Audizione dell’assessore Arru e dei sindacati in commissione Sanità, sul progetto di legge n° 71 sulla riforma del sistema sanitario regionale.
L’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, sentito oggi in audizione dalla Sesta commissione, presieduta da Raimondo Perra (Sv), ha espresso parere favorevole sulla proposta di legge 71 “Norme urgenti per la riforma del sistema sanitario regionale”.
Qualche perplessità è stata, invece, espressa dai rappresentanti sindacali della funzione pubblica e dei medici. L’assessore ha rilevato, in particolare, l’importanza della proposta vista la necessità di ridisegnare la Sanità in Sardegna, riducendo le spese, ma anche offrendo ai cittadini direttamente sul territorio risposte che oggi vengono date soltanto in ospedale, attraverso l’aggregazione di medici di base e di medici di comunità, con le Case della salute e gli ospedali di comunità.
La proposta di legge, primo firmatario Pietro Cocco, capogruppo del Pd, infatti, parte dalla necessità di razionalizzare la spesa riservando una particolare attenzione ai servizi sanitari nei territori e ai livelli assistenziali. Il testo, composto da sette articoli, prevede l’istituzione della centrale regionale di committenza, l’istituzione dell’Azienda sanitaria di emergenza e urgenza (Areu), il funzionamento dei distretti socio-sanitari, della conferenza territoriale socio sanitaria, consulte generali e locali di cittadinanza, le case della salute e gli ospedali di comunità.
Le maggiori perplessità da parte dei sindacati sono state espresse sul fatto che le misure comprese nel testo, tutte condivisibili in linea di principio, non vengano inserite in un piano complessivo di riorganizzazione del Sistema sanitario regionale e della riforma degli enti locali. In questo modo, secondo i sindacati e l’opposizione, rischia di essere un intervento slegato da un’ottica complessiva, con un aggravio per le casse della Regione e con la possibilità di creare strutture “doppione”. Le parti sociali hanno puntato, in particolare, sulla Centrale regionale di committenza perché non venga inserita all’interno dell’Agenzia regionale della Sanità, in quanto quest’ultima dovrebbe avere invece il ruolo di controllore, e sul fatto che per l’emergenza e urgenza non è necessario creare un’altra Azienda sanitaria, ma basterebbe istituire un dipartimento che coordini le due centrali del 118.
L’opposizione, in particolare il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, e il consigliere dell’Udc, Giorgio Oppi, ha rilevato che è importante fare una riforma complessiva perché, portando avanti soltanto questa legge, si creerebbe un costo per la Regione di circa 90 milioni di euro. Il proponente della legge, Pietro Cocco, capogruppo del Pd, ha spiegato ai colleghi che la proposta è aperta e che ha l’obiettivo di ridurre la spesa e non di aumentarla. Massima disponibilità ad accogliere i suggerimenti dell’opposizione e delle parti sociali, ma, ha ribadito, che è necessario agire in tempi brevi. D’accordo anche il presidente della commissione, Raimondo Perra, il quale ha sottolineato la necessità di intervenire con urgenza «perché non c’è più tempo da perdere», evidenziando che questo è soltanto il primo punto da cui partire per riorganizzare la sanità sarda: «La spesa ha ormai raggiunto livelli inaccettabili – ha affermato – bisogna agire sugli acquisti e sulla razionalizzazione dei servizi».
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