17 August, 2024
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Grande successo dell’iniziativa “Pasto Buono” che ha preso il via a Cagliari lo scorso 6 giugno. L’accordo per il recupero delle eccedenze alimentari, firmato da #Tirrenia Compagnia Italiana di Navigazione e #Qui Foundation, prevede che tutti i pasti invenduti a bordo delle navi Tirrenia e perfettamente conservati vengano donati alle famiglie e alle persone più bisognose.

L’iniziativa è partita in Sardegna nel porto di Cagliari, in collaborazione con #Caritas Cagliari, e a Genova e si estenderà prossimamente anche negli altri porti di partenza della Compagnia: Napoli, Palermo, Civitavecchia, Olbia e Porto Torres. Il cibo sano e invenduto proveniente dai ristoranti di bordo viene affidato a Qui Foundation che, direttamente o mediante gli altri partner aderenti, provvede al ritiro e alla distribuzione.

Negli ultimi 10 giorni sono state effettuate 3 consegne (2 a Cagliari, 1 a Genova) nelle quali è stato distribuito:

PASTA 

– 6 kg di lasagne

– 2 kg di minestrone

– 3,5 kg di penne

– 8 kg di crespelle

VERDURE 

5 kg tra insalata, peperoni e melanzane

FRUTTA 

3 kg in totale

CARNE 

5 kg di pollo

10 cotolette

10 scaloppine

12 kg di carne di manzo

12 filetti

12 fette di lonza di maiale

21 kg di pane

30 razioni di dolce

“Pasto Buono” vuole essere una risposta concreta ed efficace, che ha come punto fermo il rispetto della dignità personale, dell’ambiente e delle risorse disponibili, affinché non vadano sprecate quando possono trasformarsi in un aiuto tangibile per le persone in difficoltà. Qui Foundation nel 2013 ha distribuito ben 100.000 pasti buoni e Tirrenia è la prima compagnia di navigazione a partecipare al progetto. Una missione impegnativa che si propone anche di sensibilizzare l’opinione pubblica, le aziende e le istituzioni per diffondere una nuova cultura del benessere sociale.

Il progetto nasce dalla collaborazione con Croce Rossa Italiana e Comitato Locale e Provinciale CRI di Genova, e si avvale del contributo delle società Luise Catering di Napoli e GV Ship di Palermo.

#Ricucire il mondo” è un progetto espositivo dei #Musei Civici di Cagliari e del #Museo MAN di Nuoro dedicato a Maria Lai (1919-2013), una delle figure femminili più importanti e affascinanti della storia dell’’arte italiana della seconda metà del Novecento. L’’esposizione, realizzata grazie al contributo della Fondazione Banco di Sardegna, propone un percorso cronologico e tematico strutturato in tre diverse sedi: il Palazzo di Città di Cagliari, il Museo MAN di Nuoro, il paese di Ulassai. Con più di trecento opere provenienti da raccolte sia pubbliche sia private, oltre che dalla collezione della famiglia, Ricucire il mondo è la prima retrospettiva completa dedicata all’artista.

Cagliari -– Palazzo di città (inaugurazione giovedì 10 luglio ore 19.00)

Il palazzo di città di Cagliari ospiterà la prima parte del progetto, a cura di Anna Maria Montaldo, direttrice dei Musei Civici, dedicato alla produzione dell’’artista dagli anni Quaranta alla metà degli anni Ottanta del secolo scorso. Il percorso espositivo, articolato in aree tematiche, muove dal cospicuo corpus di disegni, realizzati a penna o matita a partire dai primi anni Quaranta, per arrivare alle tempere dedicate al tema del lavoro femminile, alla produzione ispirata alla tessitura (lavagne, libri cuciti, geografie), fino ai paesaggi, le terrecotte, i pani, i presepi e i telai degli anni Settanta, centrali nella produzione dell’’artista. La parte cagliaritana della mostra sarà arricchita dalla presentazione di materiale documentario, interviste e filmati d’archivio a ricostruire alcune tra le tappe più significative del percorso creativo dell’’artista. Tra questi anche il celebre video della performance collettiva Legarsi alla montagna, realizzata a Ulassai nel 1981, lavoro chiave nello sviluppo dei linguaggi dell’’artista, identificato come possibile elemento unificante le tre sedi del progetto.

Nuoro -– Museo MAN (Inaugurazione venerdì 11 luglio ore 19.00)

Il MAN di Nuoro ospiterà la seconda parte della mostra, a cura di Barbara Casavecchia e Lorenzo Giusti, direttore del museo, dedicata alla produzione di Maria Lai successiva ai primi Ottanta, un momento di particolare intensità creativa per l’artista, portato avanti in sintonia con gli sviluppi delle coeve ricerche internazionali di ambito performativo, relazionale e pubblico. Oltre a Legarsi alla montagna, la celebre azione collettiva del 1981, in mostra saranno presentati alcuni tra i principali interventi ambientali realizzati successivamente, da La disfatta dei varani (Camerino, 1983) a Essere è Tessere (Aggius, 2008). La mostra ricostruisce le tappe principali di questo percorso tramite opere, materiali documentari, foto e video, intrecciandole alla ricerca svolta da Lai nell’’ambito del teatro e della performance. Un altro elemento nodale del percorso espositivo (che comprende alcune importanti serie di lavori, tra cui Lenzuoli, Libri cuciti e d’artista, Geografie e Telai) è la relazione con il mondo dell’’infanzia e della didattica, esplorata da Maria Lai tramite la produzione di fiabe, libri, giochi e laboratori, volti a coinvolgere nella riflessione sul potenziale liberatorio dell’’arte ogni genere di pubblico, fino dalla più giovane età.

Claudia Losi & Antonio Marras – Come piccole api operaie

Un progetto speciale, frutto di una collaborazione tra l’artista Claudia Losi e lo stilista Antonio Marras, amico e collaboratore di Maria Lai, unisce idealmente le sedi di Cagliari e Nuoro. A Cagliari l’intervento collega la facciata del museo e le vie circostanti con l’interno di una sala al piano terra, dove un’opera di Lai sarà visibile anche durante la notte. A Nuoro, una tessitura di fili metallici partirà dall’esterno del MAN per attraversarne mura e finestre, fino a “legare” alle pareti una galassia di piccoli oggetti (cartoncini d’auguri, grafiche, gioielli, stoffe, ricami), realizzati da Maria Lai nel corso della propria vita e donati ad amici e parenti, ricostruendone il ruolo di artista attiva nella propria comunità, che generosamente condivide e “disperde” la propria opera.

Ulassai – – Una stazione per l’’arte (inaugurazione sabato 12 luglio ore 11.30)

Terza sede del progetto è il paese di Ulassai, che, in occasione delle mostre di Cagliari e Nuoro, con il coordinamento di Cristiana Giglio, direttore della “Stazione dell’’Arte”, presenta due occasioni di visita. La prima coinvolge gli spazi dell’’antica stazione ferroviaria, oggi sede del museo dedicato a Maria Lai, dove, per la prima volta dalla sua apertura, avvenuta nel 2006, le sale saranno riallestite secondo il progetto originale, ideato dalla stessa Maria Lai, con uno spazio dedicata alle carte geografiche, uno con gli omaggi ai maestri (Salvatore Cambosu, Giuseppe Dessì, Arturo Martini) ed una ospitante l’’installazione Invito a tavola. La seconda occasione di visita riguarda invece gli interventi ambientali nel paese di Ulassai, realizzati a partire dai primi anni Ottanta. Il giorno dell’’inaugurazione una navetta collegherà i diversi siti, dando la possibilità al visitatore di muoversi con facilità all’’interno di quello che può essere considerato un vero e proprio museo all’’aperto, con opere quali La strada delle capre cucite, Il gioco del volo dell’’oca, il Telaio soffitto del lavatoio e molti altri. Una nuova segnaletica faciliterà la visita, con percorsi a terra e cartelli illustrativi.

lailancio

Palazzo Regio Cagliari 1

La specialità della Sardegna non è né concessione né eredità, ma la sua conquista deve invece prendere la forma attuale del tempo. Per raggiungere questo obiettivo serve un dibattito ampio tra le forze politiche e sociali dell’isola. La #Fondazione Sardinia, l’associazione #Carta di Zuri e il sito “Sardegna Soprattutto” promuovono per lunedì 23 giugno una assemblea dibattito aperta a tutti sul tema della Costituente e del nuovo statuto di autonomia. Appuntamento a partire dalle 17.00 nella sala del Palazzo Regio, in piazza Palazzo, a Cagliari. L’incontro segue quello organizzato due settimane fa e vuole essere un ulteriore momento di confronto tra rappresentanti delle istituzioni, associazioni e cittadini perché si dia una risposta al problema fondamentale, cioè la partecipazione dei sardi nella formulazione della riforma costituzionale dell’isola.

L’incontro, a cui sono stati invitati tutti i consiglieri regionali e i parlamentari sardi, verrà aperto con la presentazione e il commento i quattro testi di nuovo statuto redatti negli anni da Lorenzo Palermo (PSd’Az, 1988), Mario Floris (UDS, 2004), Mario Carboni – Piergiorgio Massidda (F. I., 2008) e Antonello Cabras (PD, 2010). Dopo seguiranno gli interventi, coordinati dal direttore della Fondazione Sardinia, Salvatore Cubeddu.

Nell’incontro del 9 (i cui atti sono raccolti in video ed in testo e sono consultabili sul sito www.fondazionesardinia.eu) è stata espressa, soprattutto, l’importanza non di un accomodamento o di una riformulazione del vecchio statuto ma di una scrittura capace di rispondere alle urgenze del popolo sardo. È emersa anche la preoccupazione che chiedere il minimo, riconfermare come se fosse una grande conquista la specialità o giocare in difesa, non risponde alle esigenze dei sardi.

Da questa prospettiva è necessario, dunque, capire in che misura sarà possibile attivare la collaborazione e la partecipazione al processo costituente della società sarda nelle sue varie stratificazioni.

mare sicuro 2014

Con l’arrivo dell’estate e l’aumento della popolazione sui litorali, la Guardia Costiera di Portoscuso incrementa i controlli sul territorio di competenza (circa 42 km di coste) sia a mare che a terra con l’intento di vigilare sulle attività nel rispetto dell’ordinanza balneare dell’Ufficio circondariale marittimo n° 10 in data 12/05/2014 e dell’ordinanza balneare regionale 2014 determinazione prot. 22697 rep. n. 1304 del 13 giugno 2014.

I militari saranno impegnati dalla prossima settimana, intensificando i controlli nei momenti di maggiore afflusso di popolazione sulle coste e con l’obbiettivo di vigilare sulla sicurezza della navigazione e dei bagnanti, nonché di espletare i restanti controlli sul territorio nei settori di competenza.

Per evitare le pesanti sanzioni previste dalla normativa in vigore l’invito è di leggere attentamente le due ordinanze balneari citate, reperibili rispettivamente sui siti istituzionali della Guardia Costiera di Portoscuso www.guardiacostiera.it\portoscuso e dal sito della Regione Autonoma Sardegna.

In caso di emergenza in mare, è consigliabile contattare la Guardia Costiera tramite il 1530 o il Canale VHF 16.

Domenica 22 giugno, dalle ore 17,00, a San Giovanni Suergiu, si terrà la terza edizione della fiera “Made in Sulcis – Arte del Passato e Tradizione del Futuro”. L’iniziativa si svolge nei giorni in cui il paese festeggia il patrono San Giovanni Battista, con un forte richiamo alla tradizione, che va dalla processione dei cavalieri (24 giugno) in abito sardo alla promozione dei prodotti tipici sulcitani. Dopo il successo delle scorse edizioni i produttori locali, artigiani ed hobbisty esporranno i loro prodotti per le vie principali del paese.

Il programma completo.

22 giugno, ore 17.00: inizio fiera.

– Espositori, artigiani, produttori del Sulcis Iglesiente, artisti di strada, gruppi folk e balli sardi per le vie del paese;

– la via dello sport, associazioni sportive locali;

– mostra “dal Seme all’Arte”, esposizione tele, manufatti con estratto di lentischio, sala centro Ex Esmas;

– punto ristoro, menù pesce (10 euro – primo, secondo, frutta, pane e bibita), menù bimbo (6 euro primo di carne, secondo, frutta, pane e bibita);

– premiazioni concorso fotografico sportivo Primavera attiva: “Uno scatto per Mario”;

– visite guidate alle necropoli di Is Loccis Santus;

ore 22.00: concerto tributo a Rino Gaetano, con Alessandro Azara Acoustic Ensemble.

23 giugno, ore 22.00: concerto del gruppo Progetto Nomadi.

24 giugno – Sagra San Giovanni Battista

ore 18.30: Santa Messa con solenne processione del Santo patrono per le vie del paese accompagnato da “Sa tracca con is Bois”, gruppi folk e cavalieri;

ore 22.00: spettacolo varietà: Taratatà;

ore 23.00: spettacolo pirotecnico.

Made in Sulcis 1 Made in Sulcis 2

Paolo Truzzu

«L’errata convinzione che non si mangia con la cultura può e deve essere ribaltata, soprattutto in Sardegna e soprattutto con il cinema, a cominciare dalla riorganizzazione della Sardegna Film Commission.»

Lo ha dichiarato l’on. Paolo Truzzu (Sardegna-Fdi) presentando, in una conferenza stampa, un’interpellanza rivolta al presidente della Regione e all’assessore della Cultura con cui chiede di conoscere le idee ed i programmi del governo regionale su un settore che «ha potenzialità enormi ancora inespresse e può svolgere un ruolo molto importante nella promozione della Sardegna nel mondo e nello sviluppo del turismo».

Grandi opportunità che finora non sono state sfruttate, secondo Truzzu, «perché la Fondazione Film Commission ha operato in modo piuttosto autoreferenziale, senza un reale coinvolgimento degli operatori del settore, con poca trasparenza, senza la capacità di aprirsi all’esterno individuando partner e soci pubblici o privati (come pure prevede lo statuto) che avrebbero potuto portare non solo risorse fresche ma anche idee e progettualità nuove.»

In un momento come quello attuale in cui le risorse pubbliche sono poche ed occorre spenderle bene è necessario, a giudizio del consigliere di Fdi, «lavorare ed investire su settori che, come il cinema, possono assicurare ricadute significative anche nell’indotto, facendo crescere le professionalità presenti sul territorio regionale, creandone di nuove, favorendo la nascita di attività di servizio e di supporto a quella principale. Se, per esempio, girare un film in Sardegna presuppone la presenza di 30/40 persone che stanno sul territorio per un certo periodo, ben più ampio è il movimento che si può creare veicolando un messaggio legato ai luoghi ed alla cultura del posto in cui è stato girato, che sviluppa a sua volta un desidero di conoscenza capace di trasformarsi in un vero e proprio soggiorno in quelle località. Si tratta di un processo già studiato, che ha preso il nome di cineturismo».

In definitiva, ha concluso Truzzu, «l’obiettivo dell’interpellanza è fare chiarezza su una struttura della Regione che non ha funzionato come avrebbe dovuto e richiamare l’attenzione del governo regionale su una opportunità di crescita per la Sardegna che finora non ha trovato il giusto spazio nell’attività del governo regionale. Senza trascurare, inoltre, la grave crisi del settore delle sale cinematografiche in Sardegna, molte della quali stanno chiudendo per gli alti costi del processo di digitalizzazione, che invece dovrebbero essere sostenute anche con l‘utilizzo dei fondi europei».

Le dune di Teulada.

Esercitazioni militari copia

«In un mondo in cui tutto cambia e si trasforma, solo la dimensione delle servitù militari della Sardegna rimane immutata. Ora è tempo di cambiare. Sulle servitù militari e sui relativi territori i Sardi protestano da troppo tempo. Non firmeremo l’intesa.»

Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ha aperto così il suo intervento, ieri mattina nell’aula magna della città militare della Cecchignola a Roma, alla seconda Conferenza nazionale sulle servitù militari. La posizione della Sardegna portata dal presidente alla Conferenza, che si era riunita una sola volta, nel 1981, è la medesima votata nell’ordine del giorno di martedì dal Consiglio regionale: nel rispetto per il ruolo delle Forze armate, esprime la necessità di un riequilibrio e pone richieste chiare allo Stato. In attesa di risposte, il presidente Pigliaru non ha firmato l’Intesa, stipulata dal #ministero della Difesa con le Regioni Puglia e Friuli Venezia Giulia. 

«Con la Sardegna – ha chiarito il ministro della Difesa Roberta Pinotti – apriamo un tavolo bilaterale per arrivare insieme a un’intesa». Il ministro ha sottolineato che c’è bisogno di creare un nuovo rapporto tra la Difesa e il Paese e che è importante, nel rapporto con la Sardegna, comprendersi reciprocamente per andare verso obiettivi condivisi. In relazione alle richieste su costi-benefici, il ministro ha concordato sull’opportunità di capire come muoversi verso un riequilibrio. 

Alla giornata politica della Conferenza in cui è intervenuto il presidente Pigliaru, con il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, erano presenti il sottosegretario Domenico Rossi, il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani ed il ministro dell’ambiente Gian Luca Galletti, che ha evidenziato come sia indispensabile mostrare la credibilità scientifica di ciò che viene fatto, per poi confrontarsi con le comunità. «La trasparenza e la cultura dell’ambiente – ha detto, sono le posizioni su cui aprire un dialogo». 

Nel suo intervento, che ha toccato molti punti, il presidente Pigliaru ha citato l’ex presidente Mario Melis che già nell’incontro del 1981 denunciò «la pesante sproporzione fra il peso delle servitù militari gravanti nell’isola e quello imposto alla gran parte delle altre regioni italiane e citò un ordine del giorno del 10 gennaio 1980 che impegnava il governo ad attuare “un piano di ridislocazione delle forze armate su territorio nazionale volto ad alleggerire le relative installazioni militari e servitù della Sardegna». 

«In tempi di spending review – ha detto Francesco Pigliaru – si tagliano costi ovunque, si riduce e si risparmia ma si fa una eccezione: la dimensione dei poligoni e delle servitù della Sardegna. Non sono qui per sentirmi dire che la posizione sui poligoni non è negoziabile, sono qui per ragionare e avviare una negoziazione. Sulle servitù militari lo Stato italiano si è posto con la logica minimalista e liquidatoria degli indennizzi forfettari. Il tema è giustizia, correttezza delle regole, certezza dei diritti, equa distribuzione dei doveri: la base stessa del patto costituzionale.» 

«Non si può essere gravemente sperequati da una prassi dello Stato di cui si fa parte – ha proseguito il Presidente della Regione – non si può più ritenere scontato che la gran parte delle servitù militari della Repubblica italiana sia in Sardegna. Quando non si tollera più una situazione grave e protratta in questo modo per decenni, il rischio è che si intacchi la fiducia nella leale collaborazione tra i diversi livelli istituzionali.» Pigliaru ha specificato che «riequilibrio è la parola chiave di questa conferenza», ed ha chiesto che lo Stato affronti le sue responsabilità dando inizio a un processo di dismissioni e bonifiche. «Le bonifiche sono una grande occasione di lavoro, di educazione, di civiltà, di sviluppo, di recupero e riuso e vanno finanziate a valere sulla fiscalità generale della Repubblica.»

Francesco Pigliaru ha poi citato l’esempio di Porto Tramatzu – Sabbie Bianche in prossimità del poligono di Teulada (aree SIC per le quali esistono progetti di sviluppo in chiave di tutela ambientale) in cui è localizzato un vero e proprio stabilimento balneare militare, una sorta di benefit della Difesa e la Servitù di Guardia del Moro nell’Isola di Santo Stefano, nell’arcipelago della Maddalena, un deposito di munizioni all’interno di un Parco nazionale. 

«La ricchezza naturale e le limitazioni militari coincidono proprio laddove le stesse leggi dello Stato prevedono che si innalzi il livello di tutela. La Difesa colloca bombe dentro un Parco Nazionale e chiude le scuole: noi vogliamo più scuole e meno bombe», ha proseguito il governatore, citando il caso della progressiva riduzione delle attività della scuola per sottufficiali della Marina a La Maddalena. 

In conclusione, la proposta della Regione Sardegna, da valutare in un successivo tavolo negoziale, chiede trasparenza e l’abbandono della logica degli indennizzi forfettari. Sulla base di dati incontrovertibili, il presidente Pigliaru ha inoltre preteso: tutela ambientale e della salute, tempi certi per attivare i processi di riequilibrio, avvio di processi di riconversione delle attività tramite programmi di ricerca tecnologica, innovazione e sviluppo; un percorso condiviso per la valutazione dei costi da mancati sviluppi alternativi dei Comuni nei quali insistono i poligoni; la fluidificazione dei processi di dismissione e acquisizione al patrimonio regionale dei beni immobili demaniali non più necessari alla Difesa; l’immediata estensione del periodo di sospensione delle esercitazioni, che non dovranno più svolgersi dal primo giugno al 30 settembre; l’immediata esclusione degli indennizzi dal calcolo degli spazi finanziari definiti dal patto di stabilità interno e l’istituzione, presso i Poligoni, di Osservatori ambientali indipendenti.

Polverosi, ingialliti, illeggibili, divorati dalle tarme o, se va bene, dimenticati in qualche scatolone o magazzino.

Questo è, purtroppo, il destino di migliaia di libri sardi, immenso patrimonio culturale di molti Comuni della Sardegna, che prima li hanno finanziati e poi si sono scordati della loro esistenza.

Non tutte le biblioteche comunali, per fortuna, hanno dimenticato le loro opere negli archivi, ma per quelle che non vengono più sfogliate, ora c’è un progetto che le può salvare, andando a scovarle comune per comune, e applicando le nuove tecnologie alle pagine cartacee.

L’idea è venuta a Pierluigi Lai, titolare della #Logus Mondi Interattivi, azienda artigiana del digitale, un passato da ingegnere edile ed un presente da digital editor, che ha trovato nell’#Anci Sardegna un partner fondamentale per lo sviluppo del progetto.

Il programma, patrocinato dall’#Associazione dei Comuni della Sardegna e partito da poche settimane, recupererà i libri già pubblicati in formato cartaceo per andare a costituire un’enorme #Biblioteca Digitale dei Comuni della Sardegna, valorizzando così la cultura e la loro diffusione.

«Più o meno facciamo come gli archeologi che vanno alla scoperta degli antichi tesori – sorride Lai – seguendo le indicazioni del sindaco, o i ricordi di qualche funzionario o impiegato comunale, setacciando scaffali o immensi archivi.»

Studi antropologici e sociologici, libri di storia paesana o guide turistiche, trattati sui beni archeologici e culturali o libri di fiabe: non deve sfuggire nulla.

«Abbiamo in custodia e cura, pronto per essere digitalizzato con un “sistema dolce” – continua Lai – anche un libro del 1800: un patrimonio inestimabile, forse l’unica copia che è rimasta”. “In ogni caso stiamo già lavorando sul patrimonio librario di 6 comuni e, in 6 mesi, contiamo di digitalizzare e rendere fruibili i primi 100 libri. Non è un impegno leggero però riportare “in vita”, e rendere fruibili a tutto il mondo, veri e propri “pezzi” di storia, è una sensazione che non lascia indifferenti.»

Man mano che i libri vengono digitalizzati, cominceranno a rivivere e faranno parte di un sistema che li inserirà in oltre 40 librerie nazionali e internazionali, gratuite, come quelle comunali, o a pagamento (in tutti i casi meno di 5 euro), come Amazon o Apple Store.

«Questo significa che l’intero patrimonio bibliotecario sardo – conclude Lai – potrà essere consultato, per esempio, anche dagli emigrati in Argentina alla ricerca delle loro radici oppure dagli studiosi, che potranno approfondire ricerche su un determinato argomento oppure verranno messi a disposizione dai Comuni per la fruizione dei loro abitanti.»

Ignazio Locci 7 copia

Il consigliere regionale Ignazio Locci /FI) ha rivolto un appello alla Giunta Pigliaru, perché affronti l’emergenza dei lavoratori legge 47/79 della formazione professionale.

«La Regione Sardegna – scrive Locci in una nota – intervenga immediatamente per garantire continuità ai progetti di utilizzo dei lavoratori rientranti nella legge 47/79 che dal 30 giugno prossimo resteranno senza occupazione. Si tratta di soggetti provenienti dal mondo della formazione professionale che, contrariamente agli ex colleghi riconducibili alla legge 42/89, non hanno ottenuto un reinserimento compiuto nel mondo del lavoro. Per ora, infatti, risultano percettori di ammortizzatori sociali impiegati in utilizzo presso le amministrazioni pubbliche, tra Comuni, Enti regionali ed Agenzie.»

«I percorsi di utilizzo loro assegnati scadranno il 30/06/2014 – aggiunge il consigliere regionale di Sant’Antioco – e in quella data saranno automaticamente licenziati. Eppure, la strada per garantire loro l’occupazione è stata individuata con la delibera 11/2 della Giunta regionale (emanata in data 31/03/2014) che ha confermato l’indirizzo interpretativo ed applicativo impartito dalla Giunta regionale con la delibera n. 55/11 del 31/12/2013 in merito alle disposizioni di cui all’art. 4 della legge regionale n. 10 del 29 aprile 2013.»

«L’annosa vicenda dei lavoratori della legge 47 merita maggiore attenzione e rende necessaria un’accelerata verso la soluzione definitiva del problema, evitando che di volta in volta tali soggetti aspettino la proroga dei progetti di utilizzo. Per queste ragioni – conclude Ignazio Locci -, ho presentato un’interpellanza con la quale chiedo al presidente della Regione e all’assessore regionale al Lavoro quali tempi occorrano per porre la parola fine alla questione e se la delibera n. 11/2 del 31/03/2014 succitata rappresenti l’ennesimo documento incapace di produrre effetti.» 

Piazza Roma - Il Portico copia

Domani 21 giugno alle ore 19.00 presso la saletta del Portico adiacente il Teatro Centrale, verrà inaugurata la mostra personale di pittura dell’artista Salvatore Filia. La mostra rientra nella più ampia rassegna “12×12″,organizzata dall’assessorato alla Cultura del comune di Carbonia, in collaborazione con gli artisti cittadini. La rassegna prevede l’allestimento di 12 mostre personali di altrettanti artisti cittadini.

Salvatore Filia, pittore autodidatta, dal 1973 (anno della sua prima esposizione) ad oggi, ha allestito cinque mostre personali di pittura oltre a diverse partecipazioni a mostre collettive ed estemporanee in tutta l’Isola.

«La passione per la pittura e il sogno come fonte di ispirazione: Sono questi i punti fondanti nel mio percorso artistico. E poi ci sono le linee. Nei miei quadri le linee occupano gli spazi, imprigionano i colori nelle loro diverse tonalità mentre l’accostamento fra loro crea percettività cromatiche diverse. Seguendo tale evoluzione compositiva, gli sguardi degli osservatori – pur nelle loro diverse sensibilità percettive – possono innescare una immediata, straordinaria complicità fra visione cromatica ed equilibrio estetico. Raccontare i sogni attraverso i colori è la fase finale di questo mio personale percorso pittorico.»

La mostra sarà visitabile sino al giorno 27 giugno 2014, dalle ore 19.00 alle ore 23.00, domenica inclusa.

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