A cinque giorni dall’incontro in programma il 24 giugno, la vertenza #Alcoa domani mattina sarà al tavolo del #ministero dello Sviluppo economico.
A cinque giorni dall’incontro in programma il 24 giugno, la vertenza #Alcoa sarà al tavolo del #ministero dello Sviluppo economico, domani mattina, in un vertice informale convocato a sorpresa, sui contenuti del quale non sono trapelate informazioni precise.
E’ probabile che siamo emerse delle novità, in particolare sulle trattative per la cessione dello stabilimento alla multinazionale #Klesch. L’incontro, comunque, dovrebbe essere preparatorio di quello in programma martedì 24 giugno, sempre al Mise.
Al rientro dalla“missione” di 52 lavoratori #Alcoa nella Capitale, conclusasi con la proroga dell’attività di manutenzione dello stabilimento di Portovesme che avrebbe dovuto concludersi il 30 giugno, e con l’impegno del ministero del Lavoro ad erogare alle Regioni i fondi per il pagamento degli arretrati della cassa integrazione in deroga, il segretario della CGIL Roberto Puddu ha diffuso una nota che riportiamo integralmente.
«La trasferta a Roma dei lavoratori dell’ex Alcoa, ha raggiunto l’obiettivo di ottenere la riunione con il viceministro Claudio De Vincenti per istruire al meglio l’incontro già convocato per il prossimo 24 giugno; di avere un’ulteriore interlocuzione con i Parlamentari per incrementare il sostegno, già formalizzato al Governo con le interrogazioni e mozioni, alla vertenza per la ripresa produttiva dell’unico stabilimento di alluminio del nostro Paese; e di rimettere all’attenzione nazionale la vertenza per far ripartire il lavoro nell’unico polo di produzione dell’alluminio del nostro Paese.
Nella riunione si sono avuti i chiarimenti sullo stato delle trattative per la salvaguardia e per la cessione dell’impianto, per i quali il viceministro ha confermato che il Governo crede, e su questo è impegnato, nella ripresa della produzione. Lo stesso De Vincenti ha accolto, assumendone tutta la responsabilità, le critiche sui ritardi dello sviluppo dell’iniziativa e anche dei conseguenti confronti con il Sindacato e con le Amministrazioni locali. Iniziativa certamente condizionata dal cambio di Governo e anche dalle lezioni regionali. Anche, ma non solo, per questi motivi ha risposto positivamente alle sollecitazioni sull’impegno per garantire il mantenimento in efficienza dell’impianto oltre la data del 30 giugno; di essersi già attivato e di aver avuto una prima positiva disponibilità, da definirsi il 24 giugno, dalla dirigenza dell’Alcoa.
Sulla trattativa con la Klesh (che per quanto ci riguarda non è mai stata una cosa propriamente seria), ci ha detto che la stessa, in fortissimo ritardo rispetto agli impegni di dicembre 2013, per cause imputabili essenzialmente alla stessa Klesh (sul progetto industriale e sul contratto all’advisor per la verifica dello stesso, dovrà avere una oggettiva definizione entro la data dell’incontro fissato per il 24 giugno.
Riguardo al possibile interessamento della Trimet (società che ha rilevato gli impianti di Alcoa e Rio Tinto in Germania e Francia), il viceministro ci ha informato che al momento la Società non si è resa disponibile esclusivamente per le proprie determinazioni ed esposizioni finanziarie e a prescindere da qualsiasi altro aspetto. Ha però confermato che il Governo, nella sua completezza, è impegnato nella ricerca di soggetti industriali, che comprendono ancora la Trimet e la Glencore, che possano rilevare la produzione e verso i quali si ha la più ampia disponibilità a garantire, insieme alla Regione Sardegna, tutte le agevolazioni e gli incentivi, economici (contratto di programma e d’investimento), finanziari (SFIRS), infrastrutturali, che stanno nella disponibilità delle Istituzioni.
Su quest’ultimo aspetto un messaggio positivo è evidenziato dalla firma della Convenzione fra la RAS e il Consorzio Industriale di Portoscuso, per la realizzazione del dragaggio del fondale e per l’implementazione del Porto industriale di Portovesme, e infine dal fatto che la vertenza viene assunta, senza niente togliere al MISE, direttamente dalla Presidenza del Consiglio dei ministri.
Incalzato sulla questione del costo dell’energia, il viceministro ha specificato le due opzioni per garantire un costo finale allineato e (ad esclusione della sola Francia) addirittura inferiore a tutti i paesi europei produttori di alluminio. Il Governo ha la ferma intenzione di portare a strutturalità la soluzione della superinterrombilità (meglio conosciuta come decreto salva Alcoa), in scadenza al prossimo 31/12/2015. Nel deprecato caso di mancata concessione da parte della UE, è comunque garantita la somma della interrompibilità semplice e dell’Interconnector. Entrambi gli strumenti normativi (fra i quali vi sarebbe un differenziale di circa 2 € mwh) potranno essere poi accompagnati e sommati al contratto bilaterale con i produttori di energia, per il quale l’Enel ha già garantito e confermato la propria disponibilità.
Sugli ammortizzatori sociali in deroga, confermando la presenza del ministero del Lavoro all’incontro del 24 giugno, ci ha informato della decisione del Governo di aver già dato copertura delle risorse per saldare, nazionalmente, le spettanze del 2013; e di avere nel calendario dei prossimi giorni, l’emissione di un decreto che stanzia, trasferendole alle regioni, le ulteriori risorse per la copertura delle necessità dei primi 6 mesi del 2014.
Infine, il viceministro ha assunto l’impegno di svolgere in Sardegna, entro la prima settimana di luglio, una riunione dedicata al tema del Piano Sulcis.
L’iniziativa è poi proseguita con l’incontro con i parlamentari Sardi e non solo, i quali hanno tutti assicurato il sostegno alla vertenza per la ripresa produttiva quale condizione per la ripresa economica e lo sviluppo del territorio, con il lavoro e dunque con l’uscita dalla morsa dell’inattività del più grande patrimonio che consiste nel valorizzare la competenza, la professionalità nell’evoluzione del processo tecnologico, dei lavoratori e delle lavoratrici di tutta la filiera dell’alluminio con annessi e connessi.
La lotta alla fine paga sempre e chi non lotta ha già perso. L’iniziativa a Roma dei lavoratori, unitamente ai sindaci e ai parlamentari, e la determinazione delle lavoratrici e lavoratori con le famiglie, al presidio davanti ai cancelli della fabbrica, hanno rimesso al centro dell’attenzione generale e, insieme il Governo davanti alle proprie responsabilità. Cioè impedire che venga cancellata una fabbrica che invece può produrre con profitto per il Paese e anche per il privato.«
Roberto Puddu
Segretario Generale CGIL Sulcis Iglesiente
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