Ignazio Locci (FI): «Il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau richiami ai suoi doveri.»
«È intollerabile che, così come sottolinea l’ultimo report del Consiglio regionale, svariate interrogazioni non abbiano ottenuto risposta entro i termini previsti, nonostante ai sensi dell’art. 107 comma 1 del regolamento consiliare la Giunta sia tenuta a rispondere direttamente all’interrogante entro 15 giorni.»
Lo sostiene il consigliere regionale Ignazio Locci (FI) che ha invitato il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, a farsi interprete del rispetto delle regole e del bon ton istituzionale e a richiamare la Giunta regionale ai suoi doveri.
«L’attività di controllo dei consiglieri regionali, parte fondante del mandato politico – aggiunge Ignazio Locci – è così vanificata da un comportamento arrogante e inaccettabile: le mancate risposte ai consiglieri sono mancate risposte ai cittadini sardi su tematiche che spesso interessano le piccole comunità di periferia. Come evidenziato dal report, l’inqualificabile comportamento dell’esecutivo regionale non conosce in apparenza distinzioni di schieramento politico, a meno che nel sottobosco della politica non ci siano fenomeni di discriminazione per certe forze politiche o, ancora peggio, per alcuni consiglieri.»
«I professori, forse, non essendo espressione della volontà popolare – sottolinea ancora il consigliere regionale di Sant’Antioco – ignorano che al di là delle stanze dei bottoni vivono sardi che non hanno più voglia di aspettare i tempi lunghi della politica. Un’attività che sottostà a precise regole, sebbene i nostri altolocati assessori non se ne siano ancora accorti: dentro il palazzo non si possono decidere i tempi a proprio piacimento, così come si decide la data di un appello di esame o quando correggere un compito scritto. Nel momento in cui un rappresentante del popolo presenta una interpellanza o un’interrogazione, strumenti di controllo e di iniziativa politica – conclude Ignazio Locci – lo fa per accelerare la risoluzione dei problemi, non certamente per svolgere il compitino e zittire le istanze che provengono dai cittadini.»
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