In Sardegna, dal 30 giugno, oltre 50mila imprese e professionisti avranno l’obbligo di accettare pagamenti elettronici tramite POS.
In Sardegna, dal 30 giugno, oltre 50mila imprese e professionisti avranno l’obbligo di accettare pagamenti elettronici tramite POS.
Quindi, fra poco più di un mese, l’idraulico che effettua la riparazione domestica, la bottega della frutta sotto casa o un professionista che chiede l’anticipo spese, dovranno dotarsi del lettore di bancomat e carte di credito per accettare, obbligatoriamente, pagamenti per importi superiori ai 30 euro.
«La comunicazione sta passando sotto traccia ma è assolutamente importante: ogni impresa, dagli artigiani, ai commercianti fino ai liberi professionisti, entro la fine del prossimo mese dovranno munirsi di una apparecchiatura POS per pagamenti con carte di credito, di debito e bancomat – sottolinea preoccupato Luca Murgianu, presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – ovvero dal primo luglio ogni pagamento, per prodotti e servizi, superiore ai 30 euro dovrà avvenire tramite il terminale, fisso o in mobilità, che accetta carte con “banda magnetica” o “microchip”.»
L’obbligo è parte di un provvedimento, il decreto legge n.179/2012, convertito poi in Legge con il “Mille proroghe”, che «mira ad agevolare la diffusione della moneta elettronica in Italia».
«Se innovazione deve essere, che sia a vantaggio di tutti e non totalmente a carico degli artigiani – sottolinea Murgianu – purtroppo ci rendiamo conto di come l’investimento iniziale non sia indifferente, anche se è da leggere positivamente la notizia del Ministero che, come richiesto dall’Unione Europea, dal prossimo 29 luglio, il costo delle commissioni delle transazioni effettuate tramite POS, sarà ridotto: per le carte di debito non supererà lo 0,2% mentre per le carte di credito non si andrà oltre lo 0,3%. Rimane il forte dubbio che poi ciò che non si paga sulla transazione venga pagato sotto altre forme.»
Per Confartigianato Sardegna, rimane però un provvedimento che non incentiva l’innovazione e obbliga a sistemi che per alcune attività risultano addirittura obsoleti. Per l’associazione, infatti, sarebbe auspicabile, nei tempi brevi, usare sistemi di pagamento elettronici tramite email e smartphone piuttosto che obbligare al POS.
A livello nazionale, l’Associazione Artigiana si è attivata per chiedere in primis uno slittamento, anche se al momento non si è in grado di prevedere se e quando ci sarà; inoltre è stato proposto l’innalzamento dell’importo minimo per il quale si applica l’obbligo (da 30 a 50 euro) ma soprattutto l’abbattimento dei costi di gestione.
Per evitare la corsa dell’ultimo minuto e non incorrere in eventuali sanzioni, Confartigianato Imprese informa che gli uffici territoriali dell’associazione in tutta la Sardegna, sono a disposizione di imprese e professionisti per fornire informazioni sul POS e supporto per l’attivazione del sistema di pagamento elettronico.
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