4 December, 2024
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Piazza Municipio Iglesias 1 copia Il Municipio di Iglesias copia

Nel quinto e ultimo weekend di Monumenti Aperti 2014, Iglesias conferma per l’undicesimo anno la partecipazione alla manifestazione, giunta quest’anno alla sua diciottesima edizione.

«Un grazie sentito a tutti i volontari che con grande passione valorizzeranno in occasione di Monumenti Aperti decine di luoghi della cultura, capaci di diventare uno strumento formidabile di attrazione turistica – dice il sindaco di Iglesias, Emilio Gariazzo -. Valore aggiunto della manifestazione è la presenza di una generazione di giovanissimi che affiancherà le guide più esperte nel condurre il visitatore alla scoperta di Iglesias; uno scrigno ricchissimo di dignità umana, memoria storica e speranza per un futuro migliore, davvero unico in Sardegna.»

Quaratatrè i monumenti disponibili e aperti sabato 31 maggio e domenica 1 giugno e visitabili gratuitamente secondo gli orari indicati nelle schede dei singoli siti pubblicate su www.monumentiaperti.com. Alle visite ai monumenti garantite dalla presenza di centinaia di volontari si aggiunge una nutrita serie di eventi collaterali che renderanno la due giorni di Monumenti Aperti ancora più godibile. Tutte le informazioni saranno presenti nei cinquemila pieghevoli che saranno distribuiti nei due giorni della manifestazione.

Cinque le novità di quest’anno:

Cattedrale Santa Chiara

La cattedrale di Santa Chiara è stata recentemente riaperta al culto dopo un lungo periodo di rifacimenti riguardanti soprattutto l’interno. Essa fu costruita tra il 1284 ed il 1288 sotto gli auspici del Conte Ugolino di Donoratico, ed è l’unica Cattedrale della Cristianità dedicata alla Santa di Assisi, testimonianza della transizione dalle linee romaniche a quelle gotiche, entrambe però lette in chiave isolane. La facciata, affiancata da un campanile a canna quadrata, in cui è collocata una campana fusa da Andrea Pisano nel 1337, attualmente caratterizzata da un contrasto cromatico ottenuto dall’accostamento di materiale lapideo di diversa consistenza, era in origine in trachite. Tale prospetto rimanda a quel linguaggio romanico intessuto di tradizione pisana e caratterizzato dalla presenza di archetti pensili che connotano molte chiese isolane costruite sotto l’influenza artistica di Pisa.

Chiesa di San Marcello

La chiesa era la sede della omonima confraternita ed era originariamente situata in piazza san Francesco. Fu spostata nella attuale posizione ai primi del ‘900 in seguito alla demolizione di parte delle mura e alla costruzione dell’edificio delle attuali Scuole Maschili. La facciata presenta  elementi architettonici e decorativi in stile tardo-gotico.

Museo Diocesano

Il Museo Diocesano di Iglesias è stato inaugurato il 17 novembre 2013.

In occasione della riapertura al culto della cattedrale di Santa Chiara e della ricorrenza del 250° anniversario della ritrovata autonomia della Diocesi sulcitana dalla Cattedra di Cagliari (1763), il Museo propone al pubblico l’esposizione Itinera artis itinera fidei. La chiesa di Santa Chiara ad Iglesias dalle origini al Settecento, allestita in collaborazione con l’Archivio Storico Diocesano di Iglesias.

Torre Guelfa

Il sistema di fortificazioni che difendeva la città sul versante nord è quello meglio conservato e  sottoposto a lavori di restauro. Lungo un percorso murario unico in Sardegna, spicca una torre guelfa, situata nel punto più alto da cui si domina l’intera città e il territorio circostante. Attorno alla torre i visitatori potranno vedere una ricostruzione della vita medievale con sbandieratori, armigeri e musici.

Chiesa di San Severino

La chiesa è situata sul lato destro della strada statale che porta a Gonnesa, prima della biforcazione per Bindua. Alla sinistra dell’ingresso, un lapide portava l’iscrizione “In onorem Sancti Severini Episcopi Severinus De Villa edificavit MDCCLXXXIV” Severino De Villa era un Canonico della cattedrale di Iglesias. La zona dove sorge la chiesa appare già esistente, come vestigia di San Zeferino, nel Cabreo delle baronie che compongono tutta la Diocesi di Iglesias del 1794. Affianco alla chiesa  vi è un parco della memoria nella quale sono ricordati i minatori morti sul lavoro.

Quest’anno per la prima volta durante Monumenti Aperti, grazie ad “Un euro per la Cultura”, tutti i partecipanti potranno sostenere la riqualificazione de “ Is Grifoneddus”. Quanti volessero contribuire, troveranno nei quattro infopoint  posti nei seguenti siti:

– Cattedale Santa Chiara

– Casa Rodriguez

– Torre Guelfa

– Teatro Electra

MONUMENTI IN MUSICA, MOSTRE & SPETTACOLI

28 i concerti, le mostre e gli spettacoli gratuiti, che avranno luogo durante la settimana grazie alla disponibilità delle tante associazioni presenti a Iglesias. L’associazione SEVLAND aprirà gli eventi con la presentazione dell’omonimo parco tematico, giovedì 29 alle ore 18 in sala Branca c/o Palazzo Civico..

Programma completo degli eventi collaterali sul sito: www.monumentiaperti.com

EDIZIONE REGIONALE

Cinque fine settimana dal 3 maggio al 1 giugno, 46 amministrazioni (quindici in più rispetto all’edizione 2013) in rappresentanza dell’intera Isola, più di diecimila volontari coinvolti, oltre il 60% dei quali studenti di ogni ordine e grado, almeno seicento monumenti aperti gratuitamente con oltre 300.000 visite previste.

Per la prima volta nella sua storia, Monumenti aperti  esce dai confini regionali della Sardegna. Il paese di Santo Stefano Belbo ha infatti adottato la manifestazione che si terrà il 24 e 25 maggio con un programma di visite guidate e iniziative collaterali dedicate sia alla figura di Cesare Pavese, il grande scrittore piemontese che qui nacque nel 1908, sia all’alluvione che si abbatté sul territorio nel 1994 e di cui, dunque, ricorre quest’anno il ventennale

La manifestazione a livello regionale è coordinata come sempre dall’associazione Imago Mundi Onlus e soprintesa da un Comitato scientifico. Pur concentrando lo svolgimento nella stagione primaverile, non cambia la formula di Monumenti Aperti che propone la visita in chiese, siti archeologici, beni storico-artistici, contemporaneamente a percorsi naturalistici e tematici, con l’obiettivo di valorizzare siti spesso sconosciuti o inaccessibili in altre occasioni.

LE ISTITUZIONI PUBBLICHE

Confermato anche per questa edizione il Premio di rappresentanza della Presidenza della Repubblica Italiana, che si rinnova ormai da otto anni con l’invio di una medaglia celebrativa. Per il secondo anno consecutivo, il Presidente del Senato Pietro Grasso ha invece riconosciuto il Patrocinio del Senato della Repubblica. Per la prima volta Monumenti aperti riceve il Patrocinio del Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca – Ufficio Scolastico Regionale per la Sardegna.

Inoltre a testimonianza del successo che la manifestazione riscuote su tutto il territorio sardo gli Assessorati regionali del Turismo e della Pubblica Istruzione e Beni culturali continuano a finanziarla senza soluzione di continuità sin dall’edizione 2005. Monumenti Aperti è anche sostenuta dalle Presidenze della Giunta e del Consiglio regionale.

PARTNERSHIP E SPONSOR

Contribuiscono alla manifestazione la Fondazione Banco di Sardegna e Sardex, il circuito di credito commerciale. Monumenti Aperti si avvale della partnership del Consorzio Camù, che garantisce la promozione e la comunicazione, di Arti Grafiche Pisano che realizza la stampa dei materiali promozionali, di Confcommercio, Confesercenti per l’iniziativa Gusta la Città, radicata in numerosi centri dell’Isola che ha coinvolto dal 2011 oltre 200 esercizi commerciali. Importante operazione di co-marketing con Tiscali che per tutto il mese di maggio ospiterà nella Home di Tiscali.it  due milioni di visualizzazioni del banner pubblicitario della manifestazione. Ai clienti Tiscali della Sardegna e del Piemonte sarà anche inviata, sotto forma di newsletter, una DEM (Direct Email Marketing) promozionale della manifestazione, per un totale di 160.000 utenti. Sostengono Monumenti Aperti da quest’anno anche due importanti marchi: Conad,e Goinsardina. Prosegue, infine, la collaborazione con l’emittente televisiva privata Videolina.

L’acqua per i volontari della città di Iglesias è offerta da E.Leclerc-Conad.

UFFICIO STAMPA E SOCIAL MEDIA

Nel sito ufficiale della manifestazione www.monumentiaperti.com è possibile avere accesso alle informazioni, sempre aggiornate e a materiali video fotografici che restituiscono in modo più completo il “racconto” della manifestazione, dei luoghi che la ospitano e il dialogo con quanti vorranno percorrere la Sardegna con Monumenti Aperti.

Le informazioni vengono garantite sia dall’attività dell’ufficio stampa, per tutte le testate giornalistiche, che dal social media team.

Monumenti Aperti è presente su Facebook con la pagina pubblica Monumenti Aperti  Sardegna e sui profili Twitter e Instagram con il profilo @monumentiaperti. Il tag ufficiale della manifestazione di questa edizione è #maperti14.

MATERIALI PROMOZIONALI E PUBBLICITA’

I visitatori troveranno in tutti i comuni che aderiscono a Monumenti Aperti i libretti o le cartine/pieghevoli con tutte le informazioni sui monumenti del comune e sulle varie iniziative che fanno da contorno alla manifestazione.

120.000 le carte pieghevoli stampate, 15.000 le guide personalizzata per Cagliari e 4.000 quelle per Sassari.

La campagna di affissione prevede quattromila manifesti distribuiti in tutti i comuni aderenti e sette poster di grande formato (6X3 mt) presenti a Cagliari, Sassari e Alghero.

Oltre alle campagne pubblicitarie sui quotidiani l’Unione Sarda e la Nuova Sardegna e sulla testata Web Casteddu on Line, la campagna pubblicitaria in questa edizione diventa nazionale e internazionale con le pagine nelle riviste di bordo di Brussels Air Lines: BThere  e di Meridiana: Atmosphere, con il mensile Bell’Italia e sulle pagine web dell’emittente televisiva SKY.

Centro Direzionale Iglesias 10

L’Amministrazione comunale di Iglesias sta organizzando 3 corsi gratuiti di alfabetizzazione informatica, della durata di 20 ore ciascuno, riservati a 48 cittadini di età non inferiore a 60 anni (o che vengano compiuti nell’anno corrente). Il bando, con allegati moduli di iscrizione, è pubblicato nel sito del Comune (www.comune.iglesias.ca.it). Le domande dovranno pervenire entro il 20 giugno 2014. I corsi si svolgeranno nella sede dell’Informa giovani comunale di via Argentaria, centro pubblico di accesso alla rete realizzato nell’ambito del Progetto @ll-in.

Sono a disposizione degli utenti, previa registrazione, 8 postazioni con PC per la navigazione in internet dotati di webcam e lettore di smart card e una stampante di rete multifunzione. Inoltre grazie ad un Hot Spot viene offerta la  possibilità di portare il proprio computer portatile o palmare ed  utilizzare la rete Wi-Fi.

Gli utenti registrati, accedendo al proprio profilo utente possono gestire varie funzionalità offerte dal sistema: utilizzo  di un borsellino elettronico per usufruire di servizi che  richiedono pagamenti di piccoli importi (stampe, fotocopie,  masterizzazioni su CD e DVD, navigazione a pagamento su  Internet nelle ore fuori convenzione); prenotazione di una  postazione; fruizione moduli e-learning di alfabetizzazione  informatica; orientamento all’utilizzo delle nuove tecnologie e  dei servizi online erogati dalle P.A.  Le postazioni sono a disposizione dell’utenza gratuitamentenegli orari di apertura al pubblico: lunedì e il mercoledì dalle 16.00 alle 19.00, il martedì, il giovedì e il venerdì dalle 10.00 alle 13.00 e il sabato dalle 9.00 alle 12.30.

«Si tratta – commenta l’assessore ai Servizi Sociali, Alessandra Ferrara – di un’iniziativa utile ad avvicinare gli anziani alla rete, a facilitare per loro l’accesso i mezzi di comunicazione, ai servizi online attivi e di futura attivazione dal Comune di Iglesias.»

La Quarta commissione (Governo del territorio), presieduta dall’on. Antonio Solinas (Pd) ha sentito questa mattina in audizione l’#Associazione regionale ex esposti all’amianto.

Il presidente Giampaolo Lilliu, nella sua relazione, ha fornito in apertura alcune cifre sulla presenza del materiale altamente nocivo in Sardegna: «In tutto sono ben 184.000 tonnellate, distribuite in diversi contesti ambientali ed urbani: fra i quali 9000 Km di condotte (6000 dei Consorzi di bonifica e 3000 di Abbanoa), 319 edifici scolastici, 79 uffici postali, 50 impianti sportivi ed altri siti minori».

«Si tratta della più grave emergenza ambientale, sanitaria e sociale del nostro tempo – ha proseguito Lilliu – che non è nemmeno lontanamente comparabile con le altre: l’amianto uccide più in Italia 4000 persone all’anno, molto più degli altri tumori, del fumo o della febbre del sabato sera. Eppure è un problema gravemente sottovalutato, non ci sono nemmeno campagne di informazione».

Tornando ancora sulla situazione sarda, il Presidente dell’Associazione ha parlato anche dell’amianto nei litorali, che nell’Isola ha la sua maggiore concentrazione nella vastissima area che va da Marceddì a Bosa. «Qui -ha spiegato Lilliu – fino agli anni ’80 c’erano i casotti che poi sono stati demoliti con interventi fai – da te: praticamente tutti i materiali di risulta, a cominciare dall’amianto, sono stati frantumati e interrati. Ed anche nei Comuni esistono situazioni irregolari, perché si è intervenuti magari per raccogliere il materiale ma non si è fatta una vera bonifica».

Ci si trova ancora in piena emergenza, insomma. «Anche perché – ha detto ancora Lilliu – la fibra killer ha una latenza che va dai 30 ai 40 anni dalla prima esposizione, ecco perché bisogna intervenire al più presto, se si vogliono evitare gravi danni alla nostra comunità ed alle future generazioni».”ì

Il pesidente dell’Associazione ex esposti all’amianto ha poi inquadrato la complessa questione dal punto di vista giuridico-normativo. La Sardegna, ha affermato, «è una delle poche Regioni che ha una legge contro l’amianto, la n°22 del 2005, una specie di modello esportato anche recentemente in grandi realtà come l’Expo di Milano, ma a 9 anni dalla sue entrata in vigore è stata applicata solo in minima parte. Prevedeva, fra l’altro, che si tenesse ogni anno una conferenza regionale sul tema, per fare il punto della situazione e mettere a confronto le varie parti interessante: non ne è stata fatta nemmeno una».

«A livello comunitario – ha continuato Lilliu – è stato fatto quale passo avanti. Il parlamento europeo, nel 2013, ha invitato tutti gli Stati membri a dotarsi di impianti di inertizzazione (un procedimento chimico che cristallizza la fibra ad una temperatura di 600 gradi e la rende innocua, con sottoprodotti riciclabili nel settore dell’edilizia), ma per ora ne esiste solo uno in Francia».

Mentre a livello nazionale, occorre, secondo il presidente dell’Associazione, rivedere la soglia di rischio fissata dalla legge, 20 milligrammi per metro cubo. «Dobbiamo puntare al rischio zero», ha sostenuto Lilliu, che ha proposto, per la Sardegna, un intervento articolato che preveda risorse per le bonifiche, la realizzazione di un impianto di inertizzazione (per un costo stimato di circa 20 milioni di euro) ed il varo di un piano di sorveglianza sanitaria.

Nel dibattito successivo è intervenuto il presidente della Commissione Antonio Solinas, che ha annunciato per la fine dell’anno la prima conferenza regionale sull’amianto che dovrebbe tenersi ad Oristano, unica zona della Sardegna dove hanno operato ben 2 stabilimenti di produzione del materiale. Hanno poi preso la parola i consiglieri Salvatore Demontis, Giuseppe Meloni e Gianmario Tendas (Pd) ed Ignazio Tatti dell’Udc.

L’assessore dell’Ambiente Donatella Spano, dopo aver ricordato che il problema dell’amianto è inserito nel programma di governo della Giunta, ha annunciato per i prossimi mesi «il piano regionale dell’amianto, che prevede fra l’altro tecniche innovative di inertizzazione e incapsulamento del materiale. Nella programmazione dei fondi europei FESR per il periodo 2014-2020, inoltre, sono previste risorse per l’eliminazione dell’amianto dalle scuole».

Nella seconda parte della riunione della Commissione l’assessore dell’Ambiente ha illustrato i contenuti generali del disegno di legge della Giunta che istituisce i parchi regionali di Tepilora e Gutturu Mannu, «due iniziative molto apprezzate dalle comunità locali e dai portatori di interesse, che hanno diversi punti di contatto soprattutto sul piano organizzativo, pur conservando ciascuna la sua specificità»

«I punti qualificanti dei due parchi – ha precisato l’assessore – sono la tutela e la salvaguardia dell’ambiente (con un ruolo attivo dell’Ente Foreste che assicurerà mano d’opera e vigilanza), il rafforzamento delle attività agro-pastorali, l’introduzione dell’agricoltura sostenibile e delle colture biologiche.»

Il parco di Tepilora ha una superficie di circa 7800 ettari comprendenti i territori dei Comuni di Bitti, Lodè, Torpè e Posada; quello di Gutturu Mannu si estende su oltre 19.600 ettari e comprende i Comuni di Pula, Villa San Pietro. Siliqua, Santadi, Capoterra, Domus De Maria, Uta, Assemini e Sarroch.

Fermare la sospensione delle forniture idriche di Abbanoa, senza un provvedimento dell’autorità giudiziale che ne certifichi il credito vantato con gli utenti, è quanto previsto nella proposta di legge presentata da cinque consiglieri del centrosinistra, primo firmatario il capogruppo di Sardegna Vera, Efisio Arbau, dal titolo: «Disposizioni intese a garantire l’accesso universale alla risorsa idrica nella Regione Sardegna».

Il testo di legge è stato predisposto in collaborazione con l’associazione “Casa dei diritti”, rappresentata dall’avvocato, Renato Chiesa, e segue un recente decreto emesso dal Tribunale di Cagliari per l’immediato ripristino della fornitura d’acqua sospesa ad una vedova settantenne di Maracalagonis. Nel decreto si afferma che «la sospensione della somministrazione dell’acqua è utilizzata come strumento di indebita coercizione per ottenere il pagamento dei presunti crediti al di fuori di qualunque accertamento giudiziale e si rivela misura sproporzionata e illogica».

«Con questa proposta di legge – ha dichiarato Efisio Arbau – vogliamo impedire che Abbanoa ricorra allo “slaccio” per ottenere il pagamento delle bollette e vogliamo riaffermare “il diritto all’acqua” anche per quei cittadini che nell’attuale momento di crisi si trovano in condizioni di assoluta difficoltà economica, segnando così un “punto di civiltà”, in linea con le convenzioni internazionali e con il dettato della Costituzione italiana».

L’avvocato Chiesa ha ricordato come siano centinaia i ricorsi pendenti in Tribunale contro gli “slacci” di Abbanoa e il perdurare del fenomeno delle cosiddette “bollette pazze”.

«Il provvedimento si rivolge alle persone in difficoltà e non certo rappresenta un aiuto ai “furbetti”», hanno rassicurato i presentatori della proposta di legge. Il consigliere di Sel, Eugenio Lai (cofirmatario), ha avanzato anche l’ipotesi della costituzione di un apposito capitolo nel bilancio regionale per “le nuove povertà”, così da fare fronte ad una situazione di vera e propria emergenza  che riguarda un sempre crescente numero di cittadini, impossibilitati a pagare tasse, tributi e bollette.

Si è tenuto questa mattina a palazzo Chigi il primo incontro del tavolo politico sulle questioni relative alla situazione finanziaria della regione Sardegna, con particolare riferimento ai limiti imposti dal patto di Stabilità. Presenti il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, il ministro dell’Economia, Pietro Carlo Padoan, il ministro per gli Affari regionali, Maria Carmela Lanzetta, e il presidente della regione Sardegna, Francesco Pigliaru.

«Il governo e la regione Sardegna – si legge in una nota stampa diffusa da Palazzo Chigi -, hanno concordato di:

• avviare un percorso per superare l’attuale impianto di regole che consenta di giungere già nel 2015 al sistema di pareggio di bilancio, che rappresenta la soluzione strutturale al problema della regione Sardegna, all’interno di un progetto più ampio che riguardi tutte le regioni a statuto speciale;

• accordare in ragione della specificità della regione Sardegna, così come definito dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 118 del 2012, e nelle more della transizione verso il nuovo regime di pareggio di bilancio un adeguato ampliamento dello spazio finanziario per il 2014 che verrà definito, in armonia con gli obiettivi di finanza pubblica, entro 10 giorni.»

Giuseppe Casti 4 copia

La Commissione “Autonomia”, presieduta da Francesco Agus (Sel), ha dato il via questa mattina al primo ciclo di audizioni sulle riforme istituzionali.

L’organismo consiliare ha sentito i rappresentati del Consiglio delle Autonomie Locali ai quali è stata consegnata la bozza della risoluzione sulle riforme predisposta nei giorni scorsi. All’audizione non si sono presentati invece i rappresentanti di Anci, Asel e Aiccre, in segno di protesta per l’esito dell’incontro di ieri con il Presidente della Regione su Patto di stabilità e Fondo Unico.

Il presidente Agus ha ribadito in apertura di seduta la necessità di coinvolgere nel processo riformatore tutti i settori della società sarda. «Oggi la nostra autonomia è in pericolo – ha detto Agus – occorre pensare a una rivisitazione complessiva delle nostre leggi fondamentali per arginare le spinte accentratrici che arrivano dalla penisola e difendere la specialità sarda».

Il presidente del Cal Giuseppe Casti, sindaco di Carbonia, nel suo intervento, ha segnalato alla Commissione la drammatica situazione in cui versano gli enti locali alle prese con un Patto di stabilità che, di fatto, sta paralizzando l’azione amministrativa.

«I crediti dei comuni nei confronti della Regione continuano a crescere – ha detto Casti – i pagamenti sono bloccati, serve una soluzione rapida altrimenti si rischia lo sfascio». Sul tema delle riforme, il presidente del Cal ha dato ampia disponibilità al confronto. Ci sono delle priorità come quella delle province dove il caos regna sovrano. «Bisogna trovare una soluzione, anche transitoria, entro un paio di settimane per poi procedere a una riforma seria».

Daniela Figus, sindaco di Villanovafranca e componente dell’ufficio di presidenza del Cal, ha invece invocato un ruolo più incisivo del sistema delle autonomie locali nei processi decisionali. «Spesso – ha detto Figus – i nostri pareri vengono ignorati dal legislatore. In altre regioni, come Emilia Romagna e Toscana, i pareri del Cal sono vincolanti. In Sardegna questo non succede. Occorre dare al Consiglio delle Autonomie Locali un ruolo più forte. Consentirebbe al legislatore di varare leggi più equilibrate e più utili per i cittadini».

Angelo Deidda, sindaco di Domusnovas e componente dell’Ufficio di Presidenza del Cal, ha chiesto invece un intervento forte della Prima commissione per “la sburocratizzazione” della Regione. «Non è possibile – ha detto Deidda – che per il varo di un progetto i comuni debbano attendere anche due anni. Servono tempi e regole certe per amministrare e dare risposte rapide ai cittadini».

Per Abramo Garau, consulente del Cal, «le riflessioni sul tema delle riforme istituzionali sono state già fatte. Bene la ricognizione ma è arrivato il tempo delle decisioni».

Lo Statuto sardo, ha ricordato Garau, ci ha fornito tanti strumenti che spesso «non siamo riusciti ad utilizzare. Il rischio, oggi, è che l’interlocuzione con il Governo venga fatta al ribasso». Secondo il consulente del Cal, «una via per dare certezze e operatività al sistema delle autonomie locali è quella della separazione delle entrate tra comuni e Regione. In questo modo si consentirebbe ai comuni di avere certezze sulle risorse disponibili e di programmare al meglio l’attività amministrativa».

Subito dopo l’audizione dei rappresentanti del Cal sono intervenuti alcuni componenti della Prima Commissione. Roberto Deriu (Pd) ha sottolineato la necessità della «riconfigurazione del sistema delle autonomie locali alla luce delle riforme avviate dal Governo. In ogni caso dovrà essere garantita un’effettiva rappresentanza e partecipazione ai processi decisionali». Sulle province, Deriu ha evidenziato la necessità di procedere a una legislazione di transizione che “salvaguardi l’integrità delle amministrazioni per poi arrivare a una riforma intelligente e saggia».

Salvatore Demontis(PD) ha accolto con favore la proposta di una suddivisione delle entrate di Comuni e Regione. «Sarebbe un’assunzione importante di responsabilità e consentirebbe agli enti locali di badare più alla sostanza che alla forma».

Per Giuseppe Meloni (PD) le rivendicazioni dei Comuni su Patto di stabilità e Fondo unico sono condivisibili. Così come è urgente procedere da subito alle riforme. «Sulle province bisogna fare in fretta ha detto Meloni – da due anni sono nel limbo senza certezze sulle competenze e le risorse disponibili. In ogni caso però non si potrà tornare alle province storiche».

In chiusura di seduta, il presidente Agus ha annunciato, entro il mese di giugno,  la presentazione da parte della Giunta di una bozza sulla riforma delle province. «Occorre adesso confrontarsi senza farsi condizionare da logiche di parte o elettoralistiche. Gli enti locali – ha concluso Agus – sono il fulcro della nostra democrazia».

Le audizioni della Prima Commissione proseguiranno la prossima settimana, a partire da mercoledì 4 giugno con gli ex presidenti della Regione e del Consiglio. Giovedì 5 sarà il turno delle parti sociali e delle forze datoriali, mentre venerdì 6 saranno sentiti i parlamentari sardi o eletti in Sardegna.

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Il consigliere regionale #Gavino Sale è intervenuto sull’esito dell’incontro svoltosi ieri in #Consiglio regionale con i sindaci.

«Dall’assemblea plenaria con i sindaci della Sardegna svoltasi in Consiglio regionale – ha detto Gavino Sale – è arrivato, se ancor ce ne fosse ulteriore bisogno, un messaggio molto chiaro: i nostri amministratori comunali non sono più in grado di poter svolgere il loro lavoro in maniera adeguata. I vincoli di bilancio imposti dal Patto di stabilità impediscono un virtuoso governo del territorio. Questi limiti di spesa, oltre che contribuire al taglio di servizi basilari per i cittadini, impediscono di fatto l’attuazione degli investimenti materiali e immateriali utili a far ripartire la crescita economica. Per queste ragioni è fondamentale che Giunta, Consiglio regionale e comuni – conclude Gavino Sale – portino congiuntamente avanti una battaglia, anche dura, per adeguare il Patto di stabilità al nuovo regime delle entrate previsto dalla legge n. 296 del 2006 e dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 118/2012. Si tratta di poter spendere ulteriori 1,2 miliardi di euro grazie ai quali poter far fronte in maniera meno drammatica al difficile ciclo economico che stiamo attraversando.»

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Durissima presa di posizione del consigliere regionale Ignazio Locci (Forza Italia) contro qualsiasi ipotesi di chiusura di piccoli ospedali in Sardegna.

«Giù le mani dai presidi sanitari di periferia, spesso centri di eccellenza e non soltanto bersaglio da colpire ad ogni piè sospinto quando si tratta di razionalizzare i servizi, ipocrita eufemismo che in verità nasconde tagli indiscriminati e pericolosi in un sistema così fondamentale per i cittadini – sostiene Ignazio Locci –. Ho il fondato timore che i professori della Giunta Pigliaru abbiano intenzione di sacrificare la sanità di periferia, in particolare dei piccoli ospedali di provincia (Carbonia, Iglesias, Muravera, Ozieri, Ittiri, Sorgono, Ghilarza, San Gavino, Isili, Alghero, Lanusei), a favore dei grandi nosocomi di Cagliari e Sassari, peraltro raggiungibili in modo tutt’altro che agevole dai paesi di provincia, considerato lo stato di abbandono e degrado delle infrastrutture stradali.»

«Un primo tentativo, seppur velato, di operare questo insano progetto – aggiunge Locci – è rinvenibile nella proposta di legge n° 37 avanzata dagli onorevoli Augusto Cherchi e Piermario Manca. E d’altro canto, ad oggi, ancora non si riesce a capire quali idee abbia la Giunta di Francesco Pigliaru per risolvere i numerosi problemi della sanità isolana. Tutto ciò che sappiamo è che sono in ballo continui controlli ai conti del sistema sanitario, tra l’altro già in ordine, e ulteriori razionalizzazioni dei servizi. Risultato: meno posti letto e riduzione del personale negli ospedali (così come ventilato continuamente dal Governo nazionale). 

«Mi impegnerò per evitare la chiusura dei presidi di periferia – conclude Ignazio Locci – ed auspico che il presidente Francesco Pigliaru e l’assessore alla Sanità Aru si esprimano chiaramente a difesa del diritto dei sardi ad avere una sanità di prossimità. Non possiamo accettare che la buona assistenza di periferia soccomba sotto la spinta di gelidi calcoli ragionieristici. Dobbiamo, invece, garantire livelli di assistenza accettabili.»

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L’assessore regionale della Pubblica istruzione, Claudia Firino, ha annunciato questa mattina nel corso dell’audizione in Commissione Cultura, presieduta da Gavino Manca (Pd), che ammontano a 93 milioni di euro i fondi disponibili per l’edilizia scolastica della Sardegna per l’annualità 2014. L’assessore ha presentato il progetto Iscol@, sulla base del quale saranno assegnati i fondi reperiti: 30 milioni a valere sul Fondo di Coesione e sviluppo della regione, 28 milioni di risorse FSC, assegnate con delibera Cipe del 2012 e 35 milioni stanziati a valere sul Fondo di Sviluppo e coesione (Fsc) 2007-2013.

«Sono allo studio dei tecnici della direzione dell’assessorato del  Bilancio tutte le possibili soluzioni – ha affermato l’assessore Firino – per dare attuazione al Piano straordinario per l’edilizia scolastica. Abbiamo intanto chiesto ai sindaci e ai presidenti di Provincia di inviare proposte progettuali per iniziare un percorso che porti alla realizzazione di scuole al passo con i tempi». I progetti potranno riguardare: la messa in sicurezza e l’adeguamento alle norme degli edifici scolastici, la riqualificazione e l’ammodernamento, e la progettazione e realizzazione di nuove scuole.

Il piano sarà articolato in due assi di intervento. Il primo asse è quello degli “edifici scolastici per il nuovo millennio” e prevede un percorso «che porti alla realizzazione di architetture incentrate su un ambiente scolastico flessibile, in grado di adattarsi alle esigenze cognitive delle nuove generazioni, in cui sia possibile un’efficace integrazione tra innovazione metodologica disciplinare e la sperimentazione laboratoriale».

Il secondo asse è relativo agli «interventi di manutenzione programmata degli edifici scolastici». Saranno previsti interventi anche per quanto riguarda il lavoro didattico e sul sistema dei trasporti che deve garantire gli spostamenti degli studenti e quindi il diritto allo studio. Il presidente Gavino Manca ha annunciato all’assessore Firino che la settimana prossima la Commissione darà il parere sul DL 9.

 Attendati Alcoa 3 copiaClaudio De VIncenti 44 copia

Via libera all’unanimità, al Senato, nella tarda mattinata odierna, a tre mozioni sulla crisi del Sulcis Iglesiente. I testi approvati sono stati modificati sulla base delle indicazioni fornite dal Governo e sono stati approvati in tre votazioni differenti.

Una mozione, presentata dal senatore di Sinistra Ecologia Libertà Luciano Uras, impegna il Governo Renzi ad assumere iniziative per il rilancio delle attività economiche; ad attuare gli interventi previsti nel Piano Sulcis, con interventi ecosostenibili dei cicli produttivi e di risanamento ambientale; ad una rapida ratifica dell’accordo di programma in materia ambientale e del contratto di sviluppo con l’Eurallumina; e, infine, a porre in essere le iniziative di competenza per i lavoratori interinali espulsi dal sistema produttivo e per gli ammortizzatori sociali nel sistema Sulcis Iglesiente.

Una seconda mozione, presentata dalla senatrice del Movimento Cinque Stelle Manuela Serra, impegna il Governo Renzi all’apertura di un tavolo per l’avvio di percorsi di riconversione professionale e produttiva; ad attuare interventi di bonifica delle aree dismesse e di riqualificazione del territorio; e, infine, a favorire una ripresa ecosostenibile dell’attività produttiva.

La terza mozione, presentata dal senatore di Forza Italia Emilio Floris, impegna il Governo a rilanciare le attività produttive del territorio della Sardegna; ad approntare strumenti finanziari e fiscali per evitare la chiusura e la delocalizzazione degli impianti; e, infine, a far ripartire la produzione nello stabilimento Alcoa, garantendo i livelli occupativi.

Il vice ministro dello Sviluppo economico, Claudio De Vincenti, prima del voto, ha precisato che «il piano Sulcis è in corso di attuazione, mentre l’accordo di programma con Eurallumina si sta definendo in questi giorni e il Governo, che sta sollecitando la realizzazione da parte della regione di interventi per infrastrutture e bonifiche, punta ad attirare in Sardegna la produzione di biocarburanti di seconda generazione e organizzerà nel Sulcis un forum di ecotecnologie».