità” di reperire le risorse finanziarie a copertura del provvedimento. Voto favorevole è stato dichiarato da Franco Sabatini (Pd), il quale ha evidenziato la serietà di questa norma.

Il capogruppo del Partito democratico, Pietro Cocco, in riferimento alle critiche della minoranza al comma 2 dell’emendamento 4 (la subordinazione dell’erogazione degli interventi all’incremento degli spazi finanziari euro compatibili) ha ribadito la serietà della maggioranza nel proporre una legge con uno stanziamento di 28 milioni di euro e di considerare il comma 2 dell’emendamento 4 un ulteriore prova di serietà nell’affrontare il tema della Blue Tongue.

Il consigliere del gruppo “Sardegna”, Mario Floris, ha dichiarato il suo apprezzamento per l’intervento del presidente della giunta, Francesco Pigliaru, e per il metodo di lavoro indicato al Consiglio. L’esponente dell’opposizione, in riferimento al confronto aperto con lo Stato per l’allargamento del tetto di spesa del patto di stabilità, ha dichiarato che «non basta il confronto con le burocrazie romane ma serve uno straordinario impegno politico». L’onorevole Floris ha dunque invitato il presidente della giunta a considerare il voto contrario al comma 2 dell’emendamento 4 come «un atto di comprensione per le difficoltà nel dover garantire un impegno che è solo formale e non sostanziale».

Il presidente della commissione Attività produttive, Luigi Lotto, si è dichiarato “perplesso” per il comportamento della minoranza e ricordato come i 18 milioni di euro stanziati nelle legge approvata la scorsa legislatura fossero insufficienti per fare fronte all’emergenza Blue Tongue i cui dati erano ben noti già a dicembre 2013. Il consigliere del Pd ha definito una dimostrazione di “onestà” il dettato del comma 2 dell’emendamento («diciamo ciò che faremo nella misura in cui le norme ce lo consentono e che faremo di tutto perché le norme ce lo consentano»).

Il consigliere Angelo Carta (Psd’Az) ha dichiarato di condividere la dichiarazione del presidente che ha richiamato tutti «ad evitare provvedimenti estemporanei». Interpreto questa posizione, ha concluso Carta annunciando il foto favorevole all’emendamento, «come impegno a fare in modo che le risorse siano effettivamente spendibili».

Il consigliere Daniele Cocco (Sel) ha osservato che «prima c’era un clima di grande serietà, e va apprezzata la posizione del Presidente, che ha messo tutti di fronte alla realtà». Ha annunciato il voto favorevole all’emendamento.

Il consigliere Alessandra Zedda (FI) ha confermato l’orientamento favorevole del gruppo sulla prima parte dell’emendamento, mantenendo una serie di perplessità sulla seconda. «Abbiamo le stesse preoccupazioni del presidente Pigliaru – ha affermato – il problema è che stiamo utilizzando tutti i fondi per le nuove leggi rischiando di bloccare il Consiglio, a parte il fatto che nella finanziaria 2014 tali risorse dovevano servire anche per la compartecipazione ai programmi europei non vorrei che: incorressimo nell’elusione della norma: poi non ci convince la parte che riguarda il patto di stabilità e il prelievo dal budget dell’agricoltura». Qui siamo tutti seri, ha concluso: «abbiamo collaborato fin dall’inizio ma confermiamo le nostre riserve».

Per dichiarazioni di voto è intervenuto anche il consigliere di Forza Italia, Stefano Tunis, il quale ha reso noto il suo voto contrario in quanto la dotazione finanziaria non è sicura. Favorevole invece il capogruppo del Centro democratico, Roberto Desini, il quale ha sottolineato l’atteggiamento serio della maggioranza. Per il capogruppo di Sardegna – Movimento zona franca, Modesto Fenu dovrebbe essere eliminato il comma 2 che subordina l’erogazione dei fondi se si risolve il problema del Patto di stabilità.

Il consigliere Roberto Deriu (Pd) ha invitato il presidente del Consiglio a procedere al parere sul comma 2 dell’emendamento 4, ai sensi del comma 13 dell’articolo 84 del regolamento.

Il presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, ha invitato la Giunta a fornire il parere richiesto e concesso la parola al presidente della Giunta. Il presidente Pigliaru ha definito il comma 2 dell’emendamento «un emendamento che dice le cose così come stanno».

Il consigliere Roberto Deriu ha specificato che il parere richiesto ai termini di regolamento era quello della competente commissione ma il presidente del Consiglio ha specificato che l’emendamento è stato presentato in Aula e il parere della commissione sull’intero provvedimento era già stato acquisito.

Il presidente Ganau ha dunque posto in votazione con procedura elettronica il comma 1 dell’emendamento n. 4 “Norma finanziaria”. Al termine delle formalità di rito il presidente del Consiglio dichiara l’esito della votazione:  presenti 54; votanti 51; favorevoli 51; astenuti 3. Il comma è approvato.

Il presidente dell’assemblea mette in votazione il comma 2 dell’emendamento 4, sempre con procedura elettronica. Al termine delle formalità di rito il presidente Ganau dichiara l’esito della votazione: presenti 54, votanti 52, favorevoli 35, contrari 17, astenuti 2. Il comma è approvato.

Il presidente del Consiglio mette dunque  in votazione l’articolo 3: approvato per alzata di mano.

Prima della votazione finale, il presidente Ganau ha concesso la parola al capogruppo di “Sardegna Vera”, Efisio Arbau. Il primo firmatario della proposta di legge in discussione ha dichiarato di auspicare l’approvazione all’unanimità del provvedimento all’esame dell’Aula e ha ribadito come il contenuto del comma 2 dell’emendamento 4 debba essere interpretato come una volontà di procedere nella soluzione del dramma Blue Tongue con “serietà e lealtà”.

Il capogruppo dell’Udc, Gianluigi Rubiu, ha dichiarato il voto a favore del provvedimento ma ha espresso perplessità per la parte della legga che riguarda l’effettiva erogazione degli interventi.

Il consigliere del Pd, Roberto Deriu, ha definito “chiacchiere ipocriti” alcune posizioni emerse nel dibattito ed ha definito la legge in discussione in Consiglio come «una norma che per niente ci avvicina alla soluzione del problema Blue Tongue ma indica la strada del perpetuare coperture da parte delle casse pubbliche per problemi che nessuno ha affrontato e che forse non si vogliono affrontare».

Il consigliere Walter Piscedda (Pd) ha dichiarato che avrebbe preferito entrare nel merito di alcune parti della legge regionale del 2013 che interveniva sulla materia, ma ha annunciato il suo voto favorevole.

Il consigliere Daniela Forma (Pd) ha ringraziato in apertura il collega Arbau, primo firmatario della proposta di legge, «perché questo provvedimento consente di dare una boccata di ossigeno al mondo delle campagne che rappresenta l’ossatura del sistema economico regionale». Ma ora, a prescindere dalle responsabilità, secondo il consigliere Forma, «occorre prendere atto che ci troviamo di fronte alla necessità di dare risposte urgenti ai nostri allevatori, è un intervento emergenziale ma la giunta si è impegnata a fare in modo che sia l’ultimo». Ha concluso annunciando il suo «voto convinto e non per disciplina di partito, stiamo mettendo molti allevatori nelle condizioni di non abbandonare le loro terre e di ricostituire le loro aziende».

Il consigliere Luigi Lotto (Pd) ha ricordato i 5 milioni per i consorzi di difesa ed i 28 milioni per risarcire i danni dell’epidemia. Il Consiglio sta mantenendo un impegno, ha insistito: «il presidente Pigliaru sarà puntuale nell’individuare le migliori forme di collaborazione fra assessorati dell’agricoltura e della sanità e le agenzie in modo che non ci si trovi più Annunciando il suo voto favorevole, Modesto Fenu (Sardegna – Movimento zona franca) ha auspicato che la dotazione finanziaria venga confermata. Favorevole anche Antonio Solinas (Pd), il quale ha ricordato alla minoranza i propri errori per quanto riguarda la Blue tongue. Per il consigliere Mario Floris (Sardegna – Uds) il comma 2 è sibillino ed ha ribadito al presidente Pigliaru il sostegno per far valere i diritti della Sardegna nei confronti del governo, ma «serve un’azione politica forte» per far riconoscere all’Isola i fondi che le spettano. Floris ha annunciato il suo voto favorevole.

Il consigliere Tendas (Pd) ha dichiarato il voto favorevole e sottolineato i ritardi nella profilassi.

Il capogruppo del Partito Sardo d’Azione, Christian Solinas, pur attenendosi al voto favorevole annunciato dal suo collega Carta ha sottolineato la preoccupazione per la subordinazione dell’erogazione degli interventi all’incremento degli spazi finanziari euro compatibili e perché con lo stanziamento rpevisto in legge si azzerano i fondi per le nuove iniziative legislative.

La consigliera di Forza Italia, Alessandra Zedda, ha annunciato il voto favorevole e ribadito la serietà e l’atteggiamento costruttivo mostrato dall’opposizione consiliare.

Il consigliere Emilio Usula (Soberania e Indipendentzia) si è soffermato sulle difficoltà relative alla copertura finanziaria, «che devono diventare una ragione di forza in più nella trattativa Stato – Regione per far ottenere alla Sardegna quanto le spetta ormai da lungo tempo».

Il consigliere Luigi Ruggeri (Pd) ha annunciato il voto favorevole alla legge «convinto, nella consapevolezza che alcune osservazioni non sono infondate: quando la casa brucia bisogna spegnere l’incendio, non ci possiamo preoccupare delle tante variabili che ci sono dietro». Ciò non ci esime dal pensare, ha precisato, che «non dobbiamo continuare ad avallare aspettative di assistenza e non di fatti produttivi». Non esiste solo l’agricoltura, ha concluso: «c’è il disagio di tante persone che non hanno la stessa riconoscibilità sociale, 43 milioni (tanto è stato speso in questi anni) corrispondono a 10.000 redditi di cittadinanza, emergenze a volte invisibili che non possiamo e non dobbiamo trascurare».

Il consigliere Daniele Cocco, ha annunciato il voto «convinto» di Sel, pur consapevole che questa legge «non risolverà il problema; le criticità ci sono, bisogna innanzitutto riorganizzare il servizio veterinario regionale che non può continuare ad essere gestito da altre figure professionali».

Voto favorevole è stato confermato dal consigliere dei Riformatori sardi, Luigi Crisponi, il quale ha ribadito però che si sta inserendo una dotazione finanziaria non immediatamente disponibile. Favorevole anche il capogruppo del Pd, Pietro Cocco. Voto favorevole è stato dichiarato anche da Giorgio Oppi (Udc), il quale ha affermato di avere apprezzato la serietà delle dichiarazioni del presidente Pigliaru. Oppi ha però evidenziato che la Blue tongue è una piaga che non potrà essere eliminata in maniera definitiva, perché è una malattia che si presenta, sparisce per un periodo e poi si ripresenta. «Certo molto si può fare con la prevenzione e noi lavoreremo insieme a voi per risolvere il problema. Ritengo, però, che le risorse non basteranno».

Il presidente Gianfranco Ganau ha messo in votazione il testo: la legge è stata approvata all’unanimità con 51 voti favorevoli.

Dopo l’approvazione all’unanimità della proposta di legge sulla blue tongue, il presidente del Consiglio regionale Ganau ha dato la parola ai due presentatori  delle mozioni n. 19 e 29 sull’energia. La mozione n. 19 (Truzzu e più)  sulla necessità di procedere immediatamente alla metanizzazione dell’Isola e ridurre i costi energetici per le imprese e le famiglie sarde è stata illustrata dal primo firmatario Paolo Truzzu (gruppo Sardegna). «La decisione della Giunta di rinunciare al Galsi – ha detto Paolo Truzzu  – non è chiara. Anche perché la giunta ha anche detto che non vuole rinunciare al metano. Inviterei l’assessore all’Industria a dichiarazioni  più prudenti e la giunta ad approvare immediatamente il piano energetico. Perché la Sardegna ha bisogno di scelte chiare. Quando parliamo di energia – ha aggiunto Truzzu – dobbiamo parlare di “sovranità energetica”. La Sardegna perché sia una regione economicamente indipendente deve puntare sull’energia. Ma il ritardo è enorme, con la Corsica la  nostra isola  è l’unica regione in Europa non metanizzata. Quindi, è necessaria un’inversione di tendenza e dare attuazione al processo  che avrebbe dovuto condurre alla metanizzazione della Sardegna che è vecchio ed è datato 1999. A distanza di 15 anni ne stiamo ancora solo parlando. La Sardegna – ha concluso Truzzu – non può permettersi di attendere ulteriori rinvii. Ulteriori ritardi metterebbero ancora più in difficoltà l’economia della Sardegna. Il presidente e la Giunta devono intervenire immediatamente nei confronti dello Stato. Senza metano e senza energia a costi competitivi si accetta la logica della “riserva indiana” ci chiuderemo nel nostro territorio senza integrarci ed essere competitivi con il resto dell’Europa». 

La mozione n.29 (Cossa e più)   sulla decisione della Giunta regionale di non proseguire nel progetto di realizzazione del metanodotto GALSI, Algeria-Sardegna-Italia, è stata illustrata da Michele Cossa (Riformatori sardi).

«L’annuncio dell’assessore dell’industria di abbandonare il Galsi – ha detto Cossa – può essere legittima solo se esiste una alternativa. Ora cosa succede:  ha una prospettiva il collegamento con la Toscana? – ha chiesto Cossa – E’ realistica la possibilità di realizzare uno o due rigassificatori? Cosa intende fare questa giunta in materia di energia? Per Cossa la Sardegna non può certo aspettare altri tredici anni.»

Piermario Manca (Soberania e indipendentzia), sull’ordine dei lavori, ha chiesto di continuare la discussione a oltranza. La proposta è stata messa in votazione. L’aula ha votato a favore.

Salvatore Demontis (Pd) ha detto di essere favorevole al gassificatore, struttura di natura strategica che però deve essere inserita nel piano energetico regionale ancora in bozza. Il piano è all’esame della maggioranza che valuterà se è da condividere o meno.

Il consigliere Modesto Fenu ha chiesto al presidente di proseguire con la discussione della mozione domani mattina, come era stato deciso dalla conferenza dei capigruppo. Il presidente Ganau ha spiegato al consigliere che l’Aula ha deciso di proseguire e che “l’Aula è sovrana”.

Il presidente ha dato quindi la parola a Cesare Moriconi (Pd). L’esponente della maggioranza ha ricordato all’opposizione che, a giugno del 2013, fu presentata una mozione dall’allora minoranza che chiedeva alla Giunta di riferire su quali atti di programmazione di politica energetica aveva posto in essere per risolvere le problematiche della Sardegna. Quella mozione fu ritirata perché l’allora assessore dell’Industria e capogruppo del Pdl che avevano assicurato entro breve l’arrivo in aula del Piano energetico regionale, trascurando di riferire le criticità del Galsi. Piano arrivato, ha ricordato Moriconi, non in tempi utili, in piena campagna elettorale, e che quindi non è stato possibile analizzare e approfondire. Per questo motivo il consigliere del Pd ha esortato la minoranza a non affrontare un argomento così delicato per il futuro della Sardegna con una mozione, mentre bisognerebbe consentire alla Giunta di potere analizzare il Piano energetico in commissione e poi in Consiglio per un necessario approfondimento.

Ha quindi preso la parola il consigliere dei Rossomori, Paolo Zedda. «La Sardegna – ha detto – paga un ritardo pesante nel settore energetico. Il costo del metano è nettamente inferiore rispetto al Gpl. L’energia è la questione centrale per lo sviluppo dell’Isola. Il progetto Galsi – ha proseguito Zedda – lo conosciamo da più di 2013. E’ un’opera mastodontica, impegnativa anche dal punto di vista ambientale. La verità è che i soci maggiori, Sonatrac ed Eni, si sono ritirati e messo in discussione la realizzazione dell’opera». Zedda ha espresso dubbi anche sul progetto per la costruzione dei rigassificatori, «un’iniziativa – ha detto – poco conveniente per la Sardegna». «La soluzione – ha concluso l’esponente dei Rossomori – potrebbe essere quella della realizzazione di un tubo continentale di dimensioni minori, da Piombino alla Sardegna, attraverso il quale fare passare il gas.»

Il consigliere del Pd, Piero Comandini ha evidenziato in apertura «la difficoltà oggettiva di individuare la soluzione migliore, ma le due mozioni pongono un problema reale che però è vecchio di almeno 30 anni, di cui si è parlato a lungo». «L’unico progetto concreto – ha ricordato Comandini – era il Galsi, l’unico progetto che agganciava la Sardegna alla realtà mediterranea, con un investimento 120 milioni di euro al quale tutti hanno creduto». Ma come è stato gestito, si è chiesto l’esponente del Pd: «In 13 anni non si è andati avanti nella gestione di un’opera pubblica, male tutto italiano che ci spinge fuori dall’area dei paesi competitivi, 3 anni per la fattibilità, 7 anni per le autorizzazioni, così niente può andare avanti». La Giunta, ad avviso di Comandini, «ha agito quindi in maniera responsabile, per certi aspetti su una linea di continuità con la precedente legislatura, ma il fatto nuovo che abbiamo di fronte è che non ci sono o non ci sono più i tempi; ci sono nuove strategie geopolitiche e  bisogna prevedere una alternativa, partendo dal piano energetico regionale come base di discussione da mettere all’attenzione della società sarda». «Se poi guardiamo ai nostri rapporti con lo Stato – ha aggiunto il consigliere Comandini – non possiamo ben sperare, i rigassificatori hanno grandi difficoltà ma la Sardegna non può restare fuori dalla pianificazione nazionale, guardando con interesse a soluzioni nuove come collegamento Piombino-Olbia». Secondo l’esponente del Pd, di fronte a questo contesto, «le mozioni sono un stimolo ma non possono impegnare la giunta, il Galsi non è abbandonato ma da verificare con partners nazionali e internazionali, alcuni dei quali, anzi, vanno in qualche modo stanati».

Il consigliere Marcello Orrù (Psd’Az) ha affermato che «l’argomento è di fondamentale importanza, dato che la Sardegna è l’unica regione che non ha il metano, è il momento di impegnarsi seriamente e con urgenza, è una priorità anche in campo nazionale per riequilibrare i costi energetici, pari a circa 500 ml di costi in più all’anno». Sarei stato d’accordo sul Galsi, ha proseguito Orrù, «ma c’è un clima di incertezza e sembra che non si voglia proseguire, per questo è opportuno che la giunta segua la strada dei rigassificatori, senza non perdere tempo con veti incrociati e NO a prescindere». Tale scelta, a parere di Orrù, «avrebbe un impatto positivo sia in fase di realizzazione che di esercizio con ricadute positive per il sistema economico regionale e per una Sardegna che finalmente potrebbe diventare competitiva». Occorre in sostanza, ha concluso il consigliere sardista, «che si cambi rotta nella politica energetica della Sardegna».

Ha quindi preso la parola il consigliere del Psi Raimondo Perra. «La metanizzazione dell’Isola è un fattore di competitività – ha detto – rappresenterebbe un sicuro vantaggio per imprese e famiglie. I ritardi non possono però essere imputati a questa maggioranza». «Il progetto Galsi – ha ricordato Perra – è stato ideato più di dieci anni fa ma il tempo è trascorso inutilmente. Adesso quell’opera rischia di essere superata. Per questo occorre riflettere attentamente sugli interventi da realizzare. La questione energetica è importantissima per la Sardegna – ha concluso l’esponente socialista – adesso c’è l’occasione per discuterne tutti insieme ed individuare la soluzione migliore per l’Isola».

Per Luigi Lotto (Pd) l’energia è una questione fondamentale e condizionante per l’economia della Sardegna. Se ne parla dal ’95 – ha ricordato il presidente della commissione attività Produttive, quasi un ventennio è passato e una soluzione non è stata trovata. Per questo il progetto Galsi, nel quale erano coinvolti importanti soggetti privati, fu salutato con grande entusiasmo. Le cose però non sono andate come si sperava. «La Giunta ha dovuto prendere atto del blocco dell’iniziativa e annunciare, di conseguenza, la rinuncia al progetto. Adesso – ha concluso Lotto – è necessario che Giunta e Consiglio prendano in mano la situazione perché alcune scelte di fondo vengano fatte».

Il vicepresidente Eugenio Lai ha sostituito il presidente Ganau e ha dato la parola a Luca Pizzuto (Sel). Il consigliere della maggioranza ha informato l’aula che oggi c’è stata l’ennesima morte bianca in Sardegna: ha perso la vita per un incidente sul lavoro Antonio Cossu. «Alla sua famiglia va tutto il nostro affetto. E’ scandaloso – ha detto Pizzuto – che oggi si possa ancora morire di lavoro». L’esponente di Sel ha poi affrontato il tema della mozione, dichiarandosi favorevole ai gasdotti senza però tralasciare altre fonti energetiche alternative. Pizzuto ha condiviso la decisione della Giunta di bloccare il Galsi che rischiava di essere un blocco per la metanizzazione e una servitù di passaggio. «Siamo convinti della necessità della metanizzazione però con una concertazione che parta dal basso», ha affermato il consigliere di Sel.

Ha poi preso la parola il capogruppo del Pd, Pietro Cocco: «La Sardegna è l’unica regione in Italia senza metano e questo ha creato un enorme disparità di trattamento tra le famiglie e le aziende sarde e quelle del resto d’Italia». L’eponente della maggioranza ha poi proseguito: «Il progetto Galsi oggi ha segnato il passo, e non solo da oggi, dobbiamo decidere come Consiglio cosa vogliamo fare e come proseguire. Io ho la mia idea e la esporro nella prossima riunione». Cocco ha esortato il presidente e la Giunta a non smettere di pressare il governo affinché trovi i fondi per la metanizzazione della Sardegna. Bisogna che la Giunta faccia il punto sul Galsi, ha concluso Cocco, affinché le commissioni possano affrontare ed approfondire il problema.

Dopo l’on. Cocco è intervenuta la consigliera Alessandra Zedda (Forza Italia Sardegna) che ha ricordato che la politica energetica italiana è totalmente assente. Siamo in grande ritardo e oggi più che mai è necessario avere un indirizzo approvando il piano strategico regionale. «Noi comprendiamo – ha detto Alessandra Zedda – le ragioni della giunta che ha deciso di uscire dal Galsi. Però è necessario capire che cosa ora la giunta intende fare.  Dalla giunta devono arrivare soluzioni alternative. Acceleriamo sulla metanizzazione ma velocizziamo  anche il confronto con lo Stato che deve darci i mezzi per superare il gap che ha la Sardegna ha nei confronti delle altre regioni italiane ed europee».

L’assessore regionale all’Industria Maria Grazia Piras ha detto che la metanizzazione della Sardegna non è più procrastinabile. «Ormai è arrivato il momento – ha detto l’esponente dell’esecutivo – di dare un ulteriore accelerazione. Ormai il Galsi era diventato uno spettro, un sogno, un grande progetto irrealizzato. Era diventato solo un sogno e questa Giunta ha deciso di andare oltre. Noi siamo usciti dalla società del Galsi  per recuperare gli undici milioni che oggi sono necessari. Abbiamo voluto dare una scossa perché tutta la metanizzazione era bloccata, anche le reti cittadine. La nostra delibera non sancisce solo l’uscita dal Galsi ma parla di metanizzazione. E’ una road map per fare arrivare la metanizzazione in Sardegna. Abbiamo già un’interlocuzione con il governo dove abbiamo chiesto con forza che venga realizzata la dorsale e abbiamo costituito il tavolo interassessoriale per individuare tutte le modalità per l’arrivo del metano in Sardegna. Voglio rassicurare tutti – ha concluso l’assessore – il metano è una delle priorità della Giunta». 

Il presidente del Consiglio ha dunque concesso la parola per le dichiarazioni di replica ai presentatori delle due mozioni in discussione. Il consigliere del gruppo “Sardegna”, Paolo Truzzu, ha ribadito il favore per la decisione della giunta di “uscire dal Galsi” e sottolineato come la mozione sia stata presentata precedentemente alla deliberazione dell’esecutivo regionale. «Vogliamo però capire – ha dichiarato Truzzu – cosa vuol fare la Regione per la metanizzazione dell’Isola e la mozione rappresenta un invito al confronto e alla discussione».  L’esponente della minoranza consiliare ha dunque invitato la Giunta ad attivare «un’interlocuzione forte col governo» per trovare le opportune soluzioni per procedere con la metanizzazione in Sardegna ma soprattutto per abbattere il costo dell’energia per le imprese e le famiglie sarde. A questo proposito, Paolo Truzzu, ha proposto «l’equiparazione del costo del Gpl con quello del gas metano per i consumi energetici sardi».

Il consigliere dei Riformatori sardi, Michele Cossa, ha ribadito l’opportunità di una discussione in Consiglio su un tema centrale per lo sviluppo della Sardegna «soprattutto all’indomani dell’approvazione in Giunta della delibera che dopo tredici anni ha messo una pietra tombale sul progetto Galsi». «Vogliamo sapere come si vuol portare il metano nell’Isola – ha proseguito Cossa – e sembra che le uniche soluzioni siano il tubo o il rigassificatore». Per il consigliere dei Riformatori è questo «il nodo da sciogliere in fretta, perché dopo tredici anni la Regione riparte da capo». Michele Cossa ha definito “generico” in proposito l’intervento dell’assessore Piras mentre ha dichiarato di prendere atto della volontà espressa dalla responsabile dell’Industria, per procedere in tempi rapidi con la discussione del piano energetico regionale.

Il capogruppo del Pd, Pietro Cocco  ha dunque chiesto al presidente del Consiglio una breve sospensione per predisporre un ordine del giorno unitario. Il presidente ha accordato la sospensione.

Al rientro in Aula, il presidente, Gianfranco Ganau, ha comunicato la presentazione di un ordine del giorno firmato da tutti  i capigruppo e ha annunciato il ritiro delle due mozioni. Il testo impegna la Giunta regionale a «proseguire la necessaria azione politica nei confronti del Governo per la individuazione della più idonea soluzione strutturale per la metanizzazione della Sardegna; a richiedere altresì al Governo l’attivazione delle disponibilità finanziarie occorrenti per il mantenimento dei regimi di essenzialità energetica attualmente vigenti in Sardegna, nonché per la perequazione – nelle more del compimento del processo di metanizzazione -dei maggiori costi energetici gravanti sulle famiglie e sulle imprese della Sardegna; a definire e completare sollecitamente il percorso di presentazione al Consiglio della proposta di Piano energetico ambientale regionale».

L’ordine del giorno è stato approvato all’unanimità.

Il presidente Ganau ha dichiarato conclusi i lavori dell’Aula che riprenderanno domani mattina alle 11.00, mentre alle 10.00, in Consiglio si riuniranno i sindaci per discutere con i consiglieri regionali, il Patto di stabilità e il Fondo unico degli Enti Locali.

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