Francesco Pigliaru: «L’accordo con il Governo sul patto di stabilità è una grande opportunità per la Sardegna».
«L’accordo che la Sardegna ha raggiunto con il governo per il patto di stabilità è un accordo che ha un cuore e dei dettagli. La nostra è la prima regione cui sarà consentito di spendere sino al pareggio di bilancio. È un quadro di buon senso e significa una grande responsabilità, siamo obbligati a ragionare su ogni euro, a trasformarlo in opportunità”.»
Così il presidente della Regione Francesco Pigliaru ha cominciato, questa mattina in Consiglio regionale, l’esposizione all’Aula dell’accordo sulle nuove regole del patto di stabilità per la Sardegna, sottoscritto lunedì a Roma, formalizzando l’intesa politica raggiunta il 29 maggio a Palazzo Chigi.
Nel suo intervento il presidente della Regione ha spiegato che il cuore dell’accordo è racchiuso in tre punti principali, il primo dei quali è che a partire dal primo gennaio 2015 la Sardegna ha ottenuto la risoluzione strutturale dell’attuale assurdo vincolo del patto di stabilità che prevede un tetto monetario prefissato.
«La Sardegna è la prima regione alla quale sarà consentito spendere tutte le proprie entrate impegnandosi a garantire il pareggio di bilancio peraltro già previsto dalla nostra legge di contabilità», ha ribadito il presidente Pigliaru.
«La Sardegna contribuirà, come tutte le altre regioni e comuni italiani, al risanamento finanziario ed alla riduzione del debito pubblico dell’Italia, che anche noi abbiamo contribuito a generare, attraverso gli accantonamenti previsti dalle manovre finanziarie vigenti, ma non subiamo ulteriori vincoli.»
Un pareggio che la Sardegna punta ora ad ottenere non più su un calcolo annuale ma pluriennale, perché «una buona famiglia si indebita nel momento in cui ne ha bisogno, e recupera, arrivando al pareggio di bilancio, quando ha maggiori possibilità».
Francesco Pigliaru ha toccato il secondo punto, sottolineando che si tratta di “un’ulteriore buona notizia”. È la chiusura del contenzioso relativo al 2013 con la rinuncia da parte dello Stato delle sanzioni previste per lo sforamento del patto da parte della Regione, che nella finanziaria 2013 aveva unilateralmente deciso di ortare fuori patto i 500 milioni del fondo unico per gli Enti locali.
Il presidente della Regione ha illustrato poi la parte finale dell’accordo, che prevede il riconoscimento alla Sardegna di spazi finanziari aggiuntivi per il 2014 pari a 364 milioni, 44 dei quali destinati al contratto di servizio con le Ferrovie dello Stato passato sotto la responsabilità regionale. Secondo l’intesa, inoltre, la Regione si impegna a chiudere il contenzioso aperto con lo Stato in riferimento agli spazi finanziari e agli accantonamenti, oltre che a rinunciare in modo formale alla possibilità di nettizzare il fondo unico per gli enti locali, «possibilità ritenuta illegittima da numerose sentenze della Corte Costituzionale – ha spiegato il presidente – e perseverare in questa scelta ci avrebbe portato con certezza a perdere il giudizio».
«Altre cose rimangono da fare per ottenere una piena attuazione dell’art. 8 dello Statuto sulle entrate: ad esempio, il pieno riconoscimento dell’IRES maturata sul territorio regionale e alcune componenti dei giochi – ha concluso il presidente Pigliaru -, riprenderemo immediatamente il confronto con la Ragioneria dello Stato, porteremo analisi precise, evidenze statistiche, confronti con altre regioni. Lo abbiamo già fatto in passato con la vertenza entrate, quando attraverso alcuni calcoli, neppure troppo difficili, abbiamo ottenuto in due anni il riconoscimento delle nostre posizioni. Ci attrezzeremo ancora, e meglio di allora, ricordando sempre che quando si raggiungono risultati così importanti, la cosa fondamentale, poi, diventa saperli gestire.»
Francesco Pigliaru ha toccato il secondo punto, sottolineando che si tratta di “un’ulteriore buona notizia”. È la chiusura del contenzioso relativo al 2013 con la rinuncia da parte dello Stato delle sanzioni previste per lo sforamento del patto da parte della Regione, che nella finanziaria 2013 aveva unilateralmente deciso di ortare fuori patto i 500 milioni del fondo unico per gli Enti locali.
Il presidente della Regione ha illustrato poi la parte finale dell’accordo, che prevede il riconoscimento alla Sardegna di spazi finanziari aggiuntivi per il 2014 pari a 364 milioni, 44 dei quali destinati al contratto di servizio con le Ferrovie dello Stato passato sotto la responsabilità regionale. Secondo l’intesa, inoltre, la Regione si impegna a chiudere il contenzioso aperto con lo Stato in riferimento agli spazi finanziari e agli accantonamenti, oltre che a rinunciare in modo formale alla possibilità di nettizzare il fondo unico per gli enti locali, «possibilità ritenuta illegittima da numerose sentenze della Corte Costituzionale – ha spiegato il presidente – e perseverare in questa scelta ci avrebbe portato con certezza a perdere il giudizio».
«Altre cose rimangono da fare per ottenere una piena attuazione dell’art. 8 dello Statuto sulle entrate: ad esempio, il pieno riconoscimento dell’IRES maturata sul territorio regionale e alcune componenti dei giochi – ha concluso il presidente Pigliaru -, riprenderemo immediatamente il confronto con la Ragioneria dello Stato, porteremo analisi precise, evidenze statistiche, confronti con altre regioni. Lo abbiamo già fatto in passato con la vertenza entrate, quando attraverso alcuni calcoli, neppure troppo difficili, abbiamo ottenuto in due anni il riconoscimento delle nostre posizioni. Ci attrezzeremo ancora, e meglio di allora, ricordando sempre che quando si raggiungono risultati così importanti, la cosa fondamentale, poi, diventa saperli gestire.»
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