Le riflessioni del Partito dei Sardi sui primi 100 giorni di governo della Regione.
Il coordinamento provinciale del Partito dei sardi per il Sulcis Iglesiente ha preso parte, insieme agli altri territori dell’Isola, all’assemblea nazionale del Partito che si è svolta ad Oristano il 29 giugno. L’assemblea è stata l’occasione per riflettere sui primi 100 giorni dell’esperienza di governo del Partito dei sardi, che esprime attualmente un assessore regionale (il presidente del partito, Paolo Maninchedda, assessore ai Lavori pubblici) e due consiglieri regionali (Augusto Cherchi, impegnato anche nella commissione Salute e politiche sociali e Piermario Manca, che fa parte della commissione Attività produttive).
L’assemblea, coordinata dal segretario nazionale, Franciscu Sedda, ha evidenziato le iniziative del Partito, in particolare per quanto riguarda le questioni relative al rilancio di Abbanoa, alla vertenza Anas rispetto alle infrastrutture stradali della Sardegna, all’edilizia popolare ed alla gestione regionale delle dighe, esposte dal presidente Maninchedda. I due consiglieri, invece, hanno descritto le proposte di legge sul riordino della sanità sarda e sulle modalità di reclutamento nella Pubblica amministrazione, oltre ad alcune iniziative su agricoltura, ambiente e tematiche di interesse sociale ad ampio spettro in il partito è coinvolto insieme alle altre forze della coalizione. A dispetto dell’energica attività del Partito dei sardi in Giunta e in Consiglio, è stato evidenziato che l’azione del governo regionale stenta, in alcuni campi, ad esplicarsi in maniera fattiva.
Per il Sulcis, in particolar modo, rimane al palo l’annosa questione del famoso “Piano”, su cui il territorio aveva investito tanto in termini di energie, risorse umane e aspettative di crescita che sembrano, ad oggi, del tutto bloccate. Il segretario Franciscu Sedda, che prende parte attivamente ai tavoli aperti sulla vertenza “Piano Sulcis”, ha evidenziato che le difficoltà sembrano rimontare ad una impostazione troppo generica dell’intero impianto della misura, in cui interventi di per sé fattibili vengono subordinati alla realizzazione di altre azioni previste dal Piano, creando di fatto un corto circuito operativo. Sedda, e con lui il coordinamento provinciale, si impegnano ad una costante attenzione alle tematiche del Piano Sulcis, proponendo una fattiva collaborazione con tutti gli attori che partecipano ai vari tavoli e mettendo in campo le competenze e l’approccio concreto e fattivo che da più parti si riconosce al Partito dei Sardi fin dagli esordi della sua azione di governo.
L’assemblea ha messo in evidenza, inoltre, che rimangono aperte altre questioni delicate e fondamentali per il territorio del Sulcis: in primis la ricerca di una soluzione definitiva alle vertenze industriali, che permetta alle aziende madri e ai lavoratori delle ditte d’appalto di vedere aperte nuove prospettive di lavoro e di reddito. È assolutamente necessario, infatti, sfuggire all’avvilente susseguirsi di proroghe e deroghe degli ammortizzatori sociali, che riducono la questione industriale non a vertenza strategica ma a mera lotta di sopravvivenza, ed impegnarsi per un rilancio del lavoro come mezzo di riscatto e di affermazione della dignità del lavoratore. Intricata appare anche la vicenda della Carbosulcis, il cui piano di dismissione, approvato dall’Unione Europea, stenta a decollare, creando preoccupazione tra i minatori che temono di trovarsi, come successo ai lavoratori IGEA, nella condizione di dover lavorare ma di non percepire lo stipendio; situazione comune, questa, ad altre realtà del territorio, tra cui i lavoratori del Consorzio di bonifica del Basso Sulcis, impegnati ormai da mesi in una difficile vertenza.
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