23 November, 2024
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Pietro Cocco 1 copiaEsercitazioni militari copia

Il capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale, Pietro Cocco, ieri sera ha espresso la propria condivisione in merito alla mancata firma da parte del presidente della Giunta regionale, Francesco Pigliaru, del protocollo d’intesa proposto dal ministero della Difesa sulle servitù militari in Sardegna ed ha detto di condividere la decisione del presidente di proseguire il confronto col ministero per la progressiva riduzione dell’attuale gravame militare attraverso assunzione di impegni precisi e certi.

«Le condizioni proposte dal Governo – ha concluso Pietro Cocco – appaiono aleatorie e distanti rispetto ai contenuti dell’ordine del giorno approvato due giorni fa in Consiglio regionale e, soprattutto, rispetto alle aspettative del popolo sardo.»

Sabato 21 giugno 2014, dalle ore 19.00 a mezzanotte, la libreria Lilith in via Satta 32, a Carbonia, ospiterà la seconda edizione della rassegna “Letti di Notte”, #Sotto il Cielo di Lilith.

L’iniziativa, patrocinata dal comune di Carbonia, è organizzata dalla libreria Lilith con il #Presidio del libro Libriamoci, in collaborazione con i circoli Arci (#La Gabbianella Fortunata e Baladi) e con l’#Accademia del gusto Epulae.

La prima parte della serata, dalle 19.00 alle 20.00, sarà dedicata alla lettura per bambini con “Leggere per giocare Giocare per Leggere”. Nella seconda parte della serata, dedicata agli adulti, l’evento prosegue con “Pagine di parole”, “Armonie di note”, “Danze esotiche”, “Curiosando Sfogliando Assaggiando” e “Accendiamo insieme la prima notte d’estate”.

Carbonia 855 copia

L’#Amministrazione comunale di Carbonia ha predisposto una “Campagna d’ascolto”, diretta ai cittadini e alle associazioni, finalizzata alla predisposizione del nuovo bando relativo al Servizio di raccolta e smaltimento RSU ed assimilati. Durante gli incontri il sindaco e la Giunta comunale discuteranno con i cittadini per individuare criticità e proposte migliorative da valutare nella stesura del bando.

Questo il calendario degli incontri:

mercoledì 25 giugno, alle ore 18.00 presso il salone Velio Spano in via della Vittoria;

giovedì 26 giugno, alle ore 18.00, presso il centro Polivalente di Piazza Primo Maggio;

venerdì 27 giugno, alle ore 18.00, presso la sede dell’ex circoscrizione di Serbariu;

martedì 1 luglio, alle ore 18.00, presso la sede dell’ex circoscrizione di Cortoghiana;

mercoledì 2 luglio, alle ore 18.00, presso la sede dell’ex circoscrizione di Bacu Abis;

giovedì 3 luglio, alle ore 18.00, presso la sede dell’ex circoscrizione di Is Gannaus.

Attraverso queste iniziative, l’Amministrazione intende, ancora una volta, proseguire nel dialogo e nel confronto continuo con i cittadini per dare risposte e cercare insieme soluzioni.

Attendati Alcoa 3 copia

La multinazionale #Klesch non convince ed il Governo ora cerca nuovi investitori per lo stabilimento #Alcoa di Portovesme. La notizia, nell’aria ormai da giorni e confermata ieri dal governatore Pigliaru nel corso della Conferenza nazionale sulle servitù militari, è stata ufficializzata oggi nel vertice svoltosi al #ministero dello Sviluppo economico, presieduto dal viceministro Claudio De Vincenti, alla presenza del governatore Francesco Pigliaru, dell’assessore regionale dell’Industria Maria Grazia Piras, del vice segretario generale della presidenza del Consiglio Raffaele Tiscar, delle organizzazioni sindacali nazionali e territoriali di FIM CISL, FIOM CGIL, UILM UIL, e concluso con la firma di un verbale d’incontro che riportiamo integralmente:
«1) il confronto con i potenziali investitori ancora interessati allo smetter di Portovesme, necessita un’accelerazione. A questo riguardo, il ministero dello Sviluppo economico e la Regione Sardegna sono in costante contatto con Alcoa e con le imprese interessate per sollecitare la presentazione dei piani industriali indispensabili per la conclusione del confronto. I ritardi che sono stati generati dai comportamenti poco trasparenti di chi ha manifestato interesse, non possono più essere accettati. Nei prossimi giorni vanno chiarite le posizioni e presentata la documentazione adeguata sia alle istituzioni, sia ad Alcoa. In ogni caso, saranno attivati confronti anche con altri potenziali interessati.
2) Il delicato momento in cui si trova la vicenda dell’Alcoa di Portovesme, richiede un impegno straordinario, una coesione di tutte le forze impegnate ed un’attenta e costante comunicazione. Per questi motivi, viene istituito un gruppo ristretto di lavoro incaricato di valutare in tempo reale ogni fatto rilevante per l’esito della vertenza, informando i sindacati, le istituzioni territoriali e tutte le persone interessate. Del gruppo di lavoro fanno parte rappresentanti della Presidenza del Consiglio, del Mise, del ministero del Lavoro, della presidenza della Regione Sardegna e delle segreterie nazionali di FIM FIOM UILM.
3) La tutela di tutti i lavoratori dell’indotto è impegno prioritario e per questo nei prossimi giorni, in accordo con il ministero del Lavoro, sarà individuata la modalità per garantire un ammortizzatore sociale fino a tutto il corrente anno per l’insieme dei lavoratori. La questione del pagamento delle spettanze arretrate dei laboratori in cassa integrazione, sarà affrontata in apposito incontro presso l’assessorato del Lavoro della Regione Sardegna il prossimo 26 giugno 2014.»
La riunione del tavolo di confronto ministeriale è stata aggiornata al 7 luglio 2014.

Piras-Pigliaru 1 copia

Biblioteca del Mare

La Seconda commissione del Consiglio regionale ha approvato una risoluzione per far fronte alle criticità relative alla situazione dei lavoratori nel settore delle biblioteche. Il documento, considerato che, in sede di affidamento dei servizi bibliotecari, si sono verificati casi in cui il criterio di aggiudicazione al ribasso, ha inciso anche sul costo del personale, determinando l’applicazione di contratti meno remunerativi e ha fatto emergere inammissibili disparità di trattamento, impegna il presidente e la giunta regionale a porre in essere una serie di iniziative a tutela dei lavoratori e per la valorizzazione del sistema bibliotecario sardo.

In particolare, la risoluzione impegna l’esecutivo a trasferire agli Enti locali le risorse destinate al funzionamento e alla gestione delle biblioteche, solo se è dimostrata l’applicazione e il rispetto del contratto collettivo di lavoro per i dipendenti delle imprese dei servizi pubblici per la cultura, il turismo, lo sport e il tempo libero. Ulteriori impegni sono rivolti perché siano incrementati i finanziamenti a favore delle biblioteche e dei sistemi bibliotecari della Sardegna; perché siano emanate direttive per uniformare l’applicazione dei modelli di contrattazione per il personale impiegato; perché si proceda con il monitoraggio dell’intero sistema bibliotecario della Sardegna per accertare l’entità del personale attualmente impiegato nei progetti finanziati dalla Regione, nonché l’inquadramento e i relativi costi di ciascun lavoratore.

La Seconda commissione ha disposto, dunque, la trasmissione della risoluzione all’Assemblea perché, ai sensi dell’articolo 51, comma 1 del regolamento consiliare, sia portata in discussione in Aula.     

Franco Sabatini.

Franco Sabatini, presidente della 3ª commissione.

Hanno preso il via ieri mattina, nella Terza commissione del Consiglio regionale, le audizioni sulla programmazione unitaria 2014-2020. Cgil, Cisl, Ugl, Cna, Confartigianato, Legacoop, e Confcooperative, hanno aperto il ciclo di incontri che, così come dichiarato dal presidente della commissione, Franco Sabatini, si concluderà con la presentazione di un documento che sarà portato all’attenzione dell’Aula. «L’obiettivo è contribuire a migliorare gli indirizzi per la predisposizione dei piani operativi – ha dichiarato Sabatini – così da rendere più efficace la programmazione degli oltre cinque miliardi di euro di fondi comunitari, a valere su Fesr, Fes, Pon, Feasr e Fsc».

Il presidente della commissione Programmazione, ha evidenziato la scadenza del prossimo 22 luglio, quale termine utile per la Regione sarda,  per trasmettere all’Ue i programmi operativi per l’utilizzo delle varie fonti finanziarie ed ha assicurato l’impegno della commissione a procedere, entro i tempi stabiliti, con la redazione di un documento che integri e migliori l’atto di indirizzo strategico, approvato dalla giunta regionale lo scorso 27 maggio con la delibera n. 19. Franco Sabatini ha auspicato un documento di “programmazione unitaria” «con un più marcato indirizzo politico e minori aspetti tecnici» ed ha sottolineato, in riferimento al precedente settennio 2007-2014, l’assenza di valutazioni di impatto sulle misure e sui programmi adottati. «I risultati – ha dichiarato Sabatini – non sono quelli attesi e nonostante l’ingente impiego di risorse comunitarie non è centrato l’obbiettivo di contribuire efficacemente alla crescita e allo sviluppo dell’Isola».

Un concetto ripreso anche dai rappresentanti delle organizzazioni sindacali, ad incominciare da Antonio Piludu (Cgil), che nel corso del suo intervento ha ribadito «la necessità di uscire dalla crisi con la definizione di un nuovo modello di sviluppo». Nello specifico, Piludu ha dichiarato di apprezzare il documento preliminare che indica metodi e contenuti per la programmazione europea 2014-2020 a suo tempo proposto dal ministro Barca, in particolare per quanto attiene l’integrazione tra fondi e politiche ordinarie, la concentrazione delle risorse e l’attenzione alle aree urbane ma in particolare alle zone interne. «Contenuti – ha affermato il rappresentante della Cgil – recepiti nei documenti proposti dalla Giunta regionale». Le preoccupazioni riguardano, invece, la reale possibilità di integrare i diversi fondi e la possibilità di concretizzare un nuovo modello di sviluppo. Le scelte strategiche, indicate dalle Cgil, riguardano: la scelta decisiva sulla competitività dei sistemi produttivi; la scelta su ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione, nonché le questioni legate all’occupazione, all’inclusione sociale, alla lotta alle povertà, all’istruzione e alla formazione. «L’investimento sulle persone e sulle comunità (circa 500 milioni a valere sui tre fondi comunitari) possono dare un forte impulso alla creazione di un sistema socio sanitario integrato», così ha dichiarato il rappresentante Cgil. Ma ciò che è indispensabile, a giudizio di Piludu, è accompagnare l’avvio della programmazione con le necessarie riforme (sia quelle attinenti il funzionamento Regione che quelle riguardanti gli Enti locali) e adottare una pratica di continuo coinvolgimento di tutti gli attori istituzionali, economici e sociali.

Mariella Pilo, in rappresentanza dell’Ugl, ha affermato la necessità di procedere con la programmazione unitaria dei fondi e ha ribadito come serva agire con tempestività e urgenza in vista della scadenza del 22 luglio 2014, per non perdere una ulteriore annualità nella programmazione dei fondi comunitari, sebbene il ritardo non sia imputabile alla Regione ma all’Unione Europea. La rappresentante dell’Ugl si è soffermata sul punto 11 delle priorità contenute nel documento approvato dalla giunta regionale, quello riguardante “la qualità istituzionale” per affermare la necessità di procedere con la “sburocratizzazione” della pubblica amministrazione. «Non servono grandi risorse – ha dichiarato Mariella Pilo – ma serve un grande sforzo collettivo nel verso di una riforma profonda della pubblica amministrazione, con una scelta politica forte e determinata dell’intero Consiglio regionale». L’audizione dell’Ugl si è conclusa con tre raccomandazioni: la prima riguarda l’opportunità di scongiurare l’utilizzo dei fondi comunitari per mantenere le strutture già esistenti e operanti della pubblica amministrazione; la seconda riguarda l’assicurare la piena valorizzazione della fase creativa delle programmazione, l’ultima è riferita all’invito per la completa rivisitazione del sito on line dell’amministrazione regionale nella parte che riguarda proprio i fondi comunitari («non è trasparente e non è efficace»).

La segretaria regionale della Cisl, Oriana Putzolu, ha auspicato tempi rapidi per rispettare la scadenza del 22 luglio e ha preannunciato la volontà «di entrare da subito nel merito dei diversi progetti». Putzolu ha rimarcato la necessità di un monitoraggio dell’efficacia delle azioni messe in campo nel precedente settennio (2007-2014). «Una efficace programmazione dei fondi comunitari – ha dichiarato la segretaria Cisl – è una priorità politica e serve ottimizzare le linee di indirizzo per la predisposizione dei piani operativi». La Cisl ha preannunciato la presentazione alla commissione di un apposito documento sul tema della programmazione unitaria 2014-2020.

Il segretario regionale della Cna, Francesco Porcu, ha definito “fallimentare” l’esperienza del precedente ciclo di programmazione e sottolineato come sia emersa con chiarezza «l’incapacità di spendere le risorse di cui la Regione dispone». Porcu ha evidenziato il contesto nel quale si è costretti ad operare, caratterizzato da scarse risorse pubbliche e da una evidente desertificazione produttiva che restringe la base occupazionale («condizioni difficili che rendono problematico, per la Sardegna, un eventuale aggancio della ripresa»). Dinanzi ad una prospettiva definita di “stagnazione e recessione” le preoccupazioni della Cna sono rivolte principalmente al lavoro e all’occupazione. L’auspicio è dunque quello di non ripetere nella programmazione unitaria 2014-2020 gli errori del passato, ad incominciare dalla scarsa concentrazione delle risorse e dalla conseguente frammentazione e moltiplicazione dei bandi, delle direttive e delle procedure. Per non aprire il nuovo ciclo di programmazione con «i vizi del passato», la Cna, propone  la concentrazione delle risorse su progetti definiti e vagliati in base alla loro rilevanza economica. L’ulteriore sottolineatura di Porcu riguarda il lavoro, ed in particolare l’assenza della domanda di lavoro. «Serve riattivare la domanda con un piano di investimenti pubblici, con opere immediatamente cantierabili e ad alta intensità di manodopera e innovazione tecnologica», ha affermato il rappresentante della Cna, che ha citato ad esempio la riqualificazione energetica degli edifici scolastici con le positive ricadute in termini ambientali, di riduzione dei costi e di incremento dei livelli occupazionali.

Il rappresentante della Confartigianato, Stefano Mameli, ha sottolineato l’importanza della fase in atto in Sardegna per la programmazione unitaria 2014-2020, ricordando come la fase più complessa sia però quella dell’attuazione dei programmi e delle azioni. Nel corso dell’audizione, Mameli, ha posto l’attenzione su alcuni aspetti fondamentali, ad incominciare da quello della “integrazione” tra i diversi fondi ma soprattutto tra gli strumenti e le risorse della programmazione 2014-2020 con le “leggi di settore”, per le quali Confartigianato auspica un rinnovato impegno da parte della Regione. Oltre all’integrazione tra i diversi fondi, Mameli ha espresso apprezzamento per il principio della “concentrazione”, riferita alle risorse e ai procedimenti ma che non deve tradursi anche nella concentrazione dei soggetti beneficiari. «La nuova programmazione – ha aggiunto il rappresentante di Confartigianato – deve essere a misura delle Pmi (bandi comprensibili e accessibili) e dovrà incidere per la soluzione del problema dei problemi delle piccole e medie imprese, che è rappresentato dall’accesso al credito». Per quest’ultimo aspetto la proposta riguarda la valorizzazione dei Confidi nel loro ruolo di sostegno e accompagnamento alle attività meritevoli di garanzie. L’ulteriore sottolineatura riguarda l’obiettivo tematico 11 del documento di programmazione unitaria, che attiene la burocrazia («ulteriore elemento critico per le Pmi»). Gli altri argomenti trattati nel corso dell’audizione hanno riguardato: la territorializzazione con riferimento all’”investimento territoriale integrato” (Iti) che sarà utilizzato per lo sviluppo dei tre centri urbani di Cagliari, Sassari e Olbia ma che, a giudizio di Mameli, può essere rivolto ad altre aree e alle zone interne; l’istruzione («serve collegare scuola, formazione professionale e mondo del lavoro») e la filiera dell’edilizia sostenibile («in Sardegna è possibile reperire il know how che parte dalla progettazione di tecnologie e materiali green fino alla loro produzione e collocazione nei mercati anche extraeuropei»).

Il responsabile delle relazioni esterne e dell’area legislativa di Legacoop, Luigi Piano, ha affermato di condividere «i contenuti e le modalità attuative della programmazione unitaria 2014-2020 prospettate dalla Regione», prima di procedere con alcune considerazioni di merito su obiettivi ed azioni. Legacoop ha espresso una valutazione positiva per le risorse dislocate sui tre fondi comunitari, Fesr, Fse e Feasr per gli obiettivi tematici riferiti «alla competitività del sistema produttivo; tutela e valorizzazione delle risorse ambientali e culturali, nonché sul complesso delle azioni attivabili su occupazione, inclusione sociale e formazione». Una particolare considerazione è stata rivolta all’obiettivo tematico 11 (qualità istituzionale) che a giudizio di Piano «rappresenta il vero obiettivo discriminante rispetto alla possibilità di raggiungere livelli soddisfacenti nella pianificazione delle risorse comunitarie». Per quanto attiene i risultati attesi dal nuovo ciclo della programmazione, a giudizio di Legacoop, è necessario passare da analisi e verifiche di tipo quantitativo (legate cioè alla quantità di risorse impegnate e spese) a verifiche di tipo qualitativo (rendicontare quanti e quali effetti la spesa ha prodotto nell’abbattimento delle criticità e nel miglioramento delle condizioni di vita). Luigi Piano ha sottolineato l’importanza delle azioni volte a potenziare il sistema delle garanzie pubbliche del credito alle imprese ed ha auspicato che le argomentazioni espresse dalle parti sociali trovino opportuna valorizzazione in Consiglio regionale e che soprattutto si tenga conto delle argomentazioni nella predisposizione dei bandi per l’accesso alle risorse.

Le audizioni della commissione si sono concluse con l’intervento del presidente di Confcooperative, Carlo Tedde, che dichiarando di riconoscersi in molte delle argomentazioni illustrate dal collega di Legacoop, ha evidenziato la necessità di garantire il collegamento tra i fondi della nuova programmazione 2014-2020 e il bilancio della Regione. «L’obiettivo della nuova programmazione – ha dichiarato Tedde – deve essere quello di realizzare alcune azioni strategiche e condivise». Rafforzare il sistema delle imprese, è la priorità indicata da Tedde, insieme col rafforzamento delle competenze manageriali e con le azioni che favoriscano l’accesso al credito, la sburocratizzazione delle procedure e l’inclusione lavorativa.

La multinazionale #Klesch non convince ed il Governo ora cerca nuovi investitori per lo stabilimento #Alcoa di Portovesme. La notizia, nell’aria ormai da giorni e confermata ieri dal governatore Pigliaru nel corso della Conferenza nazionale sulle servitù militari, e’ stata ufficializzata oggi nel vertice svoltosi al #ministero dello Sviluppo economico, presieduto dal viceministro Claudio De Vincenti, alla presenza del governatore Francesco Pigliaru, dell’assessore regionale dell’Industria Maria Grazia Piras, del vice segretario generale della Presidenza del Consiglio Raffaele Tiscar, delle organizzazioni sindacali nazionali e territoriali di FIM CISL, FIOM CGIL, UILM UIL, e concluso con la firma di un verbale d’incontro che riportiamo integralmente:
1) il confronto con i potenziali investitori ancora interessati allo smetter di Portovesme, necessita un’accelerazione. A questo riguardo, il ministero dello Sviluppo economico e la Regione Sardegna sono in costante contatto con Alcoa e con le imprese interessate per sollecitare la presentazione dei piani industriali indispensabili per la conclusione del confronto. I ritardi che sono stati generati dai comportamenti poco trasparenti di chi ha manifestato interesse, non possono più essere accettati. Nei prossimi giorni vanno chiarite le posizioni e presentata la documentazione adeguata sia alle istituzioni, sia ad Alcoa. In ogni caso, saranno attivati confronti anche con altri potenziali interessati.
2) Il delicato momento in cui si trova la vicenda dell’Alcoa di Portovesme, richiede un impegno straordinario, una coesione di tutte le forze impegnate ed un’attenta e costante comunicazione. Per questi motivi, viene istituito un gruppo ristretto di lavoro incaricato di valutare in tempo reale ogni fatto rilevante per l’esito della vertenza, informando i sindacati, le istituzioni territoriali e tutte le persone interessate. Del gruppo di lavoro fanno parte rappresentanti della Presidenza del Consiglio, del Mise, del ministero del Lavoro, della Presidenza della Regione Sardegna e delle segreterie nazionali di FIM FIOM UILM.
3) La tutela di tutti i lavoratori dell’indotto e’ impegno prioritario e per questo nei prossimi giorni, in accordo con il ministero del Lavoro, sarà individuata la modalità per garantire un ammortizzatore sociale fino a tutto il corrente anno per l’insieme dei lavoratori. La questione del pagamento delle spettanze arretrate dei laboratori in cassa integrazione, sarà affrontata in apposito incontro presso l’assessorato del Lavoro della Regione Sardegna il prossimo 26 giugno 2014.
La riunione del tavolo di confronto ministeriale e’ stata aggiornata al 7 luglio 2014.

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«Il presidente Francesco Pigliaru ha fatto bene a non firmare l’intesa sulle servitù militari – ha commentato Michele Cossa, coordinatore regionale dei Riformatori sardi, intervenendo sulla conferenza nazionale sulle servitù militari -, finalmente la Giunta regionale ha capito che piegare la schiena nelle trattative col governo, come è stato fatto nella battaglia sulle accise e sul taglio del costo della benzina, non serve a nulla. Se non alziamo la testa, Roma farà sempre ciò che vuole della Sardegna». 

«La Regione – ha detto ancora Cossa – deve alzare la voce con il governo e lo deve fare sempre. La Sardegna e l’interesse dei sardi deve essere l’unica guida della battaglia della Giunta con il governo nazionale.» 

«Il no della Regione alla firma dell’intesa sulle servitù militari non basta – ha detto Roberto Frongia, coordinatore di Sardegna Obiettivo 6, associazione che mette insieme professionisti, ricercatori, sindacalisti di tutti i settori produttivi dell’Isola -, la Sardegna deve scendere in piazza a Roma con tutte le sue forze politiche, sociali e sindacali. Dobbiamo costringere il governo a cedere ciò che è della Sardegna che sopporta da troppo tempo un peso sottratto ai sardi e alla nostra economia e che non ha eguali in tutta Italia.»

«E’ certamente positivo – ha spiegato Frongia – il rifiuto del presidente Pigliaru, ora però occorre un’azione senza precedenti: la Sardegna faccia sentire con forza la sua voce a Roma per riavere la sovranità del proprio territorio e per porre fine alle troppe servitù militari. I numeri sono decisamente impietosi: l’80% (in difetto) di aree demaniali e servitù militari di tutta l’Italia è localizzato in Sardegna. Tre i poligoni di tiro: Capo Teulada, Capo Frasca e Salto di Quirra. Trentacinquemila ettari di territorio regionale, sono sottratti al turismo e all’agricoltura. E’ però contestualmente necessario risarcire i sardi per i danni causati. Gli effetti indiretti dell’attività del Poligono, così come nelle altre aree che ospitano servitù militari, sono gravemente inquinanti. Il trasporto a distanza di polveri ricche di metalli e/o contaminate rappresentano importanti fattori di rischio per la salute umana, dunque anche per lo Stato non può non trovare applicazione il principio chi inquina paga.»

«In assenza di un’azione decisa da parte del Governo regionale – ha concluso Frongia -, faremo sentire la nostra voce, ancora una volta, presso l’Autorità giudiziaria.»

Sant'Antioco.

Il sindaco di Sant’Antioco, Mario Corongiu, ha firmato un’ordinanza con la quale dispone gli interventi finalizzati alla lotta e al contenimento del punteruolo rosso delle palme, recependo così l’ordinanza del presidente della Regione n. 3 del 31 dicembre 2013, avente ad oggetto “disposizioni urgenti in deroga alle procedure di trasporto, accumulo e compostaggio del materiale di risulta derivante dalle operazioni di abbattimento di palme infestate da punteruolo rosso nel territorio regionale”.

L’ordinanza impone ai proprietari e/o detentori, a qualunque titolo, di palme presenti nella giurisdizione comunale, di provvedere con sollecitudine alle disposizioni, alla verifica visiva delle palme di propria titolarità e alla segnalazione delle palme infestate potenzialmente infestate, all’esecuzione dei trattamenti di prevenzione o di risanamento fitosanitario previste dalle prescrizioni regionali previste dal Piano di Azione regionale.

L’ordinanza rimarrà in vigore 6 mesi.

Sabato 21 giugno, alle ore 19.00, presso il Centro Velico di Calasetta, si terrà la presentazione del libro A Fesc-ta De San Giuanne, di Alessandra Carboni, organizzata dal comune di Calasetta, dalla Pro Loco e dall’associazione culturale AINA. Introdurrà il vicesindaco e assessore alla cultura Remigio Scopelliti.

Ne dà comunicazione il gruppo “Calasetta che vorrei”.

A Fesc-ta de San Giuanne di Alessandra Carboni