Francesco Sanna (PD Camera): «Nutro fortissimi dubbi su modifiche a convenzione Tirrenia, penalizzata mezza Sardegna».
Il deputato del Partito democratico Francesco Sanna, ha preso posizione oggi sulla modifica della convenzione con la Tirrenia e, preannunciando un’urgente richiesta di chiarimento al Governo, ha dichiarato di nutrire «fortissimi dubbi sulle modifiche alla convenzione Tirrenia, che penalizzano mezza Sardegna».
«Raccomando caldamente al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e a quello dell’Economia, prima di avallare qualsiasi accordo per la ridefinizione della convenzione tra lo Stato e Tirrenia (che vale 72,5 milioni di fondi pubblici all’anno) – ha aggiunto Francesco Sanna – di spiegarne bene i termini in Parlamento, perché dalle anticipazioni che emergono dalla Giunta regionale sarda, il ridimensionamento del servizio pubblico che ne deriva penalizzerà mezza Sardegna.»
«Come è noto, il Partito Democratico ha contestato da subito le modalità di vendita ed i contenuti della convenzione di servizio tra lo Stato e la Tirrenia, e anche nei mesi scorsi – quando si è diffusa la notizia della richiesta della società di navigazione di ridurre il servizio pubblico – abbiamo chiesto che venisse fatta chiarezza sulle motivazioni economiche della proposta, posto che la società ha chiuso il bilancio 2013 in utile. Ridurre alla metà la frequenza delle navi sulla rotta storica della Cagliari- Civitavecchia rischia di degradare il porto del capoluogo isolano ad una struttura stagionale, intasando di mezzi pesanti la già fragile strada statale 131, e facendo tramontare ogni sensato progetto di programmazione pubblica delle “autostrade del mare”.
Prima di eliminare le rotte, credo che Tirrenia, come concessionaria di un servizio pubblico e a due anni da una contestata privatizzazione, debba mostrare di aver fatto qualcosa per riportare efficienza nella azienda ed eliminato gli sprechi. Sarebbe paradossale – ma spero che non sia così – che mentre tutta l’organizzazione pubblica dello Stato è sottoposta ai tagli di una severa spending review, imprese private che godono di importanti sovvenzioni pubbliche ne siano esentate.»
«Chiederemo quindi che prima di qualsiasi ridimensionamento del servizio – ha concluso il deputato di Iglesias -, siano spiegati i fattori economici ed organizzativi della richiesta e che si dia dimostrazione di aver valutato tutte le alternative per ridurre gli effetti negativi sulla economia ed il diritto alla circolazione di persone e merci.»
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