22 November, 2024
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Modesto Fenu: «Non ci arrendiamo, un tavolo tecnico per dare il via alla rinascita con la Zona franca integrale».

Modesto Fenu copiaGianluigi Rubiu copia

Nessun passo indietro. Anzi. Il primo firmatario della mozione sulla Zona Franca , Modesto Fenu, non mostra dubbi all’indomani dello stop arrivato dall’aula di via Roma. «Sgombriamo il campo dagli equivoci. Non è assolutamente vero che la battaglia sull’istituzione della zona franca finisce qui. E’ solo l’inizio di un lungo tragitto per dare ai sardi un diritto negato, che si rischia di perdere se non ci saranno rapidi provvedimenti».

La mozione presentata l’altro giorno dal leader del partito è, dunque, solo il prologo. «Un primo risultato è già arrivato a seguito delle nostre pressioni e rivendicazioni dentro il palazzo – ha evidenziato Fenu – Abbiamo infatti portato la Giunta e la maggioranza ad approvare, di fatto, la realizzazione di sei zone franche previste dal decreto legislativo 75 del 1998 e richiamati dalla legge regionale 20 del 2 agosto 2013. E’ solo l’incipit. Si intendeva istituire la sola zona di Cagliari. La convocazione del prefetto, che ha richiamato l’esecutivo ai suoi impegni, ha prodotto un piccolo passo avanti». Non mollare. E’ l’imperativo del Movimento Zona Franca. Fenu è determinato. «Logico – ha aggiunto – La mozione sulla zona franca integrale e per una fiscalità di vantaggio compensativa ha certificato che il centrodestra è più che mai compatto, fermo e deciso sull’attuazione di un fondamentale strumento economico e giuridico».

Anche il portabandiera dell’Udc accelera sull’elaborazione di un istituto che potrebbe risollevare le sorti dell’economia. «Niente paura – ha rilevato Gianluigi Rubiu, capogruppo regionale dei centristi -, non possiamo permetterci di perdere un’opportunità così importante per far uscire l’Isola dal pantano della crisi. L’esempio arriva dal Sulcis, con parecchie aziende che hanno già beneficiato dei meccanismi positivi della fiscalità di vantaggio per il territorio seppur parziali e previsti dalle zone franche urbane». Poco importa che il documento sulla zona franca sia stato respinto con pochi voti di scarto.

«In realtà – ha osservato ancora Fenu – la mozione è stata rigettata senza fornire alcuna motivazione di carattere giuridico sulla non applicabilità integrale dell’istituto sulla Sardegna. La scelta è stata esclusivamente politica. Il centrosinistra ha rifiutato l’attuazione dello strumento in linea con i programmi della campagna elettorale. Secondo la maggioranza, inoltre, verrebbero meno al bilancio della Regione alcune entrate dovute alle imprese private, con il rischio di una riduzione dei servizi e del livello di assistenza ed assistenzialismo.» Decisione che il centrodestra vuole ribaltare. «Perché ci dispiace – ha richiamato Fenu – che l’attuale maggioranza non abbia ancora capito che dietro le imprese ed i contribuenti che versano le tasse necessarie al bilancio della Regione ci siano famiglie, persone e una grande fetta della popolazione isolana schiacciate da una pressione fiscale così elevata, al punto da mortificare le possibilità di ripresa economica». Fenu non transige. «C’è un’assoluta necessità di compensare il divario naturale dovuto all’insularità ed alle condizioni di svantaggio della Sardegna rispetto al resto d’Italia e d’Europa. Per questo abbiamo invitato il presidente Francesco Pigliaru e l’assessore Raffaele Paci, in sinergia con la maggioranza, ad istituire un tavolo tecnico di confronto sulle diverse possibilità di attuazione della zona franca». Il Movimento è pronto, anche con i propri esperti,  a dare un supporto tecnico – giuridico per giungere al traguardo: «Un richiamo che, al momento, è stato rigettato – ha concluso Fenu – Auspichiamo che questo suggerimento possa essere accolto».

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