18 July, 2024
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Conferenza stampa Giusepep Casti sul bilancio preventivo 2014

Il sindaco, Giuseppe Casti, ha presentato nel corso di una conferenza stampa il bilancio di previsione 2014 del comune di Carbonia. Anche quest’anno, come la quasi totalità dei comuni italiani, l’Amministrazione di Carbonia ha dovuto discutere del Bilancio di previsione oltre la data del 31 dicembre, a causa dell’incertezza del quadro normativo nazionale e regionale.

L’impegno è stato, comunque, quello di giungere alla discussione del Bilancio in tempi brevi.

Il nuovo Bilancio non prevede alcun aumento sulle varie aliquote, sulle tariffe, sulle rette per i servizi a domanda individuale (come Asilo nido e Mensa scolastica) e sull’addizionale Irpef che rimangono invariate agli stessi livelli dell’anno scorso. Viene introdotta, per obbligo di legge, la TASI (Tassa sui Servizi Indivisibili), ma al livello del 1,5 per mille, ben al di sotto del limite massimo consentito e scelto da molti altri Comuni italiani. L’Amministrazione comunale ha deciso di non aumentare le tasse, anche a costo di contrarre ulteriormente le spese, già arrivate al limite minimo.

Il comune di Carbonia subisce un’ulteriore riduzione dei trasferimenti che si concretizza con un taglio del Fondo Unico Regionale pari al 6,5%, mentre il Fondo di solidarietà dello Stato è stato ridotto del 11%. Il Comune ha visto tagliati, progressivamente dal 2009 ad oggi, circa 5 milioni di euro di trasferimenti (indicativamente è una decurtazione pari a un sesto). Soltanto quest’anno avrà circa un milione di euro in meno. In particolare per la lotta alla povertà la Regione ha tagliato 200.000 euro. A fronte di 350.000 euro ricevuti nel 2013, per il 2014 riceverà appena 150.000 euro.

Nonostante questi pesanti tagli, l’Amministrazione comunale non ha tagliato alcun servizio, ma a fronte dell’aumento delle necessità dei cittadini si registra una diminuzione delle risorse per farvi fronte.

Le entrate previste sono di circa 40 milioni di euro, ma molte di queste figurano immediatamente in uscita poiché appena incassate devono essere trasferite ad altri soggetti. Così accade, ad esempio, per la gestione associata di alcuni servizi: per il PLUS (Piano Locale Unitario Servizi alla persona), il comune di Carbonia è ente capofila e deve ridistribuire i fondi che riceve dalla Regione tra tutti i Comuni che fanno parte del Distretto socio-sanitario di Carbonia.

Lo sforzo è stato quello di costruire un Bilancio reale in cui sia possibile spendere quanto impegnato, pagando le imprese e i fornitori di beni e servizi. Naturalmente la maggior parte delle spese comunali sono a carattere vincolato, mentre la spesa non vincolate rappresenta circa il 20% e lo spazio di manovra per gli interventi, consentito dall’attuale normativa, conseguentemente, è molto limitato.

Giuseppe Casti ha spiegato che «per sostenere la spesa corrente è indispensabile che la Regione riporti il Fondo Unico ai livelli di tre anni fa, consentendo al Comune di fornire risposte più efficaci alle continue richieste dei cittadini».

Per rilanciare gli investimenti basterebbe che lo Stato escludesse dai limiti imposti dal Patto di Stabilità alcune tipologie di lavori, come le ristrutturazioni degli edifici scolastici o gli interventi a salvaguardia dell’ambiente e del territorio. La situazione potrebbe notevolmente migliorare anche con la reintroduzione, da parte della Regione, di un Patto di Stabilità Verticale che consentirebbe di contrarre mutui per almeno 5 milioni di euro (dato che il Comune di Carbonia non ha problemi di cassa e neppure di indebitamento), consentendo all’Amministrazione comunale di effettuare numerosi interventi per la Città.

«Per questo – ha concluso Giuseppe Casti – l’Amministrazione comunale prosegue con forza la sua battaglia per ottenere l’alleggerimento del Patto di Stabilità e per aiutare l’economia a risollevarsi.»

Centro direzionale Iglesias

Venerdì 9 maggio, alle ore 11.00, presso il centro direzionale del comune di Iglesias, in Via Isonzo, si terrà la conferenza stampa di presentazione della Rievocazione dell’Eccidio del 11 maggio 1920.

A seguire si terrà la conferenza stampa di presentazione della proposta di Regolamento per la disciplina dell’Imposta Unica Comunale (IUC).

Alcoa ingresso

Nuova critica del consigliere regionale Ignazio Locci (Forza Italia) al governatore Francesco Pigliaru sulla vertenza Alcoa.

«A distanza di 4 giorni dall’inizio del presidio dei lavoratori ex Alcoa davanti allo stabilimento di Portovesme – scrive Locci in una nota -, Francesco Pigliaru non si è ancora degnato di pronunciare una sola parola di conforto e rassicurazione, o anche solo di incoraggiamento e solidarietà per questi padri di famiglia che lottano per il posto di lavoro. Una condotta deprecabile che la dice lunga sullo stato di attuazione, o per meglio dire di inattuazione, delle misure necessarie per ridare speranza al polo industriale del Sulcis Iglesiente.»

«Due giorni fa – aggiunge Locci – mi sono recato al presidio dei lavoratori per portare il mio sostegno e ho toccato con mano la preoccupazione di chi teme per il proprio futuro: il 30 giugno prossimo scadranno gli ammortizzatori sociali previsti per legge e a partire da quella data saranno tutti potenzialmente  licenziabili. Gli operai non hanno minimamente idea di quale sia lo stato della trattativa per la vendita dell’impianto industriale tra Alcoa e Klesch (ammesso che questa trattativa esista) e, cosa ancor più grave, non conoscono quali progetti abbia in animo la Giunta Regionale per risolvere la vertenza industriale Alcoa e quelle dell’intero polo di Portovesme.»

«Il Presidente – conclude Locci – dica molto chiaramente se è intenzionato o meno a sostenere la battaglia per il posto di lavoro degli operai ex Alcoa: i tempi sono decisamente maturi.»

Gianfranco Ganau 1 copia

Il Consiglio regionale tornerà a riunirsi giovedì 15 maggio, alle ore 16.00. La data della prossima seduta è stata decisa questa mattina dalla conferenza dei capigruppo, riunita sotto la presidenza del presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau.

All’ordine del giorno il disegno di legge n. 11 “Norme urgenti in materie di opere pubbliche, dighe di competenza regionale e disposizioni varie” e la proposta di legge n. 3 “Interventi a favore degli allevatori per fronteggiare la Blue tongue”.

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La Sesta Commissione consiliare permanente stamane ha sentito in audizione l’assessore della Sanità, Luigi Arru.

Al termine, il presidente, il socialista Raimondo Perra (Sardegna Vera), ha affermato che che le priorità sono «la continuità assistenziale tra ospedale e territorio con il rafforzamento delle strutture locali, eradicazione della peste suina e rilancio del settore economico, richiesta di tutti i dati in possesso dell’assessorato e  dei conti delle Asl per una programmazione mirata».

L’assessore Arru ha evidenziato che la peste suina e l’assistenza sociale sono state le emergenze che l’assessorato ha dovuto affrontare dal momento dell’insediamento del nuovo governo regionale. In particolare, Arru ha evidenziato le criticità legate alla legge 162 per le disabilità gravi, e poi per analizzare la  recrudescenza della peste suina e predisporre la bozza del piano triennale per l’eradicazione della malattia da sottoporre all’Ue. Secondo l’assessore è necessario un coordinamento tra tutti i servizi veterinari, rafforzando la struttura, e l’insediamento del tavolo interassessoriale tra Sanità e Agricoltura.

Arru ha poi spiegato ai commissari quale sia la sua idea di Sanità: garantire il diritto alla salute di tutti, soprattutto in questo momento di crisi, attraverso reti integrate e creando una cooperazione tra Asl e tutti i professionisti presenti nei territori. «Le sfide della Sanità di oggi sono la popolazione che invecchia e la cronicizzazione delle malattie». Per questo motivo, ha spiegato Arru d’accordo con la linea del presidente Perra, bisogna lavorare sulla continuità assistenziale tra ospedale e territorio e viceversa, stimolando il dialogo tra tutti gli operatori.

Per quanto riguarda la spesa farmaceutica, l’assessore ha rilevato che negli ultimi anni è migliorata, ma la Sardegna è ancora in cima alla classifica delle regioni che spendono di più.

Arru ha poi chiarito alla Commissione Sanità che, d’ora in poi la Regione sarà molto più presente nella Conferenza Stato-Regione e ha auspicato una fattiva collaborazione tra la Giunta e il Consiglio, in particolare la Commissione, garantendo che avrebbe fornito al più presto i dati chiesti.

Anche i commissari, infatti, hanno evidenziato la necessità di avere un filo diretto con l’assessorato, avere i conti delle Asl, il bilancio dell’assessorato stesso e la fotografia dei diversi settori e situazioni delle Aziende ospedaliere per poter analizzare in concreto la situazione (Augusto Cherchi, Soberania e Indipendentzia, Rossella Pinna, Pd, Alberto Randazzo, FI,  Daniela Forma, Pd, Gigi Ruggeri, Pd, Ignazio Locci, FI).

Il Consigliere Edoardo Tocco ha sollecitato l’assessore affinché rivedesse gli atti aziendali delle Asl, delle aziende Miste e del Brotzu e che sentisse i medici e i responsabili ospedalieri «poiché sono coloro che conoscono meglio le problematiche». Richiesta confermata anche da Gigi Ruggeri (Pd), il quale ha anche proposto, per ridurre il deficit della Sanità, di modificare la tipologia di spesa, abbassando quella ospedaliera e aumentando quella della prevenzione sui territori.

Il consigliere Fabrizio Anedda, Rifondazione-Comunisti italiani-Sinistra sarda, ha esortato l’assessore a investire di più sul sociale, aiutando le famiglie che hanno tra i loro cari malati cronici, e a sostituire i vertici delle Asl. Dello stesso avviso anche la collega di maggioranza Daniela Forma (Pd), mentre Rossella Pinna (Pd) ha chiesto di conoscere a che punto sono le leggi di settore, come quella per i talassemici e i nefropatici. Lorenzo Cozzolino (Pd) ha evidenziato che il deficit della Sanità sarda ammonta a 379 milioni di euro e che il Sisar «fa acqua da tutte le parti, a fronte di un costo di circa 44 milioni». Particolare attenzione agli ospedali pscichiatrici giudiziari è stata chiesta, invece, da Anna Maria Busia (Cd), la quale ha proposto all’assessore l’esame dell’ingente stanziamento destinato al San Giovanni Battista di Ploaghe, circa 29 milioni, «una struttura fatiscente e con carenze strutturali». Per Alberto Randazzo (FI) è inutile parlare dei problemi che tutti conoscono se non si hanno i dati in mano, perché soltanto così si potrà fare una programmazione mirata ed efficace. Luca Pizzuto (Sel) ha chiesto all’assessore, in particolare, di riattivare gli Osservatori epidemiologici, mentre Emilio Usula ha affermato la necessità di un Piano sanitario omogeneo, che dia risposte adeguate a tutti gli abitanti della Sardegna, in maniera uguale sia che abitino a  Cagliari sia che abitino in un piccolo centro del nuorese.

Al termine dell’audizione l’assessore si è impegnato a fornire al più presto i dati chiesti.

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E’ ripresa questa mattina davanti alla Quarta Commissione, presieduta dall’on. Antonio Solinas (Pd) l’audizione dell’assessore regionale dei Lavori pubblici, Paolo Maninchedda, che ha riferito sulle problematiche relative ad Anas, Area ed al comparto idroelettrico.

All’inizio della sua esposizione l’assessore Maninchedda ha dichiarato che «quello dell’Anas è un pezzo importante del grande problema infrastrutturale della nostra Regione. La Sardegna è una fra le pochissime regioni d’Italia, probabilmente l’unica, che ha finanziato la realizzazione dei progetti Anas con risorse proprie: su 12000 chilometri complessivi della rete stradale, ben 4000 sono di competenza Anas».

Entrando nel dettaglio, Maninchedda ha affermato che «siamo in presenza di una situazione di grande incompletezza, dai due lotti della 125 alla 131 – Villasanta, dal 5° lotto della Sassari-Olbia, alla 195, per fermarci ai casi più evidenti. Ciò pregiudica, fra l’altro, lo stesso valore degli investimenti. Per questo ci siamo orientati sulla scelta di fondo di dare priorità agli interventi di completamento delle opere già avviate, fermo restando che abbiamo aperto con Anas un duro contenzioso, nell’ambito del quale non abbiamo purtroppo poteri reali, per indurre la società a fare per intero il suo dovere».

E, nel rivendicare alla Regione effettivi poteri di intervento, l’assessore dei Lavori pubblici ha ricordato che, quando la Regione li ha potuti esercitare come nel caso della Sassari-Olbia, lo ha fatto molto bene, con grandi risultati: «Negli anni fra il 2010 ed il 2013 abbiamo mandato in gara ben 11 lotti, un sistema che ha funzionato in modo eccellente. Sarà questo, inoltre, il modello che seguiremo nel predisporre una nuova legge organica sugli appalti, che contiamo di portare all’attenzione del Consiglio regionale entro la metà del mese di giugno».

«Con la nuova – ha proseguito l’assessore – intendiamo raggiungere anche un altro obiettivo, quello di far incontrare domanda ed offerta, riavvicinando la Regione al tessuto delle imprese sarde di settore, ora in grande crisi. Ora, l’indotto reale delle opere per le nostre imprese è molto basso. Nella Sassari-Olbia, ad esempio, che è certamente l’intervento di gran lunga più impegnativo, l’Anas ha pubblicato una selezione pubblica per addetti di cantiere, con procedure discutibili ed una graduatoria che ci è apparsa non chiara; per questo abbiamo trasmesso gli atti alla Procura della repubblica di Sassari.»

Dopo L’esame di alcune situazioni particolarmente delicate (settore settentrionale della 131, svincoli a raso di Macomer, Bonorva e Cossoine, gli ultimi due lotti della 125, la 130, la 554 e viale Marconi a Cagliari) l’assessore Maninchedda ha richiamato l’attenzione della Commissione sul problema delle manutenzioni «destinato a crescere in modo preoccupante nei prossimi anni, estremamente difficile da fronteggiare facendo ricorso esclusivamente alle risorse del bilancio regionale».

Passando ad esaminare la situazione dell’agenzia regionale Area, l’assessore ha ricordato la recente delibera della Giunta regionale con cui è stata chiesta formalmente all’agenzia una serie di chiarimenti, rispetto ai quali dovrà essere fornita una risposta entro 30 giorni.

«La nostra impressione – ha spiegato Maninchedda – è che l’agenzia abbia bisogno di un controllo molto puntuale. Ci sono conti consuntivi non approvati, costi del personale immotivati, una certa confusione progettuale, 192 milioni di fodi regionali dei quali non conosciamo le fasi di programmazione, di impegno e di spesa: una situazione complessiva di forte disordine, con alcune realtà piuttosto critiche come Sassari, Macomer, Bosa e Nuoro, sulle quali intendiamo fare piena luce. Attendiamo le controdeduzioni dell’agenzia ma saremo particolarmente severi, sia perché lo impone la legge, sia per il delicatissimo momento che la Sardegna sta vivendo.»

Infine, il comparto idroelettrico, su quale Maninchedda ha fornito alcune cifre: «Il settore produce per l’Enel 42 milioni di ricavi e la Sardegna riceve appena 2.6 milioni per le concessioni. E’evidente che c’è molto da rivedere».

I lavori della Commissione riprenderanno mercoledì 14 maggio prossimo alle ore 10.00, con l’audizione dell’assessore regionale dell’Urbanistica Cristiano Erriu ed alle 16.00, con l’audizione dell’assessore regionale dell’Ambiente Donatella Spano.

Pro Loco Carloforte A

I soci della Pro Loco di Carloforte hanno promosso una sottoscrizione pubblica per recuperare i fondi necessari all’acquisto di un’apparecchiatura multimediale necessaria per il ripristino del servizio di trasmissione dei file multimediali che narrano la storia di Carloforte e della sua gente.

Le offerte, assolutamente libere, potranno essere effettuate presso la reception della Pro Loco di Carloforte, in Corso Tagliafico 1, tutti i giorni, negli orari d’apertura sia al mattino sia al pomeriggio.

 

Santadi 3

L’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano, ha incontrato i sindaci e gli amministratori degli istituendi parchi di Gutturu Mannu e di Tepilora. Gli incontri, uno per ogni parco, erano finalizzati a far ripartire l’iter istitutivo non portato a compimento dal precedente consiglio regionale.

L’assessore ha ascoltato i rappresentanti dei territori interessati ed ha manifestato la propria volontà di ripresentare, in tempi brevissimi i rispettivi disegni di legge in Giunta Regionale per l’approvazione e per il successivo proseguo all’organo legislativo. Questo al fine di valorizzare il prezioso lavoro portato avanti in questi ultimi anni dai comuni in accordo con la struttura tecnica regionale, in considerazione anche del fatto che le proposte di queste aree protette sono nate dalla volontà delle popolazioni locali interessate e in virtù dell’alto valore naturalistico dei compendi e delle potenzialità e opportunità di sviluppo economico sostenibile offerte dalla nascita di un parco naturale. Gli incontri sono stati particolarmente partecipati.

Per il parco di Gutturu Mannu erano presenti, oltre ai rappresentanti dei comuni (Pula, Sarroch, Assemini, Capoterra, Siliqua, Santadi, Uta, Villa San Pietro), l’Ente Foreste, la provincia di Cagliari e il comune di Teulada, che si è candidato per entrare anch’esso a far parte del Parco. Alla riunione era presente anche l’assessore regionale degli Enti Locali, Cristiano Erriu, ex sindaco del comune di Santadi, a suo tempo tra i promotori dell’iniziativa, che ha ribadito quanto espresso da Donatella Spano, assicurando il suo impegno in Giunta. Per il Parco di Tepilora erano presenti i sindaci dei comuni di Lodè, Torpè, Bitti e Posada, l’Ente Foreste e la Provincia di Nuoro.

Con l’attuale pubblicazione viene rinnovato e arricchito il tema del sito Sardegna Statistiche dedicato alla fiscalità.
Sono stati, infatti, aggiornati al 2012 gli indicatori e le variabili regionali sulle principali categorie di reddito dichiarate dalle persone fisiche (lavoratori dipendenti, lavoratori autonomi, pensionati, imprenditori).

Per la Sardegna i dati messi a disposizione dal Dipartimento delle Finanze riguardano 1.082.451 contribuenti, pari al 2,6% del totale dei percettori di reddito nazionali.

L’Isola è la prima Regione del Mezzogiorno per reddito complessivo dichiarato con una media di 16.840 euro, comunque inferiore di circa 15 punti percentuali rispetto al dato medio nazionale pari a 19.747 euro.
La distribuzione per tipologia di contribuente, misurata dal rapporto tra le frequenze e il totale dei contribuenti, è coerente con quella dell’intero territorio nazionale. In Sardegna, infatti, i lavoratori dipendenti rappresentano circa la metà dei percettori di reddito (536.328 dipendenti su 1.082.451 contribuenti pari al 49,5%, sostanzialmente in linea con il 50,2% del Paese complessivamente inteso), i pensionati il 36,5% (valore identico per l’Italia), le imprese in contabilità semplificata costituiscono il 4,8% dei contribuenti (4,64% in Italia) e per il 2,2% si tratta di lavoratori autonomi che nel totale nazionale incidono per il 2,3%. Il dato relativo alle imprese in contabilità ordinaria non viene riportato perché non è disponibile la numerosità dei contribuenti che dichiarano perdite.
Anche in Sardegna, cosi come nel resto del Paese, sono i lavoratori autonomi a dichiarare il reddito medio più elevato, pari a 29.550 euro (18 punti percentuali in meno rispetto alla media nazionale). Seguono le ditte individuali in contabilità ordinaria con 24.470 euro (12 punti in meno rispetto alla media nazionale). I lavoratori dipendenti fanno registrare valori medi del reddito pari a 17.290 euro (4 punti percentuali in più rispetto alla media del Mezzogiorno e 15 punti percentuali in meno rispetto alla media nazionale) e i pensionati si attestano sui 14.871 euro (6 punti percentuali in meno rispetto al valore medio nazionale). Infine, si trovano le ditte in contabilità semplificata, con 14.470 euro (12 punti percentuali in meno rispetto alla media nazionale). Per la struttura stessa dei dati, il reddito medio di imprenditori e lavoratori autonomi è calcolato con riferimento ai soli contribuenti che dichiarano reddito positivo o nullo.

Alle ore 13.00 del 19 maggio, scadono i termini per la partecipazione al bando “Beni Benius” per la realizzazione di progetti formativi destinati agli immigrati in Sardegna finanziato dal Por Sardegna Fse 2007-2013 – Asse II – Occupabilità – Obiettivo specifico e.2, linea di attività e.2.1 “Percorsi formativi per migranti con particolare attenzione all’integrazione culturale, lavorativa e all’autoimpiego”.

Le azioni sono rivolte ai cittadini di paesi terzi regolarmente soggiornanti nel territorio regionale, che abbiano compiuto la maggiore età.

Per l’intervento sono complessivamente disponibili 372.562,08 euro
Obiettivo delle azioni quello di tendere allo sviluppo e alla valorizzazione di competenze coerenti con esigenze effettivamente espresse e spendibili nel mercato del lavoro.

La progettazione delle attività dovrà, pertanto, tener conto dei fabbisogni formativi espressi secondo le seguenti modalità:

– specifiche richieste pervenute da aziende insediate nel territorio che abbiano definito programmi di sviluppo aziendale che prevedano un incremento dell’occupazione;

– richieste presentate da associazioni datoriali che indichino specifiche esigenze espresse dai propri associati;

– programmi di sviluppo territoriale a finanziamento pubblico o privato nei quali siano coinvolti enti pubblici territoriali finalizzati a promuovere l’occupazione nei territori interessati;

– altri programmi di investimento con finanziamento pubblico e/o privato che siano stati approvati con atti amministrativi o con decisioni documentabili.

Possono partecipare, in forma singola o come raggruppamento temporaneo le agenzie formative in raccordo con una rete di collaborazione di organismi pubblici e privati che operano con gli immigrati (Centri servizi per l’immigrazione, associazioni di immigrati, associazioni di assistenza all’immigrazione, associazioni di volontariato, cooperative, associazioni culturali, onlus).

I progetti e la documentazione allegata dovranno pervenire a:

Regione Autonoma della Sardegna
Assessorato del Lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale
Servizio della governance della formazione professionale
Settore programmazione
Via XXVIII febbraio, n. 1 – 09131 Cagliari