Interpellanza del consigliere regionale Paolo Truzzu (Fdi) su idee e programmi della Regione nel settore del cinema.
«L’errata convinzione che non si mangia con la cultura può e deve essere ribaltata, soprattutto in Sardegna e soprattutto con il cinema, a cominciare dalla riorganizzazione della Sardegna Film Commission.»
Lo ha dichiarato l’on. Paolo Truzzu (Sardegna-Fdi) presentando, in una conferenza stampa, un’interpellanza rivolta al presidente della Regione e all’assessore della Cultura con cui chiede di conoscere le idee ed i programmi del governo regionale su un settore che «ha potenzialità enormi ancora inespresse e può svolgere un ruolo molto importante nella promozione della Sardegna nel mondo e nello sviluppo del turismo».
Grandi opportunità che finora non sono state sfruttate, secondo Truzzu, «perché la Fondazione Film Commission ha operato in modo piuttosto autoreferenziale, senza un reale coinvolgimento degli operatori del settore, con poca trasparenza, senza la capacità di aprirsi all’esterno individuando partner e soci pubblici o privati (come pure prevede lo statuto) che avrebbero potuto portare non solo risorse fresche ma anche idee e progettualità nuove.»
In un momento come quello attuale in cui le risorse pubbliche sono poche ed occorre spenderle bene è necessario, a giudizio del consigliere di Fdi, «lavorare ed investire su settori che, come il cinema, possono assicurare ricadute significative anche nell’indotto, facendo crescere le professionalità presenti sul territorio regionale, creandone di nuove, favorendo la nascita di attività di servizio e di supporto a quella principale. Se, per esempio, girare un film in Sardegna presuppone la presenza di 30/40 persone che stanno sul territorio per un certo periodo, ben più ampio è il movimento che si può creare veicolando un messaggio legato ai luoghi ed alla cultura del posto in cui è stato girato, che sviluppa a sua volta un desidero di conoscenza capace di trasformarsi in un vero e proprio soggiorno in quelle località. Si tratta di un processo già studiato, che ha preso il nome di cineturismo».
In definitiva, ha concluso Truzzu, «l’obiettivo dell’interpellanza è fare chiarezza su una struttura della Regione che non ha funzionato come avrebbe dovuto e richiamare l’attenzione del governo regionale su una opportunità di crescita per la Sardegna che finora non ha trovato il giusto spazio nell’attività del governo regionale. Senza trascurare, inoltre, la grave crisi del settore delle sale cinematografiche in Sardegna, molte della quali stanno chiudendo per gli alti costi del processo di digitalizzazione, che invece dovrebbero essere sostenute anche con l‘utilizzo dei fondi europei».
NO COMMENTS