Gigi Rubiu (UDC): «Stato di calamità per i territori colpiti dagli incendi e maggiori risorse ai Comuni».
«Assistiamo quasi impotenti alla devastazione della nostra Isola, con gli incendi che puntualmente mettono in ginocchio le aziende agricole e mandano in rovina un patrimonio naturalistico inestimabile.»
E’ il prologo dell’interrogazione presentata dal capogruppo dell’Udc in consiglio regionale, Gianluigi Rubiu, che avanza l’ipotesi della richiesta dello stato di calamità naturale.
«Solo nel corso degli ultimi giorni – aggiunge l’esponente del partito centrista – numerosi roghi hanno mandato in fumo numerosi ettari di vegetazione, provocando danni ingenti alle aziende rurali. Si pensi, ad esempio, alle lingue di fuoco che si sono spinte tra Cortoghiana, alle porte di Carbonia, Teulada e Santadi con centinaia di ettari bosco in cenere, con la chiusura del traffico nella bretella per Perdaxius. Un dramma sociale unico nel suo genere, che ha provocato alla distruzione di un patrimonio agricolo di grande rilevanza per il Sulcis. Altri gravi danni si sono registrati tra Guspini e Pabillonis, con le fiamme che hanno aggredito persino delle case rurali creando momenti di tensione tra i residenti. Senza dimenticare gli incendi a Capoterra, sul viale Marconi a due passi dal Poetto, nei territori di Mandas e Marrubiu.»
Da qui l’appello di Gianluigi Rubiu: «La piaga degli incendi ha assunto negli ultimi anni delle proporzioni tali da mettere a serio rischio l’immagine della Sardegna, come l’Isola delle vacanze, un approdo turistico dallo scenario mozzafiato incontaminato, visto che i turisti (che più volte fanno da comparse a questo “spettacolo” spettrale) vanno in fuga da altre parti per non incorrere in pericoli più grossi. A pagare il conto più salato di questo fenomeno sono, dunque, gli albergatori sparsi in tutti gli angoli della Sardegna – si legge nel documento – Sono altresì inammissibili i ritardi registrati, in alcuni di questi casi, nelle operazioni di intervento per lo spegnimento delle fiamme da parte del sistema regionale. Per questo diventa necessario sollecitare il Governo per un potenziamento dei mezzi per fronteggiare l’emergenza dei roghi estivi e restituire ai Comuni un ruolo di primo piano per la prevenzione degli incendi».
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